°° [Castelfiorentino] Gatto “Salvato” dai Vigili del Fuoco: Le Cose Sarebbero Andate Diversamente °°

Qualche giorno fa, sul quotidiano “La Nazione”, è stato pubblicato un articolo inerente al salvataggio di un gatto rimasto bloccato sui rami di un albero nel comune di Castelfiorentino (Fi). In base a quanto scritto dal giornalista, il felino sarebbe stato salvato dai vigili del fuoco del posto che, dopo averlo aiutato a scendere << sfrondando l’albero >> sul quale si era arrampicato, lo avrebbero anche << affidato alla sua proprietaria >>.

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Secondo una testimone oculare, che era lì presente nel momento in cui stava accadendo il fatto, le cose sarebbero andate diversamente.
Ho deciso pertanto di dare spazio sul mio blog a questa ragazza .

Ecco la sua versione dei fatti:

Domenica 29 gennaio una donna, nel portare a passeggio il suo cane in una piccola area verde in via de Gasperi a Castelfiorentino, viene avvicinata da un uomo che chiede aiuto perché ha notato un gatto su un albero.
Il felino non riusciva a scendere, era visibilmente spaventato, e i due pensano allora di chiamare i vigili del fuoco.
Prima lui, poi lei, contattano la centrale operativa del 115 che, però, liquida la questione affermando che il gatto sarebbe sceso da solo nel giro di qualche ora. La donna, I.G., non si dà per vinta e contatta la Protezione Civile di Castelfiorentino che, a sua volta, richiede l’intervento dei vigili del fuoco.
Le ore passano e nessuno però giunge in soccorso del micio, destinato a trascorrere la notte tra le fronde del pino su cui si era arrampicato, probabilmente per sfuggire ad un cane.

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Foto fornita dall testimone – il gatto sull’albero

La mattina seguente, un altro passante, attirato dal lamento del gatto, chiede aiuto ad una volontaria animalista di zona, S.C, che nel frattempo era stata interpellata anche dalla donna che il giorno prima aveva trascorso il pomeriggio a chiedere, invano,un intervento da parte delle autorità competenti.
La volontaria, dopo aver saputo che l’animale si trovava sull’albero da 18 ore e dopo aver constatato che effettivamente il micio si trovava in uno stato confusionale, non esita a comporre il 115. Di nuovo l’operatore tenta di convincere dell’infondatezza dell’allarmismo, ribadendo per l’ennesima volta che il gatto sarebbe certamente sceso da solo quando si fosse calmato e che, anzi, un loro intervento avrebbe potuto esser persino più rischioso in quanto l’auto scala avrebbe potuto spaventarlo così tanto da spingerlo a gettarsi dall’albero.
Ma la volontaria, che ha alle spalle una certa esperienza con i gatti e che sa che quel parco di giorno è frequentato da cani a passeggio e da ragazzini che giocano a pallone, insiste spiegando che l’animale non sarebbe riuscito a scendere tanto presto e che comunque su quell’albero c’era stato fin troppo.
A questo punto le viene comunicato che appena possibile avrebbero mandato una squadra. Nel frattempo la donna aveva contattato anche la protezione civile che a sua volta si era attivata per reperire un mezzo idoneo a soccorrere la malcapitata bestiola. Dopo tre ore finalmente giunge sul posto un furgone del Comune, dotato di scala e cestello. Gli operai tentano di avvicinarsi al gatto che, ormai terrorizzato, si sposta da un ramo ad un altro sfuggendo alla presa degli uomini.

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Poco dopo arrivano anche i vigili del fuoco che si sostituiscono agli operai nel tentare di recuperare il felino ma senza successo. Il gatto, sempre più in difficoltà, si trasferisce su un altro pino, usando i rami come passerella. A quel punto i vigili optano per la recisione del ramo su cui il micio si era appollaiato.
La volontaria, che conosce bene i rischi che un gatto corre cadendo da un altezza di circa 7 metri, fa notare che la soluzione è troppo pericolosa. Viene però ignorata, poiché certi che il ramo si sarebbe piegato dando al felino il tempo di saltare con accortezza. Nel concreto però le cose vanno diversamente.
Il ramo si spezza di botto e precipita a terra, facendo schizzare via il micio che fortunatamente ne esce illeso ma che fugge via, impedendo alla donna di metterlo in sicurezza per poi poterlo restituire agli eventuali proprietari.

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Il ramo tagliato – foto della testimone

Il gatto si è dunque salvato, anche se una caduta del genere avrebbe potuto anche costargli la vita o una lesione irreversibile del bacino,ma ha comunque rischiato di entrare a far parte degli “smarriti”, ossia di quegli animali che non riescono più a trovare la strada di casa.
Fortunatamente, tramite un post su Facebook, la famiglia del gatto è venuta a sapere dell’accaduto e si è subito messa alla ricerca del micio, che è stato ritrovato un paio di ore più tardi, evidentemente scosso, affamato e infreddolito.
L’happy ending non era però scontato. Poteva finire male, molto male.

 

In base a quanto espresso dalla testimone e stando alla veridicità della versione, vorrei spendere due parole nei confronti di tutti gli organi di competenza che sembrano essere seccati quando vengono chiamati ad intervenire per gli animali: è successo anche a me di dover chiamare i vigili del fuoco per una situazione analoga, in un comune poco distante da Castelfiorentino, e la risposta è stata la stessa. Credo che sia totalmente ingiusto e poco decoroso sentirsi liquidare con frasi fatte (“se ci è salito, scende”) o con toni irritati.
Non so se questo dipenda dalla negligenza o dal semplice fatto che per alcuni dipendenti pubblici gli animali non siano così importanti quanto le persone.
Sta di fatto che è necessario cambiare modo di approcciarsi a chi chiama se capitano anche queste emergenze.
E poi, se posso permettermi, la soluzione del tagliare il ramo è stata davvero una trovata pessima. E’ un luogo comune credere che i gatti “atterrino sempre sulle zampe” e che non si facciano del male. Sono esseri viventi mortali come tutti. Si sarebbe fatto lo stesso con un umano? Non credo.
Perché allora poca accortezza con un felino? Si pecca forse di specismo?

Per chi ha scritto l’articolo invece, l’invito è quello di documentarsi meglio, e di sentire più pareri prima di scrivere la classica favola perbenista che tutti vorrebbero sentirsi raccontare.

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Informazioni su Carmen Luciano

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Pubblicato il 3 febbraio 2017, in ° Critiche ° con tag , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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