Archivi giornalieri: 11 ottobre 2023
°°Obbligo Vaccinale, Bambini e Discriminazione: La Testimonianza di Benedetta°°
Sono passati undici anni da quando Benedetta B. è finita sui quotidiani nazionali per essere stata fra quelle poche persone che nel 2012 hanno scavalcato le recinzioni dell’allevamento lager di Green Hill per salvare i cani beagle che vi erano rinchiusi.
Da quella memorabile liberazione che innescò un processo penale finito con l’assoluzione degli attivisti, e che ha segnato indelebilmente la storia del movimento animalista in Italia e nel mondo, sono trascorsi oltre due lustri costellati di nuove esperienze.
Benedetta, all’epoca ventenne, oggi è una giovane donna trentenne madre di tre splendide creature, che oltre a continuare a lottare contro le ingiustizie sugli animali si oppone a quelle riversate sugli esseri umani.
Questo articolo nasce dalla volontà di raccontare pubblicamente le sue vicissitudini riguardanti un tema tabù della nostra società: l’obbligo vaccinale.
Benedetta, madre di Gioele, Marco Aurelio e Maria Vittoria, sta vivendo delle situazioni difficili intrise di discriminazione sociale per la scelta di non vaccinare nessuno dei suoi bimbi. Una scelta dettata da ragioni salutistiche, ma anche da quelle morali: come dodici anni fa, continua a non sostenere una scienza che si basa sulla sperimentazione animale.
Qui di seguito riporto la sua lettera-testimonianza.

“Ciao Carmen, voglio raccontare a te e alle persone che seguono il tuo blog cosa sto vivendo e cosa ho già vissuto in passato.
Nel 2017, il mio primo figlio Gioele stava frequentando il secondo anno di materna quando uscì la legge 119. In breve veniva stabilito che i vaccini obbligatori da 0 a 16 anni diventavano 10 e ai bimbi non in regala veniva precluso l’accesso a nidi e materne di ogni genere, sia pubblici che privati. Vista invece l’obbligatorietà d’istruzione, dalle elementari in poi veniva deciso che ti beccavi una multa da 100 a 500 euro.
Prima i vaccini obbligatori erano 4 (considerati obbligatori ma in realtà per chi non aveva adempiuto all’obbligo vaccinale non erano previste “punizioni“).
Da subito, fui sollecitata dalla preside, tramite ripetute chiamate, a regolarizzare la situazione.
Al tempo, vista la novità, si poteva ancora effettuare la prenotazione dei vaccini e poi disdire all’ultimo per “guadagnare tempo” e così feci per diversi mesi sperando di riuscire a far terminare a Gioele il percorso che aveva cominciato.
A Marzo purtroppo ricevetti l’ultima telefonata della preside: Gioele veniva sospeso fino a che non avessi consegnato il libretto vaccinale con tutte e 10 le vaccinazioni.
Fino all’inizio delle elementari ha fatto l’asilo nel bosco, esperienza che si è rivelata unica e bellissima. C’è da dire che l’asilo nel bosco si trova in una frazione vicino a dove abitiamo, e per arrivarci la strada è molto ripida e il costo per la frequenza è elevato. Situazione analoga per la scuola Steineriana in un altro paese vicino casa nostra, costi elevatissimi e pranzo da casa.
In queste scuole alternative i bimbi vengono presi poi dai 3 anni.
Il mio secondo figlio, Marco Aurelio, l’anno scorso (aveva due anni) e io e mio marito, lavorando entrambi e non potendo avere accesso al nido per la questione vaccinale, lo abbiamo portato alla Ludoteca, dove faceva l’orario del nido, cioè dalle 8 e mezzo alle 16.
Portavo io il pranzo e faceva lì anche la nanna pomeridiana.
Lì ci siamo trovati molto bene ma Marco Aurelio era inserito, ovviamente, con bimbi di tutte le età.
La ludoteca dovrebbe essere un posto dove portare tuo figlio per le emergenze, la sua funzione non è di educare, è un posto “di fortuna”.
Tant’è che il bimbo ha cominciato a dire sempre più parolacce, la stessa tata mi aveva raccontato che spesso i bimbi grandi (anche dodicenni) bestemmiavano ed erano ingestibili.
Quest’anno, che Marco ha raggiunto i tre anni, avevo dunque pensato di portare anche lui all’asilo nel bosco ma non c’era posto.
Né lì, né altrove nelle vicinanze.
Io e mio marito ci siamo visti perciò costretti a iscrivere il bimbo alla scuola materna.
Già a Gennaio lo avevo iscritto (per settembre) alla materna comunale.
Dopo la graduatoria, Marco Aurelio è stato accettato alla Montessori a San Frediano (Cascina).
Materna gratuita dietro casa che aveva frequentato anche il fratello Gioele prima di venire espulso a metà del secondo anno.
A Febbraio però mi ha chiamato la preside e mi ha detto di annullare l’iscrizione perché dai controlli dell’Asl risultava non in regola.
Questo mentre frequentava la ludoteca, l’unico posto che gli era permesso di frequentare.
A Settembre l’ho iscritto in un’altra materna a pagamento e attualmente la sta frequentando.
Qui il bimbo si trova bene e ci va volentieri ma da un momento all’altro è certo che arriverà la chiamata per la sospensione della frequenza.
Sono inorridita da questa discriminazione, da queste imposizioni che dobbiamo accettare passivamente.
Se qualcosa è potenzialmente dannoso dovrei poter decidere se farlo o meno. Soprattutto se si parla di bambini, se si parla di mio figlio.
Voglio che si sappia cosa succede se non si rispetta le regole ingiuste che vengono imposte dall’alto.
Vieni fatto fuori. Ti mettono i bastoni fra le ruote.
Hanno pure messo i nidi gratis quest’anno, dove potrebbe andare la mia ultima figlia Maria Vittoria che ha quasi 2 anni. E invece no, perché ho deciso di non farle 10 vaccini.
Io sono contraria ma paradossalmente, chi è d’accordo su 9 vaccini e magari non vuol fare al proprio figlio il vaccino contro la varicella (esempio) viene costretto a farlo o tagliato fuori comunque.
Sto cercando di imparare a creare una petizione, siamo tanti e se ci uniamo magari si smuove qualcosa.
Ti ringrazio per avermi ascoltato e ringrazio le persone che hanno letto la mia testimonianza”.
Ringrazio Benedetta per aver deciso di parlare di questa triste situazione che sta vivendo, una situazione sicuramente non isolata e che nessuno dovrebbe mai vivere.
Se qualcuno desiderasse dare suggerimenti od offrire aiuto può inviarmi una mail all’indirizzo info@carmenluciano.com, il messaggio verrà inoltrato a Benedetta.











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