°° CALZEDONIA: speriamo sia una femmina °°

 
" Speriamo sia una fammina "
 
Tutti avrete notato in televisione questa pubblicità.
La frase che compare al termine dello spot
è una frase positiva per le donne.
Quante madri vorrebbero avere una bambina?
Penso tante. Eppure, nella sua positività
questa frase, altrove, in un altro paese, potrebbe
essere di cattivo gusto. Potrebbe essere un oltraggio. Un oltraggio all’UOMO.
Che deve sempre prevalere e comandare.Una frase del genere in Cina
non la sentirete per televisione. Li, le bambine, al momento della gestazione
vengono abortite. Le donne che non possono abortire, al momento del parto
gettano via la bimba appena nata o l’abbandonano. In poche si salvano e vengono cresciute.
Poichè in Cina le donne non sono socialmente utili. Hanno meno diritti dell’uomo.
Una frase come questa, in Marocco, non la sentirete.
Li le donne sono oggetti da ottenere, per le quali bisogna contrattare con la "famiglia di appartenenza",
oggetti da possedere e comandare a piacimento. Oggetti da usare, sfruttare e sfigurare.
 
Costrette a lavorare come tutti,notte e giorno. In Cina. E a morire prematuramente laddove non servono.
 
Costrette a rinnegare la propria bellezza e la propria femminilità, In Marocco. Costrette a subire violenze. Mutilazioni genitali. Costrette a non poter studiare ea non potersi creare un futuro, poichè quello è riservato solo ai maschi.
 
Cina & Marocco sono un piccolo esempio.
In Messico le donne, per esempio, vengono rapite e portate in posti desolati dove verranno poi massacrate e violentate. Migliaia di ragazze dai 14 anni in su scompaiono. I loro corpi vengono trovati in condizioni indecenti.
La verità, la brutta, schifosa, vergognosa verità è che non solo in questi due paesi avviene ciò.
Quante se ne sentono?
Donne violentate, ragazze uccise dagli ex gelosi, madri picchiate e segregate in casa da figli psicopatici. Mogli maltrattate.
Tantissime brutte storie che macchiano la coscenza umana. Che deturpano l’immagine bellissima e sensibile dell’universo femminile.
 
Cosa siamo?
Sorelle, figlie, nipoti, zie, cugine, fidanzate, amanti, madri, mogli..
ma prima di tutto siamo persone.
siamo esseri viventi come tutti, e come tutti dobbiamo essere rispettate.
 
Forse gli uomini talvolta si dimenticano….
Chi li mette al mondo? chi li accudisce?
Chi pensa alla loro salute al loro benessere?
Chi li coccola quando piangono…
chi da loro consigli?
Chi spende il proprio tempo per sistemare il caos in camera, per cucinare, stirare, lavare, sopportare?
 
..e come vengono ricambiate queste donne?
Col disprezzo. Con la violenza.
Non si può più camminare, passeggiare per la strada perchè c’è il rischio che qualche folle sessomane ci stupri.
Se non sappiamo cucinare,stirare, prenderci cura del nostro uomo non siamo buone a nulla.
Se nostro marito ci maltratta la colpa è solo nostra.
Se abbiamoavuto diverse storie senza lieto fine, e abbiamo un nuovo ragazzo siamo troie.
se ci piace essere corteggiate, siamo PU…..
se ripaghiamo chi ci maltratta con la stessa moneta siamo delle stronze.
se ci piace curarci e se abbiamo a cuore le donne in generale siamo delle femministe razziste.
 
Certo.come no. possiamo essere tutto a gli occhi di un uomo.
 
Ma siamo anche coloro che danno la vita.
Senza di noi il mondo non sarebbe andato avanti.
ed è giusto portarci rispetto,
perchè senza l’esistenza le donne, neanche L’uomo ci sarebbe.
 
 
Rispetto per tutte.
 
 
 
 
Avatar di Sconosciuto

Informazioni su Carmen Luciano

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Pubblicato il 20 ottobre 2008 su ° altro.. °. Aggiungi ai preferiti il collegamento . 6 commenti.

  1. Bellissimo intervento *.*
    .. e hai ragione, rispetto x tutte! ù_ù

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  2. Pienamente d’accordo!

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  3. Concordo pienamente con tutto quello che dici sulla condizione femminile in marocco e cina! ci mancherebbe!
     
    Quello che però non approvo è che debba essere una pubblicità commerciale a farsi portavoce di questi orrori: voglio dire: trovo estremamente ipocrita che un’azienda che vende intimo femminile si auguri che il nascituro sia donna, dal momento che spera di camparci sopra.
     
    E’ un meccanismo psicologico nemmeno troppo sottile del branding pubblicitario: quello di presentare un marchio come portatore di ideali, di promesse di evoluzione sociale o di buoni sentimenti e/o propositi, il tutto costruito però solo sull’aspirazione dell’utile dell’azienda che ha commissionato lo spot pubblicitario.
    E’ un meccanismo perverso e odioso che inquina e oscura i gesti concreti che possono portare a miglioramenti sociali o culturali.
     
    Per esser più chiaro lo ripeto! Non sto criticando quello che tu hai detto riguardo la condizione delle donne in quei paesi, che il più delle volte è anche peggiore di quello che hai scritto, purtroppo.
    Dico solo che personalmente trovo insopportabile che un’azienda strumentalizzi speranze e ideali per cui ben altre figure hanno combattuto e hanno pagato (anche con il carcere), il tutto solo per tirar su soldi.. però vabbè: la mia voce può avere anche pochissimo conto.. son niente più che un ventenne attivista e folle..

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  4. Io ho notato invece 1 altra pubblicità, sempre di calze da donna, la "Golden-Lady", nella quale la prota si "vanta" di aver staccato la coda alle lucertole x cercare di comportarsi come i maski… AIUTOOO… BOICOT !!!

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  5. si tsel hai ragione…
    e anche tu Fiore…
    che schifo! chi stacca la coda alle lucertole (sebbene gli ricresca) fa veramente schifo!

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  6. Avatar di Sconosciuto Alessandro Sergio

    spot decisamente toccante!!!!!

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