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[PROTESTA] NO al Tradizionale lancio delle Colombe per la “Madonna che Scappa” a Sulmona

Care lettrici e cari lettori,

fra qualche giorno a Sulmona degli animali verranno coinvolti in un rituale religioso che non dovrebbe affatto tirarli in ballo: in primis per rispetto della loro esistenza e della loro incolumità, in secundis perché gli animali non hanno una religione e nei riguardi delle nostre invenzioni culturali non devono avere alcun obbligo.

Gli sfortunati protagonisti dell’ennesima usanza specista sono delle colombe bianche, che verranno “liberate” nella città durante la festa di paese intitolata “La Madonna che scappa in piazza“. Tale evento è organizzato dalla Confraternita di Santa Maria di Loreto, e avrà luogo la domenica di pasqua.

Come si può intuire dal nome della ricorrenza, verrà inscenata la fuga della Madonna.
Per rendere l’atto più suggestivo, oltre alla statua rappresentativa della suddetta, verranno fatte volare ben 12 colombe, tenute sotto la statua rappresentativa e “liberate”. Tutto questo con in sottofondo l’esplosione di mortaretti e botti.

Lo spavento che possono provare questi animali, impossibilitati a comprendere cosa stia accadendo, può essere solo immaginato:
allevati, si presume detenuti per scopi commerciali, con ogni probabilità venduti e acquistati,
tenuti assieme sotto alla statua del suddetto personaggio religioso ed infine fatti volare in cielo fra il rumore e i botti dei mortaretti e la confusione generale della folla che assiste ‘commossa’.

Il coinvolgimento di questi animali, del tutto innecessario, lascia alquanto perplessi e anche imbarazzati nel 2024.

Come ogni animale allevato e abituato a condurre una vita in subordinazione, le colombe fatte volare rischiano seriamente di andare incontro a tante difficoltà di cui, evidentemente, gli antropocentrici uomini di dio non tengono di conto: habitat che non conoscono bene (o affatto), improvvisa necessità di procacciarsi il cibo da sole pur non essendone abituate, pericolo di essere predate e altre problematiche collegate all’aspetto etologico e ambientale.

Tante, troppe criticità generate dal banale capriccio di volerle vedere volare per abbellire un momento di tradizione religiosa.

Se questa pietosa usanza va in scena ogni anno, che fine hanno fatto nel tempo le altre colombe usate nelle edizioni precedenti?

Immagine dal web



Accolgo con piacere e dovere morale, attraverso questo articolo, la campagna di sensibilizzazione e l’annessa protesta via email promossa da Martina • Piccioni Paralimpici per chiedere al Sindaco di Sulmona e alla Confraternita di smettere di utilizzare questi animali in occasione della “Fuga della Madonna”, avendo cura di trovare altri modi per festeggiare le proprie tradizioni senza coinvolgere gli animali.

Assieme a Martina, vi chiedo dunque di inviare una mail di protesta agli organizzatori affinché si smetta di usare le altre specie come fossero strumenti.

••ATTENZIONE: Nuovo testo a seguito delle novità che ci sono state sul caso••
→ Leggi l’articolo di aggiornamento.

Oggetto: BASTA ALL’UTILIZZO DI ANIMALI PER LA “MADONNA CHE SCAPPA”

Testo dell’email da inviare:

Gentile Sindaco Gianfranco Di Piero
Gentile Confraternita di Santa Maria di Loreto

invio questa e-mail per unirmi alla richiesta mossa da tante cittadine e tanti cittadini di interrompere la tradizionale usanza del lancio delle colombe durante la cerimonia de “la Madonna che scappa”.
Che siano animali allevati, che ritornino alla voliera, poco importa: condanniamo moralmente ogni forma di allevamento animale, che piega le altre creature al volontà antropocentriche umane.
Vi chiediamo di organizzare i festeggiamenti del vostro culto senza tirare in ballo gli animali, che per natura non hanno religione e che non dovrebbero essere coinvolti in nessun modo in eventi organizzati dalla nostra società umana.

Distinti saluti

Nome, Cognome, Città


Da inviare a:
info@confraternitasmdiloreto.it
protocollo@comune.sulmona.aq.it
gabinettodelsindaco@comune.sulmona.aq.it


Grazie a nome mio, di Martina, e degli animali di cui prenderete le difese.

[PISTOIA] Progetto con Pulcini alla Scuola delle Suore Mantellate

Care lettrici e cari lettori,
condivido con voi un fatto che coinvolge gli animali che mi è stato segnalato da più persone, rimaste sconcertate e amareggiate.

Nell’ Istituto Comprensivo “Suore Mantellate” di Pistoia, che fa parte di E-Ducere Consorzio Cooperative Sociali, è stato portato avanti un progetto ‘didattico’ per bambine e bambini della Scuola dell’infanzia: sono stati fatti nascere dei pulcini in un’incubatrice, per poi essere trasferiti in una teca alla mercé degli sguardi curiosi dei più piccoli. Una teca con luci, cibo, acqua, dove i poveri pulcini se ne stanno vicini agli altri in cerca di calore e protezione.
Lontano dalle mani manipolatorie e speciste umane infatti queste dolci creature vivono i loro primi momenti di vita a stretto contatto con le loro madri, iperprotettive. Non è un caso se nel nostro linguaggio viene utilizzato il modo di dire “mamma chioccia”. Peccato che i pulcini fatti nascere in questo luogo siano lontani dalla loro mamma.

Come si può vedere dal fermo immagine del video pubblicato sulla pagina ufficiale dell’Istituto, la schiusa delle uova e la nascita delle piccole creature sono avvenute dentro questo strumento dove alcuni animali appaiono visibilmente ammassati su altri. I messaggi sono stati nascosti, e solo chi segue la pagina da almeno 24 ore può commentare adesso.

Si noti l’espressione del pulcino chiaro, che preme con il corpicino sulla parete trasparente dello strumento.


Nella mattinata odierna (lunedì 26 febbraio 2024) ho provato a chiamare l’istituto comprensivo Suore Mantellate ed E-Ducere Consorzio Cooperative Sociali per chiedere che fine faranno gli animali coinvolti in questo esperimento.
Dalla portineria della scuola Suore Mantellate non hanno saputo darmi una risposta, invitandomi a richiamare fra qualche ora, mentre dagli uffici di E-Ducere una responsabile mi ha chiesto di lasciare un recapito per essere contattata dalla Dirigente.

Poco fa sono stata contatta, e la risposta è stata la seguente:
le uova sarebbero state donate da alcuni contadini della zona, ed utilizzate in aula per condurre questo progetto didattico. La responsabile ha sottolineato che è stato fatto tutto in regola, ma non era l’ottemperanza alle regole il punto della mia telefonata. Alla fine del progetto, a quanto pare i pulcini torneranno nelle mani dei contadini che li hanno ‘donati’.
Mi sono permessa di esprimere il mio parere divergente, facendo notare che quello è stato un prestito finalizzato all’apprendimento delle bambine e dei bambini a cui non verrà ovviamente spiegato che fine faranno i pulcini una volta diventati grandi.
Mi è stato risposto che no, quello non viene detto (non sia mai possano essere traumatizzati le giovani vite nell’apprendere quanta violenza viene riversata sulle creature della terra, n.d.r.) e che ‘magari i pulcini verranno tenuti liberi e in vita’.
Un pensiero bucolico, utopistico, che quasi edulcora la figura del contadino, ma che purtroppo è ben distante dalla realtà: se i contadini non detenessero gli animali per disporre della loro vita come padroni, decidendo della loro morte come tiranni, non sarebbero contadini, ma attivisti per i diritti animali.
Al mia opinione circa l’aspetto non educativo dal punto di vista morale di questo progetto mi è stato risposto che quando sarò dirigente scolastico potrò scegliere io cosa fare e cosa no.
Agghiacciante.
Esattamente come ho concluso la conversazione con la gentile signora tanto amante degli animali quanto delle idee liberali e antispeciste altrui, non serve essere dirigenti scolastici per decidere quali progetti debbano essere proposti e quali no in una scuola. Basta sollevare l’opinione pubblica, una delle attività che più mi stanno a cuore.


Urge dunque una riflessione con fine didattico e morale su questo tipo di esperimento/progetto condotto affinché le famiglie si sensibilizzino e si oppongano a tali trovate speciste che non fanno altro che portare avanti un atteggiamento prevaricatorio umano nei confronti delle altre specie che la Natura ospita.

Gli animali non esistono per vivere sottomessi alle nostre volontà, alle nostre pretese, ai nostri capricci. La vita è sacra, in ogni sua forma, e deve essere rispettata. Un vero peccato che ciò non venga compreso in primis da realtà religiose, e in secundis da quelle che professano di educare giovani vite.
Per quanto possa essere meraviglioso il miracolo della vita e della nascita di nuove esistenze, ciò deve avvenire in un contesto che non va a denaturalizzare il suo naturale processo.

A bambine e bambini si può spiegare, raccontare, mostrare (con video, illustrazioni, immagini di libri datati) con l’aiuto di una persona esperta in etologia in che modo nasce un pulcino, ma costringere dei pulcini a nascere in una scuola solo per essere mostrati ad alunne e alunni è moralmente discutibile. Soprattutto se quegli animali faranno ritorno nelle mani di chi – per leggi speciste – ne arbitra vita e morte.

Che fine faranno queste creature?
Diventeranno il cibo di qualcuno? Finiranno sulle tavole, nello stomaco, nel wc di qualche essere umano dopo essere venute alla luce sotto piccoli occhi curiosi?


Chi desiderasse dare voce a questi animali che non possono difendersi, può scrivere una mail dai toni pacati e civili ai seguenti indirizzi:

l.accardi@fismservizi.net
info@scuolamantellate.it

Testo tipo:

Gentile dirigente E-Ducere,
Gentile dirigente scolastico / Scuola Suore Mantellate

ho appreso con molto dispiacere che nel vostro istituto è stato portato avanti un progetto scolastico con pulcini come protagonisti. Ho avuto modo di vedere il video sulla vostra pagina della schiusa, e fa soffrire la vista di alcune di quelle povere creature ammassate fra di loro e compresse alla superficie dello strumento utilizzato. Ho saputo che sono uova donate da contadini della zona e che questi animali torneranno nelle loro mani a progetto concluso.
Con questa e-mail intendo dunque esprimere tutta la mia lontananza dal vostro modus operandi educativo dimostrato con questo progetto. I pulcini, come tutti i cuccioli, hanno bisogno della loro mamma – che è la creatura che devono vedere per prima dopo la schiusa dell’uovo e con cui possono comunicare quando sono ancora protetti nel guscio. Ciò sembra non sia stato tenuto di conto, questo solo per mettere al primo posto la volontà di mostrare come essi nascono in un contesto asettico di dominio umano sulle altre forme di vita.
Gli animali in mano ai contadini (quasi la totalità dei contadini) sono creature dalle quali si pretende qualcosa, a partire dalla forza lavoro fino alla cessione del corpo per intero. È retorico domandarsi che fine faranno questi pulcini una volta diventati grandi: lo racconterete mai, senza filtri e censure edulcoranti, ai bambini che avete incantato con queste piccole creature?
Perché se è così “normale” uccidere gli animali per cibarsene (cosa che con piacere ho smesso di fare da anni), certe violenze vengono omesse con grande cura?
Il dominio umano è un concetto culturalmente costruito e naturalizzato dal sistema in cui facciamo parte. Non siamo superiori a nessuna specie, e la vita altrui non è di nostra proprietà.
Non siamo padrone e padroni di nessuno davanti alle leggi della Natura, sebbene per quelle artefatte umane pretendano il contrario.
Gli animali devono essere rispettati e lasciati in pace, e non finire alla nostra mercé.
Vi invito quindi a intraprendere iniziative diverse quando si desidera educare le giovani vite alla scoperta di dinamiche, comportamenti e caratteristiche delle altre specie che la Natura ospita e con le quali non siamo in grado di coesistere senza sfruttarle e tormentarle.
Collaborate con enti, associazioni, rifugi e personale qualificato che tutela gli animali, e non con chi ha fatto della loro vita uno strumento di sostentamento.

Distinti saluti.

Nome, Cognome, Città



Grazie per la vostra collaborazione.

°°[Volterra] Cagnolina di 1 Giorno di Vita Chiusa in un Sacchetto e Gettata in un Dirupo. Si cerca il Responsabile°°

Care lettrici e cari lettori,
la notizia che condivido con voi oggi è veramente agghiacciante.

A Volterra è stata trovata chiusa in un sacchetto nero della spazzatura una cagnolina di appena un giorno di vita. La creaturina è stata gettata in una scarpata nell’intento di farla perire.
Ne ha dato notizia Elena Ceppatelli, attivista per i diritti animali e volontaria di questa città toscana che conosco personalmente.
Elena ha pubblicato un post sul suo profilo personale Facebook, colmo di indignazione, allegando la foto del piccolo esserino che qualcuno ha cercato di uccidere:

“VOLTERRA, gennaio 2024.
Duemilaventiquattro.

Cucciola di appena 1 giorno gettata in una scarpata, chiusa dentro un sacchetto nero della spazzatura.
Una Città della cultura che di cultura sembra averne ben poca.
Una città in cui al posto della sterilizzazione si sceglie la morte.

Da una parte c’è una mamma disperata che non troverà più sua figlia, dall’altra una cucciola che è salva per miracolo e che crescerà senza una mamma.

Nel mezzo ci sono i colpevoli.
Colpevole chi lo ha abbandonato.
Colpevole chi sa e non dice niente.
Colpevole chi dovrebbe monitorare il territorio e non lo fa.

Chi ha fatto questo dovrebbe pagare e se qualcuno sa chi potrebbe esser stato deve parlare.

Il colpevole una coscienza non ce l’ha, ma confido che qualcuno vicino faccia giustizia per questa crudeltà.
Questo è il mio numero e anche una chiamata in forma anonima, un indizio o qualsiasi informazione può essere utile! 3465835885

Lei è Vaniglia e lotterà per sopravvivere.

Chiunque sia stato a chiudere dentro un sacchetto questa piccola creatura indifesa, sappia che incarna in sé l’ingratitudine alla vita. Solo un essere vile che non merita la vita può arrivare a tanto. Solo un essere spregevole che spreca ossigeno delle piante può arrivare a tanto.
Vergognoso compiere un gesto simile ai danni dell’altrui esistenza.
Spero con tutto il cuore che chi si è macchiato di un tale crimine venga allo scoperto con la propria identità e che paghi per le proprie azioni, in primis davanti alla legge umana, in secundis davanti a quella della Natura che spero non abbia nessuna pietà.

Spero che Vaniglia riesca a sopravvivere nonostante l’inferno che ha vissuto.

Chi, su Volterra, sa di qualche cagnolina incinta a cui è “magicamente” sparito il cucciolo contatti Elena al numero sopra indicato. Chi sa parli. Non è possibile continuare ad assistere a simili cattiverie che lasciano vuoti di umanità che volontari e volontarie cercano di colmare col proprio operato.

Grazie.