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°°Castelnuovo: Scrivono “Pranzo Vegano” ma il Menu è a Base di Animali Morti°°

Baita degli Alpini – Castelnuovo (VR). Un circolo ricreativo sportivo decide di organizzare un pranzo aperto al pubblico fissando la data per il mese di novembre. “PRANZO VEGANO“, scrivono sul piccolo manifesto, ma poco più in basso spunta la sorpresa. Nel menù sono presenti tutte pietanze realizzate con ingredienti animali: carne lessa, cotechino, addirittura lingua. 

L’ossimoro visivo, forse voluto per ironizzare (che originali!), in un primo momento può apparire una goliardata. Ma i numerosi locali realmente esistenti nella zona sopra citata, e indicati come punti dove poter pagare la caparra della cena, conferiscono all’evento stesso veridicità.

La locandina dell’evento ha fatto il giro del web. Di condivisione in condivisione ha raggiunto anche la mia home sul social network facebook. 

Ho provato a contattare telefonicamente il circolo per chiedere come mai tale scelta, ma al momento non ha risposto nessuno.

So perfettamente che sassolini lanciati nascondendo la mano come questi servono solo a catturare attenzione, a fingere di fare i gradassi davanti a qualcosa di serio, a cercare di essere simpatici (?) per sdrammatizzare le proprie abitudini alimentari. 

Ma qui, e in tanti altri casi, l’attenzione deve essere focalizzata sul gesto stesso. 

Perché scrivere “Pranzo Vegano” se il menu contiene animali macellati? Dovrebbe far ridere? È divertente? 

Perché non si è optato come titolo per “Pranzo Etico”? “Pranzo Ecologico”? Oppure “Pranzo Ambientalista”? 

La risposta è semplice: perché si perde di vista, sempre, il fulcro della motivazione vegan, cioè gli animali

Quegli animali costretti a nascere per servire. Per dare ogni cosa di sé: forza fisica, sangue, ossa, pelle.

Sono loro quelli a cui si fa un torto mettendoli in un piatto, non a chi ha deciso di smettere di mangiarli. Le persone vegane fanno da portavoce per i diritti dei soppressi, visto che nessuno da loro modo di potersi difendere. Non è una battaglia bianchi contro neri, in cui un gruppo deve vincere sull’altro. Qui si parla di rispetto per l’esistenza di ciascun individuo, che viene prima delle preferenze alimentari. Si parla di informazione e consapevolezza. Fino a quando continueremo ad uccidere gli animali saremo tutti sconfitti. È una sconfitta enorme infatti, per il genere umano, vivere a discapito degli altri, chiunque essi siano. Quando si fa del “morte tua vita mia” uno stile di vita si diventa persone socialmente incapaci di coesistere. Ed individui che pensano solo e soltato a sé hanno ben poco da insegnare alle nuove generazioni.

Non c’è niente di divertente nel fare ironia su chi ha deciso di voltare le spalle ad un sistema che si basa su sfruttamento e massacro. Non c’è niente da ridere su scelte così controcorrente che si arriva a far proprie in nome del progresso della nostra stessa specie. Più che ridere, qui rimane solo da restare amareggiati nel vedere coi propri occhi come degli esseri umani arrivino a schernire altri che cercano di fare qualcosa in cui loro falliscono. 

Perché cambiare se stessi è più difficile del cambiare il mondo intero. 

Invito gli organizzatori ad immedesimarsi nelle esistenze fatte a pezzi e inserite in questo “menu vegano”. Non si sa mai qualcuno riesca, in qualche modo, a comprendere che uccidere è sbagliato.