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Sepoltura degli animali nei cimiteri umani: una proposta di legge empatica al passo con i tempi
Qualche giorno fa ho avuto modo di imbattermi in un interessante articolo pubblicato da Il Tirreno riguardante un tema molto importante che lega il mondo animale a quello umano.
Stando a quanto pubblicato dal sopra citato quotidiano, in Toscana in Consiglio Regionale è stata avanzata una proposta di legge decisamente al passo con i tempi e con l’empatia verso le altre specie sempre più diffusa: si tratta della possibilità di tumulare gli animali domestici in cimiteri dedicati agli esseri umani, assieme alle persone con cui queste creature hanno trascorso la vita.
La proposta è stata presentata dal Consigliere Andrea Ulmi, ed ha ricevuto appoggio con la sottoscrizione della stessa da parte di altre consigliere e di altri consiglieri quali Elena Meini, Giovanni Galli, Massimiliano Baldini, Marco Landi e Marco Casucci.
In un’intervista Ulmi ha dichiarato che ritiene sia “un scelta di civiltà e non di eccessiva umanizzazione dell’animale, dare la possibilità a chi lo desidera di essere sepolto insieme ai suoi animali”. Scelta che adesso deve passare al vaglio nell’aula dell’assemblea per il voto finale che avrà luogo il prossimo 24 luglio.
Dopo la proposta di legge dello scorso 14 marzo 2025 sulla legalizzazione dell’eutanasia in Toscana, credo che questa avanzata dal consigliere Ulmi sia una nuova realtà da sostenere, nonché un passo avanti verso la giusta direzione per la meta tanto ambita: il raggiungimento di una società umana capace di coesistere con le altre esistenze, spezzando le catene culturali che in passato hanno costruito un divario fra umanità e animalità.
Gli animali fanno parte della nostra vita da secoli. Sebbene la domesticazione animale, a mio avviso, abbia ampie criticità in tema di subordinazione delle altre specie (sono assolutamente contraria alla compravendita di esistenze e al business degli allevamenti che mercifica e oggettivizza esseri senzienti), esistono legami profondi che si instaurano tra persone e creature di altre specie, soprattutto quelle salvate dalla morte e dall’abbandono.
Aprire le porte dei cimiteri umani agli animali, permettendo loro di riposare accanto alle persone con cui hanno trascorso parte della propria vita, o dando loro la possibilità di attendere il trapasso dei propri umani del cuore per un ricongiungimento eterno post mortem, è un passo in avanti verso la giusta direzione.
Chi, come me, ha abbracciato la visione ecocentrica della vita non vede differenze fra esistenze, né discrimina in base alla specie di appartenenza. Al contrario, ritiene ogni creatura sullo stesso livello di importanza, e ne conosce e valorizza appieno il valore e l’unicità.
Ben venga dunque la possibilità di inserire nella propria tomba di famiglia tutte quelle esistenze che hanno concluso il proprio percorso di vita: umane o animali che siano.
Trovo questa proposta di legge al passo con i tempi perché oggigiorno, nel 2025, gli animali sono sempre di più parte integrante della nostra vita e veri e propri membri delle nostre famiglie.
È giusto dare loro sepoltura per onorare il loro ricordo.
A differenza di quanto possano pensare i cattolici, esponenti della chiesa, la sepoltura di animali e umani assieme non è una mera umanizzazione dei primi: è l’apertura della nostra cultura verso il nuovo, verso nuovi modi di intendere la vita e di approcciarci a essa.
A chi ha ribadito che nei cimiteri umani debbano essere sepolte solo le persone, lasciando fuori gli animali, vorrei dire in primis che la specie umana è parte integrante del regno animale, ed in secundis che al momento gli animali in questi cimiteri già vi sono, sebbene occultati: sono nei corpi di chi li ha consumati come ultimo pasto prima di morire. I cimiteri accolgono già i resti di creature decedute (per mano violenta, purtroppo), ed essi giacciono nei corpi di coloro che non hanno avuto in vita una consapevolezza tale da realizzare che gli animali sono esseri senzienti come noi e non cibo.
Invito dunque questi cattolici, di cui si parla nell’articolo sopra citato de Il Tirreno, a non ostacolare questo naturale percorso evolutivo umano, perché questo è il modo corretto di accogliere gli animali (accanto a noi, non dentro di noi) e perché la religione in millenni di storia ha fin troppo rallentato il progresso empatico della nostra specie.
Avendo salvato molti animali in questi trentacinque anni di vita passati su questo meraviglioso pianeta, ed avendo accanto in famiglia un micio di 21 anni e uno di 14, pensare di poterli avere con noi, accanto ai nostri corpi in futuro nei cimiteri della Toscana, mi dà un barlume di speranza per la nostra specie e per la nostra società.
Che il 24 luglio la proposta del Consigliere Ulmi, sottoscritta da persone sensibili al tema, venga approvata!

Dott.ssa Carmen Luciano
Vegan Blogger & Attivista Antispecista











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