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°°Bambini Vs Animali: L’Assurda Campagna di SOS – Il Telefono Azzurro°°
Ieri mi è stata segnalata da un amico una nuova campagna di sensibilizzazione di SOS Il Telefono Azzurro Onlus per i suoi assurdi contenuti.
La campagna, dal titolo “Prima i Bambini”, è stata diffusa attraverso un video sui principali social network. Il filmato mostra scene tragiche: un’abitazione che prende fuoco, fiamme ovunque, persone disperate che scappano, altre già in salvo che pensano a chi è rimasto bloccato nell’incendio e due bambini con accanto un cane rimasti soli all’interno di una casa divorata dal rogo. Ma il finale del videoclip ha dell’amaro: un uomo riesce ad entrare nella casa che brucia, entra in una stanza, invita i bambini a fare piano per non spaventarsi, dice “shh va tutto bene”, prende il cane in braccio e lo porta via al sicuro, lasciando alle fiamme i piccoli umani.

Un messaggio allucinante che ha dell’inverosimile: animali messi al primo posto rispetto alla vita umana.
L’associazione spiega col seguente post il significato del video e il suo messaggio tra le righe: l’uomo salva il cane perché è la sola cosa che vede.

Quanto ideato, progettato, messo in pratica e diffuso da SOS – Il Telefono Azzurro Onlus è a dir poco incredibile.
E’ inaccettabile trovarsi di fronte a una campagna del genere, che vorrebbe sensibilizzare sui diritti dei bambini puntando il dito su coloro che si interessano di quelli degli animali.
A mio avviso, una scelta inefficace e controproducente.
Lo sappiamo bene noi attivisti e attiviste, lo sanno bene le associazioni di tutela animale, lo sanno ancora meglio gli animali stessi, quanta difficoltà risiede nel far capire alle persone che le altre specie non devono essere maltrattate, sfruttate, abbandonate a se stesse.
Oggi che abbiamo fatto dei piccoli passi in avanti nella lunga strada del riconoscimento dei diritti animali, e che ancora stiamo lottando contro le ingiustizie e le crudeltà (vedi processo a Gaetano Foco) un messaggio del genere non è accettabile.
Non è accettabile un messaggio tale da un’associazione come Telefono Azzurro, che dovrebbe sapere cosa significa tutelare gli indifesi.
Animali e piccoli umani lo sono in egual modo.
Perché parlare di preferenze?
Perché gridare al mondo “PRIMA I BAMBINI“?
In una società progredita nessuno viene per prima, perché nessuno rimane per ultimo.
Ogni vita è importante e preziosa, umana o non umana che sia.
E’ imbarazzante trovarsi davanti a questi aut aut, dove sembra che si abbia una sola possibilità di scelta.
E poi, già che sono qui, vorrei sottolineare la scorrettezza che risiede nell’uso generico del maschile (“l’uomo salva il cane”) con uomo inteso come genere umano. La nostra specie è composta da uomini e donne, non solo da uomini. E’ il caso di abbracciare un modo di esprimersi non patriarcale.
Tornando al messaggio, penso che una persona sensibile verso gli animali sia più propensa ad esserlo nei confronti dei propri simili.
Al contrario, chi manifesta odio e riversa violenza sugli animali ha alte probabilità di essere un individuo pericoloso.
Se vedessi dei bambini assieme a degli animali in difficoltà farei di tutto per salvare tutti loro, senza fare preferenze. Lo stesso farebbero tante altre persone come me.
Spero che SOS – Il Telefono Azzurro Onlus riveda questa campagna-accusa, e che in futuro abbracci altri modi e forme di esprimersi, più veritieri e più costruttivi.
Carmen.
°°5 Film per Bambini con Messaggio Animalista°°
Gli animali sono creature intelligenti, da rispettare e da lasciare libere di esistere.
Il mondo cinematografico negli anni ci ha regalato lungometraggi e cartoni animati proprio con questo delicato messaggio tra le righe.
Siete mai riusciti a coglierlo?
Ecco alcuni esempi, tutti da vedere di nuovo con una nuova prospettiva.
BABE, MAIALINO CORAGGIOSO (1995)
Questo film, adattamento cinematografico dell’omonimo libro di Dick King-Smith,
racconta della storia di un maialino di nome Babe. Salvatosi dal macello, viene vinto da un contadino. Babe riesce subito a diventare amico degli altri animali della fattoria e a guadagnarsi il rispetto e l’amore degli umani che lo circondano, nonostante sia “solo un maialino”.
Non tutti sanno che questo racconto vuole mostrare quanto gli animali che reputiamo mera materia organica siano alla fine simili a quelli che riteniamo i migliori amici dell’uomo.
L’attore James Cromwell, che nel film interpreta il fattore, è diventato un attivista vegano, arrivando a mettere a repentaglio la sua libertà individuale per difendere i diritti degli animali da macello.
GALLINE IN FUGA (2000)
Questo film d’animazione diretto da Peter Lord e Nick Park racconta della storia di un gruppo di galline d’allevamento sfruttate intensivamente per la produzione di uova.
Le protagoniste decideranno di cambiare il proprio destino scappando dai crudeli contadini che le tengono schiave.
Il film mostra ad un pubblico di ogni età i retroscena dell’allevamento animale e non lascia spazio a dubbi sulla cattiveria di chi sfrutta gli animali.
<<Stupide, inutili creature! Sono stufa marcia di ricavare minuscoli profitti!>> sbraita la signora Tweedy in una scena.
Il messaggio tra le righe è molto chiaro: le galline vogliono essere libere.
RATATOUILLE (2007)
E’ stato uno dei miei film d’animazione Disney preferiti.
Il protagonista è un simpaticissimo topolino francese, Remy, appassionato di cucina. Talmente appassionato di cibo e fornelli che sogna di diventare uno chef rinomato. Intento a imparare a cucinare viene scoperto in ambienti dove non dovrebbero esserci topi da un cuoco. Fra il roditore e l’umano nascerà una bella amicizia.
Ratatouille tratta il tema scottante dei topi, etichettati come animali “infestanti” e per questo crudelmente uccisi con esche e veleni, e ne mostra una visione completamente diversa dall’immaginario collettivo.
SPIRIT, CAVALLO SELVAGGIO (2002)
Spirit è un giovane cavallo tenuto prigioniero da alcuni soldati. La storia racconta di come incontra un umano pelle rossa che capisce l’importanza di essere liberi e che lo aiuterà a fuggire dalla cattività.
Realizzato da Kelly Asbury e Lorna Cook, credo che il messaggio lanciato agli spettatori scena dopo scena sia molto forte: non si può, e non si deve, dominare l’impetuosa necessità di libertà di un individuo.