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°° [Pisa] Cinghiale Ridicolizzato Rimosso dall’Ingresso del Ristorante °°
Sono state oltre quattromila le condivisioni ricevute per l’articolo (scritto mercoledì 22 Febbraio) riguardo al cinghiale vero vestito come un pupazzo e posto all’ingresso di un ristorante situato in via Santa Maria a Pisa.
Il fatto non ha indignato soltanto le persone vegan e vegetariane che lo hanno letto, sicuramente più inclini all’essere sensibili a queste tematiche, ma anche quelle che ancora mangiano animali, rimaste incredule nel vedere “una vita oltraggiata in questo modo“.
La maggior parte di coloro che sono venuti a conoscenza dello squallido senso dell’umorismo dei ristoratori ha condannato moralmente il gesto.

Uno dei messaggi ricevuti da parte di una persona non vegan
Stando a quanto riportato da un quotidiano che ha pubblicato un articolo in merito alla vicenda, i titolari dell’Antica Bottega di Pisa avrebbero deciso di rimuovere il corpo privo di vita del povero animale dalla soglia del locale. Con ogni probabilità verrà tenuto all’interno del locale.
La prova fotografica dell’assenza dell’animale impagliato è stata inserita nell’articolo stesso accanto, sembra, al mio scatto eseguito mercoledì verso le 14 a Pisa.
La scelta fatta dai titolari è stata più che saggia, visto il dissenso collettivo che è giunto fino a loro.
Rimane da capire se sia arrivato loro, sul serio, anche il messaggio che inizialmente non era stato recepito. CON IL CORPO DI UN ESSERE A CUI E’ STATA NEGATA CON VIOLENZA LA VITA NON SI RIDE e NON SI SCHERZA.
Di sicuro il concetto non sembra chiaro alla ex titolare del punto ristoro.
La donna, attraverso un commento lasciato in una pagina facebook, ha sottolineato che “con tutti i problemi che ci sono” le persone abbiano speso tempo a rivolgere un proprio pensiero al cinghialino.
Pensate, come se fosse stato vivo gli avevano addirittura dato un nome, Arturo, per poi vestirlo con le maglie del Pisa per far sollazzare i clienti del ristorante per circa un decennio.

Commento pubblico della sedicente ex titolare del ristorante
Colgo l’occasione per dire alla signora Laura che i problemi nel mondo esistono soprattutto grazie a persone incivili e irrispettose del prossimo.
Addobbare i resti di un individuo ucciso per essere impagliato non apportano sicuramente qualcosa di positivo alla società, anzi, è da questi piccoli oltraggi quotidiani che dobbiamo partire per risanare la collettività umana, fin troppo crudele nei confronti delle altre specie.
A chi ha visto nel boicottaggio un atto “vile” nei confronti di “povere persone oneste che lavorano sodo” invece dico che si può lavorare senza farsi beffa di chi ha perso la vita. Non mi sembra un’impresa titanica.
Ai titolari del ristorante invece ricordo che se fossero stati più sensibili e se avessero meditato sulle mie parole la mattina stessa che mi sono affacciata all’ingresso del locale per esternare il mio disappunto (“non solo è stato privato della sua vita, ma lo ridicolizzate anche questo animale, complimenti!”, n.d.r), a quest’ora il loro macabro senso dell’humor non sarebbe stato di dominio pubblico.
La società non è più quella di un tempo in cui la cattiveria faceva ridere. Adesso a ridere sono rimasti in pochi stolti.
Fortunatamente la sensibilità si sta espandendo a macchia d’olio e i gesti non corretti vengono segnalati e d ostacolati.
E’ stato un clamoroso autogoal. Bastava chiedere scusa in primis agli animali per l’offesa, e poi a tutte le persone che si sono sentite turbate da tale scenario increscioso passando da quella strada. Non ci voleva molto. Nessuno qui è felice di mettere in piedi battaglie etiche, ma qualcuno deve pur farlo.
Per quanto riguarda il termine NAZI VEGANI, usato dai titolari (lo indica anche l’articolo di giornale), non ci sono scuse. Se non lo sapessero, usare il suffisso NAZI per il termine VEGAN non solo è OFFENSIVO ma è soprattutto un chiaro segnale di scarsa conoscenza. Il veganismo e il nazismo sono due realtà distanti da loro, sono movimenti opposti. Il neologismo vegan è nato nel 1944 ad opera di persone sensibili mentre il mondo era in guerra, mentre i VERI NAZISTI toglievano la vita a persone e animali. Il veganismo invece si prefigge il rifiuto di ogni abuso e di ogni tipo di violenza od uccisione.
Nonostante le minacce di querela, che trovo del tutto infondate dal momento che ho esternato una mia opinione su un fatto vero e documentato da prove fotografiche, difenderò sempre gli animali da coloro che non li rispettano né da vivi né da uccisi.
Starò sempre dalla parte degli oppressi e soppressi, che sia sul mio blog o in un’aula di tribunale.
Ringrazio Paola Re di Freccia 45 per il suo contributo, tutte le persone che hanno espresso il loro parere solidale in questa vicenda e anche quelle che si sono offerte di difendermi legalmente.
Ricordo a tutti che è necessario apportare in questa società un cambiamento radicale. Fino a quando saremo crudeli e irrispettosi nei confronti delle altre specie, non saremo umani giusti nemmeno nei confronti dei nostri simili.
Sono convinta che la natura umana non sia crudele, ma buona.
Cerchiamo dunque di risvegliare l’empatia in coloro che l’hanno assopita per il bene di questo pianeta dove siamo ospiti e non padroni.

Art: Stefano Ripamonti – http://zompozopppinozoppettoelafuffa.blogspot.it/
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