Archivio mensile:febbraio 2009
°° il vostro parere: uccisi 24 cinghiali . Cosa ne pensate? °°
Caccia al Peralto, uccisi 24 cinghiali
Ventiquattro carcasse, tra colpi di fucile e latrati lontani, tra posti di blocco e proteste animaliste. Respirando l´odore acre dell´animale selvatico e quello del suo sangue. Benvenuti al «primo intervento di controllo nel parco cittadino del Peralto», operazione scattata a sorpresa all´alba di ieri e gestita dalla prefettura con l´obiettivo di eliminare i cosiddetti cinghiali urbani, bestie e bestioni da oltre un quintale che da qualche tempo ci hanno preso un po´ troppo gusto a vivere a ridosso delle case. Ventiquattro carcasse e quaranta cacciatori, divisi in due squadre di amici: quelli di Trensasco e quelli di Borzoli. Quaranta carabine calibro dodici, qualche centinaio di pallettoni, una trentina di cani tenaci e dal fiuto infallibile. Aggiungete qualche decina di carabinieri, poliziotti, finanzieri, guardie forestali e pure agenti della provinciale: tutti insieme appassionatamente per mettere un po´ d´ordine intorno alle strade del Peralto, e impedire dall´alba l´accesso ad un´area di centoventi ettari. All´interno del recinto virtuale, il primo colpo di fucile è stato esploso intorno alle sette di mattina, l´ultimo a mezzogiorno. Ma non chiamatela battuta di caccia, prego. Piuttosto, è stato un intervento di ordine pubblico. Perché i cinghiali di Genova stanno davvero esagerando, con questa «urbanizzazione». Pensate che ce n´è uno – Pierino, l´hanno ribattezzato – che tutte le mattine si apposta davanti ad un panificio di via Carso. Attende un pezzo di focaccia. Quando glielo lanciano, grufola qualcosa, poi trotterella via e lascia in pace i presenti. Dicono che l´altra settimana la sua compagna e una mezza dozzina di cuccioli siano scesi fino al mare, la notte. Li hanno visti sguazzare tra le onde. Altri invece se ne andavano a spasso in città, a poche centinaia di metri dal centro. Seguono gli abitanti della zona e arrivano ad accompagnarli quando portano fuori la spazzatura. Gliela fanno saltare di mano con una musata, poi ad unghiate aprono i sacchetti e si fanno delle scorpacciate. Stanno rintanati al Peralto e calano a valle quando fa scuro. Curiosi, impauriti, a volte affamati fino a diventare aggressivi. Provocano incidenti, spaventano i proprietari che portano a passeggio i cani, in un paio di occasioni hanno attaccato l´uomo. Insomma, basta.
La decisione era arrivata il mese scorso al termine di un Comitato provinciale per la sicurezza convocato ad hoc. «Non c´è più tempo da perdere, dobbiamo abbatterli», annunciava l´assessore regionale alla caccia e all´agricoltura Giancarlo Cassini. E il comandante provinciale dei vigili urbani, Giovanni Maceli, di sponda: «A Genova ne abbiamo censiti più di duecento. Rappresentano un pericolo per l´uomo. Guai ad avvicinarsi». Il blitz di ieri avrebbe dovuto essere coperto dal massimo riserbo. Gli animalisti, che da gennaio presidiavano la zona temendo quello che hanno definito uno sterminio, si sono organizzati in tempo grazie ad una misteriosa talpa: molti di loro hanno trascorso la notte nel bosco, e alle prime luci quelli della Lav – insieme a gente di un comitato spontaneo del quartiere – erano una trentina, sparsi lungo le colline nella speranza di sottrarre gli ungulati alle schioppettate. C´è stato poco da fare. I cacciatori si sono sistemati lungo i diversi versanti, e hanno atteso che i cani – quasi tutti beagle, qualche segugio – facessero il loro lavoro. Poi è toccato a loro, che nel tardo pomeriggio – come tradizione – hanno mangiato il fegato degli esemplari abbattuti. Tra poco si spartiranno il resto, buona parte del quale finirà anche in beneficenza. Dicono che il modo migliore di cucinarla sia col vino rosso e i sapori, ma è meglio lasciare che prima la carne spurghi tutta l´acqua.
«Uno sterminio», ribadisce Daniela Filippi della Lav genovese. Sostiene che c´erano metodi incruenti, che si potevano spaventare i cinghiali con i cani, costringerli a scollinare e poi cintare le zone di passaggio. Adriano Zanni, che da presidente di Caccia Genova 1 ha partecipato in prima linea, allarga le braccia: «Abbiamo seguito gli ordini della prefettura. Ma questa è un´operazione che deve avere un seguito: perché il Comune deve ripulire questa zona, ed è necessario chiudere i varchi che si sono aperti nelle mura perimetrali della città all´altezza del Forte del Righi. La gente deve poi smetterla di dare da mangiare a queste bestie. Che sono selvagge, e tali devono rimanere. Per il bene nostro. E il loro».

°° cagnolotto cerca casa °°
Quello che vedete nella foto è un cucciolone maschio di quasi 2 anni. Abbandonato e poi condotto in un canile, un giorno improvvisamente comincia a non camminare più.
Viene portato in un ambulatorio veterinario per essere visitato, ma gli esami non evidenziano nulla. Non è possibile effettuare gli approfondimenti del caso, perché costosi e, così, le ricerche sul motivo del suo male si bloccano.
Il cane rimane in ambulatorio per il tempo necessario a trovare un carrellino che
gli permetta di muoversi nella stanza in cui è ricoverato. Seppur tra mille difficoltà, il carrellino viene recuperato ed il cagnolone vi si adattamagnificamente, grazie, soprattutto, alla sua grande docilità e pazienza (e voglia di "vivere", aggiungo io!).
E’, purtroppo, notizia di qualche ora fa che il cane dovrà rientrare in canile.
Nonostante sia dotato di un carrellino é difficile immaginare che possa trascorrere la sua vita in una gabbia.
Ciò che è ancora più grave è che sia stata già espressa l’intenzione di abbatterlo nel giro dei prossimi giorni, vista l’evidente difficoltà di una sua eventuale sopravvivenza in un canile.
E’ per questo che chiedo il vostro aiuto, il vostro aiuto immediato.
Mi rimane poco tempo per mettere in salvo il cagnolone.
Sono pronta a portarlo ovunque vi sia qualcuno disposto ad adottare questa creatura buona, tranquilla,
indifesa.
Una famiglia amorevole ed una casa sono tutto ciò che cerco per lui.
Vi prego di scrivere al più presto a quest’indirizzo michelarocco@libero.it
oppure di telefonarmi al numero di cellulare 333 1882349.
Grazie di cuore!
Michela
michelarocco@libero.it
cell 333 1882349
°° newsletter LAV °°
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