°° Io, Alessandra, sono contro la Vivisezione nonostante il tumore °°

Quella che vi propongo oggi è un’intervista speciale ad una ragazza altrettanto speciale.
In momento critico dove i media danno spazio a persone malate senza pietà  e incoerenti nei confronti degli animali, ho pensato di dare voce ad una persona che ha tanto, tanto da dire sulla sua malattia e sugli animali.
E chi meglio di una persona che lo ha provato sulla sua pelle, sa dirci quanto è inutile testare il tumore su animali?

Il suo nome è Alessandra, ha quasi 38 anni e vive a Fondi con suo marito e i suoi dolcissimi gatti.
E’ una convinta animalista. Ha deciso 15 anni fa di non mangiare più carne e pesce diventando vegetariana, e negli ultimi 5 di eliminare anche i derivati animali abbracciando la filosofia vegan.
Di recente Alessandra ha scoperto di avere il tumore.
Anche se l’alimentazione naturale non regala ( come nessun altro regime alimentare ) l’immortalità,è stato grazie a questa dieta priva di sofferenza animale che Alessandra è riuscita con grande forza a superare tanti ostacoli generati dalla malattia.

Quanto segue sono le sue risposte alle domande poste, che raccontano cosa ha vissuto, cosa pensa della vivisezione e la sua opinione riguardo la ricerca del cancro su animali.

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– Cara Alessandra.. quando hai scoperto di avere il tumore?

Era la sera del compleanno di mio marito , il 1 giugno dell’ anno 2012 ed avevamo amici a cena.
L’ultima cena, perchè da li in poi tutto è precipitato nel tunnel della malattia.
Mentre preparavo avevo avvertito un indolenzimento al braccio destro ma non vi avevo dato peso, poi a fine serata mentre mettevamo i piatti in lavastoviglie ho notato che le vene del braccio destro erano gonfie e molto visibili dal polso fino al collo.
Non sono voluta andare in ospedale.
Non è che amassi i dottori..
Mai avrei pensato a quello che poi si sarebbe scatenato.
Il giorno dopo mi hanno letteralmente costretta, ma era il due giugno ed era festa, e in pronto soccorso ho trovato una incompetente che non vedeva nemmeno il gonfiore, innegabile visto che pesavo 42 kg e visto che negli ultimi sei mesi avevo perso 8 kg.
Credevo fosse lo stress, invece era “lui”, ma ancora non lo sapevamo.
Comunque la impropriamente definita dottoressa mi dette dei calmanti e spedì a casa.

Qualche giorno dopo il gonfiore che mi ero ritrovata alla giugulare era spaventoso, cosi siamo ritornati in ospedale, dove ho trovato finalmente qualcuno che sapeva fare il suo lavoro.
Scattano tutti gli accertamenti del caso e da Fondi mi hanno mandato in ambulanza a Formia per trombosi della giugulare (avrei potuto avere un ictus visto che il sangue non arrivava al cervello).
Lì ho trovato un angelo di dottore, il quale non si spiegava come mai essendo giovane mi fosse venuta una trombosi e senza nemmeno aver fatto qualche sforzo che la potesse giustificare.
Facendomi varie domande gli ho detto che da qualche mese avevo una tosse con affanno che non mi dava grossi problemi ma sembrava senza motivazione.
Da li è cambiato tutto di corsa: T.A.C e P.E.T, sospetto tumore del mediastino.
Di corsa a ROMA per biopsia.
Mi hanno ricoverato e  l’intervento è andato tutto ok.
15 giorni d’attesa e il verdetto è stato: LINFOMA NON HODGKIN A GRANDI CELLULE B PRIMITIVO DEL MEDIASTINO.
Era la massa che premeva sulla vena giugulare.
Questo accadeva a luglio 2012.

Nell’Agosto 2012 in un altro ospedale sempre a Roma , dopo aver a lungo discusso con i miei famigliari perchè io non mi volevo curare non con i veleni che chiamano cura per il cancro,  ho dovuto cedere perchè purtroppo questo mostro aveva distrutto psicologicamente la mia famiglia che nel tentativo di salvarmi credeva e crede tutt’ora che quello fosse l’unico modo.

Inizio poi una delle chemioterapie più pesanti che prevedeva 12 sedute di 5-6 ore l’una di infusione di un miscuglio di veleni che mi ha distrutto: capelli caduti ,vomito, mucositi, insensibilità ai sapori e danni permanenti ai nervi.

Finisco tutto a novembre 2012.
A dicembre P.E.T. di controllo e il 27 dicembre vengo chiamata d’urgenza a Roma perchè il mostro è ancora lì.
Mi propongono L’AUTOTRAPIANTO DI MIDOLLO…….altrimenti sarebbe continuato a crescere e i secondi trattamenti non avrebbero avuto effetto su questo tipo di tumore.

Altra tragedia perchè io distrutta dalle cure non volevo continuare.
Di nuovo cedo, e sospendiamo le chemio nell’attesa che mi chiamassero per  il trapianto.
Prima però ho dovuto affrontare una delle esperienze più orribili della mia vita: L’AFERESI.
E’ il processo tramite il quale hanno estratto le cellule staminali dal mio sangue attraverso un macchinario che lo preleva, effettua il processo e te lo reimmette, ma devi spingere il midollo a produrre più del normale per effettuare la raccolta con un medicinale che provoca dei dolori che mi spaccavano in due letteralmente.
Le urla arrivavano credo fino in cielo……

Ma non è finita qui perchè le mie vene non funzionavano, essendo bruciate dalle terapie.
Per farla breve mi hanno infilato l’ago per prelevare nella vena del collo.
Volevo morire, lo giuro..

Ma andiamo avanti.
Il 26 febbraio 2013 mi ricoverano e inizia la discesa all’inferno.
22 giorni di orrore e dolore. Mi hanno messo un catetere venoso fisso per le terapie e mi hanno sottoposto a una chemio distruttiva che uccide tutte le cellule tumorali ma anche quelle sane del midollo.
Sono stata tanto male e senza difese immunitarie i batteri comuni del corpo mi attaccavano le mucose dello stomaco. Erano come lava, non riuscivo a mangiare né a bere. Vomitavo e andavo in bagno in continuazione.
Sono arrivata a pesare 39 kg. Dolori terribili. Mi hanno dovuto alimentare per endovena. Una notte sono svenuta in bagno stremata e ho rischiato seriamente. Da allora non mi hanno più lasciata sola: mia sorella a farmi compagnia di notte e mio marito di giorno.
Sembrava non finire mai.
Dopo il trapianto piano piano il midollo ha iniziato a lavorare.

Senza contare le varie volte che siamo dovuti correre a Roma per febbri improvvise, l’ultimo ricovero l’ho avuto a luglio.

Perchè in questi casi si muore per le complicazioni dovute ai veleni che ti iniettano.

– Come ti sentivi fisicamente prima degli accertamenti che hanno confermato la malattia?

Il mio tumore era asintomatico quindi non mi sentivo in maniera differente. 

– La dieta vegan migliora sicuramente la nostra salute, ma rimaniamo comunque esseri mortali. Come hai reagito a questa notizia?

Mah.. io in realtà sono fatalista.
Ho sempre pensato che mi dovesse venire il tumore , come penso anche che se non sono morta non sarei morta comunque , e non per i veleni che mi hanno messo nel corpo.
Per questo non volevo curarmi ma vivere dignitosamente fino alla fine senza essere cosi debilitata e danneggiata aspettando che i tumori che chemio e radio che ho fatto dopo il trapianto mi portassero in aggiunta.

– La ricerca sugli animali e le case farmaceutiche dicono che l’unico modo per trovare una cura al tumore è sperimentare su animali: cosa ne pensi?

Non è assolutamente vero , la sperimentazione non serve a niente.
Siamo specie diverse, quante volte farmaci che avevano sperimentato sono stati ritirati perchè dannosi???
Ma se anche fosse non accetterei mai che per curarmi debbano soffrire gli animali!!!!
Sperimentassero su pedofili e stupratori, o su volontari al massimo!!!!! Non deve passare l’idea che i malati sono pro sperimentazione.
Io non voglio che gli animali soffrano quanto ho sofferto e soffro io.
E poi la cura per il cancro non la vogliono trovare,vogliono solo guadagnare con la vendita dei farmaci.

– Qual è l’aspetto più brutto di esser malati di tumore?

L’aspetto più brutto è l’impotenza che senti.
Piano piano ti riducono ad una larva umana e senti di non poter reagire: sei nelle loro mani.
In ospedale mi conoscevano tutti perchè “rompevo” perchè volevo sempre sapere cosa mi stavano iniettando , quali erano le conseguenze e perchè me lo stavano facendo.
E poi ho nettamente avuto la sensazione che loro , dottori e infermieri , sapessero esattamente che quei veleni sono il frutto di giochi di potere, e quindi ti senti anche usata.
Forse è una frase forte, ma giocano con la vita di malati e ti rendono tale per sempre solo per soldi e per il potere.
Le cure vere e molto meno debilitanti ci sono, ma non le lasciano emergere.

– Cosa vorresti dire a chi crede indispensabile torturare animali per poter salvare le persone?

 Vorrei dirgli che la smettessero di trincerarsi dietro la falsità , che la sperimentazione è indispensabile ma RICERCA NON VUOLE DIRE VIVISEZIONARE.
Chi davvero vuol trovare una cura lo fa,ci sono prove che la sperimentazione è assolutamente inutile. Senza contare che non bisogna essere degli esseri normali per provocare sofferenze inutili in degli esseri inermi.

Riviviamo la storia di Alessandra con le foto che ritraggono i momenti che ha vissuto.

Alessandra prima di scoprire della presenza del tumore.

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Alessandra in una giornata di relax al mare dopo una delle prime operazioni.

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Alessandra nell’Agosto 2012 : il peso corporeo inizia a diminuire.

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La perdita dei capelli affrontata con tanta forza come solo una donna forte sa affrontare.

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Alessandra nel 2014..

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…Alessandra oggi, nel 2017.

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Alessandra è un esempio per tutti noi.
Il tumore colpisce piccoli, anziani e adulti.
Nessuno ne è immune e tutti possono finire per imbattersi in esso.
Il coraggio che ha dimostrato nel sopportare tanto dolore è ammirevole.
La forza di raccontarlo e di rendere tutti partecipi di cosa si vive durante quel calvario, la rende degna di stima.

La ringrazio immensamente per aver condiviso con noi questi momenti difficili generati da una malattia che tormenta tante persone nel mondo.
Mi unisco al suo pensiero: ricercare sugli animali non porterà mai a trovare cure per malattie umane.
Ora basta giocare con la vita delle persone!

© – Carmen Luciano –
Tutti i diritti riservati

Informazioni su Carmen Luciano

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Pubblicato il 2 gennaio 2014, in ° Good_Vip ° con tag , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 75 commenti.

  1. Alessandra hai provato con il Metodo Di Bella? C’è’ il gruppo su facebook, ti consiglio di confrontarti con altri malati. Un abbraccio e mille auguri

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    • Il metodo di Bella non funziona e utilizza farmaci testati sugli animali.

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      • sbarellababyanimals

        Ci sono esempi viventi di persone che sono guarite grazie al metodo Di Bella, che non prevede sperimentazione animale.

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    • Il metodo di Bella non è testato ma lo sono i farmaci utilizzati (tra cui compaiono ormoni e chemioterapici, tutti sembrano pensare che si tratti di acqua fresca), è come dire che un cosmetico è cruelty free in quanto non testato come tale quando tutti i componenti di cui è costituito lo sono.

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      • sbarellababyanimals

        Ottimo, hai tirato in ballo un esempio super calzante.
        I cosmetici cruelty free possono esser fatti anche con ingredienti degli 8mila già testati in passato.
        Dal momento che ogni singolo ingrediente, come il prodotto finito, non viene più testato su animali, rende il tutto cruelty free.

        Stessa cosa per il medicinale.

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    • Appunto! Sono testati sugli animali quindi non cruelty free.

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      • sbarellababyanimals

        Sono anche provati dai volontari che certificano l’efficacia del prodotto e di tali ingredienti non più testati su animali.
        Ergo, non sono più cruel.

        Non lo so se ci siamo intesi.

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    • Ti faccio un esempio pratico, sono andato sul sito della LAV, ho preso un’azienda cruelty free a caso e il primo dei prodotti: http://www.allegronatura.it/cosmetici_prodotti.html
      Contiene fenossietanolo, testato sugli animali.

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      • sbarellababyanimals

        Ma… non ci siamo proprio capiti allora..
        Ci sono 8mila ingredienti ( tra cui tantissimi pure naturali) già testati in passato su animali.
        Le aziende che testano su animali continuano a farlo sia su ingredienti che sul prodotto finito.
        Quelle che non testano su animali, utilizzano gli ingredienti senza testarli su animali quantomeno il prodotto finito.
        Pertanto sono cruelty free.
        Sarebbe quasi impossibile trovare altri ingredienti visto che sono stati testati quasi tutti.
        Qui si parla del perpetuare i test oppure no.

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  2. L’ha ribloggato su *Il Mio Meraviglioso Mondo*e ha commentato:
    Dopo aver letto gli articoli in questione ho riflettuto molto anche io e sono in perfetto accorto con Alessandra e con Carmen, che ha pubblicato questo ottimo articolo.

    Noi non siamo nessuno per elevarci a Dio e decidere che esseri come gli animali siano inferiori a noi, e che quindi su di loro si possa sperimentare. “la sperimentazione è inutile, vi sono le prove”cit.

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    • Non siamo neanche Dio per poter giudicare una persona molto malata che tenta di salvarsi la vita… non ne abbiamo nessun diritto.

      La seconda frase “In momento critico dove i media danno spazio a persone malate senza pietà e incoerenti nei confronti degli animali…” mi ha fatto arrabbiare molto.
      E’ senza pietà la persona che cerca di salvarsi la vita o la persona che la giudica in questa maniera???

      Siamo così bravi a giudicare male le persone solo perchè non la pensano come noi??

      Ma poi mi chiedo??? Ma una aspirina non l’avete presa mai???

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      • sbarellababyanimals

        Ciao Fabrizio.
        Con la frase “In momento critico dove i media danno spazio a persone malate senza pietà e incoerenti nei confronti degli animali…” mi riferisco a chi ha il coraggio di scrivere con un pennarello su un foglio bianco #siallasperimentazioneanimale #siallavivisezione.
        Sono persone che se potessero, pur di salvare la propria vita, passerebbero anche sul tuo cadavere.
        Non è sbagliato cercare di curarsi.
        E’ sbagliato accettare che PER PROVARE, TENTARE di salvarsi vengano straziate milioni di vite.
        Non faccio uso di medicinali da anni ed è solo un beneficio per la mia salute, dato che sono veleni.
        Sono prodotti che servono prevalentemente per far svanire gli effetti dei disturbi, ma non ne curano e estinguono le cause.
        Pertanto, utili solo alle casse delle case farmaceutiche.

        Più che altro mi piacerebbe farti vivere di persona cosa son costretti a subire gli animali nei laboratori.
        Loro una bocca per parlare non ce l’hanno, dato che gli viene serrata.
        La tua invece è libera.
        Usa per diffondere messaggi di rispetto universale.

        Te ne sarei grata.

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      • Hai fatto l’esempio migliore… l’aspirina!! L’aspirina esiste perché appunto non fu testata su animali, perché se lo avessero fatto non esisterebbe.. gli animali muoiono con l’aspirina. E gli stolti che la somministrano al cane poi piangono perché il loro animale è morto di tumore

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      • Alexander, l’aspirina e` teratogena sugli animali in quantita` estremamente elevate, esattamente come lo e` sull’uomo. Va bene difendere la propria posizione, ma evitiamo di citare bufale vecchie come le piramidi.

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      • scusami tanto se intervengo, ma questo articolo mi ha colpito molto. io ho scoperto di essere soggetto a svariate allergie a causa di diverse crisi allergiche molto pesanti, sono anche arrivato allo shock anafilattico (per fortuna una volta sola, già davanti l’entrata del pronto soccorso)… io non posso non ringraziare per l’esistenza del cortisone, che mi ha salvato la vita più volte ed è stato scoperto ed elaborato grazie alla ricerca sugli animali. e mi dispiace che voi siate così accaniti su questo argomento, ma penso anche che la maggior parte delle persone che scrivono non abbiano mai vissuto una situazione di emergenza come quelle che ho vissuto io…. mia madre mi ha visto soffocare fra le sue braccia… immaginate vostro figlio che soffoca davanti a voi, e che la vostra unica possibilità per salvargli la vita sia un medicinale testato sugli animali… cosa fareste…? lascereste morire vostro figlio….? mi dispiace…. ma non posso che reputare voi ipocriti…. io sono vivo grazie alla sperimentazione sugli animali e non mi sento in colpa per questo. detto ciò, io capisco le vostre scelte, ma non le condivido… non biasimatemi per questo. se potessi creare un farmaco che salvi chiunque da qualsiasi malattia senza toccare nemmeno un moscerino giuro che lo farei, ma una cosa del genere non esiste. e non esisterà mai. e comunque non sono un ricercatore, né un farmacista, né un medico… posso solo affidarmi a chi questo lavoro lo fa per mestiere e studia e lavora anni e anni per salvaguardare le vite altrui. è solo la mia opinione, non mi paga nessuna industria farmaceutica. sono solo un ragazzo che per vivere ha deciso di usare ciò che ha a disposizione, nient’altro.

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    • Ma.. su quali animali viene fatta la sperimentazione?

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  3. E si Sbarella mi trovi perfettamente sintonizzato !!! Vegan da 3 anni (da uno lo è diventata pure mia moglie !!! la mia bimba no, ha 7 anni e non ne vuol sapere e non mangia quasi per niente verdura ) io da piu’ di 3 anni non prendo piu’ nessun tipo di medicinale, un anno e tre mesi ho scoperto che mio papa’ aveva il microcitoma polmonare al III° stadio, e me ne sono accorto io dalle sue analisi immagina la botta !!! Ovviamente da VEGAN ho subito detto a lui e agli altri di non essere daccordo con la chemio e le altre stronzate (radio e cosi via !!!) anche perchè avendo un paio di maturità come tecnico di laboratorio chimico-biologico, avendo lavorato in farmaceutiche e soprattutto avendo studiato la filosofia VEGAN per piu’ di due anni prima di fare il passo, ero e sono fermamente convinto che una sana alimentazione VEGETARIANA COMPLETA ti mette al riparo da moltissimi problemi (compreso il tanto temuto tumore !!!) ma mio papa’ non ne ha voluto sapere e dopo 4 cicli di chemio e immani sofferenze in 6 mesi è morto 😦
    Ora invece io penso che è molto importante sapere ed essere coscienti che siamo un tutt’uno con il mondo in cui viviamo e che il fatto di alimentarci bene serve (e pure molto) ma non puo’ sostituire il pensiero positivo e l’armonia che dobbiamo avere con GAIA e i suoi esseri (sia che siano nostri simili ma anche tutti gli altri animali ed esseri viventi !!!)
    Lo dico da persona che un po’ ha studiato (e continua tuttora anche se in altri ambiti) la sperimentazione animale NON SERVE A NIENTE, geneticamente e fisiologicamente siamo diversi da tutti gli altri esseri anzi addirittura penso che alcuni medicinali se usati su diverse persone possano dare effetti diversi, quindi figuriamoci se su altre specie !!! Poi c’è una cosa che molti ignorano e che dovrebbe invece far riflettere TUTTI : qualsiasi molecola farmaceuticamente attiva va provata prima di essere commercializzata sull’uomo (di solito su volontari pagati !!!) quindi a cosa servirebbe provarla prima anche sugli animali ?!?! VE lo dico io : a fare in modo che se vi fossero degli effetti avversi (come di solito ci sono !!!) le case farmaceutiche possono portare i dati che hanno testato il prodotto prima sugli animali e poi anche sull’uomo e si possono cosi’ salvare la coscienza e a volte grazie a GIUDICI IGNORANTI anche la reputazione e i soldi !!! L’uomo deve fare il passo, deve evolversi e capire che il vero problema non è in quello che mangia ma nel suo cuore e in come tratta sua madre GAIA !!!Poi capirà che mangiare morte e dolore causa solo altra morte e dolore !!! Che Far soffrire senza una ragione solo per il dio denaro altri esseri senzienti è l’anticamera del proprio SUICIDIO !!!

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    • Se non si sperimenta sugli animali, su cosa si potrebbe sperimentare? Senza sperimentazione non si va avanti ma si regredisce.

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      • sbarellababyanimals

        Si può sperimentare sulle cellule umane,dalle colture in laboratorio.
        In vitro.
        Sono in atto tanti metodi alternativi alla sperimentazione animale che in decine di anni non ha portato a nessun progresso.
        Come vedi, i malati di tumore continuano a morire di tumore e spesso quei pochi che si salvano, sono vivi per altri fattori.

        Poi, se vogliamo esser pignoli, non c’è metodo migliore per garantire l’efficacia di una cura se non quello di provarlo su umani, ovvero su tester viventi della stessa specie animale dei pazienti da curare.
        Ti faresti torturare in nome della salute del tuo genere?
        Sai.. agli animali non credo piaccia essere stagliuzzati per cercare cure sul loro corpicino per malattie che non avranno mai.

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    • Mi dispiace tanto per il tuo papa’, pero senza cura – e dieta non e’ cura – succederebbe lo stesso, invece con la cura tradizionale potrebbe avere il chance di guarire. Il mio ex bf ha rifiutato le cure tradizionali e ha porvato curarsi con l’erbe. Il charlotano sapevo che l’erbe non aiuteranno pero ha promesso di curare il cancro in tre mesi. La fine e’ male ….. II mio capo nella ricerca ha detto a me una cosa molto intelligente che ricordo fin ‘ora e che mi aiuta arrivare a le risposte giuste : “Il mondo in realta puo essere molto diverso da come tu lo immagini” Questo significa che io posso credere tantissimo nel qualcosa o desiderare qualcosa tantissimo pero lúnica cosa che vale sono i fatti e la sapienza. Tutta la storia dell’ umanita prova questo. E poi, certo, non puoi aspettare dal ricercatore che cancella la morte, non e’ Dio, ma conoscere i fenomeni, e provare cambiare la situazione e riuscire cambiare e’ possibile solamente con il sapere. Non e possibile giudicare la ricerca non lavorando li, io vedo nella tua lettera tante emozioni e so che le tuoi intenzioni sono aiutare alla gente, pero io vedo quasi dapertutto errori, errori, errori… scusa per mio italiano

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    • Una cellula in vitro non si comporta esattamente come una cellula in vivo, ossia nel nostro corpo.
      Ti piacerebbe tornare ai tempi del colera? O della peste?

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  4. Indubbiamente tutti abbiamo il diritto/dovere di curarci. Ma se si è contrari alla sperimentazione, logica e coerenza vuole che non si usino i suoi frutti. Quindi mi chiedo come si possa condannarla e poi curarsi grazie alle terapie che ha permesso di trovare. Perchè tutti i farmaci sono testati su animali, come tutti sappiamo. Sappiamo anche che grazie alla chemio molte persone guariscono (non tutte, purtroppo, ma sempre più persone guariscono), ma mi aspettavo almeno una domanda sul perchè di tale discordanza dalle parole ai fatti

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  5. Alessandra innanzitutto, indipendentemente da come scegli di curarti, ti auguro una pronta guarigione ed un ritorno alla normalità. Dovresti avere maggiore rispetto per la ricerca e per chi ce la sta mettendo tutta per curarti. Puoi amare gli animali alla follia, ma questo amore non può accecarti e farti dire che la SA non serve a niente e tu ne sei la prova. Cmq… in bocca al lupo per tutto.

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    • sbarellababyanimals

      La ricerca non ce la sta mettendo tutta per curare le persone.
      Perchè utilizzare le donazioni per l’acquisto di animali da usare in laboratorio, impiantargli cellule tumorali affinchè il loro corpo si infetti, e poi ucciderli per capire le dinamiche di proliferazione delle cellule malate stesse è un abominio.
      Gli stessi malati di tumore umani sono tester, per la ricerca.

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  6. Auguro di tutto cuore alla signora di star bene e di guarire come è giusto che sia… Ma vorrei far notare che la signora è contro la ricerca nonostante abbia adoperato tali farmaci e nonostante penso che li stia ancora adoperando… Vorrei far notare alla signora che un Catetere Venoso Centrale non è nulla di tanto traumatico, che l’aferesi per l’autotrapianto è la stessa tecnica utilizzata per la donazione di piastrine e che non è traumatica, che i farmaci che la signora ha usato per l’autotrapianto vengono somministrati anche a pazienti sani che devono fare donazione di midollo osseo volontario, qualora la compatibilità lo permetta. In fine, vorrei dire alla signora che può decidere di non curarsi, cosa che ovviamente non mi auguro e che anzi continui a curarsi fino alla guarigione, e che non dica che si cura per i propri cari, perché vorrei far notare che ci sta gente che per le proprie idee è morta! Detto questo, rinnovo il mio augurio per una guarigione piena e rapida.

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  7. Commento anche se so che verrò bannato. Se avete un minimo di coraggio non bannatemi, rispondetemi, cercate un dibattito se credete davvero di poterlo vincere.

    No io sono scioccato da quanta ipocrisia incoerenza e pressapochismo ci siano in questo articolo. Questa qui sta usando tutti i ritrovati della sperimentazione animale per sopravvivere e dice NO alla sperimentazione animale! È come uno che dice NO all’uccisione di animali per fini alimentari mentre mastica una bistecca!
    “E poi la cura per il cancro non la vogliono trovare,vogliono solo guadagnare con la vendita dei farmaci.”
    Parla quella che è guarita. Hanno dei fettoni di tofu sugli occhi che neanche se colpiti in prima persona si rendono conto delle cazzate in cui credono…
    In pratica l’articolo si riassume in “Ho usato ogni cura disponibile trovata grazie alla sperimentazione animale per non morire” = 90% dell’articolo “però la sperimentazione animale è inutile” = 10% dell’articolo e conclusione.
    Inoltre “io non volevo curarmi ma la mia famiglia mi ha obbligata”? Perchè le famiglie di questi soggetti boicottano la selezione naturale?
    Non ti vuoi curare? Perfetto! Più soldi alla sanità pubblica per qualcuno che è effettivamente riconoscente.

    “Ha deciso 15 anni fa di non mangiare più carne e pesce diventando vegetariana, e negli ultimi 5 di eliminare anche i derivati animali abbracciando la filosofia vegan.
    Di recente Alessandra ha scoperto di avere il tumore.”

    ma come?! non era la carne che provocava tumori?!

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    • sbarellababyanimals

      Non solo la carne provoca tumori.
      Anche l’aria inquinata, il suolo inquinato nel quale si coltiva,
      l’acqua inquinata che beviamo.
      E poi, come ho ben evidenziato, mangiare sano non rende immortali.

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  8. ma è seria questa tizia? con tutto il rispetto per la malattia che non augurerei a nessuno, (nemmeno ai pedofili e agli stupratori che evidentemente, secondo lei stessa, sono esseri inferiori agli umani e agli animali), ma se la signora non avesse avuto accesso a tutte queste cure, sarebbe già nel mondo dei più sotto un maestoso cipresso. i medicinali che ha preso, le procedure diagnostiche, gli interventi a cui si è sottoposta, secondo lei, sono piovuti dal cielo? mi duole doverle dire che se non esistesse la sperimentazione animale, non le avrebbe mai avute. dice che è inutile? se è qui a dichiararlo con tanta fermezza, evidentemente non lo è. continuate a compiacervi di avere le fette di prosciutto negli occhi, buona serata….

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    • sbarellababyanimals

      “con tutto il rispetto per la malattia che non augurerei a nessuno, (nemmeno ai pedofili e agli stupratori che evidentemente, secondo lei stessa, sono esseri inferiori agli umani e agli animali)”

      Secondo te chi abusa e violenta bambini o donne venendo meno al raziocinio e agendo con istinto sessuale, è da ritenersi superiore agli animali?
      Per cosa poi?
      No, non si augura a nessuno nemmeno la violenza fisica.
      Ma forse se qualcuno di questi uomini che reputi superiori agli animali te la facesse provare mentre sei nel vialetto di casa, avresti un’opinione a riguardo nettamente diversa.

      Non diciamo stronzate,
      con permesso.

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  9. ah, in attesa di moderazione…. vabbè fa nulla, continuate così. siete poco coerenti

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    • sbarellababyanimals

      Esatto, in attesa di moderazione fino a quando, al pc, non leggo i commenti e li approvo.
      Come vedi il tuo è stato pubblicato.
      Sono per la libertà di pensiero e di opinione,
      anche per chi si prende la libertà di non lasciare liberi gli animali di decidere se immolarsi per la nostra salute oppure no, come te per esempio.

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  10. Ma perchè lamentarsi delle cure sperimentate sugli animali quando può fare molto di più: RIFIUTARE OGNI CURA SPEIRMENTATA SUGLI ANIMALI. COme mai non lo fa se è così convinta?

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  11. Chissa cosa sarebbe successo se non avessi preso gli anticoagulanti per la trombosi alla giugulare. Tiro ad indovinare. Avresti avuti un ictus e saresti morta, o semplicemente avresti avuto danni cerebrali permanenti e gravi.
    Ora io mi chiedo da dove sono saltati fuori gli anticoagulanti. hai un idea?

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  12. Ad Alexander,
    ti conviene informarti meglio sull’aspirina. Sono uno studente di veterinaria e l’acido acetilsalicilico viene usato senza NESSUN problema e con ottima efficacia terapeutica in bovini e suini, con qualche precauzione nel cane e in molti altri animali (a parte qualcuno come ad esempio il gatto). E poi, guada che l’aspirina (acido ACETILsalicilico) deriva dal salice in cui però è presente come acido salicilico (senza l’acetil-): grazie solo alla ricerca è stato possibile aggiungerci il pezzo mancante della molecola senza il quale il farmaco non sarebbe stato cosi efficace e utilizzabile, l’acido salicilico infatti fa venire il vomito e da molti altri problemi se preso per bocca!!!

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  13. (Alessandra) Dall’articolo mi sembra di capire che i medici ti hanno guarita, non è ipocrita parlare contro la sperimentazione animale mentre se ne godono i frutti?

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  14. articolo delirante, cosìccome i commenti. la ragazza in questione è viva grazie alla sperimentazione su animali, che le piaccia o no, e se ciò non le sta bene che smetta di curarsi e muoia. le auguro comunque una pronta guarigione.

    p.s.
    le minchiate dette sulla dieta vegan sono offensive per i malati. non è certo grazie ai vegan che abbiamo debellato tifo, polio e tubercolosi. non vi rendete conto di quanto siano deliranti i vostri discorsi. spero che le vostre famiglie non ne subiscano le conseguenze

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    • sbarellababyanimals

      Caro Nicola Visonà,
      non so se sei a conoscenza del fatto che nelle sacche di cibo endovenoso che si somministra ai pazienti malati terminali di tumore per tenerli un altro po in vita, vi è all’interno tra gli ingredienti, prevalentemente olii vegetali e soia.
      Gli unici in grado di dare nutrimento e sostentamento ad un organismo animale dal sangue saturo di cellule tumorali sono appunto questi due elementi.
      Guarda caso la soia, leguminosa, è quasi la base dell’alimentazione vegan.
      Questo dimostra che se essa riesce a nutrirci anche quando il nostro apparato digerente non funziona più ed è in deficit, può tenerci in salute quando invece stiamo bene.

      Ti dico questo dopo aver controllato personalmente, per curiosità, le sacche che ti ho sopra citato che hanno permesso a mio nonno ( malato di tumore e morto nel 2012) di poter sopravvivere 3 giorni.

      Riflettici pure.

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  15. Mi spiace smontare l’intero articolo, ma i “veleni” che ti stanno tenendo in vita sono tutti testati sugli animali.

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  16. Vero, la sperimentazione animale non e` una scienza perfetta. Cosi` come non lo e` la medicina in generale, la fisica teorica e la meteorologia. Tutte si basano sull’utilizzo di modelli approssimati del fenomeno reale (l’essere umano, il pianeta, l’universo, …). Utilizziamo modelli approssimati perche` 1) non abbiamo conoscenze adeguate per creare modelli migliori 2) modelli migliori esistono in teoria ma non sono utilizzabili in pratica (tempo, costo, complessita` computazionale, etc).

    Concordo che la sperimentazione animabile e` perfettibile, e potenzialmente sostituibile con qualcosa di migliore in futuro. Non credo possiamo farne a meno ora. L’impatto della sperimentazione animale in termini di vite animali ‘sacrificate’ e` insignificante rispetto all’effetto di tutte le altre attivita` umane (anche escludendo l’alimentazione dato che alcuni degli utenti qui sono vegan). Pero` tre topolini morti in un laboratorio fanno piu` tenerezza di quelli che muoiono durante una disinfestazione. Double standard, much?

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  17. Ciao,
    per nulla al mondo mi permetterei mai di giudicare una persona malata, anzi, trovo che il suo comportamento sia lodevole. Nonostante la malattia, non ha cambiato idea, e la coerenza è una dote molto rara. Per questo, ha (e sono sincera) tutta la mia ammirazione. Però credo ci sia una disinformazione dilagante, e lascio questo commento perché ci possa essere un’altra campana, non per fare polemiche di nessun tipo. La ricerca non è vivisezione. E’ un concetto esatto, la sperimentazione animale NON concepisce la vivisezione e i ricercatori NON uccidono animali vivi. E poi, come valvole di derivazione suine e bovine, possono essere immesse nel corpo umano, molte patologie sono affini tra le diverse specie. Siamo incredibilmente simili a maiali e topi. I doppi sensi dopo questa mia affermazione, fioccheranno, ma è questo che induce alla sperimentazione. E, in ultimi, la ricerca salva ed è proposta anche per curare gli animali domestici. Non voglio sembrare crudele, e non muovo un attacco, ma con il ‘sacrificio’ di un topino (che poi, non soffre ASSOLUTAMENTE), se ne possono salvare altri 100, invece che lasciare tutti e 101 in preda a una morte lenta e dolorosa. Non viene chiesto (o imposto) ai vegetariani di mangiare carne, non chiedete a un malato che non ha gli stessi ideali di Alessandra, di morire senza provarle prima tutte…
    Detto questo, vegetariani e affini, avete tutto il mio rispetto. Meno, però, i sedicenti animalisti che hanno distrutto anni di ricerche (VETERINARIE), lasciando tra l’altro milioni di euro di anni, per poi rinchiudere 1000 topini in un bagno piccolissimo.
    Faccio tanti in bocca al lupo ad Alessandra, non mollare, perché al mondo c’è bisogno di gente con la tua forza e la tua grinta, anche se siamo in due “schieramenti” diversi.

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  18. Ciao Carmen,
    l’esperienza di Alessandra è molto toccante, ma come sta oggi? è ancora in cura, è guarita? perchè ha accettato di farsi curare visto che era (ed è convinta) che le terapie siano solo veleni?
    Immagino la paura iniziale della diagnosi, ma oggi continua a sottoporsi ai monitoraggi e alle cure?
    Se è coerente con quello che dice mi auguro proprio di no.
    Spero il meglio per lei e per voi, anche se non sapete quello che dite.

    ovviamente

    #iostoconlaricerca

    😉

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    • sbarellababyanimals

      Ciao Simona.
      Oggi Alessandra sta bene e si sta riprendendo.
      Ha smesso le cure.
      Mi piacerebbe sapere se riusciresti a scrivere sempre “#iostoconlaricerca” se uno di quegli animali in cui immettono cellule tumorali per farle moltiplicare fossi tu.
      Perchè temo che il punto sia proprio questo: il non immedesimarsi nel prossimo.
      Sappi che la certezza ( e nemmeno al 100%) che una cura per umani sia efficace oppure no, può provenire solo da uno studio condotto su umani.
      Trovo assurdo torturare altre specie per cercare una soluzione ad una malattia che è nata di recente e che sicuramente è frutto di qualcosa di sbagliato che l’uomo fa inerente a modo di vivere, inquinamento ed alimentazione.

      Ci si distacca sempre da chi viene trucidato perchè viviamo completamente distaccati dalla sofferenza del prossimo.
      Dovremmo capire però che è sbagliato tutto questo.
      Lo diceva anche Albert Einstein, non esiste nessun motivo così alto da giustificare un atto così basso come quello della vivisezione.

      Io sto con la ricerca “alternativa”, ovvero quella che studia i casi e cerca soluzioni senza mietere vittime. Quella dove non c’è lucro da parte di case farmaceutiche e dove i pazienti sono esseri viventi e non numeri o oggetti da risvoltare come un calzino (come successo al mio nonno, malato di tumore e morto nel 2012).

      Se Alessandra ha dovuto sottoporsi a tutto questo è stato per l’insistere dei familiari.
      Quando si è deboli si può cedere alle pressioni esterne.
      Se i medicinali vengono definiti “veleni”, è perchè “farmaco” significa appunto veleno.
      Sia io che lei siamo contro l’uccisione degli animali.

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      • La citazione di Einstein è completamente stravolta, non è quello il suo significato.
        Il crancro non è una malattia recente (probabilmente è nato con l’uomo), il più antico conosciuto è stato trovato in una mummia egiziana.
        Allo stato attuale non sperimentare sugli animali significa sperimentare sugli uomini; ti sentiresti di utilizzare su un volontario un farmaco mai provato su un organismo completo?
        La sperimentazione animale non è fonte di reddito ma un costo enorme per l’industria farmaceutica, eliminarla significa fare gli interessi di big pharma.
        “Se alessandra ha dovuto sottoporsi a tutto questo” lo fai passare come una tortura gratuita, i tumori non svaniscono nel nulla, sarebbe morta. Mi dispiace che la cura non vi sia sembrata bella e gradevole.

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      • sbarellababyanimals

        Oh si, la sperimentazione animale è talmente un costo enorme per l’industria farmaceutica da permettere alle case farmaceutiche ( tipo Bayer, in prima linea nel testare farmaci su cani beagle di Green Hill) di regalare computer e vacanze alle Seychelles ai medici che prescrivono medicinali a loro marchio.

        Suvvia.

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      • “una malattia che è nata di recente e che sicuramente è frutto di qualcosa di sbagliato che l’uomo fa inerente a modo di vivere, inquinamento ed alimentazione.”

        Il cancro può venire in mille modi, non è che se non mangi la carne ti salvi. E nemmeno se respiri e bevi sano, perchè di tumore si moriva anche mille anni fa,
        prima dell’era industriale. Anzi, già Ippocrate scrisse riguardo alle neoplasie.

        In antichità, a volte nemmeno facevi in tempo a morire di tumore, magari morivi durante il parto (insieme alla madre), talmente alta era la mortalità infantile (sconfitta grazie alla medicina ufficiale che tanto disprezzi). O magari a 5 anni prendevi una bronchite e addio.

        Ovviamente, non per questo bisogna abboffarsi di porchetta e hamburger, si deve sempre mantenere una alimentazione equilibrata e VARIA.

        La ragazza dovrebbe essere riconoscente agli operatori della sanità (ed ai suoi genitori), che lavorano per tenerla in vita, invece di sputare nel piatto dove mangia. Unica attenuante al suo ragionamento è che è malata, e merita comprensione e affetto.
        Ma non prendiamo il suo ragionamento per buono, perchè oltre che contraddittorio è irriconoscente.

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  19. Chiedo scusa ma tutti i farmaci che lei ha assunto, le operazioni ed i metodi che l’hanno curata dal cancro non sono stati sperimentati su animali? o.O

    O qualcosa non l’ho colta io? o.O

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  20. Genius… tutti i farmaci e i metodi che stai usando per combattere il tumore sono stati sperimentati sugli animali… saresti già bella che morta senza di essa. Porta rispetto a chi ha passato la vita a studiare come allungare la tua.

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  21. Ci sono tantissimi casi quando hanno curato il cancro di sangue con i trapianto del midollo. Tutto grazie alla SA. Sono ricercatrice e nonstante che pensi di me o del mio lavoro spero che anche il tuo caso sara positivo. Animo!

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  22. Cara Alessandra sono malato pure io di linfoma e sono pure biologo e ti dico che tutte le cure che hai fatto le hanno testate prima sugli animali. Se sei viva lo devi solo agli animali che sono morti per darti le cure che ANCHE TU hai usato!Tu stai sputando nel piatto dove hai appena mangiato! Come malato come te mi sento di urlati un bel VERGOGNATI per quello che hai scritto! ipocrita!

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    • sbarellababyanimals

      Il tuo commento è stato approvato per libertà di pensiero.
      Ma ti chiedo di moderare i termini per i futuri, onde evitare di essere censurato.

      Grazie.

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  23. Guardiamo i fatti:
    1. Alessandra ha avuto un tumore
    2. Alessandra ha preso i “veleni” che però – attraverso un calvario di grandi sofferenze – lo hanno arginato… Sapete, il tumore è una cosa che UCCIDE, ha un perché se le cure sono pesanti.
    3. Alessandra adesso è viva, anche se di certo risente dei postumi e difficilmente tornerà come prima.

    Ora, la semplice legge di causalità dice che facendo le analisi (testate su animali) e prendendo le cure (testate su animali), Alessandra è sopravvissuta.

    Cosa sarebbe successo se non le avesse prese? NON potete dirlo, perché lo ha fatto.

    E perché le ha prese? Perché altrimenti, con tutta probabilità, ora sarebbe scritta nel libro dei morti. E per fortuna i suoi familiari l’hanno “praticamente obbligata” a curarsi, altrimenti ora non ci sarebbe nessuna intervista.

    E ora una domandina semplice semplice: sapete quanti ratti e topi MUOIONO AVVELENATI e senza motivo tra atroci sofferenze nelle derattizzazioni?
    Circa 10 volte quelli che muoiono nella sperimentazione per un fine il più delle volte ragionevole.
    Ora, per piacere, protestate contro le derattizzazioni [http://difesasperimentazioneanimale.files.wordpress.com/2012/02/derattizzare-si-sperimentare-no-un-esempio-di-irrazionalitc3a0-animalista.png], e poi quando ci saranno le epidemie stile medioevo capirete che forse quelle vanno fatte… e forse, dico forse, un domani capirete pure che l’uomo non è passato da 35 a 80 anni di aspettativa di vita lavandosi bene (per quanto le abitudini di vita abbiano avuto una parte molto rilevante).

    Tutta la mia solidarietà ad Alessandra, ed un augurio per una pronta ripresa.

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  24. Sono molto dispiaciuto per quanto ha passato e sta passando Alessandra. Le auguro di guarire al più presto e di stare il meglio possibile nel più breve tempo possibile. Non di meno, mi trovo costretto a fare notare a questo blog, alcune incongruenze. Alessandra dice di essere contraria alla sperimentazione animale, eppure le seguenti pratiche mediche che ha utilizzato, sono state ottenute anche tramite la sperimentazione animale :
    T.A.C e P.E.T,
    biopsia.
    chemioterapie
    L’AFERESI.
    catetere venoso
    alimentazione per endovena.
    A queste andrebbero aggiunte le varia operazioni mediche e i vari medicinali che ha utilizzato e non nominato; è come se Alessandra sostenesse di essere contro la pelliccia, mentre carezza una bel pellicciotto di ermellino.

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  25. Tu sei contro la sperimentazione animale che ti tiene in vita. Ti auguro di guarire e ogni bene, sinceramente, ma spero che tu possa capire che la sperimentazione ti salverà la vita, a te e a molti altri.

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  26. Salve a tutti.
    Sono molto vicina ad Alessandra e mi dispiace immensamente per la sua malattia e per il dolore che deve sopportare. Le auguro di stare meglio molto presto e di poter vivere una vita piena di felicità e di soddisfazioni.
    Mi dispiace anche per i commenti di chi dice che la dieta vegan protgge dal cancro: il caso di Alessandra e di molti altri testimonia come molte malattie non guardino in faccia nessuno, e trovo senza senso parlare di “immunità dal cancro” a chi, nonostante abbia fatto quella scelta di vita, si trovi malato.

    Detto ciò credo che Alessandra e l’autrice di questo blog sappiano che Alessandra si sta curando con farmaci che sono costati molte vite animali. In che modo la sua scelta rispetta le sue idee? Se davvero non vuole avere il peso sulla coscienza delle vite animali che sono finite perché anche lei potesse curarsi e sperare in una vita migliore, perché ha scelto di curarsi? Perché diffida in un sistema a cui poi si affida scegliendo di curarsi?
    Sono molto contenta che lei abbia fatto questa scelta, perché per me ogni vita umana salvata è un’immenso successo, ma sta sputando nel piatto in cui sta mangiando e questo mi infastisce molto. La sopravvivenza al LNH era del 45% nel 1975, in meno di 30 anni (sto consultando dati aggiornati al 2003) è aumentata fino al 71%. Questo è stato possibile grazie anche alla ricerca sugli animali. Ha senso negarlo? Ha senso insultare chi sta lavorando per fornirle una migliore speranza di vita?

    Riguardo a test sugli esseri umani, spero che sia un’affermazione dettata dalla rabbia. Oltre alle ragioni etiche (e chi è così sensibile al benessere animale dovrebbe esserlo anche al benessere umano), ci sono moltissimi motivi scientifici per cui i test sugli esseri umani non possono essere usati al posto di quelli sugli animali: viviamo molto a lungo, ci riproduciamo poco e sarebbe necessario allevare esseri umani con accoppiamenti tra consanguinei per ottenere la giusta omogeneità genetica. Mentre un topo o un cane non ha problemi ad accoppiarsi con un parente, credo che per tutti noi procreare con un fratello sia più traumatico.

    Per piacere, informatevi bene e da persone competenti prima di parlare di questi argomenti così spinosi. In questo articolo e in molti commenti ho visto molta superficialità nel parlare di temi molto importanti per tutti noi.

    Rinnovo gli auguri di pronta guarigione ad Alessandra e auguro il meglio a tutti voi.

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  27. Ipocrisia portami via. Sei contro la sperimentazione animale? E allora perchè sei andata in ospedale e hai seguito tutto l’iter di cure che ti hanno portato a rilasciare questa intervista?
    Credi che tutta questa serie di “veleni”, le T.A.C., le P.E.T. non siano stati testati sugli animali?
    Se davvero credi che la sperimentazione animale al giorno d’oggi sia inutile e preferisci che non siano i malvagi dottori e gli infermieri complottisti a curarti allora ti consiglio una sanissima cura a base di limone e peperoncino.

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  28. sbarellababyanimals

    Alla gentile attenzione di tutti gli utenti che hanno commentato l’articolo:
    Come potete vedere le vostre opinioni sono state pubblicate in seguito all’attesa per moderazione.
    Personalmente sono per la libertà d’opinione ed è giusto quindi permettere a ognuno di voi di esprimere ciò che pensa.
    Solo 3 commenti sono stati cancellati per eccessiva volgarità.
    Ben venga il dialogo e il dibattito su questo tema importante.

    La mia finalità è quella di farvi comprendere che è eticamente scorretto testare malattie su animali che non c’entrano proprio nulla.
    E’ immorale coinvolgere la vita di milioni di esseri innocenti che non hanno colpa se noi umani ci ammaliamo di tumore per le nostre pessime abitudini di vita/alimentari ecc.

    Cercherò di rispondere a ciascuno di voi.

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    • sul piano etico posso comprendere come per alcuni questo sia scorretto, ma la coerenza detterebbe di non curarsi con farmaci testati (ossia tutti. anche di bella, vannoni e anche l’omeopatia). è come dire “sono contraria all’uccidere gli animali per cibarmi, è immorale.. però la bistecca la mangio lo stesso”. io non voglio dire che alessandra debba rinunciare per forza ai farmaci, ha tutte le ragioni per farlo perché è malata e se una terapia può salvarle la vita io sono contenta davvero.
      per me la sua vita vale più di quella dei topi che sono morti per salvarla, ma se per lei non è così, allora, come mai trova eticamente accettabile curarsi?

      ti ringrazio comunque per la possibilità di replica, che spesso manca.

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    • Non tutte le malattie sono causate da stili di vita poco sani, molto spesso possono essere genetici, o casuali. Dire una cosa del genere è offensivo verso la stessa Alessandra, non è certo colpa sua se si è ammalata.

      Per il resto eticamente si può considerare più o meno accettabile il preferire una vita umana a vite animali, o si può considerarle tutte uguali, per cui si può ritenere giusto non sacrificarne una a favore dell’altra. E’ una cosa soggettiva, su cui ognuno può avere la sua opinione.

      Però la realtà dei fatti è che la sperimentazione animale ha avuto innumerevoli benefici nel curare le malattie, e continua ad averne, è evidente per chiunque non cerchi solo prove contro scartando le prove a favore, e per chiunque possegga un minimo di mentalità scientifica.Gli animalisti sarebbero molto più credibili se si concentrassero sul fattore etico nelle loro campagne di sensibilizzazione, evitando di spacciare per vere cose che vere non sono.

      Concludo con un gigantesco in bocca al lupo ad Alessandra, ammiro la sua forza d’animo, anche se non concordo con alcune delle sue opinioni.

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  29. sbarellababyanimals scrive:
    “Si può sperimentare sulle cellule umane,dalle colture in laboratorio. In vitro.”

    Giusto per fare un po` di chiarezza: sperimentazione in vitro e sperimentazione animale (SA) sono due cose diverse, con obiettivi diversi ma complementari.

    Nei protocolli moderni di creazione di nuovi farmaci la sperimentazione in vitro e` uno step standard (sperimentazione su modello informatico -> sperimentazione in vitro -> SA -> sperimentazione umana in tre fasi -> approvazione)

    La sperimentazione in vitro aiuta ad isolare una serie di molecole efficaci, testandole direttamente sul tipo di tessuto a cui sono indirizzate (nell’esempio, una categoria di cellule neuronali). Il limite del vitro (e la ragione per cui serve la SA), e` che non testa gli effetti sistemici di un farmaco (cura il mal di testa ma causa un’aritimia cardiaca?) e non verifica che il farmaco sia in grado di raggiungere i tessuti ‘target’ in un organismo completo.

    Prendo ad esempio una ricera specco citata dagli animalisti per dimostrare che non abbiamo piu` bisogno della sperimentazione animale:
    “Staminali, “Creato mini cervello”. Aiuterà ricerca su malattie neurologiche”
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/28/cellule-staminali-nature-creato-mini-cervello-in-3d/694210/

    In questo esempio, col il mini-cervello in vitro e` impossibile testare se un farmaco e` in grado di superare la barriera sangue-cervello (BSC). Prendi un nuovo farmaco chemioterapico, che in vitro e` efficace e uccide 100% cellule tumorali di un glioma (un tumore del cervello). Senza testarlo su un modello animale o umano, non ho nessuna certezza che il farmaco sia effetivamente in grado di raggiungere le cellule target: attualmente non esistono modelli informatici o in vitro efficaci della BSC. Esisteranno in futuro? Speriamo. Dobbiamo investire in ricerca in quella direzione? assolutamente. Ma per ora non esistono alternative alla SA, in questo caso come in tanti altri.

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  30. Per concludere quel che ho scritto ne post precedente: partiamo dall’assunto che, come dicono alcuni, le case farmaceutiche sono sempre brutte sporche e cattive e vogliono solo fare soldi.

    Se fosse vero che la sperimentazione animale e` inutile, le case farmaceutiche potrebbero saltare quello step, visto che le pratiche alternative citate spesso dagli animalisti (vitro, modelli informatici, sperimentazione umana) fanno GIA` parte dei protocolli di approvazione di un farmaco.

    Saltare uno step significa risparmiare un sacco di soldi. E le case farmaceutiche come detto sopra sono sempre brutte sporche cattive e vogliono solo far soldi.

    Quindi, delle tre l’una:
    1 – I CEO delle case farmaceutiche sono scemi, e non sanno che potrebbero semplicemente fare a meno della SA, produrre comunque farmaci efficaci, e comprarsi un jet privato in piu` al mese.
    2 – I CEO delle case farmaceutiche sono come Crudelia DeMon. vogliono ammazzare criceti per divertimento, chissenefrega se costa milioni (aggiungere risata malefica qui)
    3 – La sperimentazione animale SERVE, le case farmaceutiche non sono contente di farla (costa), ma al momento non ne possono fare a meno. Niente jet privato ogni mese per il CEO. Mannaggia.

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  31. Cara Alessandra,
    ho letto con molto interesse la tua intervista, incuriosita dall’argomento tutt’altro che facile da affrontare.

    Prima di tutto, lascia che mi presenti: mi chiamo Anna, sono una studentessa al quarto anno di medicina, una facoltà che ho scelto perché da sempre mi interessano i meccanismi che regolano la vita ma soprattutto temo la sofferenza. Quando dico che temo la sofferenza, non penso a me ma alle persone che mi sono care o che, anche solo per caso, attraversano la mia vita. Vedere la sofferenza di un essere umano mi provoca dolore, un malessere proprio fisico e reale, che solo la consapevolezza di quel che si sta consumando davanti ai miei occhi e di poter fare qualcosa per alleviarla riesce a tenere sotto controllo.

    Studiare medicina, come saprai, non è facile. Gli esami sono tanti, le materie toste, sono sei anni di sacrifici (quando ti va molto bene), sei anni in cui dovrai dire addio a molte serate divertenti con gli amici, a molte vacanze, a volte anche a qualche relazione, perché medicina è totalizzante, richiede impegno e dedizione, e ti ritroverai a rispondere quasi automaticamente “devo studiare”, negli anni in cui quasi tutti i tuoi coetanei assaporano la spensieratezza e magari ti prendono anche un po’ in giro.
    Eppure fai tutto, stringi i denti e vai avanti, perché sai che stai facendo tutto per uno scopo, per fare della tua vita quello che vuoi, per poter essere un giorno un buon medico, uno che guarisce le persone e magari si sente dire “grazie dottoressa, adesso sto bene”. Non perché uno voglia gratitudine, semplicemente perché è bello sapere che hai riportato il sorriso lì dove c’era solo sofferenza.

    Poi però.
    Poi però leggo la tua esperienza e capisco che qualcosa già non va. Capisco che i miei sei anni di studi, sacrifici e rinunce tu (ed altri come te) li consideri inutili. Non solo, pensi che abbracciare una filosofia di vita ti renda automaticamente edotta in materia, tu sai come e perché ci si ammala, i medici invece no. Dulcis in fundo, i medici non solo hanno conoscenze sbagliate, soprattutto sanno che sono nel torto e continuano a fare il loro mestiere non con l’intento di salvare vite ma di mantenere uno status, un potere. Loro non vogliono farti guarire, vogliono mantenerti malato, così da rendersi indispensabili e costringerti a fare continuamente affidamento a loro. Leggo, cioè, in quanto dichiari, il sospetto della malafede, la sfiducia e la rabbia verso un sistema che non condividi.

    Rimango un po’ delusa e addolorata anche, perché penso a quello a cui ho rinunciato e a cui ancora dovrò rinunciare, penso a quello che mi muove e mi rendo conto che invece per alcune persone non sarò mai nient’altro che un nemico, come un ladro che ti vuole entrare in casa, peggio del ladro, che magari ti vuole rubare solo un po’ di soldi mentre io ti voglio rubare la salute. Per carità, non sono Madre Teresa, non sono perfetta e non voglio dire che non ci siano in giro medici scriteriati dai quali guardarsi, però non credo comunque che un atteggiamento di così esagerato sospetto, nei confronti di chi sta cercando di salvarti la vita, sia giusto.

    Nella tua intervista leggo molte emozioni diverse e un resoconto a tratti contraddittorio. All’inizio, tanto per dire, racconti di aver scoperto il tumore in seguito ad una trombosi della giugulare e a una tosse che ti portava affanno già da qualche mese, verso la fine dell’intervista invece affermi che il tuo tumore era asintomatico e hai iniziato a star male solo dopo la chemio: direi che i sintomi ce li avevi, tanto che ti hanno portato alla diagnosi, anche abbastanza precoce. Se avessi aspettato ancora il tuo tumore sarebbe cresciuto, si sarebbe diffuso, ti avrebbe dato sintomi più gravi e ti avrebbe condotto alla morte, cosa che fortunatamente sei riuscita ad evitare.

    Radio e chemio: so quanto possano essere dure da sopportare. Hai ragione quando dici che i farmaci usati per la chemioterapia fanno molto male a tutto il corpo, e sai perché? Perché devono agire sulle cellule tumorali, che sono cellule del nostro organismo che a un certo punto cambiano, diventano incapaci di capire quando non devono più replicarsi e quando devono morire, così si moltiplicano e si moltiplicano, senza fine, senza morire mai. A un certo punto acquistano anche un superpotere, cioè non hanno più bisogno, per sopravvivere, di rimanere attaccate a una base ma riescono a sopravvivere anche in un liquido, ad esempio il sangue. Così si staccano, circolano per il corpo, trovano un altro organo con cui hanno una certa affinità e lo colonizzano: sono le metastasi. L’obiettivo di radio e chemio è quello, da una parte, di eliminare o almeno ridurre il tumore principale, dall’altra di distruggere le cellule tumorali che magari, staccandosi e circolando, potrebbero attaccare un altro organo e magari portare a metastasi. Per farlo, bisogna uccidere le cellule tumorali con i farmaci. Questi farmaci cercano di essere quanto più selettivi possibili, di riconoscere le cellule tumorali e agire su queste, lasciando intatte le altre. Poiché però le cellule tumorali sono comunque cellule del nostro organismo, è molto difficile trovare dei bersagli esclusivi, così spesso capita che questi farmaci facciano danni anche a cellule sane.

    La ricerca, quella che per te è tanto dannosa e da abolire, cerca appunto di migliorare questi bersagli, di costruire delle bombe sempre più intelligenti, così un domani ci saranno farmaci in grado di agire efficacemente contro le cellule tumorali e che lasceranno “in pace” le cellule sane. La sperimentazione sugli animali, in casi come questi, è essenziale. Tutte le metodiche al giorno d’oggi esistenti vengono utilizzate per la sperimentazione, sono tappe obbligate di un processo che dura incredibilmente a lungo (15-20 anni), molto costoso, che parte da migliaia di molecole per arrivare, alla fine di tutto il percorso, alla sintesi di un solo farmaco. E quando il farmaco è stato testato anche sugli umani (sì, c’è già la fase di test sugli esseri umani, PRIMA della commercializzazione) rimane comunque sotto osservazione, perché gli effetti collaterali che si evidenziano su un campione, metti caso, di 1000 persone, possono comunque non essere tutti quelli riscontrabili su 100 000 o un milione o più di persone.

    Lo so, sono stata molto prolissa e probabilmente molto noiosa. In realtà quello che volevo dire si riassume in poche altre righe: tu sei vegana. Hai abbracciato una filosofia di vita, condivisibile o meno che sia, che ti porta a fare delle scelte. Ottimo, sei liberissima di farlo. Anche i Testimoni di Geova rifiutano alcune cure, come i trapianti e le trasfusioni, perché per la loro religione è vietato. Fai quello che vuoi del tuo corpo, nutriti, curati, vestiti come meglio credi. Ma non pretendere di dare una spiegazione pseudo-scientifica ad un argomento che, con tutta evidenza, non conosci, nè di imporre la tua morale a tutti.

    Per me non sei diversa, tu assieme a tutti quelli che la pensano come te, dai Testimoni di Geova. Imporre con la violenza delle effrazioni nei laboratori o delle minacce di morte a ricercatori e sostenitori della sperimentazione animale la vostra morale, non la rende più giusta. La vostra è solo un’altra delle tante guerre di religione, portata avanti verso i vostri simili con la stessa violenza che trovate riprovevole verso gli animali.

    Buona guarigione.

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  32. Ma la smettete di dire baggianate?
    1. Se la ragazza dell’intervista è ancora viva per poter raccontare la sua storia è solo grazie ai medicinali sperimentati sugli animali, che vi piaccia o no.
    2. Nella SA non viene “tagliuzzato” nessun animale. Nessun ricercatore ha intenzione di infliggere dolore alle cavie in quanto il dolore stesso può falsificare i test.
    3. La “vivisezione” è un’altra cosa! Aprite un cavolo di dizionario e leggetene la definizione. Oltre al fatto che essa è illegale in Italia da diversi anni.
    4. Gli animali per la sperimentazione costano migliaia di euro, perchè sono animali particolari, nati e cresciuti in laboratorio, in ambiente sterile con tutte le cure e le attenzioni migliori. Proprio per rendere più efficaci e affidabili i test.
    5. Nella sperimentazione in vitro si utilizza il siero fetale bovino, che viene ricavato dal feto dopo la morte del bovino gravido e questo spesso può pure causare la morte del vitello. Quindi non mi venite a parlare di metodo cruelty free per favore.
    6. “Perchè sperimentare sugli animali che sono troppo diversi da noi?” Perchè una cellula su un pezzo di vetro ci assomiglia di più forse? Gli animali vengono utilizzati perchè (per quanto diversi) hanno comunque organismi complessi come i nostri: hanno un sistema nervoso, sanguigno, respiratorio ecc.ecc. Come posso sperimentare se un farmaco che agisce sul sistema nervoso non è dannoso per quello respiratorio, se utilizzo una cellula? Come posso verificare se un farmaco può arrecare danni al bimbo di una donna incinta, se uso una cellula?
    7. La sperimentazione purtroppo è necessaria, e si cerca di limitarla il più possibile perchè è estremamente costosa. Però resta il metodo più attendibile che abbiamo al momento, ed è quello che salva ha salvato e salverà la vita a miliardi di persone, che vi piaccia o no è così.

    P.s. Commento riguardo al caso Simonsen.
    Io ho seguito la vicenda sin dall’inizio. Accade che viene denunciata (hahaha) la Cattaneo. Su una pagina fb a favore della SA molti utenti inviano la propria foto con un cartello in cui (in modi più o meno coloriti) esprimono il proprio parere al riguardo. Caterina è una dei tanti utenti e anche lei vuole mandare la propria foto. Fine. O almeno questa sarebbe dovuta essere la fine della faccenda. Tutti accusano Caterina di aver creato il caso mediatico mentre in realtà il caso mediatico è nato dal fatto che la sua foto è stata ricoperta di insulti da animalari nazisti e furiosi. Se quegli insulti non ci fossero stati, la foto di Caterina sarebbe stata una foto tra le tante di quella pagina.

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  33. Prende le medicine per vivere ( altrimenti oggi non sarebbe qui a blaterare, tranquilli 😉 ) e poi si dice contro la sperimentazione! Facile, davvero molto facile….. Suvvia, siate seri ed evitate di perdere ogni credibilità con questi articoli da quattro soldi! La sperimentazione è tutt’oggi inevitabile ed è anche più costosa di quello che si crede. Se volete continuare a campare, invece di fare le capre, aprite gli occhi ed accettate il fatto che anche per voi è necessaria.

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    • sbarellababyanimals

      Capra dovrebbe essere un insulto?
      Quanto specismo.
      Le capre sono bellissime.

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      • Com è che rispondi solo a questi commenti (giusti) di poco spessore, rispondi a quelli sopra, molto argomentati. Facile rispondere con una battuta. Ti dici molto aperta al dialogo e poi tutti i commenti migliori sono lasciati senza risposta.. Già questo dovrebbe fare riflettere..

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      • sbarellababyanimals

        sto per rispondere con una risposta unica per tutti.
        dovrei avere un clone per avere abbastanza tempo da poter dedicare ad ogni commento.

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  34. Mi sembra un po’ipocrita come ragionamento farsi salvare dalla scienza e poi remarle contro … uno può anche essere contrario alla sperimentazione sugli animali, ma almeno dovrebbe avere la coerenza di non curarsi in quel caso!

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  35. Premetto che sono allibita dalla facilità e soprattutto dall’ignoranza di cui si permeano i sedicenti ricercatori che difendono a spada tratta la ricerca, sugli animali e non.
    Ma partiamo dall’inizio, forse un pò di sana conoscenza, VERA, del corpo umano non guasterebbe a nessuno, soprattutto in materia di ricerche scoraggiate dalle stesse case farmaceutiche e dalla semplice origine del tumore che non è niente altro che una profonda alterazione del sistema metabolico e dalle carenze vitaminiche, enzimatiche perpetrate nel tempo.

    Sarò prolissa, vi prego di sedervi.

    Parlare di cancro oggi è come inoltrarsi in un campo pieno di dolore, delusione, impotenza.
    Esso rappresenta una delle maggiori cause di morte del mondo occidentale ma non è sempre stato così, nonostante i vari esempi di chi ha avuto l’ardire di scomodare il grande Ippocrate.
    Nei tempi antichi era una patologia estremamente rara e sporadica e, in alcune culture, pressochè sconosciuta.
    Nei sacri testi della medicina indiana antica (I sec. d.C.) comincia timidamente a comparire e subito viene messo in relazione, insieme ad altre malattie, con il progressivo deterioramento dell’alimentazione e l’allontanamento dai cibi semplici offerti dalla natura.
    Con il passare dei secoli lo ritroviamo ai primi posti nelle classifiche di incidenza e mortalità, dopo aver assistito a un cambiamento profondo del nostro modo di vivere e di alimentarci.
    La relazione tra tali eventi apparirebbe chiara alle persone di buona volontà e di normale intelletto, invece, per fronteggiare questa patologia, si è dovuto costruire un armamentario terapeutico e tecnologico che, nel tempo, non ha portato a nulla di più che a una certa precocità della diagnosi.
    Questo enorme apparato ha però divorato ingenti risorse economiche che gli stati hanno generosamente concesso, senza apparentemente chiedere nulla in cambio, se non il funzionamento del sistema stesso. Funzionamento di un sistema che ricordiamo, fa acqua da tutte le parti.

    Prima di continuare vorrei sottolineare che ho perso fra parenti ed amici ben UNDICI persone per colpa del cancro, nonostante la loro volontà di fare le super chemioterapie; sottolineo inoltre che in quasi tutti i casi gli specialisti inoculatori di veleno (farmaco), non hanno mai cambiato di una virgola la loro alimentazione. Questo sottolinea di nuovo l’ignoranza medica che dilaga. Eh si, sia in mano a questa gente.

    Ma andiamo avanti. Parliano di ricerca indipendente.

    Ma è proprio vero che il mondo del cancro e la ricerca su di esso debbano essere ineluttabilmente predeterminati?
    Molti studiosi, negli anni, hanno cercato di percorrere strade diverse rispetto a quelle tradizionali, e quasi sempre con ottimi risultati, ma si sono dovuti scontrare con un apparato immensamente potente che li ha delegittimati e ridotti al silenzio.
    Potrei citarvi il caso di Cooley, Breuss, Moermann, Bonifacio, Gerson, Kousmine, Pantellini, Hamer, Di Bella e altri ancora (vorrei ricordare a colui che ha scritto che il metodo DiBella non funziona, di non scrivere altre corbellerie in quanto nella stragrande maggioranza dei casi si è TROPPO affidato alla buona fede dei suoi collaboratori che non hanno assolutamente seguito, VOLUTAMENTE, il protocollo, poichè significava dare il giusto tributo ad una terapia assolutamente non invasiva e più umana e MENO dispendiosa).
    L’accusa mossa a questi ricercatori è sempre stata la stessa: l’inefficacia terapeutica (vedi le famose sperimentazioni/beffa sul metodo di Di Bella e prima ancora su quello di Bonifacio) e la mancanza di studi pubblicati su riviste scientifiche accreditate che sono, in genere, direttamente finanziate dalle multinazionali farmaceutiche, pertanto tutt’altro che indipendenti.

    Allora cosa rimane da fare dopo essersi scontrati con i famosi mulini a vento?
    Credo che convenga riprendere un antico percorso di salute e di ricerca, cioè quello rappresentato dall’alimentazione.
    Evidentemente il mondo è molto cambiato per potersi nutrire direttamente dalla natura senza la mediazione del supermercato, ma rimangono ancora preziosi margini di intervento.

    La trofoterapia, ovvero la cura attraverso il cibo dovrebbe ripristinare l’equilibrio biologico del nostro corpo soddisfacendo tre istanze fondamentali :
    1) ripristinare l’equilibrio acido-base che dovrebbe essere lievemente alcalino per compensare l’acidosi, terreno fertile per infiammazioni e malattie degenerative;
    2) ridurre lo stress ossidativo per limitare i danni che le cellule e i tessuti subiscono ad opera dei radicali liberi, qualora siano in eccesso;
    3) apportare una maggiore quantità di micronutrienti che, nella moderna alimentazione industriale, sono man mano andati perduti e che invece il nostro organismo reclama per le sue funzioni biologiche: vitamine, minerali, oligoelementi, enzimi.

    In che modo possiamo ottemperare alle giuste richieste del nostro organismo attraverso una sana alimentazione?

    I principi dell’alimentazione preventiva e curativa
    In primo luogo dobbiamo evitare di intossicarci ulteriormente prediligendo alimenti biologici privi di sostanze chimiche estranee e tossiche come pesticidi, erbicidi, concimi chimici oltre a tutti i molteplici additivi alimentari come i conservanti, coloranti, edulcoranti che, oltre a mascherare le carenze organolettiche dei cibi di pessima qualità, presentano frequentemente un’azione cancerogena.

    Inoltre è sempre meglio scegliere i cibi integrali, specie i cereali possibilmente senza glutine perchè ricordiamo che il glutine non fa male solo ai soggetti celiaci ma a TUTTI, poichè infiamma, che sono ricchi di minerali, fibre e acidi grassi essenziali, sostanze in grado di apportare quei micronutrienti dei quali il nostro corpo ha un DISPERATO bisogno.
    Ci sono molti alimenti di uso pressoché quotidiano che, oltre a soddisfare le condizioni riferite in precedenza, possiedono anche una vera e propria azione anticancro. Parliamo della famiglia delle Crucifere e Brassicacee cioè i cavoli, i broccoli, i cavolini di Bruxelles, il crescione, le rape, la verza ecc. che attraverso alcune sostanze in essi contenute (isotiocianati, ditioltioni, indolo-3-carbinolo), sono in grado di sviluppare un’azione antitumorale diretta, un’azione antiproliferativa, e un’altra disintossicante dai carcinogeni assunti.

    Altri alimenti solforati (detti così in quanto contengono zolfo organico, fondamentale per i nostri meccanismi di difesa) sono quelli appartenenti alla famiglia delle Alliacee come l’aglio, la cipolla, il porro, lo scalogno, l’erba cipollina, che rivestono un ruolo protettivo contro i tumori estremamente potente ed efficace. È necessario aggiungere che tutti questi ortaggi, per esplicare pienamente la loro azione, devono essere consumati crudi o, in alternativa, cotti brevemente al vapore per preservare i loro principi attivi che sono frequentemente termolabili.

    Inoltre i frutti di bosco (lampone, mirtillo rosso e nero, ribes, ecc.) sono ricchi di sostanze anticancro efficaci come l’acido ellagico, fenilico e clorogenico, inoltre contengono dei pigmenti ad azione antiossidante.

    Gli stessi agrumi (arance, limoni, mandarini, ecc.) sono ricchi di polifenoli e flavonoidi e mostrano interessanti proprietà in campo oncologico. È nota, infatti, la relazione tra l’abbondante consumo di agrumi freschi ed il basso rischio di sviluppare tumori specie quelli a carico dell’apparato digerente.

    Gli stessi legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli, cicerchie, fave, soia, ecc), un tempo validi sostituti della carne, dovrebbero, a buon diritto, tornare ad esserlo. La ricchezza in principi antinutrizionali di questi alimenti (come i fitati e gli inibitori delle proteasi) ne ha evidenziato un’inedita azione anticancro. La combinazione dei cereali integrali con i legumi è sopravvissuta indenne nei secoli e può essere considerata uno dei punti di correttezza nutrizionale dell’antica dieta mediterranea famosa per gli effetti positivi sulle malattie cardiovascolari e degenerative tumorali.

    Con questi alimenti si può sicuramente imbandire una tavola salutare ed economica, escludendo o riducendo drasticamente il consumo di proteine animali, specie quelle derivate da carni e latticini.
    Infatti la celebre dieta mediterranea antica, riscoperta e valorizzata in tempi più o meno recenti, possedeva sicuramente un’azione antinfiammatoria e protettiva dall’insulinoresistenza, con conseguente riequilibrio metabolico e protezione dallo stress ossidativo. Essa era composta fondamentalmente da cereali integrali, pasta di grano duro, legumi, verdure non amidacee, olio di oliva, frutta, semi oleosi come olive, mandorle, noci, nocciole e, a seconda della possibilità o della collocazione geografica, alcune quantità di pesce appena pescato.

    La dieta mediterranea, in uso nei paesi dei quali anche l’Italia fa parte, da simbolo di correttezza nutrizionale è approdata, dopo infiniti stravolgimenti, alla nostra alimentazione industriale moderna con le conseguenze che tutti conosciamo.
    La dieta occidentale moderna, infatti, si compone prevalentemente di pane e cereali raffinati, carni, salumi, formaggio, burro, margarine, patate, zucchero e dolciumi.
    L’acqua o il poco vino rosso sono stati sostituiti dalle innumerevoli bibite gasate, colorate, dolcificate o dai superalcoolici e dagli alcoolici da supermercato (birre e vino nei cartoni), dei quali molto spesso si abusa.

    Le sostanze chimiche contenute negli additivi alimentari, oltre a essere direttamente cancerogene, spesso fungono da interferenti endocrini sulla sintesi, secrezione e trasporto degli ormoni naturali del nostro corpo, predisponendolo a un ulteriore fattore di squilibrio.
    Per questi motivi risulta fondamentale vigilare sulla corretta alimentazione della nostra famiglia e dei nostri bambini, i quali sono ancora più esposti all’azione nociva dell’alimentazione industriale moderna e rappresentano spesso il bersaglio preferito per promuovere la maggior parte dei cibi spazzatura.

    Si può completare la nostra tavola della salute con l’uso frequente di altri alimenti come la curcuma, conosciuta da millenni e apprezzata oggi per le sue proprietà antinfiammatorie e antitumorali, il tè verde, da consumare frequentemente durante la giornata con i suoi polifenoli anticancro e l’azione antiossidante, i funghi medicinali, a cominciare dai nostri comuni champignons (agaricus bisporus), per finire con quelli di origine orientale dotati di spiccate doti di prevenzione e cura dei tumori e utilizzati, talvolta, in forma concentrata, anche dalla medicina convenzionale, in associazione ad alcuni chemioterapici per potenziare l’azione di questi ultimi e ridurne, al contempo, gli effetti collaterali.
    Anch’essi dovrebbero essere usati crudi.

    Il digiuno: un valido strumento per rimanere in salute
    Il campo dell’alimentazione naturale è molto vasto e apportatore di benefici visibili anche se, talvolta, può essere utile favorire maggiormente le capacità depurative del nostro corpo attraverso periodi più o meno lunghi di digiuno.
    È risaputo che il digiuno arresta la progressione del cancro e ne favorisce la regressione.

    Nei primi decenni del Novecento, Rudolf Breuss, un naturopata tedesco, proponeva la sua cura del cancro attraverso un digiuno di 42 giorni integrato da succhi di verdure. Il suo ragionamento era semplice: bloccare l’apporto proteico. Poiché il nostro corpo necessita anche di proteine per i suoi fabbisogni, sarà costretto a cercarle al suo interno dove ci sia qualcosa di superfluo e disgregabile come le masse tumorali. Breuss affermava di aver guarito oltre mille pazienti affetti da cancro avanzato ad opera dei suoi trattamenti.

    In Italia un simile percorso fu portato avanti da Luigi Costacurta che associò al digiuno altre pratiche igienistiche e fornì una maggiore caratterizzazione scientifica al suo metodo nutrizionale. Su questi concetti sono fiorite in tutta Europa delle cliniche del digiuno assistito (ricordiamo che non tutti sono in grado di sottoporsi ad una prolungata privazione di cibo).

    La qualità della nostra alimentazione si riflette direttamente su quella del nostro sangue e delle cellule di ogni organo del nostro corpo, compreso il cervello.
    È plausibile, quindi, che il cancro possa risultare da un enorme squilibrio nutrizionale prolungato nel tempo. Nelle società tradizionali, dove il cibo è strettamente legato alla natura, il cancro è pressochè sconosciuto. Se prolunghiamo nel tempo la nostra alimentazione scorretta e il nostro stile di vita incongruo, il nostro corpo finirà per esaurire la capacità di eliminazione delle tossine esogene che impregnano il nostro sistema circolatorio e intestinale.

    Quando le cellule perderanno la loro capacità di funzionare, cominceranno i processi degenerativi, aggravati e favoriti dall’ambiente acido che, nel frattempo, si sarà formato. Non è tardi per invertire questa tendenza e modificare tante abitudini sbagliate.
    Forse è giunto il momento per cominciare a farlo.

    Infatti la celebre dieta mediterranea antica era composta fondamentalmente da cereali integrali, pasta di grano duro, legumi, verdure non amidacee, olio di oliva, frutta, semi oleosi come olive, mandorle, noci, nocciole. Non certo da cibi raffinati, pastorizzati e latticini poichè questi ultimi concorrono a formare in zina intestinale una sorta di “colla” che induce i villi intestinali ad assottigliarsi proprio per la mancanza di ossigenazione degli stessi.
    È fondamentale vigilare sulla corretta alimentazione della nostra famiglia e dei nostri bambini, i quali sono i più esposti all’azione nociva dell’alimentazione industriale moderna.

    La ricerca indipendente sul cancro: Cooley, Moermann e Bonifacio.

    W. Cooley
    Nei primi anni del Novecento un medico americano osservò la guarigione di un paziente da un cancro avanzato dopo ripetute infezioni batteriche. Sperimentò allora una condizione di shock settico in altri pazienti con cancri terminali, riuscendo a ottenere ottimi risultati.
    Sfortunatamente si era in epoca pre antibiotica e talvolta le infezioni non erano controllabili adeguatamente. In seguito utilizzò batteri uccisi riportando discreti successi.
    L’AVVENTO DELLA CHEMIOTERAPIA HA SPOSTATO L’ATTENZIONE SU QUESTI METODI CHE OGGI SI STANNO RISCOPRENDO COME MOLTO VALIDI.

    Moermann
    Questo medico dei Paesi Bassi aveva osservato che gli animali, nella fattispecie i piccioni viaggiatori, non si ammalavano mai di cancro, se non in situazioni estreme dovute a una cronica carenza nutrizionale. Sperimentò su varie popolazioni di piccioni la sua teoria e ne estrapolò una somiglianza con l’essere umano.
    Giunse alla conclusione che per un sano metabolismo, immune dal cancro, occorrevano otto sostanze fondamentali: acido citrico, ferro, iodio, vitamine A, B, C, E, zolfo. Moermann imputava l’insorgenza del cancro a una sorta di “deragliamento del metabolismo”.
    Il fatto interessante era che queste sostanze dovevano essere assunte da cibi freschi, in abbondanza e tutti i giorni, quindi attraverso succhi di piante e frutti selvatici, uova (senza albume) e pane integrale. Con la sua dieta guarì centinaia di pazienti da forme tumorali avanzate.

    Bonifacio
    Questo medico era in realtà un veterinario in un paesino del Salento. Osservò che le capre non si ammalavano mai di tumore e lo imputò a qualche fattore intrinseco da loro prodotto. Cercando di trasferire questa immunità dall’animale all’uomo, Bonifacio localizzò nell’intestino della capra gli elementi funzionali al suo desiderio e ne approntò un preparato che riscosse un notevole successo, anche nelle sperimentazioni cliniche. Sull’onda della pressione popolare si approntò una sperimentazione che abortì ancora prima di cominciare.
    Il Dott. Zora, oncologo siciliano, raccolse il testimone, portando quelle caratteristiche di purezza e innocuità al preparato originario. Ma anche una seconda sperimentazione, fatta eseguire in America (non si sa perché) non ebbe alcun seguito. Il dottor Bonifacio intanto era morto, deluso e affranto.

    In definitiva, volete ancora farci credere che la ricerca sia volta alla scoperta di un veleno (farmaco) che possa sottrarci a morte certa? IO CREDO DI NO, nonostante i vostri buoni intenti. Io credo invece che senza le vitamine siamo veramente morti, senza un sistema enzimatico efficace, siamo morti, senza un sistema di scarico tossine, siamo morti, senza un intestino SANO, siamo morti.
    Le vitamine NON sono brevettabili, gli enzimi NON sono brevettabili, i micronutrienti essenziali NON sono brevettabili percui non offrono alcun profitto. Rifletterei su questo, una volta per tutte.

    So che ognuno di voi conosce almeno una persona deceduta a causa del cancro; direi che non è proprio un gran successo questa CHEMIOTERAPIA.

    Buona guarigione Alessandra.

    p.s.- se cinquantamilioni di persone pensano una cosa sciocca, questa, rimarrà sempre una cosa sciocca.

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  36. Effettivamente, che male c’è nella sperimentazione animale? Sono stati creati apposta da dio, gli animali. Come pure le persone sulle quali si faceva sperimentazione durante la Seconda Guerra Mondiale: d’altra parte erano esseri inferiori. Era giusto sperimentare su disabili, omosessuali, ebrei, zingari…almeno si sono resi utili a qualcosa. Poi io reintrodurrei anche la schiavitù (ah già, in alcuni paesi esiste ancora! Allora facciamoci vendere quegli schiavi e sperimentiamo pure su di loro). Evviva l’infibulazione! Evviva la schiavitù! Evviva lo sfruttamento minorile! Evviva la sperimentazione animale! Evviva lo scuoiamento di animali vivi per fare le pellicce! Evviva le miniere di diamanti! Evviva la tortura! Evviva tutte le ingiustizie del mondo che ci permettono di vivere felici ed in pace. E siamo taaaaanto felici!!

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  1. Pingback: °° Lettera di risposta di Alessandra a chi sostiene la ricerca con animali °° | ♥ Think green - Live Vegan - Love Animals ♥

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