°° Woolrich: Abbigliamento Crudele Uomo/Donna/Bambino °°

Sfogliando le pagine di un settimanale femminile mi sono imbattuta in una delle tante pubblicità di abbigliamento autunnale e invernale.
Alcune mostravano capi molto carini, altre invece raffiguravano modelle e modelli con addosso indumenti a mio dire assurdi.
Una di queste è stata la pubblicità di Woolrich, marchio di abbigliamento noto soprattutto a chi vede nelle griffe costose una caratteristica da ceto sociale alto.

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Lo scatto (qui sopra riportato) immortalava una ragazza con addosso (precisamente il modello W’S MILITARY PARKA dal modico prezzo di 999 Euro) un cappotto lungo oltre il bacino. Fino a qui, tutto normale. Peccato per l’inutile e appunto assurdo bordo in pelliccia vera applicato su tutta la lunghezza dell’indumento.
Se negli anni passati, sempre della stessa azienda, aveva spopolato il cappotto dove la pelliccia era applicata solo al cappuccio, adesso Woolrich ha pensato bene di aumentare il numero di resti animali da attaccare alle sue creazioni.

Trovo assolutamente schifoso vedere persone coprirsi con qualcosa contenente piume strappate alle oche e “adornato” con la pelliccia di animali talvolta scuoiati vivi.

Esistono tanti altri materiali da poter utilizzare per tenersi al caldo nelle stagioni più fredde, non è per nulla un obbligo dover RUBARE agli animali ciò che appartiene al loro organismo negandogli la vita.

Ho fatto un breve giro sul sito ufficiale dal brand: ho avuto i brividi.
Animali scuoiati attaccati qua e la a più non posso: messi su abiti da donna, messi su abiti da uomo, messi addirittura su abiti per bambini! Poveri bambini, se sapessero chi portano addosso..
Abominevole.

Il tipo di animale utilizzato da Woolrich per utilizzarne la pelliccia da applicare come “ornamento” è il FINN RACCOON, ovvero il procione.

A worker holds the head of a fox while killing it with electricity for its fur at a fox farm in Nanzhuang village

Foto esemplificativa: procioni prossimi allo scuoiamento in un allevamento in Cina. Credits: REUTERS/William Hong

Generalmente questi animali vengono tenuti dentro delle gabbie, al freddo, affinché la loro pelliccia si infoltisca. I metodi di uccisione possono variare dal colpo dietro la testa alle scariche elettriche mediante elettrodi conficcati nel retto.
Sul sito LaVeraBestia.Org potrete documentarvi guardando foto e filmati girati di nascosto negli allevamenti.

E’ inaccettabile che degli esseri senzienti vengano derubati della loro pelliccia e privati del diritto di esistere. E’ assurdo che si continui ad applicare all’abbigliamento umano resti di altre specie SENZA NESSUN TIPO DI NECESSITA’ VALIDA.
E’ giunto il momento di unirci, tutti insieme, e di pretendere che questa atroce e immotivata mattanza abbia fine.

Vi invito pertanto a BOICOTTARE Woolrich (ed ogni altro marchio che vende pellicce vere) evitando di sostenere economicamente l’azienda coi vostri risparmi.
Vi invito anche ad inviare una mail di protesta al brand affinché giunga fino ai suoi vertici che SIAMO STUFI DI VEDERE GLI ANIMALI MORIRE PER LA MODA ASSASSINA!

Mail da inviare tipo:

“Gentile azienda Woolrich
ho notato anche anche quest’anno il vostro brand propone abbigliamento invernale realizzato con materiali derivati dal corpo degli animali: lana, piume, pellicce.
Vi invio questa mail per esternarvi il mio disappunto: trovo tutto ciò ridicolo, assurdo, inutile e di cattivo gusto. Il Paleolitico è finito da un pezzo, se non ve ne foste ancora accorti. Viviamo nel XXI secolo e abbiamo a disposizione una vasta scelta di materiali etici e naturali capaci di tenere al caldo. Materiali non sottratti con la forza alle altre specie che come noi vivono (o almeno vorrebbero se persone come voi glielo lasciassero fare!) sulla terra. Non abbiamo bisogno di indossare cappotti imbottiti di piume strappate alle anatre, coscienti o già morte che siano. Non abbiamo la necessità di indossare per forza cappotti adornati con la pelliccia che un tempo era attaccata al corpo dei legittimi proprietari.
Gli animali non sono abbigliamento! Non sono materia prima! Non sono accessori oppure oggetti alla nostra mercé!
Dovreste solo vergognarvi per la vostra proposta di vendita.

Da parte mia, non acquisterò mai nemmeno uno dei vostri capi d’abbigliamento e inviterò amici e familiari a fare lo stesso.
Vi esorto a fare un breve esame di coscienza e a smettere di commissionare la morte di animali come il Finn Raccoon.”

Nome, Cognome, Città

Da inviare a:
support@woolrich.eu
wplavori@wplavori.com (con oggetto: Woolrich )
o da incollare nel contact form presente QUI .

[ Ulteriori recapiti:
Tel: +39 051 4161411
Fax: +39 051 4161490 ]

Grazie in anticipo a coloro che prenderanno parte a questa iniziativa.

 

Informazioni su Carmen Luciano

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Pubblicato il 14 settembre 2016, in ° altro.. ° con tag , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 8 commenti.

  1. FATTO e CONDIVISO
    Se siamo in molti NON possono ignorarci

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  2. Fatto, mi complimento con te per il tuo blog, grazie per quello che fai!

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  3. grazie per l’informazione. e io che stavo per comprarne uno oggi.

    addirittura la commessa in negozio, dopo che ho provato il giubbotto della woolrich mi ha pure informato, come leva di vendita, che :”e tutto vero”…

    ma non avevo capito cosa veramente intendesse e non le diedi retta sul momento.

    e meno male altrimenti le dicevo esattamente quello che penso!

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