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°° Basta lepri uccise per la Sagra della Pappardella a Staffoli! °°
Ogni anno a Staffoli , piccola frazione del comune di Santa Croce sull’Arno (Pisa), viene organizzata nel periodo di luglio una sagra paesana che ha come piatto forte le pappardelle al sugo con carne di lepri. L’evento è sostenuto dal ProLoco e dall’associazione AVIS che intende, attraverso le serate, sensibilizzare l’argomento “donazione sangue”. Già l’anno scorso avevo fatto presente che la sagra non era del tutto benefica, in quanto il tema principale era buono ed etico ma la tipologia di piatto assolutamente no. Scrissi un articolo al riguardo, che addirittura fu letto dal Tirreno, che a sua volta pubblicò un articolo di risposta con intervista ulteriore agli organizzatori dell’evento.
La mia critica a favore del diritto di vivere delle lepri e il mio consiglio di cambiare il piatto principale con uno più gustoso e senza animali uccisi non venne accettata felicemente da Roberto Gronchi, presidente dell’organizzazione Pro loco di Staffoli, che rispose «La polemica è fuori luogo, la lepre è un alimento come lo sono il coniglio, il pollo, e così via» non lasciando alcuna speranza di progresso. Altrettanto negativamente rispose il presidente dell’Avis Uberto Follati, che replicò: «Ormai quest’anno si fa così, in futuro si possono fare anche le pappardelle… sui discorsi. Visto che sono parole da non prendere nemmeno in considerazione».
Invece noi la considerazione la vogliamo, perchè ci sono animali che perdono la vita, e questo va ben oltre i discorsi!
Quest’anno, mesi prima della sagra della Pappardella, voglio chiedere a tutti voi di unirvi con noi animalisti vegan e di dare voce a chi voce non ne ha. Le lepri in questo caso, sono le vittime annuali di questa sagra. Esistono migliaia di sagre con migliaia di altri animali di specie diverse uccisi barbaramente, ed è giunto il momento di iniziare a ribellarci e di rendere giustizia a queste vite spezzate in nome dell’alimentazione. Vi chiedo di inviare una mail affinchè l’Avis di Staffoli decida una volta per tutte di abolire il corpo di lepre dai piatti e di organizzare una sagra a favore della donazione di sangue che non LEDA NESSUNO. Vi ricordo che gli animali non hanno nessuna intenzione di morire. Nessuno vuole terminare atrocemente la propria esistenza. Tutti vogliono vivere. La vita è un diritto inalienabile, e va rispettata, che sia una vita umana, animale o vegetale.
Facciamolo capire anche a chi organizza la sagra di Staffoli:
Gentili organizzatori della Sagra della Pappardella. Vi scrivo per chiedervi di riflettere sulla tipologia di piatto che ogni anno proponete nelle calde serate di luglio ai partecipanti dell’evento finalizzato alla sensibilizzazione della donazione del sangue. Vorrei farvi capire che non è etico trattare temi positivi per la società quando poi si lede ad esseri viventi di altra specie. Le lepri, come tutti gli animali che popolano la Terra, sono esseri senzienti che hanno lo stesso diritto di vivere delle persone. Non si può essere compassionevoli nei confronti di chi ha bisogno per vivere di trasfusioni sanguigne, e poi distogliere lo sguardo sull’uccisioni di piccoli animali per il solo gusto di mangiarli. Il rispetto per la vita va applicato a partire dalle più piccole forme esistenti. Penso che al mondo ci siano tantissimi alimenti vegetali che riescono a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero. Si può mangiare con gusto anche senza uccidere. Per questo, vorrei che nella sagra non ci fossero più nel piatto le lepri. Si possono cucinare tantissime portate gustose con zero vesamenti di sangue. Sono sicuro che se decideste di salvare questi innocenti animali sarebbe uno spunto per tutti per riflettere quanto l’uomo possa cambiare e migliorare, e questo sicuramente porterebbe ad una maggiore sensibilità anche dei temi che tratta l’Avis. So che ci sono persone che hanno a cuore questa iniziativa e che da volontari danno il loro prezioso aiuto in cucina, ma vorrei che il loro cuore fosse aperto anche agli animali. Chi non ama gli animali, fa fatica anche ad amare anche le persone. Attendo una vostra risposta positiva. Se davvero non ci saranno più lepri uccise (magari sostituite da verdure), l’evento diventerà davvero etico, e sicuramente ne prenderò parte insieme ai miei familiari.
Cordiali saluti,
Nome Cognome Città
mail da inviare a Avis Staffoli staffoli.comunale@avis.it , simare14@hotmail.it
Avis Santa Croce sull’Arno santacrocesullarno.comunale@avis.it
Potete fare copia e incolla anche nel box messaggi che troverete direttamente sul sito di Avis Staffoli http://www.avisstaffoli.it/contatti0_scheda.php?idcontatto=1
Grazie a chi prenderà parte a questa inziativa.
°° Articolo di risposta al Tirreno, al sig. Roberto Gronchi e alla sua sagra delle pappardelle alla Lepre °°

Esattamente il 4 giugno su questo blog ho pubblicato una critica rivolta alla sagra delle pappardelle alla lepre che ogni anno a fine mese si tiene a Staffoli, frazione di Santa Croce Sull’Arno.
Proprio ieri (29 giugno 2011) sul quotidiano internet IL TIRRENO è stato pubblicato un articolo di risposta senza firma della sua “penna” al quale non si può lasciare commenti (too bad!), con commenti su quanto avevo scritto nell’articolo sia da parte di chi ha scritto l’articolo che da parte di Roberto Gronchi, presidente dell’organizzazione Pro loco di Staffoli.
Mi rivolgo in primo luogo all’ideatore dell’articolo, che attualmente non ha identità:
Tu che hai scritto “Eppure la rassegna, che da domani sera a cena attirerà i buongustai da tutta la Toscana nella verde frazione santacrocese, ha finalità sociali: è gestita dai volontari per sensibilizzare sulla donazione del sangue e del midollo osseo, oppure degli organi. Un impegno meritorio, ma anche notevole, perché coinvolge tutti i fine settimana, dal giovedì (serata giovani con pizza e birra) alla domenica, fino al prossimo 31 luglio. Nel mese più caldo, invece di pensare alle vacanze, c’è chi prende qualche giorno di ferie per dare una mano in cucina oppure tra i tavoli. Gli animalisti/contestatori lo sanno? Probabilmente no” Devi sapere che apprezzo molto l’impegno dei volontari che invece di andare al mare,riposarsi o fare altro si mettono ai fornelli e al servizio di quei tanti “buongustai” a favore di giuste cause. Non ho mai detto che la donazione del sangue,degli organi o del midollo osseo sia un argomento futile o privo di importanza. Penso proprio che siano tematiche che avvicinino ogni persona alle altre persone che hanno bisogno. Il mio discorso, si basa su altro. Non ci si può sentire socialmente utili come in questo caso, non si possono elogiare persone che impiegano le proprie energie per cucinare esseri viventi. Raccogliere fondi per tutelare la salute dell’uomo, per allungare la durata della sua esistenza (ciò che avviene grazie alla trasfusione di sangue, o con la donazione del midollo o di organi e altri tessuti) a sfavore dell’esistenza stessa di altri esseri viventi non è da ammirare. Quando si parla di VITA si parla anche di rispetto per qualsiasi forma ci sia sul pianeta Terra. Ma forse, a questo pensiero così profondo non arriveranno mai quei famosi “buongustai” delle pappardelle ornate da carne di leprotti così impegnati a gustarsi il piatto. Il rispetto delle più piccole forme di vita è essenziale al mondo per definirsi “umani”. Questo non lo dico io, ragazza Santacrocese in contrasto ideologicamente con il menù della sagra. Persone ben più note la pensavano allo stesso modo.
“La civiltà di un popolo si misura dal RISPETTO che esso nutre nei confronti degli animali” ( Gandhi)
“Ci sarebbero meno bambini martiri se ci fossero meno animali torturati, meno vagoni piombati che trasportano alla morte le vittime di qualsiasi dittatura, se non avessimo fatto l’abitudine ai furgoni dove le bestie agonizzano senza cibo e senz’acqua dirette al macello” (Marguerite Yourcenaur)
“Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta gli animali.” (Immanuel Kant)
Chiudo la mia risposta alla “penna” dell’articolo con una citazione famosa del Genio Leonardo Da Vinci (vegetariano!) che fra tutti gli uomini vissuti nel circondario ha portato alle nostre zone lustro e onore.
“Verrà il tempo in cui l’uccisione di un animale sarà considerata alla stessa stregua dell’uccisione di un uomo”.

Roberto Gronchi, alla sinistra. Sembrerebbe un uomo simpatico! Peccato ideologicamente chiuso al progresso nella tutela degli animali.
E a Lei, signor Roberto Gronchi presidente dell’organizzazione Pro loco di Staffoli e quindi della sagra stessa, e a Lei signor Uberto Follati presidente dell’Avis ,dopo aver letto le vostre dichiarazioni riportate sul Tirreno “«Ormai quest’anno si fa così, in futuro si possono fare anche le pappardelle… sui discorsi. Visto che sono parole da non prendere nemmeno in considerazione»” (Follati) e “«La polemica è fuori luogo, la lepre è un alimento come lo sono il coniglio, il pollo, e così via. Invece, salvo le balene, perché sono una specie protetta. Ritengo che una presa di posizione così drastica sia controproducente per i promotori stessi»”(Gronchi) sento di dirvi che sono IMMENSAMENTE DISPIACIUTA che persone così prive di tatto e sensibilità nei confronti degli altri esseri viventi che non siano umani che necessitano di trasfusioni o balene in via d’estinzione, siano al vertice dell’organizzazione di una sagra o a capo di un’associazione. Signor Gronchi, gli animali non sono cibo. I “polli” (galli e galline vorrebbe dire!) i conigli “e così via” non sono altro che abitanti del nostro bellissimo pianeta come lo è lei e il Signor Follati. Tutti al mondo siamo indispensabili, tutti al mondo contiamo qualcosa e ciascuno di noi HA IL DIRITTO DI POTER VIVERE A PIENO LA PROPRIA ESISTENZA SENZA. Non è possibile definire esseri senzienti capaci di provare felicità, tristezza, rabbia, dolore semplicemente “cibo”. Nessuno che abbia mai avuto occhi per piangere o un cuore che batte merita di esser definito materia priva di vita destinata all’alimentazione umana. Non m’importa poi se gli altri animali siano carnivori o no. L’uomo ha il libero arbitrio, ha il dono della ragione (forse non tutti a questo punto!) e ha il diritto di TUTELARE i più deboli, lepri incluse. Se pensa di compiere una buona azione salvare le balene perchè “sono una specie protetta” (e vorrei sottolineare che lo sono perchè altri uomini le cacciano per mangiarle come LEI mangia le lepri!) la informo che questo è sinonimo di puro SPECISMO perchè tutela una specie che le sta simpatica a fronte di altre che invece non considera nemmeno degne di vivere.
La invito ad allargare i propri orizzonti, a comprendere che la vita è già dolorosa per tutti, animali inclusi, e che non ne vale la pena usare il proprio tempo per danneggiare ulteriormente quella degli altri, uomini o animali che siano.Non mi aspetto progressi da Follati in prima persona dato che per egli “non sono nemmeno discorsi da prendere in considerazione”, ma al contrario dai partecipanti della sagra.Sono convinta che i buongustai delle pappardelle di Staffoli apprezzerebbero anche quelle al SEITAN se venisse cucinato al posto dei dolci leprottini!
Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà. Emile Zola.
Rimango a disposizione dello Staff del Tirreno e della Sagra se volessero apprendere lezioni di cucina eticamente deliziosa Vegan! —SbarellababyAnimals










