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[TORINO] Piano di Abbattimento Piccioni: Sabato 7 Aprile Protesta Antispecista in Piazza Castello

Care lettrici e cari lettori,

le continue promesse di morte da parte degli umani nei confronti degli animali continuano incessanti in tutta Italia, coinvolgendo anche le creature più bistrattate dalla società: i piccioni.
Nonostante siano stati sfruttati come messaggeri durante i periodi di guerra del secolo scorso (tanti di loro sono morti per scontri bellici che la loro natura non contempla), oggi questi animali sono ingabbiati nello stereotipo di ‘specie infestante’ e pertanto meritevoli di essere perseguitati e uccisi senza pietà.
Poco importa poi se gli umani, coloro che vedono nei piccioni una minaccia, siano i primi a esserlo per l’intero pianeta con le proprie condotte immorali ai danni di specie vegetali e animali.

In svariate regioni d’Italia, come si è visto dal mio blog anche in Toscana, si stanno adottando ‘misure contenitive’ che non nobilitano in alcun modo l’animo della nostra specie, e che stridono con tutta l’intelligenza e la civiltà che tanto vengono millantate: fucili puntati addosso e morte.

Anche in Piemonte è stato approvato un piano di abbattimento dei piccioni perché, come spesso si legge di loro, mangiano sementi e germogli causando un danno economico all’agricoltura.
Agghiacciante vedere come tutto ruoti sempre e solo attorno ai soldi, invenzione umana che piega e sottomette tutte le altre specie che ne finiscono vittime.

Se gli animali provvedessero allo stesso modo nei nostri confronti per i danni che abbiamo fatto in passato all’ambiente che essi vivono e per i danni che continuiamo a fare al pianeta, non esisterebbe più un solo essere umano.

Per esprimere dissenso verso l’iniziativa di uccidere questi animali è stata avviata una campagna di invio e-mail di protesta, e organizzata una manifestazione in Piazza Castello a Torino intitolata “Giù le mani dai piccioni”. Il presidio, regolarmente autorizzato, si svolgerà sabato 6 aprile 2024 dalle ore 14:30 alle 17:30 ed è stato organizzato da La Collina dei Conigli ODV. Vedrà la partecipazione di altre diverse associazioni di tutela animale fra cui LAV Torino, AVI Associazione Vegani Internazionale, META, CADAPA, Fronte Animalista. La lista è in costante aumento.

Alla protesta parteciperà inoltre Martina di Piccioni Paralimpici, che ho avuto il piacere di avere accanto durante la manifestazione tenutasi a San Giuliano Terme nel mese di febbraio e recentemente in difesa delle colombe sfruttate per rituali religiosi a Sulmona.

Chi ha organizzato il presidio intende chiedere che si adottino altre strategie non crudeli per fare in modo che questi animali non arrechino ‘disturbo’, ‘fastidio’, ‘danni’ (questo si dice di loro) all’agricoltura.
Ciò che si chiede è che vengano aperti tavoli di lavoro con esperti in etologia animale, trovando misure contenitive al passo con i tempi.
Usare armi e imporre morte non è accettabile.



Qui di seguito il testo da inviare per esprimere dissenso contro la città metropolitana di Torino per la decisione di abbattere i piccioni:

Gent. Sindaco Stefano Lo Russo,
intendiamo esprimere tutto il nostro dissenso per l’approvazione, da parte dell’attuale amministrazione torinese, del “piano di contenimento dei colombi” in tutta la città metropolitana di Torino, province comprese.
Come lei saprà bene, questo scellerato provvedimento prevede che i piccioni vengano catturati per mezzo di gabbie trappola e successivamente uccisi per “traslocazione cervicale od altri metodi eutanasici” non specificati.
In campagna i volatili potranno addirittura essere impallinati. Riteniamo inaccettabili nel 2024 l’attuazione di metodi tanto violenti e crudeli. Metodi non degni di un comune e di un paese civile.
È sconcertante che il consiglio metropolitano di Torino, in particolare la dirigente Elena Di Bella ed il dipartimento di tutela della fauna, non siano stati in grado finora di adottare soluzioni più etiche per evitare il sovrannumero dei colombi. E così, dalla loro incapacità ed inattività, l’ideazione di tale massacro. Ciò non è assolutamente accettabile!!!
Chiediamo a gran voce un incontro istituzionale per arrivare ad una soluzione condivisa che eviti l’uccisione programmata dei volatili (tra il 2024 ed il 2029) con un enorme impiego di soldi pubblici pari a 2.5 milioni di euro.
Vorremmo sottoporre a Lei, Sindaco, il recente caso di un altro comune italiano, quello di San Giuliano Terme dove il sindaco, Sergio di Maio, dopo aver accolto una delegazione di ambientalisti, ha aperto un dialogo ed ha deciso di sospendere l’ordinanza di abbattimento dei volatili. Vogliamo augurarci che anche Lei vorrà seguire questo esempio positivo.
Informiamo inoltre l’amministrazione torinese che esistono misure eticamente accettabili al “problema” dei piccioni come il controllo farmacologico della riproduzione. Limitare la fertilità dei volatili è possibile e considerato il metodo migliore da molte amministrazioni pubbliche in tutto il mondo.
Il principio attivo viene inserito in chicchi di mais, di cui i piccioni sono ghiotti, somministrati durante il periodo produttivo e distribuiti in punti precisi della città.
Metodi non solo più etici e meno costosi ma che eviterebbero anche la “formazione” di operatori per una cruenta uccisione dei piccioni per traslocazione cervicale e l’uso di armi da caccia in campagna. Pessimi esempi per la cittadinanza e del tutto diseducativo per bambini e giovani .
Crediamo in un mondo più giusto ed eticamente migliore a cui ognuno di noi deve contribuire, Lei compreso signor Sindaco. Come primo cittadino sia un esempio di equilibrio, ascolto e rispetto della vita per ogni essere vivente! Lei è responsabile degli animali presenti sul suo territorio tra cui i selvatici come i piccioni.
Alternative accettabili al “contenimento” dei volatili esistono e sono in uso da molto tempo con risultati efficaci.
Noi non permetteremo che questa strage venga compiuta sotto i nostri occhi!

Nome, Cognome, Città

Da inviare a:
segreteria.sindaco@comune.torino.it
ufficiotutelaanimali@comune.torino.it
urp@comune.torino.it


Ringrazio tutte le persone che prenderanno parte alla campagna d’invio e-mail e che protesteranno a Torino contro questo inutile massacro. Dobbiamo imparare a coesistere con gli animali.

Per rimanere in aggiornamento in tempo reale con l’organizzazione del presidio,
cliccare QUI. Si aprirà la pagina Facebook dell’evento.

Carmen Luciano

Difesa delle Colombe “a Scopo di Lucro”: Le Mendaci Affermazioni sul Caso di Sulmona

Care lettrici e cari lettori,

la campagna di sensibilizzazione avviata per chiedere al Comune di Sulmona e alla Confraternita di Loreto, in modo del tutto civile, di non usare più animali per la tradizionale “Madonna che scappa in piazza” è sfociata in risvolti molto gravi.

Venerdì 22 marzo è stato pubblicato un articolo su un quotidiano online, poi diffuso nel web, con esternazioni del tutto infondate rese pubbliche da un consigliere comunale, affiancate al mio nome.

Angelo D’Aloisio, del Movimento 5 Stelle di Sulmona, sarebbe dunque stupito dalla protesta avviata da Martina • Piccioni Paralimpici e da me, trovandola “assurda”.
Se tale campagna di sensibilizzazione ha coinvolto, e continua a coinvolgere, così tante persone evidentemente quanto da noi espresso e portato avanti si basa su qualcosa di concreto, ossia la l’impellente volontà di molti di sapere gli animali lontani da tradizioni, usanze, culti e tradizioni umane.

Ma arriviamo al dunque.
Come si può leggere dal fermo immagine, il consigliere ha pensato di sollevare un dubbio circa la natura dell’azione di sensibilizzazione intrapresa, virando il discorso sull’aspetto economico.
Forse non è un caso, che sul quotidiano “OndaTV” il titolo sensazionalistico scelto sia stato “Colombe della Madonna: chieste donazioni per campagna degli animalisti. Protesta D’Aloisio“.
“Non proprio una campagna per i volatili”, viene scritto in didascalia su Facebook.



“E non solo, ho scoperto che chi ha avviato questa protesta chiede anche donazioni sul suo iban“.

Visto il metodo d’indagine, forse è una fortuna che il signor D’Aloisio si dedichi alla politica e non a scoperte che interessano il bene dell’umanità.

La “scoperta” del consigliere comunale sarebbe stata il link fissato in alto nel profilo di Martina • Piccioni Paralimpici, su Instagram. Un link che riporta non al proprio IBAN, come erroneamente indicato, ma a un conto Paypal dove chi desidera può inviare una donazione spontanea per sostenere l’operato di Martina che va incontro a ingenti spese per il recupero, la riabilitazione e il reinserimento dei piccioni e di altri animali, ai quali viene data una seconda possibilità di vita.
Ma le colombe usate a Sulmona non c’entrano.

Come si può constatare sia dal video di Martina sull’invio email a Sulmona che dai miei articoli, nessuna richiesta di denaro è mai stata fatta né da lei né da me in occasione di questa campagna di sensibilizzazione in difesa delle colombe. Nessun atto di strumentalizzazione è stato compiuto.


Continuando con l’analisi delle esternazioni, D’Aloisio chiede:
“Davvero? Ma non è più sensato trovare un lavoro piuttosto che strumentalizzare su inesistenti violenze agli animali?”

La sua domanda retorica, che trovo del tutto imbarazzante, non lascia dubbi.
Peccato per l’onestà intellettuale di qualcuno che Martina abbia eccome un lavoro, e che non stia affatto usando questa lecita richiesta di smettere di usare animali per ottenere soldi.

“Sono veramente basita e disgustata. Sarebbe bello far vedere a queste persone come io non solo non lucro sulle donazioni, ma addirittura le donazioni a me non bastano. Il mio stipendio (non basato sul recupero degli animali, n.d.r), oltre ai beni primari di cui ho bisogno, va tutto al recupero di queste creature” ha espresso Martina in merito.

Gravissime sono state le affermazioni di una donna, pubblicate in un commento sulla pagina del Movimento 5 Stelle di Sulmona, che ha espresso:


Accuse pesanti – di cui è già stata fatta dovuta documentazione – che mi auguro Martina denunci per diffamazione aggravata a mezzo stampa.


Sulla vicenda è intervenuta anche Fabrizia Morelli, consigliera comunale del Comune di Fucecchio (FI), anche lei del Movimento 5 Stelle ma con una sensibilità nettamente diversa nei confronti degli animali:
“Il Movimento 5 Stelle è uno dei pochi partiti che da sempre ha oggetto nel proprio programma la tutela degli animali e l’abolizione della caccia. Mi meraviglio di come un gruppo come quello di Sulmona accetti lo sfruttamento di animali per manifestazioni civili.
Ben vengano le tradizioni antiche ma senza uso degli animali. Ci sono moltissime diverse modalità per coinvolgere bambini, persone e tanto altro che rendano la manifestazione comunque bella e valorizzata. È l’ora di cambiarla la tradizione e di omologarsi ai principi che questo Movimento ha sempre professato. Mi affianco dunque alla protesta di Carmen Luciano e sono pienamente d’accordo con lei e con chiunque abbia criticato quest’azione.
Sbagliare si può, basta riconoscerlo e cercare di migliorare la sensibilità verso ogni essere vivente.
Confido dunque, in una prossima manifestazione vostra senza uso di animali.
Le colombe non sono giocattoli, pensateci”.


Tornando alle parole di D’Aloisio “Ma davvero pensiamo che liberare queste colombe sia una forma di violenza?” è necessario ricordare il significato del verbo LIBERARE.
Da Treccani:
1. Rendere libero, restituire alla libertà
2. salvare da pericoli, da un male, sottrarre a danni, molestie e sim.

Stando alle risposte che fino ad ora ci sono giunte dai comunicati riportati dai giornali,
le colombe sarebbero allevate in un allevamento a qualche chilometro dalla piazza dove la domenica di pasqua vengono fatte “volare”.
Dal punto di vista pratico e linguistico questa non è liberazione, ma solo utilizzo e impiego di tali creature al fine di abbellire e rendere suggestiva una scena di tradizione, culto e usanza religiosa.
Tale utilizzo avviene assieme all’esplosione di mortaretti e botti, in una piazza gremita di persone.
Le colombe farebbero volentieri a meno di esser fatte volare in questo contesto.

Occorre ricordare, ancora una volta, che la campagna di sensibilizzazione accolta da numerose persone è stata avviata per chiedere che si smetta di coinvolgere gli animali, esistenze che non hanno religione, in eventi umani.

Visto e considerato il feedback politico di Sulmona, facciamo allora appello alla sensibilità delle persone: disertate eventi dove gli animali vengono coinvolti, dove vengono usati, nei quali vengono tirati in ballo. Questo ovunque, in Italia e nel mondo. Il diritto alla libera esistenza deve venire prima di ogni altra cosa.
Gli animali sono creature reali, vere, vive, inclini allo stress e alla paura a cui deve essere riconosciuto il diritto alla libera esistenza lontano da realtà antropocentriche e speciste.
Non sostenete con la vostra presenza nessuna usanza che veda in loro dei decori, dei simboli.
Gli animali esistono su questo pianeta per sé stessi, non per noi.

Visto e considerato poi l’immancabile ‘muro di gomma’ innalzato della chiesa ogniqualvolta si cerca di far comprendere che le altre creature devono essere lasciate in pace, chiesa che appare restia al cambiamento e ad accettare che la sensibilità umana stia evolvendo, valutate di prendere formalmente le distanze dalla suddetta mediante l’apostasia.
Trovate il modulo per richiedere lo sbattezzo sul sito dell’UAAR – Unione Atei Agnostici Razionalisti.
Non frequentare la chiesa non basta: occorre far rimuovere il proprio nominativo dai registri affinché non si venga più conteggiati nel numero di ‘fedeli’ che sostengono le loro iniziative. Anche quelle che purtroppo continuano a coinvolgere gli animali.

In Risposta al Sindaco di Sulmona: L’Assoggettamento Animale Deve Finire

Care lettrici e cari lettori,

vi informo che l’iniziativa intrapresa ieri, mercoledì 20 marzo, in collaborazione con Martina di Piccioni Paralimpici per dire NO al lancio delle colombe in occasione della “Madonna che Scappa in Piazza” a Sulmona ha smosso decisamente gli animi.


Sono state tante le e-mail di protesta, inviate da persone sensibili ai diritti animali, indirizzate sia alla segreteria del Sindaco che alla Confraternita di Santa Maria di Loreto.

Pur non avendo ricevuto risposta privata ai nostri messaggi di posta elettronica (a parte la notifica di avvenuta registrazione protocollo della mail), la posizione del Sindaco Gianfranco Di Piero si è appresa mediante articoli di giornale, come quello pubblicato da ANSA nel pomeriggio di ieri.

ANSA riporta che per il primo cittadino “le colombe sono innanzitutto un simbolo di pace per la liturgia pasquale e fanno parte di un rituale che ha un carattere identitario per la comunità. In ogni caso i volatili, dopo essere stati liberati, tornano a casa, nella voliera. Non vengono esposti a rischi di morte. Non abbiamo mai ricevuto segnalazioni diverse nei decenni”

Dall’articolo pubblicato da Il Germe, si apprende inoltre che il suddetto avrebbe esternato quanto segue: “singolare che si ipotizzi un maltrattamento per animali che vengono liberati. Vorrei sapere se le tante persone che stanno riempendo la nostra casella di posta elettronica, ad esempio, mangeranno l’agnello a Pasqua, quello sì sacrificato”.


Viste le risposte alla nostra campagna di sensibilizzazione contro l’uso degli animali, è doveroso rispondere pubblicamente a quanto è stato diffuso mediaticamente.


Assieme a Martina, sono state messe in evidenza delle criticità reali alle quali vanno incontro gli animali allevati, abituati a essere alimentati dagli esseri umani, che si ritrovano all’improvviso immessi in un ambiente che non conoscono e nel quale non sanno dove procacciarsi il cibo.
Come spiega l’associazione Oipa, che condanna moralmente il lancio delle colombe e che si sta opponendo a quello tradizionale che va in scena a Modica (RG), “è un reato l’abbandono di animali che hanno acquisito le abitudini della cattività. L’art. 727 del Codice Penale prevede che: “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro“.
Purtroppo la triste usanza di liberare colombe non è in voga solo a Sulmona o a Modica per fine culturale-religioso, ma anche nel resto d’Italia per altro tipo di cerimonie.
La discutibile ‘bellezza’ di vedere delle meravigliose creature volare qualche istante in occasione di eventi e feste, anche quelle private, può costare la vita agli animali coinvolti.

Negli articoli diffusi in rete si parla di colombe che una volta fatte volare “dopo al massimo due giorni tornano da sole alla piccionaia privata nella quale sono allevate“. Piccionaia, ossia luogo di detenzione, definito bucolicamente addirittura “casa”.
Viene dunque da domandarsi, e da domandare al Sindaco e alla Confraternita che organizza questo evento, se gli animali abbiano un anello identificativo di riconoscimento alle zampe, se vi siano persone addette a controllare il loro effettivo rientro alla piccionaia e se gli animali facciano realmente, tutti assieme e nessuno escluso, rientro alla struttura.
Viene anche da chiedersi se questi animali siano allevati col solo scopo di essere usati come decori viventi per le varie cerimonie attuate ogni anno, o se il destino che viene imposto loro prevede anche la morte e il consumo dei loro corpi da parte, magari, di esseri umani che si ‘commuovono’ nel vederli volare dietro a una statua fatta scappare.

Al di là di queste domande, ciò che realmente conta e che vogliamo trasmettere all’amministrazione e alla Confraternita è che il focus deve essere mantenuto sul messaggio principale della nostra campagna di sensibilizzazione: gli animali non hanno religione e non devono essere usati.

Per secoli sono stati assoggettati per rituali dal fine identitario per la comunità, ma non è forse arrivato il momento di smetterla con queste pratiche di subordinazione e intraprendere la vera via del rispetto per le altre creature?

Condanniamo moralmente ogni tipo di allevamento, in quanto è mero assoggettamento animale alle volontà umane che oltraggia la spontaneità della natura e del suo ciclo vitale. Troviamo inaccettabile, nel 2024, che ancora si intendano le altre specie come creature dalle quali pretendere qualcosa, da piegare a un volere antropocentrico.
Pertanto rassicuriamo il primo cittadino sul tema dell’agnello pasquale: sulle tavole di chi ha inviato una mail di dissenso non finirà alcuna creatura innocente, in quanto i/le mittenti sono persone che ogni giorno non mangiano, digeriscono né defecano la sacra esistenza degli esseri senzienti che arricchiscono con la loro presenza questo pianeta che ospita anche noi.

Nessun animale fa nascere degli esseri umani per tenerli confinati in spazi delineati, e per usarli a piacimento. Nessun animale coinvolge la nostra specie per rituali, culti, tradizioni e usanze.
Triste che la nostra specie, che ostenta così tanta intelligenza, non abbia ancora preso il buon esempio da loro.

Continuiamo a chiedere a gran voce che durante la celebrazione della “Madonna che Scappa in Piazza” si smetta di utilizzare gli animali, poiché è doveroso rispettare il loro diritto alla libertà.




Carmen Luciano


Per chi non lo avesse ancora fatto, e desiderasse inviare una mail di dissenso:

Oggetto: BASTA ALL’UTILIZZO DI ANIMALI PER LA “MADONNA CHE SCAPPA”

Testo dell’email da inviare:

Gentile Sindaco Gianfranco Di Piero
Gentile Confraternita di Santa Maria di Loreto

invio questa e-mail per unirmi alla richiesta mossa da tante cittadine e tanti cittadini di interrompere la tradizionale usanza del lancio delle colombe durante la cerimonia de “la Madonna che scappa”.
Che siano animali allevati, che ritornino alla voliera, poco importa: condanniamo moralmente ogni forma di allevamento animale, che piega le altre creature al volontà antropocentriche umane.
Vi chiediamo di organizzare i festeggiamenti del vostro culto senza tirare in ballo gli animali, che per natura non hanno religione e che non dovrebbero essere coinvolti in nessun modo in eventi organizzati dalla nostra società e dalla nostra cultura.

Distinti saluti

Nome, Cognome, Città


Da inviare a:
info@confraternitasmdiloreto.it
gabinettodelsindaco@comune.sulmona.aq.it


Aggiornamento delle 18.00, 21.03.2024

Come spesso accade quando si difende la vita degli animali, qualcuno ha avuto il cattivo gusto di fare ironia sulla nobile attività di volontariato di Martina • Piccioni Paralimpici, definendo “idiozia” il dare voce alle altre specie e facendo battute a doppio senso.

È il caso di dire stendiamo un velo pietoso.