°°Ricostruisce il Guscio delle Lumaca Schiacciata per Sbaglio: il Nobile Gesto di Elena°°

A volte capita, purtroppo, di imbattersi in lumache dal guscio schiacciato da passanti disattenti, soprattutto nei giorni di pioggia in cui questi animali si spostano, favoriti dall’umidità del suolo.
Raramente poi, e ciò è miracoloso, capita che queste creature ferite vengano raccolte e amorevolmente accudite.
Se anche voi pensavate che le lumache col guscio rotto fossero destinate a una morte certa, vi do una bella notizia: non sempre è così!
Il modo per curarle e dare loro una seconda opportunità, magari lontano dai piedi della gente, esiste eccome.

Ce lo spiega Elena Ceppatelli, attivista animalista, che ha personalmente seguito le cure di una lumaca che ha schiacciato senza volerlo.

«Non sono ancora espertissima perché mi sono cimentata solo quando ho trovato la prima chiocciola (ahimè schiacciata proprio da me). Avevo letto un articolo sul recupero delle chiocciole e lo avevo salvato perché mi è sempre dispiaciuto non poterle aiutare. Ero sicura avrebbe fatto comodo».

Le prime cure per il guscio rotto – Foto di Elena Ceppatelli

«Per poter aiutare le lumache con il guscio rotto è essenziale che non siano danneggiati gli organi ma solamente il guscio» spiega Elena. Per aiutarvi a scoprire meglio dove sono collocati gli organi interni, allego questo schema.

Respirazione nei molluschi - Biologia marina del Mediterraneo



«Il primo passo è togliere i piccoli frammenti di guscio che potrebbero procurare ferite;
una volta che la “ferita” è pulita si può fasciare. Come fasciatura si utilizza la pellicola che si forma facendo bollire un uovo di gallina, tra guscio e uovo stesso. È molto importante controllare che non si crei muffa sotto la fasciatura (prendono l’aspetto di macchioline verdi) e nel caso la fasciatura deve essere sostituita.
Con tempo e pazienza la pellicola aderirà al nuovo guscio che si andrà a formare e ne diventerà parte integrante. Bisogna avere molta pazienza perché le lumache spesso e volentieri mangiano la fasciatura, che andrà così ricostruita nuovamente»

La riparazione graduale del guscio – Foto di Elena Ceppatelli




Ambiente
«La chiocciola ha bisogno di un ambiente umido. Ideale un box di plastica con fori, se presente il coperchio, o con chiusura, se scatola prima di tappo. Io ho utilizzato vecchie calze perché permettono sia il passaggio della luce che dell’acqua e sono traspiranti. Sul fondo nessun tipo di terra (potrebbe entrare nella ferita) ma solamente carta assorbente inumidita (importante che sia bianca senza coloranti, potrebbero ingerirli).
Con un semplice spruzzino possiamo mantenere il box sempre alla giusta umidità durante la giornata (2-3 vaporizzazioni al giorno). E’ poi importantissima una fonte di calcio: un guscio d’uovo triturato finemente deve essere sempre messo a disposizione. E’ necessario lasciare anche un contenitore con un po’ di acqua (possono essere usati anche i tappi dei barattoli). Si possono aggiungere arricchimenti ambientali su cui possono muoversi o nascondersi, per esempio dei sassi. Essendo abituate alle temperature esterne non vanno lasciate vicino a fonti di calore (inizierebbero a fare bolle perché in condizione sfavorevole) e neanche in ambiente estremamente freddo»

Il giaciglio iniziale – Foto di Elena Ceppatelli



«Una volta che il guscio sarà completamente guarito e chiuso si può sostituire la carta assorbente inumidita con la terra. Si può inserire del terriccio senza fertilizzanti e additivi. Io ho optato per la fibra di cocco, adatta anche ad altri animali»

L’aggiunta del terriccio come base – Foto di Elena Ceppatelli



Cibo
E’ importante nutrire le lumache. Io ho seguito una scheda che mi è stata utilissima in caso di dubbi. Per la mia piccola assistita ho utilizzato principalmente insalate varie, zucchini, carote (sbollentate perché dure) e frutta varia.

I cibi adatti per le chiocciole/lumache


Importantissimo: se il recupero avviene in inverno non potranno essere liberate fino a primavera.
Curiosità: fanno le bolle quando le tocchi? Tranquill*, ti stanno semplicemente odiando e allontanando 🤣❤

Una bellissima storia di altruismo interspecie che ho voluto condividere con voi, con la speranza che possa essere uno stimolo per chiunque voglia cimentarsi in questi piccoli salvataggi.
Ringrazio moltissimo Elena Ceppatelli per questa sua testimonianza-guida.

Suggerisco inoltre che per un eventuale recupero si possono utilizzare le uova naturalmente deposte delle galline da compagnia di privati oppure quelle di galline ospiti di santuari e rifugi: il concreto aiuto così non andrà sostenere lo sfruttamento degli animali allevati.


Al prossimo articolo!

Carmen

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Pubblicato il 13 marzo 2021, in °°aiuta gli animali°° con tag , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 9 commenti.

  1. Un autentico prodigio! ❤

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  2. Tutto ciò è stato incredibilmente interessate e anche molto dolce. Ho letto questo articolo con grande interesse!

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  3. Molto interessante! Non sapevo che fosse possibile. Grazie!!!! Ciao.

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  4. Sei una bellissima persona….Sono questi i gesti e le azioni che fanno sperare in un mondo migliore…👍👍☀️

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