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°°Chiediamo a MISURA di rimuovere il miele dai prodotti PRIVOLAT°°
Cari lettori e care lettrici,
ieri per l’ennesima volta mi è capitato di acquistare un prodotto a marchio Misura (di Colussi S.p.a) credendo che gli ingredienti fossero interamente vegetali. La prima volta che mi è successo, ho fatto in tempo a riportare in negozio i biscotti (contenevano miele) e a comprare altro che non contenesse niente di derivazione animale. Ieri, purtroppo, non è andata così.
Ho trovato la Tortina con Ciliegia e Mirtillo della linea Privolat in un supermercato a Pisa.
La dicitura “senza latte e uova” evidenziata sulla confezione, e una rapida occhiata alla lista degli ingredienti, mi hanno portato a credere che non vi fosse nessun altro elemento di derivazione animale, nemmeno il miele, solitamente indicato fra gli ultimissimi ingredienti in lista. Stamattina l’amara sorpresa.
Ho condiviso la foto del prodotto sulla mia pagina Facebook per segnalare la presenza di questi dolci preconfezionati che sembravano vegan, e diverse persone mi hanno fatto notare che avevano il miele.
Riprendo la confezione della merendina mangiata ieri (una sola per fortuna, ma che seccatura) e leggendo meglio la piccolissima lista degli ingredienti scritti in bianco su sfondo azzurro leggo “miele 2%”.

Non mi trattengo dal dirvi che trovo la presenza di questo ingrediente animale veramente assurda.
Il miele è un ingrediente di cui possiamo fare a meno: esistono tanti dolcificanti di origine vegetale, non siamo api, esso è l’unico alimento che questi preziosissimi insetti producono, ma per se stesse per alimentare l’intero alveare.
Le tortine? Sono sicura che sono ottime anche senza questo elemento.
Su una merendina dal peso di 48,3 grammi, il miele presente è a malapena 1 misero grammo, direi irrisorio nella ricetta.
Mi domando veramente che senso abbia inserirlo per la preparazione di dolci e biscotti.
Una linea molto variegata come quella Privolat, di per sé senza latte e uova, resa non fruibile dalle persone vegane per via della presenza di questo elemento.
So che è successo a tante persone di scoprire che gli alimenti Misura Privolat non erano 100% vegetali. Un’amara sorpresa, soprattutto se si è già aperto la confezione e non si può fare il reso in negozio. Sono tante le segnalazioni che ho ricevuto.
Per questo motivo sono qui a informarvi che ho deciso di avviare una campagna di invio email all’azienda per chiedere di eliminare il miele dai loro alimenti Privolat, rendendo la linea finalmente vegetale e acquistabile anche da chi ha abbracciato uno stile di vita empatico vegan.
Ho pertanto scritto questa email all’azienda:
“Spettabile Colussi,
sono Carmen Luciano, blogger e attivista per il riconoscimento dei diritti animali del blog Think Green • Live Vegan • Love Animals. Scrivo la presente email per informarvi che ieri, presso il supermercato Pam di Pisa, ho acquistato una confezione di Tortine Ciliegia e Mirtillo Misura Privolat con la convinzione che fossero vegan. La dicitura “senza latte e uova” e una breve ma disattenta lettura degli ingredienti mi hanno portata a comprare la confezione e a mangiare una tortina.
Contenta di aver trovato un nuovo prodotto vegan, ho pensato di farlo conoscere alle oltre 20.000 persone che seguono la mia pagina Facebook. Da quel post, l’amara sorpresa: le tortine contengono il miele.
Non è la prima volta che capita di acquistare per errore un vostro prodotto contenente miele, solo che stavolta, a differenza delle altre, non ho potuto fare il reso poiché la confezione era già stata aperta.
Con tutta sincerità, l’idea di aver mangiato un alimento contenente un prodotto animale mi ha infastidita, e non poco.
Per motivi etici, nel 2011, dopo 9 anni da vegetariana, ho scelto di eliminare dalla mia alimentazione qualsiasi ingrediente derivi dal corpo delle altre specie, il miele incluso, essendo frutto del lavoro di questi preziosi insetti che in natura lo producono per sé stessi. E non è gradevole essere richiamati dalla dicitura “senza latte e uova” per poi fare tristi scoperte.
Mi domando perché inserire un’irrisoria quantità di miele, derivato animale, dentro alimenti che non contengono ingredienti derivati da altri animali (galline e mucche) e che sarebbero buonissimi lo stesso anche senza.
Quel grammo scarso di miele contenuto dentro le Tortine (ma anche in altri vostri prodotti Privolat) portano a rendere l’alimento non acquistabile da chi, come me, ha abbracciato la filosofia di vita vegan.
Con questa segnalazione vorrei chiedervi, a nome di chi rispetta gli animali e si è alienato/a dal consumo di prodotti realizzati con ingredienti frutto del loro corpo, di riformulare la linea Privolat rendendola 100% vegetale.
Sono sicura che la scelta renderebbe felici tantissime persone che per il momento stanno evitando di acquistare i vostri prodotti.
Alla mia email faranno seguito altre di persone che sottoscrivono quanto da me espresso.
Rimango, e rimaniamo, in attesa di un vostro gentile riscontro.”
Se desiderate unirvi alla richiesta collettiva, potete fare copia/incolla di questo testo:
Spettabile azienda Colussi,
mi unisco alla richiesta avviata dalla blogger vegan Carmen Luciano di eliminare dai vostri prodotti della linea Privolat
il miele, presente purtroppo fra gli ingredienti. È lodevole aver creato e messo in commercio dolci e biscotti senza latte e uova al loro interno, ma la presenza del miele non rende il prodotto interamente vegetale e quindi acquistabile da persone come me che da tempo hanno deciso di escludere dalla propria alimentazione ogni tipo di derivato o prodotto animale.
Vi scrivo dunque anch’io questa email per invitarvi a riformulare i prodotti della linea Privolat che contengono miele, in modo tale da poterli finalmente acquistare.
Saluti.
Nome, Cognome, Città
Da inviare a: chairman@colussigroup.it, amministrazione@colussigroup.it
Volendo, si può inviare il messaggio anche via whatsapp al numero 338 5037207
Grazie a chi prenderà parte a questa richiesta.
Aggiornamento del 7/12/2022
In data odierna ho ricevuto dal Team Misura la presente risposta, che condivido con voi a titolo informativo:
“Gentile Carmen
innanzitutto grazie per averci contattati, ogni feedback che riceviamo è per noi prezioso.
Ci dispiace molto se per errore ha acquistato e mangiato i nostri prodotti della gamma Privolat senza latte ne uova pensando che fossero dei prodotti per un’alimentazione vegana.
La linea Privolat Misura è nata per soddisfare le esigenze di quelli che sia per scelta che per necessità non possono consumare latte e uova ma che giustamente non vogliono rinunciare al gusto, da qui l’aggiunta del miele, cacao e gocce di cioccolato.
Siamo molto contenti che apprezzi i nostri prodotti per cui ci teniamo a rassicurarti sul fatto che la nostra ricerca e sviluppo è attiva per ideare nuovi prodotti o modificare quelli esistenti che rispondano anche alle esigenze di chi come te ha scelto un’alimentazione vegana.
Già i cornetti della linea Privolat sono adatti ad un’alimentazione vegana, ed abbiamo altri prodotti vegetali come i nostri cracker alla soia e la linea delle barrette e delle bevande.
Resta aggiornata visitando il nostro sito www.misura.it dove potrai ricevere tutte le nuove informazioni e non esitare a contattarci nuovamente qualora avessi altre domande o curiosità.
Grazie mille
Saluti
Il team Misura”
Ho risposto al Team Misura dicendo che sono molto contenta che la loro ricerca e sviluppo sia attiva per ideare nuovi prodotti o modificare quelli esistenti per rispondere alle esigenze di chi come noi ha scelto un’alimentazione vegan.
Spero vivamente che l’intera linea Privolat possa essere presto acquistabile da chi non consuma derivati animali 🙂
°°ROMA: Installata Orrenda Statua di un Maiale Morto°°
Cari e care followers, mi giunge la segnalazione di un fatto davvero sconcertante che desidero rendere pubblico sul mio blog affinché si sappia, e affinché si possa intervenire.
A Roma in zona Trastevere è stata installata una statua raffigurante un maiale trasformato in “porchetta”.
Come spiega la segnalante Claudia Fiorani nel suo post, che ha scattato le foto che seguono:
Una porchetta scolpita nel travertino: due elementi cardine della città evidentemente. Il corpo del maiale è rappresentato esattamente come si vede nelle tante vetrine con la porchetta vera, che io trovo da sempre di una violenza estetica agghiacciante. Se fosse provocatoria avrebbe ottenuto il suo effetto, poiché è talmente disgustosa e deturpa talmente tanto la piazza da desiderare che imploda su se stessa e che l’Assessore alla Cultura del Comune di Roma se ripiji. Se fosse un’ode alla porchetta, come ha detto una signora lì vicino, non siamo ad Ariccia e ritengo sia fuori contesto. Fatto sta che è una cosa orrenda che non migliora la città e anzi la offende , perché la cultura e l’arte a mio avviso sono altro. Perché investire soldi ed energie “creative” in certi obbrobri? L’unica cosa “spiritosa” è la scritta che hanno fatto sotto… Roma, meriti di più. Per me è semplicemente uno sfregio, sotto ogni punto di vista



Trovo anch’io sconcertante che si sia non solo ideato, ma realizzato una statua simile dal titolo “Dal panino si va in piazza“. E pensare che il progetto si chiama “Leggerezza, Ossigeno, Respiro, Vita, Energia”. Cinque elementi che un maiale al quale è stato imposto di diventare materia organica non può più far propri.
Provo enorme vergogna per l’artista Amedeo Longo – se artista si può definire – che l’ha progettata, ma anche per chi ne ha concesso e autorizzato l’installazione, ed in questo caso (stando alla dicitura sulla targhetta) dovrebbe essere l’istituto RUFA – Rome University of Fine Arts. “Fine arts”, immaginiamo se non fossero state tali.
Mi rendo conto che spiegare cosa si prova davanti ad un oggetto simile, da antispecisti a degli specisti, non è fare semplice. Ma ci proverò.
I maiali sono fra gli animali più macellati al mondo. Solo in Italia, in questi primi sei mesi del 2021, sono stati macellati 3.645.144 individui [dati Istat]. Si tratta di creature che nascono quasi sempre in un allevamento al chiuso, dentro dei capannoni, da scrofe che nemmeno possono muoversi. Dal momento della nascita inizia il conto alla rovescia verso la morte. I piccoli vengono tenuti in vita e alimentati col solo fine di aumentare peso, perché della loro presenza al mondo importa solo il quantitativo di peso corporeo da poter vendere.
Nessuno di loro saprà mai cosa vuol dire vivere in libertà, potersi relazionare con i propri simili, fare esperienza di ciò che riserva la natura. Nessuno di loro diverrà mai anziano, e nemmeno uno fra loro morirà di morte naturale.
Ciò che li attende è una vita breve fatta di privazioni, d’adattamento a luoghi innaturali, di sofferenza ed infine di morte.
Quale bambino o quale bambina appena nati hanno questo triste destino davanti a sé? Nessuno.
Questo vuol dire specismo: trattare una specie in modo diverso rispetto ad altre, o rispetto alla propria.
Proveremmo disgusto se qualcuno facesse partorire una donna e decidesse di far vivere qualche mese il proprio figlio per poi smembrarlo e darlo in pasto per soldi. Eppure è quanto accade coi figli delle femmine animali tenute schiave negli allevamenti.
Sul volto dei maiali uccisi e resi “porchetta” troviamo la loro sofferenza cristallizzata.
Questa statua, a mio avviso, altro non è che l’esaltazione “artistica” di quella sofferenza.
E’ l’assoggettamento animale reso monumento, la subordinazione animale e la crudeltà umana fatte oggetto.
Dal panino si va in piazza?
In una società veramente rispettosa della vita un macabro spettacolo simile non avrebbe mai visto la luce, perché la macellazione degli animali non esisterebbe nemmeno.
Siamo ancora molto distanti dal raggiungimento di quello status.
La strada da fare è ancora lunga, ma per fortuna il percorso è già iniziato ed è intrapreso da un numero sempre maggiore di persone. Per questo tale statua ha scatenato, fra le tante sensazioni, anche quella di disgusto: perché non siamo tutte persone insensibili, e non tutte nel panino mettiamo i resti di esseri viventi. Esistono anche quelle che non sostengono i maltrattamenti e la violenza sugli animali, e che quando si tratta di rivendicare il diritto universale alla vita si fanno sentire.
Chi desiderasse esternare il proprio disappunto in merito può farlo inviando una email all’indirizzo rufa@unirufa.it, ma anche a urp@beniculturali.it, direzione.mun01@comune.roma.it dal momento che l’evento “Piazze Romane” è patrocinato dal Municipio di Roma e dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo.
Inviare un messaggio tipo:
“Gentile RUFA – Rome University of Fine Arts,
Gentile Municipio di Roma,
Gentile Ministero dei Beni Culturali e del Turismo
ho saputo che a Roma in zona Trastevere è stata installata una statua intitolata “dal panino si va in piazza” raffigurante un maiale ucciso reso porchetta. Se vi scrivo questo messaggio è per mettervi al corrente di quanto questa installazione abbia suscitato in me repulsione e disgusto.
Faccio parte di quel numero sempre più crescente di persone che non sostengono in alcun modo lo sfruttamento e la morte degli animali, e a mio avviso una statua del genere non è solo un insulto a quest’ultimi, ma anche alla sensibilità umana. Non credo servisse arrivare a tanto, ossia di rendere plateale ed artistico l’assoggettamento delle altre specie e la violenza e la sopraffazione del genere umano. Trovo questa “opera” (se così si può chiamare) davvero triste e di cattivo gusto. A nome delle persone che rispettano la vita in modo universale, e per rispetto degli otre 10 milioni di maiali uccisi ogni anno solo in Italia, spero che questo “oggetto” venga al più presto rimosso.
Saluti”
Nome, Cognome, Città
Grazie a chi vorrà scrivere un messaggio per schierarsi dalla parte di chi non si può difendere.
Carmen
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