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+MINO SENZAPIUMA: il 100 grammi mid season che non pesa su animali e ambiente

Care lettrici e cari lettori,

dopo avervi parlato lo scorso inverno dell’azienda italiana +MINO con i suoi unici parka realizzati senza componenti animali, con materiali ecologici rispettosi dell’ambiente e confezionati in Italia nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori, ho adesso il piacere di presentarvi la novità +MINO dedicata alla mezza stagione: si tratta del bellissimo 100 grammi SENZAPIUMA.

SENZAPIUMA è un piumino del tutto innovativo rispetto ad altri capi d’abbigliamento in commercio che sono sì leggerissimi, ma che pesano enormemente sugli animali, sull’ambiente e spesso anche su coloro che prestano manodopera per la loro realizzazione.

SENZAPIUMA infatti è realizzato in Italia nel rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori, con sole materie prime ecologiche dal basso impatto ambientale. Il suo nome è un’accorata dedica alla sua caratteristica principale: l’assenza di piume di animali alati. Le piume sono componenti molto utilizzate nel mondo della moda, che causano intollerabile sofferenza e determinano la morte per le specie allevate e sfruttate per ottenere piume per imbottire capi d’abbigliamento.
Se si pensa che le oche vengono spennate quando sono già morte, ci si sbaglia: questi poveri animali vengono quasi sempre tormentati da vivi, privati del loro strato superficiale protettivo che viene loro sottratto per fungere da isolante termico in giacche e piumini a uso umano.

+MINO con il suo SENZAPIUMA dimostra, come azienda, che è possibile realizzare indumenti validi, di qualità, resistenti ed ecologici senza gravare sulle altre specie che hanno il diritto di vivere nel proprio corpo.


Il capo novità di +MINO pesa solo 100 grammi, ma è ancora più leggero per l’ambiente: il tessuto esterno è realizzato in nylon di derivazione vegetale. Sia l’imbottitura effetto nuvola (più calda della piuma animale) che la fodera interna sono invece in materiale riciclato. È dotato di un’ampia zip frontale, due tasche esterne, due interne e un comodo cappuccio coprente. Questo leggerissimo piumino dona protezione da vento e pioggia, ma anche il giusto calore e traspirabilità che lo rendono perfetto per le mezze stagioni. E non solo!

Le varianti di colore sono due, verde muschio e blu, per il modello da uomo, alle quali si aggiunge la terza opzione perla per il modello donna. Le taglie femminili vanno dalla XS alla XL, mentre quelle maschili dalla S alla XXL.

+MINO SENZAPIUMA color perla, modello donna


Il suo design made in Italy e la sua confortevolezza lo rendono un capo d’abbigliamento da poter indossare sempre, per ogni occasione: a lavoro, nel tempo libero, ma anche per attività sportive e all’aria aperta. SENZAPIUMA infatti è windproof, a prova di vento, e antigoccia.


SENZAPIUMA di +MINO può essere acquistato online sul sito www.piuminoecolab.it, selezionando taglia e colore che si preferiscono. Sul sito sono indicate le misure precise per scegliere la taglia perfetta. La spedizione e il reso sono gratuiti in tutta Italia: una decisione aziendale che rende questa shop experience ecologica e vegan ancora più comoda.


Perché acquistare +MINO SENZAPIUMA e perché vale tutto il suo prezzo?
• È un capo d’abbigliamento realizzato interamente in Italia, progettato per durare
• Per il suo confezionamento sono stati rispettati i diritti di lavoratori e lavoratrici
• Il suo design lo rende perfetto per ogni occasione, anche per lo sport
• Le materie tessili utilizzate sono riciclate, riciclabili e di origine vegetale
• Lo si può lavare comodamente a casa con lavaggio a 30°
• Nessun animale è stato sfruttato o ucciso per la sua realizzazione
• L’azienda è fondata da due soci vegan, che rispettano gli animali e l’ambiente

La fast fashion vorrebbe farci indossare capi a basso costo, dalla bassa qualità, che spesso comportano sfruttamento animale, umano e inquinamento ambientale: scegliere un piumino SENZAPIUMA significa sostenere una produzione locale trasparente, con dei valori che vengono prima di ogni altra cosa, e che propone capi realizzati per durare negli anni e non per essere sostituiti dopo poco.


In esclusiva per chi segue il mio blog e condivide con me, con Stefano e Michele, fondatori di +MINO, l’amore per gli animali e l’ambiente, uno sconto di 30 euro per l’acquisto di questo meraviglioso 100 grammi ecologico e vegan.
Coupon da inserire: THINGREEN, valido fino al 30 aprile 2024.

Scarica il volantino cliccando qui.


Buon shopping consapevole!


Carmen

[TORINO] Piano di Abbattimento Piccioni: Sabato 7 Aprile Protesta Antispecista in Piazza Castello

Care lettrici e cari lettori,

le continue promesse di morte da parte degli umani nei confronti degli animali continuano incessanti in tutta Italia, coinvolgendo anche le creature più bistrattate dalla società: i piccioni.
Nonostante siano stati sfruttati come messaggeri durante i periodi di guerra del secolo scorso (tanti di loro sono morti per scontri bellici che la loro natura non contempla), oggi questi animali sono ingabbiati nello stereotipo di ‘specie infestante’ e pertanto meritevoli di essere perseguitati e uccisi senza pietà.
Poco importa poi se gli umani, coloro che vedono nei piccioni una minaccia, siano i primi a esserlo per l’intero pianeta con le proprie condotte immorali ai danni di specie vegetali e animali.

In svariate regioni d’Italia, come si è visto dal mio blog anche in Toscana, si stanno adottando ‘misure contenitive’ che non nobilitano in alcun modo l’animo della nostra specie, e che stridono con tutta l’intelligenza e la civiltà che tanto vengono millantate: fucili puntati addosso e morte.

Anche in Piemonte è stato approvato un piano di abbattimento dei piccioni perché, come spesso si legge di loro, mangiano sementi e germogli causando un danno economico all’agricoltura.
Agghiacciante vedere come tutto ruoti sempre e solo attorno ai soldi, invenzione umana che piega e sottomette tutte le altre specie che ne finiscono vittime.

Se gli animali provvedessero allo stesso modo nei nostri confronti per i danni che abbiamo fatto in passato all’ambiente che essi vivono e per i danni che continuiamo a fare al pianeta, non esisterebbe più un solo essere umano.

Per esprimere dissenso verso l’iniziativa di uccidere questi animali è stata avviata una campagna di invio e-mail di protesta, e organizzata una manifestazione in Piazza Castello a Torino intitolata “Giù le mani dai piccioni”. Il presidio, regolarmente autorizzato, si svolgerà sabato 6 aprile 2024 dalle ore 14:30 alle 17:30 ed è stato organizzato da La Collina dei Conigli ODV. Vedrà la partecipazione di altre diverse associazioni di tutela animale fra cui LAV Torino, AVI Associazione Vegani Internazionale, META, CADAPA, Fronte Animalista. La lista è in costante aumento.

Alla protesta parteciperà inoltre Martina di Piccioni Paralimpici, che ho avuto il piacere di avere accanto durante la manifestazione tenutasi a San Giuliano Terme nel mese di febbraio e recentemente in difesa delle colombe sfruttate per rituali religiosi a Sulmona.

Chi ha organizzato il presidio intende chiedere che si adottino altre strategie non crudeli per fare in modo che questi animali non arrechino ‘disturbo’, ‘fastidio’, ‘danni’ (questo si dice di loro) all’agricoltura.
Ciò che si chiede è che vengano aperti tavoli di lavoro con esperti in etologia animale, trovando misure contenitive al passo con i tempi.
Usare armi e imporre morte non è accettabile.



Qui di seguito il testo da inviare per esprimere dissenso contro la città metropolitana di Torino per la decisione di abbattere i piccioni:

Gent. Sindaco Stefano Lo Russo,
intendiamo esprimere tutto il nostro dissenso per l’approvazione, da parte dell’attuale amministrazione torinese, del “piano di contenimento dei colombi” in tutta la città metropolitana di Torino, province comprese.
Come lei saprà bene, questo scellerato provvedimento prevede che i piccioni vengano catturati per mezzo di gabbie trappola e successivamente uccisi per “traslocazione cervicale od altri metodi eutanasici” non specificati.
In campagna i volatili potranno addirittura essere impallinati. Riteniamo inaccettabili nel 2024 l’attuazione di metodi tanto violenti e crudeli. Metodi non degni di un comune e di un paese civile.
È sconcertante che il consiglio metropolitano di Torino, in particolare la dirigente Elena Di Bella ed il dipartimento di tutela della fauna, non siano stati in grado finora di adottare soluzioni più etiche per evitare il sovrannumero dei colombi. E così, dalla loro incapacità ed inattività, l’ideazione di tale massacro. Ciò non è assolutamente accettabile!!!
Chiediamo a gran voce un incontro istituzionale per arrivare ad una soluzione condivisa che eviti l’uccisione programmata dei volatili (tra il 2024 ed il 2029) con un enorme impiego di soldi pubblici pari a 2.5 milioni di euro.
Vorremmo sottoporre a Lei, Sindaco, il recente caso di un altro comune italiano, quello di San Giuliano Terme dove il sindaco, Sergio di Maio, dopo aver accolto una delegazione di ambientalisti, ha aperto un dialogo ed ha deciso di sospendere l’ordinanza di abbattimento dei volatili. Vogliamo augurarci che anche Lei vorrà seguire questo esempio positivo.
Informiamo inoltre l’amministrazione torinese che esistono misure eticamente accettabili al “problema” dei piccioni come il controllo farmacologico della riproduzione. Limitare la fertilità dei volatili è possibile e considerato il metodo migliore da molte amministrazioni pubbliche in tutto il mondo.
Il principio attivo viene inserito in chicchi di mais, di cui i piccioni sono ghiotti, somministrati durante il periodo produttivo e distribuiti in punti precisi della città.
Metodi non solo più etici e meno costosi ma che eviterebbero anche la “formazione” di operatori per una cruenta uccisione dei piccioni per traslocazione cervicale e l’uso di armi da caccia in campagna. Pessimi esempi per la cittadinanza e del tutto diseducativo per bambini e giovani .
Crediamo in un mondo più giusto ed eticamente migliore a cui ognuno di noi deve contribuire, Lei compreso signor Sindaco. Come primo cittadino sia un esempio di equilibrio, ascolto e rispetto della vita per ogni essere vivente! Lei è responsabile degli animali presenti sul suo territorio tra cui i selvatici come i piccioni.
Alternative accettabili al “contenimento” dei volatili esistono e sono in uso da molto tempo con risultati efficaci.
Noi non permetteremo che questa strage venga compiuta sotto i nostri occhi!

Nome, Cognome, Città

Da inviare a:
segreteria.sindaco@comune.torino.it
ufficiotutelaanimali@comune.torino.it
urp@comune.torino.it


Ringrazio tutte le persone che prenderanno parte alla campagna d’invio e-mail e che protesteranno a Torino contro questo inutile massacro. Dobbiamo imparare a coesistere con gli animali.

Per rimanere in aggiornamento in tempo reale con l’organizzazione del presidio,
cliccare QUI. Si aprirà la pagina Facebook dell’evento.

Carmen Luciano

In Risposta al Sindaco di Sulmona: L’Assoggettamento Animale Deve Finire

Care lettrici e cari lettori,

vi informo che l’iniziativa intrapresa ieri, mercoledì 20 marzo, in collaborazione con Martina di Piccioni Paralimpici per dire NO al lancio delle colombe in occasione della “Madonna che Scappa in Piazza” a Sulmona ha smosso decisamente gli animi.


Sono state tante le e-mail di protesta, inviate da persone sensibili ai diritti animali, indirizzate sia alla segreteria del Sindaco che alla Confraternita di Santa Maria di Loreto.

Pur non avendo ricevuto risposta privata ai nostri messaggi di posta elettronica (a parte la notifica di avvenuta registrazione protocollo della mail), la posizione del Sindaco Gianfranco Di Piero si è appresa mediante articoli di giornale, come quello pubblicato da ANSA nel pomeriggio di ieri.

ANSA riporta che per il primo cittadino “le colombe sono innanzitutto un simbolo di pace per la liturgia pasquale e fanno parte di un rituale che ha un carattere identitario per la comunità. In ogni caso i volatili, dopo essere stati liberati, tornano a casa, nella voliera. Non vengono esposti a rischi di morte. Non abbiamo mai ricevuto segnalazioni diverse nei decenni”

Dall’articolo pubblicato da Il Germe, si apprende inoltre che il suddetto avrebbe esternato quanto segue: “singolare che si ipotizzi un maltrattamento per animali che vengono liberati. Vorrei sapere se le tante persone che stanno riempendo la nostra casella di posta elettronica, ad esempio, mangeranno l’agnello a Pasqua, quello sì sacrificato”.


Viste le risposte alla nostra campagna di sensibilizzazione contro l’uso degli animali, è doveroso rispondere pubblicamente a quanto è stato diffuso mediaticamente.


Assieme a Martina, sono state messe in evidenza delle criticità reali alle quali vanno incontro gli animali allevati, abituati a essere alimentati dagli esseri umani, che si ritrovano all’improvviso immessi in un ambiente che non conoscono e nel quale non sanno dove procacciarsi il cibo.
Come spiega l’associazione Oipa, che condanna moralmente il lancio delle colombe e che si sta opponendo a quello tradizionale che va in scena a Modica (RG), “è un reato l’abbandono di animali che hanno acquisito le abitudini della cattività. L’art. 727 del Codice Penale prevede che: “chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro“.
Purtroppo la triste usanza di liberare colombe non è in voga solo a Sulmona o a Modica per fine culturale-religioso, ma anche nel resto d’Italia per altro tipo di cerimonie.
La discutibile ‘bellezza’ di vedere delle meravigliose creature volare qualche istante in occasione di eventi e feste, anche quelle private, può costare la vita agli animali coinvolti.

Negli articoli diffusi in rete si parla di colombe che una volta fatte volare “dopo al massimo due giorni tornano da sole alla piccionaia privata nella quale sono allevate“. Piccionaia, ossia luogo di detenzione, definito bucolicamente addirittura “casa”.
Viene dunque da domandarsi, e da domandare al Sindaco e alla Confraternita che organizza questo evento, se gli animali abbiano un anello identificativo di riconoscimento alle zampe, se vi siano persone addette a controllare il loro effettivo rientro alla piccionaia e se gli animali facciano realmente, tutti assieme e nessuno escluso, rientro alla struttura.
Viene anche da chiedersi se questi animali siano allevati col solo scopo di essere usati come decori viventi per le varie cerimonie attuate ogni anno, o se il destino che viene imposto loro prevede anche la morte e il consumo dei loro corpi da parte, magari, di esseri umani che si ‘commuovono’ nel vederli volare dietro a una statua fatta scappare.

Al di là di queste domande, ciò che realmente conta e che vogliamo trasmettere all’amministrazione e alla Confraternita è che il focus deve essere mantenuto sul messaggio principale della nostra campagna di sensibilizzazione: gli animali non hanno religione e non devono essere usati.

Per secoli sono stati assoggettati per rituali dal fine identitario per la comunità, ma non è forse arrivato il momento di smetterla con queste pratiche di subordinazione e intraprendere la vera via del rispetto per le altre creature?

Condanniamo moralmente ogni tipo di allevamento, in quanto è mero assoggettamento animale alle volontà umane che oltraggia la spontaneità della natura e del suo ciclo vitale. Troviamo inaccettabile, nel 2024, che ancora si intendano le altre specie come creature dalle quali pretendere qualcosa, da piegare a un volere antropocentrico.
Pertanto rassicuriamo il primo cittadino sul tema dell’agnello pasquale: sulle tavole di chi ha inviato una mail di dissenso non finirà alcuna creatura innocente, in quanto i/le mittenti sono persone che ogni giorno non mangiano, digeriscono né defecano la sacra esistenza degli esseri senzienti che arricchiscono con la loro presenza questo pianeta che ospita anche noi.

Nessun animale fa nascere degli esseri umani per tenerli confinati in spazi delineati, e per usarli a piacimento. Nessun animale coinvolge la nostra specie per rituali, culti, tradizioni e usanze.
Triste che la nostra specie, che ostenta così tanta intelligenza, non abbia ancora preso il buon esempio da loro.

Continuiamo a chiedere a gran voce che durante la celebrazione della “Madonna che Scappa in Piazza” si smetta di utilizzare gli animali, poiché è doveroso rispettare il loro diritto alla libertà.




Carmen Luciano


Per chi non lo avesse ancora fatto, e desiderasse inviare una mail di dissenso:

Oggetto: BASTA ALL’UTILIZZO DI ANIMALI PER LA “MADONNA CHE SCAPPA”

Testo dell’email da inviare:

Gentile Sindaco Gianfranco Di Piero
Gentile Confraternita di Santa Maria di Loreto

invio questa e-mail per unirmi alla richiesta mossa da tante cittadine e tanti cittadini di interrompere la tradizionale usanza del lancio delle colombe durante la cerimonia de “la Madonna che scappa”.
Che siano animali allevati, che ritornino alla voliera, poco importa: condanniamo moralmente ogni forma di allevamento animale, che piega le altre creature al volontà antropocentriche umane.
Vi chiediamo di organizzare i festeggiamenti del vostro culto senza tirare in ballo gli animali, che per natura non hanno religione e che non dovrebbero essere coinvolti in nessun modo in eventi organizzati dalla nostra società e dalla nostra cultura.

Distinti saluti

Nome, Cognome, Città


Da inviare a:
info@confraternitasmdiloreto.it
gabinettodelsindaco@comune.sulmona.aq.it


Aggiornamento delle 18.00, 21.03.2024

Come spesso accade quando si difende la vita degli animali, qualcuno ha avuto il cattivo gusto di fare ironia sulla nobile attività di volontariato di Martina • Piccioni Paralimpici, definendo “idiozia” il dare voce alle altre specie e facendo battute a doppio senso.

È il caso di dire stendiamo un velo pietoso.