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°°[Bientina] Cane Lasciato In Auto con Finestrini Chiusi°°

Care lettrici e cari lettori,
mi giunge una segnalazione sconcertante da parte di Simone, un uomo che lunedì 15 maggio 2023 ha vissuto una situazione totalmente biasimevole.
Mentre si recava a fare spesa in un supermercato ha notato un cane nella bauliera di un’auto, parcheggiata tra l’altro in uno stallo dedicato ai portatori di handicap. L’animale era dentro il veicolo con i finestrini chiusi.
Erano le ore 19, con ancora piena luce, e per questo l’uomo si è allarmato subito, preoccupandosi per il cane e per la sua possibilità di respirare.

Sono entrato nel supermercato e mi sono recato al box informazioni dove c’era una dipendente non molto alta, col naso pronunciato. Non ricordo il nome. L’ho informata che nel parcheggio c’era un’auto dai finestrini chiusi con dentro un cane. Ho pensato che la persona che lo aveva lasciato così magari era a fare spesa, per questo ho chiesto alla dipendente se poteva fare un annuncio al microfono affinché il proprietario si facesse vivo” mi ha raccontato.
Purtroppo da parte della dipendente non ho avuto nessun tipo di aiuto, anzi. Mi ha risposto che era impegnata (sembrava stesse seguendo delle persone per l’attivazione di tessere socio) e che non poteva.
A costo di diventare insistente le ho detto che era importante perché i finestrini erano chiusi e c’era sole” ha aggiunto Simone.
Ma ancora una volta, la sua richiesta non è stata accolta.
Ad un certo punto la dipendente mi ha risposto che il parcheggio era comunale e non del supermercato, che potevo chiamare le forze dell’ordine e mi ha anche chiesto in modo retorico se poi ci avrei parlato io con il proprietario se faceva l’annuncio. Le ho risposto di sì, che ci avrei parlato io, e che un messaggio al microfono sarebbe stato un intervento più immediato magari – anziché attendere l’intervento di qualcuno – ma ha continuato a fare le sue cose”.

Nel frattempo, il proprietario dell’auto è saltato fuori, e Simone racconta di aver reagito in modo incisivo.
“L’uomo quando è arrivato e ha capito che ero preoccupato per il cane si è messo a piangere. Mi ha detto che sì, era stato un coglione a lasciare la cagnolina in bauliera, che pensava di metterci 15 secondi per fare spesa e che invece ci aveva messo di più. Si è scusato svariate volte con le lacrime agli occhi, dicendomi che per lui è come una figlia e che se avessi chiamato i carabinieri se lo sarebbe meritato”.

Il cane chiuso in auto, fotografato da Simone.


La vicenda, per fortuna, si è conclusa bene, ma a Simone è rimasta una grande amarezza, quella data dall’aver chiesto aiuto, un semplice messaggio al microfono, rimanendo inascoltato.
“L’ho vista come una grande ingiustizia”, mi ha riferito.

Mi pongo adesso alcune domande..
Cosa sarebbe successo se il cane fosse stato nell’abitacolo da molto tempo?
Perché questa assenza di tatto davanti a una semplice richiesta di aiuto?
Ma soprattutto, la dipendente del punto vendita avrebbe agito allo stesso modo se chiuso in auto con finestrini alzati ci fosse stato un bambino?


Simone scriverà una lettera per denunciare l’accaduto alla catena di supermercati, facendo leva sul comportamento discutibile tenuto dalla dipendente. Azione che sostengo pienamente perché un episodio simile deve essere portato all’attenzione della direzione.
Ho spiegato lui in che modo agire se dovesse – si spera di no – ricapitare una cosa simile in futuro.

Ad ogni modo, non è possibile, nel 2023, sapere di fatti del genere e vedere comportamenti scarsi d’empatia.
Spero che il proprietario del cane non lasci mai più la creaturina in auto senza spiragli, e mi auguro anche che il supermercato prenda seri provvedimenti affinché non accada mai più qualcosa di simile.
Quando c’è in ballo la vita di un essere vivente non si può cadere nel lassismo.



Cosa fare se si trova un animale chiuso in auto senza finestrini aperti in modo da far passare aria?
Innanzitutto, controllare lo stato di salute dell’animale e in base alle condizioni (temperatura, stagione, meteo) avvertire SUBITO le Forze dell’Ordine.
In questo articolo trovate le dritte date da OIPA → Cliccare qui.




[Per qualsiasi altra segnalazione o risposta in relazione a questo articolo,
rimango disponibile via email all’indirizzo info@carmenluciano.com]

* La foto di copertina di questo articolo è a scopo esemplificativo.

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°°Orsa JJ4: il TAR di Trento ne Sospende l’Ordine di Abbattimento°°

Care lettrici e cari lettori,
arrivano buone notizie riguardo all’orsa JJ4, colpevole di aver aggredito mortalmente il runner Andre Papi.

L’ordinanza voluta da Maurizio Fugatti è stata sospesa dal TAR.
La LAV aveva fatto ricorso per opporsi all’uccisione dell’orsa che probabilmente aveva attaccato il ragazzo per difendere il suo territorio e i suoi figli.

Il TAR ha così accolto la richiesta dell’associazione, intervenendo e bloccando la ricerca dell’animale per ucciderlo, che rimane salvo fino all’11 maggio, data in cui si dovrà poi decidere delle sue sorti.

Il tutto questo caos mediatico, fra politici e istituzioni che disquisiscono su cosa fare di un essere vivente reo di essersi permesso di uccidere un essere umano (ricordiamoci che gli esseri umani ammazzano decine di miliardi di animali ogni anno), il mio pensiero va alla mamma di Andrea Papi, che nelle più recenti interviste ha dichiarato che la morte del figlio non era né colpa sua né dell’orso.
Una madre che ha perso suo figlio, ma che non ha mai chiesto vendetta, anzi.
Fanno tenerezza le sue veritiere parole: “uccidere un orso non mi riporterà Andrea in vita“.

Una mamma sa cosa significa proteggere la vita.
Una mamma sa cosa significa fare di tutto per preservarla.


Perché, con queste compassionevoli esternazioni, assieme alle numerose richieste giunte da associazioni animaliste e da privati cittadini, Maurizio Fugatti non si è convinto sin da subito che uccidere non era la soluzione giusta e che il problema si può risolvere in un altro modo, più civile?
Perché?
Perché attendere addirittura che fosse un organo a parte a esprimersi, a pronunciarsi, per interrompere il piano sanguinario?


Speriamo che l’11 maggio 2023 si decida definitivamente di salvare l’orsa JJ4, e che il Trentino cessi di pensare a piani di uccisione di esseri viventi che hanno tutto il diritto di vivere e di farlo nell’ambiente dove la natura li ha collocati.


Carmen

°°Scriviamo alla Provincia Autonoma di Trento: No all’Abbattimento degli Orsi°°

Care lettrici e cari lettori,
come avrete sicuramente appreso dai notiziari locali e nazionali,
nella Provincia Autonoma di Trento purtroppo un ragazzo è morto a seguito dell’aggressione subita da un orso. Su questo animale, che ha seguito i suoi istinti naturali su una sfortunata persona alla cui famiglia faccio le mie condoglianze, pende adesso una condanna a morte.

Una decisione molto triste, come sempre frutto dell’idea sbagliata e immorale che vede gli esseri umani come arbitri della vita e della morte delle altre specie.

Due pesi due misure se si parla di omicidio, in Italia:
se l’assassino appartiene alla specie umana, e nega la vita a un suo simile, si attiva la legge con arresto e sconto della pena per il reo.
Se a uccidere un essere umano è invece una creatura di altra specie priva di raziocinio, che agisce per istinto come qualsiasi animale non umano, la pena è capitale.

In una nazione dove un boss mafioso, dopo 30 anni di latitanza, è agli arresti ma libero di vivere,
un orso viene cercato da ben 40 agenti pronti ad ammazzarlo.



Scriviamo allora una mail di protesta, pacifica, alla Provincia Autonoma di Trento
affinché si trovino altre soluzioni.

Mail tipo:

Gentile Provincia Autonoma di Trento,
Gentile Presidente Maurizio Fugatti
ho appreso della triste notizia del ragazzo runner ferito e ucciso da un orso in una delle vostre aree verdi.
È un dispiacere sapere che una persona non ci sia più, lasciando un vuoto nella sua famiglia, ma vi chiedo di non rendere questa tragedia duplice con l’uccisione dell’orso che ha attaccato il ragazzo.
Gli animali seguono i loro istinti, soprattutto i grandi carnivori come gli orsi.
Non è giusto demonizzare una specie animale solo perché si è comportata come la natura dice nelle sue corde di comportarsi.
Non è giusto soprattutto se si pensa a quante persone sono morte per mano di esseri umani che per lucida volontà hanno deciso di negare l’esistenza ad altri esseri umani.
Il mondo, la natura è anche dimora degli animali, e la corretta soluzione è quella di educare le persone sulla presenza di queste specie.
Facendo mie le parole dell’etologo Francesco De Giorgio, aggiungo che “vivere comporta pericoli.
Se una valanga travolge e uccide degli sciatori, non si da la colpa alla montagna, non la si rade al suolo, ma si sensibilizza a conoscere il rischio valanghe e ad evitarlo.
Non si può condannare a morte una montagna abbattendola, un oceano prosciugandolo, un cielo aspirandolo. Per ridurre il rischio si può invece educare alla montagna, educare all’oceano, educare al cielo.
Un rischio che però resta e va accettato come parte della vita.
Orsi, lupi, vipere, cinghiali, squali, sono come montagne, oceani, cieli”

Vi chiedo pertanto di non uccidere quest’orso, e nessun altro animale selvatico e non.
Le soluzioni da poter adottare, alternative e non violente, sono molte.
Date il buon esempio e siate ragionevoli.


Da inviare a:
presidente@provincia.tn.it
serena.gatti@provincia.tn.it
uff.stampa@provincia.tn.it


Grazie a chi difenderà questa creatura.



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