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°° I piccioni non sono animali di serie B °°
Esistono svariati luoghi comuni assolutamente non veritieri
su un animale che popola le città: il piccione.
Sporco, portatore di malattie, stupido.
Questi sono solo 3 dei degli infelici commenti che ho sentito fare da più persone su questo volatile che per secoli è stato sfruttato dall’uomo per portare messaggi d’amore o di guerra legati alla zampa.
Mettiamo le cose in chiaro..
► I piccioni non sono sporchi: passano molto tempo ogni giorno a pulirsi le penne. Sono adorabili quando con il becco partono dalla base arrivando fino alla punta per sistemare ogni singola piuma presente sul loro corpo. Quando trovano ristagni d’acqua si lavano bagnando le ali e l’addome e scuotendo via le gocce.
Se non avete mai osservato un piccione pulirsi, non potete dire che sia sporco.
Per quanto riguarda gli escrementi, chi non ne produce?
In un mondo urbanizzato dove l’asfalto ha preso il posto della terra è normale che gli escrementi di piccione rimangano a lungo. Se l’uomo avesse evitato di cementificare quasi tutto quesgli scarti corporei sarebbero semplice fertilizzante.
Il problema non è dei piccioni.
► I piccioni non sono portatori (volontari) di malattie: esistono eccome gli esemplari malati, ma dobbiamo comprendere come mai lo siano. Generalmente quelli mal ridotti sono proprio quelli che sopravvivono nelle città alimentandosi con gli avanzi di cibo trovati nei rifiuti, ingrigiti dai gas di scarico delle auto, mutilati nelle dita delle zampette per colpa del disinteresse delle persone.
Invece di essere curati i comuni pensano a come sprecare soldi studiando a tavolino soluzioni killer, come è accaduto in Toscana qualche anno fa quando un sindaco nella provincia di Firenze propose l’abbattimento 2000 esemplari dentro camere a gas dal costo di 16 mila euro.
Quanti piccioni si sarebbero potuti curare con la metà di questa cifra?
► I piccioni non sono stupidi: sono esseri senzienti in grado di apprendere e di sviluppare la propria intelligenza. Solitamente, vengono definiti stupidi da persone che non lo sono di meno. Ho avuto modo di salvarne due, uno nel 2004 e uno nel 2012. Entrambi li ho nutriti, curati e accuditi fino al raggiungimento della forma fisica idonea per volare. Chi non ha mai avuto un piccione non può sapere il legame che si crea. Pigolano e chiamano chi li alimenta, sono curiosi, si fanno anche accarezzare volentieri sulle ali.
Pochi giorni ho incontrato sul mio percorso un terzo piccione in difficoltà.
Anche lui piccolino, anche lui caduto dal tetto e finito a terra.
L’ho trovato a Empoli in Via delle Murina. Non c’è voluto molto per raccoglierlo e sollevarlo.
Le espressioni dei passanti nel vedermi tenere in mano il piccolo?
Da insulti. Avrei voluto filmarle.
Classico ghigno da disgusto, manco stessi portando in mano un cranio o peggio ancora un enorme sterco.
Dal momento che dovevo fare acquisti presso il negozio Erbolario in centro mi sono recata li ed ho chiesto alla titolare se avesse una scatolina per poterlo riporre all’interno e trasportarlo meglio a casa. La gentilissima signora me l’ha preparata con annessi forellini. Prima di tornare a casa sono passata da un’agraria per comprargli del cibo e poi ho fatto rientro.
Con l’aiuto di mio fratello ho preparato il nido provvisorio per il piccione: una gabbia grande da conigli che conservo per questo tipo di emergenze.
Appena ha visto il cibo il piccolo ha iniziato a mangiare e poi a bere dalla ciotola d’acqua che avevamo messo all’interno della gabbia dove sarebbe rimasto al sicuro lontano dalle zampe dei gatti di casa.
Controllando il suo aspetto fisico abbiamo notato due grandi ferite sotto entrambe le ali. Forse un morso di qualche animale..
Per questo motivo nel pomeriggio il piccione è stato portato in ambulatorio veterinario per essere curato. I dottori gli hanno disinfettato le aree dove era presente del sangue e ci hanno fornito un antibiotico da somministrare per una settimana.
Purtroppo quando sono rientrata a casa dopo il lavoro ho realizzato che il cucciolo di piccione era volato via.. per sempre 😥
Nonostante l’acqua, il cibo e le cure veterinarie non aveva retto. La dottoressa, che poi ho richiamato, mi ha spiegato che si abbandonano totalmente allo sconforto e allo stress, e che perdite di sangue mettono in pericolo la loro vita.
L’ho trovato su un fianco, con le zampine e gli occhietti spalancati. È morto poco dopo la capatina di supervisione fatta da mio fratello, e poco prima che io rientrassi a casa.
Non potete immaginare quanto mi sono sentita distrutta. Ho provato a smuoverlo e ad accarezzargli le piumette ma ormai non c’era più vita nel suo corpicino.
Ci si sente totalmente inermi davanti alla morte. Non l’ho mai accettata e ancora faccio fatica ad accettarla, soprattutto se giunge presto e anticipata dal dolore fisico.
Lo avrei tenuto il tempo necessario, avrei visto il suo piumaggio cambiare e le sue ali diventare forti. Già proiettavo nella mente le prime prove di volo.. e invece tutto questo non ci sarà mai.
Non saprà mai cosa significa volare, innamorarsi, corteggiare o esser corteggiata, costruire un nido e covare le uova per dare alla luce nuovi piccoli.
L’unica cosa che mi rincuora nonostante il cuore a pezzi è che non è morto per strada. È morto circondato da persone che volevano aiutarlo.È stato bagnato dalle lacrime e non dalla pioggia o dagli sputi di persone distaccate e senza empatia. Il suo corpicino non è stato schiacciato da nessuna ruota, non è finito in nessun cestino dell’immondizia come fosse un rifiuto ma è stato sepolto con amore.
Vi prego di aprire le vostre menti e di comprendere che gli animali sono tutti uguali e tutti hanno il diritto di esistere. I piccioni non sono esseri viventi di serie b.
Se ne trovate uno in difficoltà non giratevi dall’altra parte. Agite come vorreste fosse fatto con voi! Aiutate sempre chi ne ha bisogno, qualsiasi sia la razza o la specie alla quale appartiene.
Per quanto riguarda i piccioni ricordatevi che:
► Hanno bisogno di bere molto. Basta un giorno senza acqua e muoiono.
► Devono mangiare mix di semi e cereali. Li trovate nelle agrarie ( 500 grammi, 50 centesimi.. una sciocchezza). Possono sopravvivere al massimo 3 giorni senza cibo.
► Vanno maneggiati con delicatezza
► Non bisogna far entrare l’acqua nelle loro narici
► Il loro organismo per rimanere leggero ha bisogno metabolizzare velocemente il cibo e quindi di produrre in modo celere gli escrementi. Una corretta pulizia del luogo dove li accogliete è indispensabile.
► Se non riescono a mangiare autonomamente è necessario spezzettare i grani o imboccarli.
► Anche se possono sembrarvi grandi, se non hanno tutte le piume e la coda lunga NON VOLANO! Non li lasciate a terra alla mercé di gatti e altri predatori.
► La loro testa è delicatissima: evitate di toccarla troppo.
Per altre info rivolgetevi all’associazione LIPU o a medici veterinari esperti di piccoli animali.
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