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°° unHAPPY MEAL: quando un pasto divora il Pianeta °°

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Quando ero teenager e il McDonald’s iniziava a spopolare in Italia tra i bambini e le rispettive famiglie, credevo di essere fuori moda a non andarci coi miei genitori.
L’idea di mangiare un panino con l’hamburger o la cotoletta mi nauseava già ad 8 anni, ma quella di avere tutta la collezione di MULAN della Disney o altri giocattolini che uscivano dall‘HAPPY MEAL come aveva qualche mia amica mi piaceva eccome.
Al massimo avrei mangiato le patatine per averli anch’io.
Ma poi ho scoperto che per avere i giochi dovevi comprare tutta la confezione, che includeva pure il panino. E io tutta quella roba non la mangiavo.
Quindi ci rinunciavo già solo col pensiero.
Anche in pratica dovevo rinunciarci, visto che mia mamma non mi ci avrebbe mai portato a cena o a pranzo in quel fast food.
Li per li non capivo alla perfezione le sue motivazioni.

Dopo anni, ho scoperto che la sua scelta di non farmi mai andare a mangiare la, è stata in parte la mia salvezza.

Tutti i miei coetanei che invece andavano felici al McDonald’s con i genitori, anche se tornavano a casa con un nuovo gioco esclusivo in più, avevano qualcos’altro in aggiunta al rientro: grassi e chilo-calorie immagazzinate a volontà. Che happy meal dopo happy meal li portava ad essere sempre più rotondetti.
Rotondità che invece ionemmeno sapevo cosa significasse grazie ad una dieta migliore.

Ed è proprio di questo che vorrei parlare oggi.
Di McDONALD’S e dei tentativi di questa multinazionale di fare il lavaggio del cervello a grandi e piccini.
Perchè pare riesca proprio bene da anni.. e in tutto il Mondo!

Nata nel 1937 a San Bernardino ad opera  dei fratelli Maurice e Richard McDonald, inizialmente come piccolo ristorante, divenne una vera e propria catena di fast food dagli anni ’50 in poi.

Come ogni azienda intenzionata a spopolare e a far soldi, nessuna scelta viene lasciata al caso.

I colori usati per le insegne dei punti ristoro in tutto il mondo, ovvero il giallo e il rosso, sono a mio avviso  la scelta cromatica di un abile studio di grafica pubblicitaria. Sono infatti colori primari che colpiscono subito la memoria visiva di chi li guarda.
Uniti al simbolo facilmente individuabile quale è la M, l’insegna-marchio risulta efficacemente ricordabile da tutti.

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Anche la scelta della mascotte è il frutto di accurati studi.
Ronald McDonald infatti è un clown, personaggio legato al circo, al divertimento e.. ai bambini!
Non a caso all’azienda serviva una figura d’interesse per accalappiare l’attenzione dei bimbi, piccoli divoratori di ogni cosa costantemente affamati per via del crescente bisogno di energie per diventare grandi.
Tale clown ha poi gli stessi colori del marchio dell’insegna.
Il suo effetto visivo nella memoria di chi lo guarda è pertanto il medesimo.

Quali sono state nel tempo le scelte di marketing che hanno permesso la conquista dei bambini e dei genitori?
Sembra banale, ma non lo è.
Optare per l’installazione di mini parco-giochi all’esterno del fast food e realizzare un menù completo ( composto da bibite della multinazionale Coca Cola e dolci Nestlè ) dove i bambini avrebbero trovato una sorpresa sempre nuova e per giunta a marchio Disney ( chi meglio ammalia i bambini?) è stato come fare Bingo.
Ed ecco ottenuto il successo di McDonald’s.
I genitori ci portano i figli, c’è il parco giochi dove farli divertire, mangiano il menù studiato per i bambini e sono contenti del gioco che trovano all’interno.

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Tutto a regola d’arte.
Un servizio completo di ogni cosa, quasi perfetto, che rende quasi felici.
Già.
La felicità di mangiare al McDonald’s è come una droga per le persone.
Tant’è che da piccoli mangiatori di Happy Meal col tempo diventano adolescenti BiG-Mac addicted.
Tanto addicted da sentire l’esigenza di fotografare i propri panini e a postare le foto su facebook per mostrare al mondo intero il loro capolavoro di cena.
Utile è stato anche il ritornello orecchiabile dello spot pubblicitario.
“Parà-pa-pa-pa.. I’m Loving it!”, realizzato da uno dei migliori cantanti pop americani, Justin Timberlake, che adesso che è diventato vegano sicuramente si mangerà .. le mani!

Ma tornando alla felicità che vorrebbe infondere questo marchio..
Sapete in realtà chi la prova?
Chi ha ingegnato tutto questo sperando in questi effetti, e vedendo tali effetti sperati diventare realtà.

Cosa c’è però dietro all’incantato mondo di McDonald’s?
I clienti intenti a digerire i panini , che riescono solo a formulare la domanda “scusi, dov’è la toilette?” forse nemmeno se lo chiedono.

E allora vediamolo insieme.

Dietro la M di McDonald’s si cela la M di Morte,
la S di Sfruttamento, la I di Inquinamento, la D di Disuguaglianza, la L di Lobby.. tanto per dirne qualcuna.

Come tutte le multinazionali che detengono il potere delle vendite accalappiandosi una grossa fetta degli acquisti dei clienti di tutto il Mondo, McDonald’s è una triste realtà che continua a produrre cibo che divora letteralmente il Pianeta.

La carne che viene utilizzata per realizzare i panini, oltre ad essere di bassissima qualità, è stata oggetto di veri scandali alimentari.
Si tratta di alimenti che rimangono inalterati nel tempo, e anche dopo anni  non sono soggetti a muffe che invece attaccano cibi sani.
Completamente pieni di additivi, coloranti e conservanti.
Per non parlare dei grassi: alimentarsi in questo fast food sicuramente farà diminuire i tempi impiegati per pranzare, ma allo stesso modo si accorcia anche la vita di chi lo predilige come punto ristoro.
Gli innumerevoli grassi saturi e il colesterolo contenuto nei pasti provoca col tempo ad un altissimo rischio di obesità.

Inoltre ciascun panino pesa inesorabilmente sulla salute del pianeta, non solo sulla nostra e su quella dei miliardi di animali uccisi.
Per avere un kg di carne infatti occorre alimentare gli animali con 15 kg di cereali ed abbeverarli con 1.500 litri di acqua.
I liquami che essi producono, insieme ai gas, comportano ad un enorme inquinamento del terreno , idrico e dell’atmosfera.
Dopo anni di allevamento o di coltivazioni intensive i terreni risultano non più produttivi e pertanto diventano “zone morte” dove per molto tempo non sarà possibile farvi altro.
Alla multinazionale ricchissima non comporta nessun fastidio acquistare altri terreni, disboscarli e ripetere le azioni daccapo fino all’impoverimento del suolo comprato di recente.
Un po meno felici sono le popolazioni che vedono portarsi via la libertà di coltivare le proprie terre per colpa di questi colossi che gliele strappano via, pur non avendone il diritto.

Di fronte a tutti questi disagi provocati, la multinazionale risponde con campagne pubblicitarie che bombardano i clienti con invitanti prezzi bassissimi: spesso si parla di panini acquistabili ad un solo euro.
Costo che avvicina soprattutto teenager alle prese con la paghetta e clientela di ogni ceto sociale ed età che trova il risparmio più interessante della salute.

Peccato che se all’apparenza un BigMac costi poco,  in realtà gravi tantissimo su qualcosa che non ha prezzo: l’ecosistema.

Perchè dunque è indispensabile boicottare il McDonald’s?

– Per salvaguardare la propria salute.
– Per risparmiare la vita a miliardi di animali.
– Perchè le multinazionali detengono il potere e ci vogliono schiavizzare.
– Perchè l’agricoltura utilizzata per alimentare gli animali allevati e destinati a diventare carne per i panini potrebbe sfamare il resto della popolazione che muore di fame.
– Perchè il cibo sano non costa un euro.
– Perchè il colesterolo e il diabete ci possono uccidere.
– Perchè l’obesità non è una condizione naturale del nostro essere.
– Perchè l’inquinamento prodotto sta devastando il mondo.
– Perchè disboscare l’Amazzonia per fare spazio agli allevamenti vuol dire essere sempre più in pericolo.
– Perchè è giusto non sostenere aziende che lucrano sulle nostre debolezze.
– Perchè McDonald’s è complice della fame del mondo.

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… i’m not lovin’ it.

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