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°° Vinci (Fi) – Mucca Scappa dall’Allevamento e Fa Perdere le Sue Tracce °°
Qualche giorno fa da una stalla nel comune di Vinci, in provincia di Firenze, è scappata una mucca.
I giornali internet locali o il comune stesso, non si capisce bene, ne hanno dato una notizia allarmante parecchio esagerata con lo slogan
<< Può caricare come un toro >>.
E’ bastata una semplice telefonata al proprietario per comprendere che le cose starebbero diversamente.
La persona che ha risposto al numero di telefono fornito dagli articoli e che afferma di essere il proprietario dell’animale è un uomo molto pacato.
Stando a quanto ha raccontato la mucca non sarebbe di razza Chianina come erroneamente riportato in foto da alcuni articoli.
Le sue dimensioni sarebbero molto più piccole.
L’animale non sarebbe di indole violenta o “irrequieta” ( come indicato da Il Tirreno) ma ovviamente, avendo le corna, potrebbe difendersi e fare del male a qualcuno.
La mucca , fattrice di circa 12 anni, si sarebbe liberato dalla catena dove era legata per poi scappare attraversando la strada.
Da giorni non si hanno tracce di lei e il proprietario sembrerebbe molto preoccupato per i danni che potrebbe causare alle auto, per esempio, se qualcuno non vedendola le finisse contro.
All’orecchio dell’animale è spillato il suo “numero identificativo” al quale si risale al suo padrone, e dunque qualsiasi danno faccia la mucca la responsabilità è di quest’ultimo.
A differenza di quanto scritto dalla fantasiosa Viola Centi per Il Corriere Fiorentino, il proprietario vorrebbe che l’animale venisse trovato per essere riportato alla stalla dove per 12 anni ha fatto cuccioli, e non per “farne bistecche”.
Pertanto lo stesso proprietario si augura che basti sedarla senza arrivare a ucciderla , come aveva ipotizzato qualcuno.
L’ipotesi di una possibile adozione della mucca , anche su pagamento di una somma di denaro, è da escludere:
il proprietario la vorrebbe nuovamente nella propria stalla per continuare a tenerla come fattrice per questo spererebbe che la Municipale non le spari.
[ Un esempio di mucca libera, a IPPOASI – San Piero a Grado (Pi) ]
Questa storia fa veramente pensare tanto.
Tantissimo.
Come si può credere che gli animali non siano capaci di realizzare in che condizioni vivono?
Come si può essere convinti che un animale sia contento di essere tenuto in schiavitù?
Non è la prima volta che una vita scappa dalla sua prigionia.
La cosa dovrebbe far comprendere anche alle mentalità più ristrette che gli animali non hanno nessuna voglia di essere sfruttati.
Sicuramente dopo 12 anni passati tra stalla, fieno, ingravidamento e parti su parti questa mucca non ne poteva più.
E non credete che abbia ragione?
Ma chi di voi ci vorrebbe stare a fare figli che verranno venduti e sicuramente macellati?
Chiedo soprattutto alle donne.
Chi di voi accetterebbe di sottostare alle decisioni di qualcuno?
Provo veramente tanta stima per questa anima ribelle che ha deciso di porre fine alla sua triste condizione di vita imposta da una specie diversa dalla sua.
Spero sia in grado di nascondersi per sempre, e di vivere libera come è giusto che sia.
La Natura ha creato la libertà, l’uomo ha inventato catene, gabbie e schiavitù.
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Cosa ne penserebbe il Genio Leonardo, nato proprio a Vinci, di questo caso?
<< verrà un giorno in cui L’uccisione di un animale verrà considerata alla stessa stregua
dell’uccisione di un uomo >>
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Su facebook intanto è nato un evento per salvare la mucca.
Clicca QUI per maggiori informazioni.
°° “Il Tirreno” : Quotidiano dal giornalista Specista? °°
Circa un anno fa l’indirizzo del mio blog Il Mondo degli Animali era stato citato in un articolo non firmato (ovviamente, mai metterci la faccia) in data 29 Giugno 2011 che alludeva al post che ho scritto personalmente per criticare la Sagra della Pappardella alla Lepre organizzata dall’Avis che si tiene ogni anno nel periodo di Luglio a Staffoli ( frazione di Santa Croce sull’Arno, Pisa). La prima cosa che noto è il titolo ” a sberleffo” che canta << Anche il sugo di lepre resta indigesto agli animalisti >>. Prima premessa : Perchè generalizzare? Perchè far capire ai lettori che gli animalisti hanno contestato , quando sono stata IO a scrivere il post? Questo lascia alludere a quanto si sia voluta screditare la figura dell’amante degli animali stessa. Cosa che IO non ho ricambiato con la figura dell’ente, poichè ho indirizzato la critica ALL’AVIS DI STAFFOLI che ha organizzato la sagra e non all’Avis in generale.Gli animalisti sono stati inquadrati ovviamente come “guastafeste” che non hanno compreso l’evento benefico. Quelli che appena vedono un animale morto iniziano a frignare. Quelli che ostacolano la libera alimentazione altrui perchè devono “tutelare animali che nascono per essere mangiati comunque”.
Insomma, questo è stato l’articolo del Tirreno in risposta.
Ma… cosa spunta qualche tempo dopo, in data 18 agosto 2011 nel web?
Un’altro articolo sugli animalisti e il sugo!!!
Stavolta intitolato un pò nostalgicamente o un pò a presa di culo << Alla festa dell’Avis rimase indigesto il sugo di lepre >>. All’interno dell’articolo viene nuovamente spiattellato il contenuto in sunto del precedente, ma con una variante finale: “E gli animalisti che minacciavano contestazioni sul posto, non si sono mai fatti vedere a Staffoli” firmato L.G.
Stavolta una firma, finalmente!!
Questo carissimo “L.G” forse non ha ben capito che nessuno ha mai minacciato la sagra promettendo una capatina animalista in loco con correlata manifestazione a fine di protesta. Intanto però, ha fatto capire ai lettori che “gli animalisti” (ripeto, in questo caso IO!!!) hanno sollevato solo un polverone per poi abbassare subito le orecchie.
Potevano bastare 2 articoli di derisione tra le righe sugli animalisti?
Eh no!!
Ecco che spunta sul quotidiano internet un articolo contro gli animalisti che a San Miniato (Pi) hanno inviato decine di mail per chiedere la sospensione della sagra del “Cunigliolo Fritto” ( Coniglio, n.d.r) .
Come sempre la penna anonima dell’articolo sottolinea il lavoro faticoso dei volontari che invece di andare al mare a mangiare il coccobello stanno a sudare in cucina sfornellando.
Non solo. Viene inserito un pezzo di intervista al presidente del circolo Arci di San Miniato, Tiberio Mannaioni, che dopo aver ovviamente detto che gli animali sono cibo (bisogna solo andare contro chi uccide cani e gatti per mangiarseli!! capito?? i cani e i gatti sono diversi dagli altri animali!) tira fuori una bella presa di culo, l’ennesima, per gli animalisti: << Se coloro che protestano vengono a trovarci gli offriamo un assaggio e si ravvederanno». Come per dire, tu lotti contro la prostituzione e il magnaccio ti invita ad avere un rapporto sessuale con la prostituta che obbliga sul marciapiede.
Secondo voi sono finiti gli articoli?
Ma noo!!
Non c’è due senza tre e poi il quarto vien da sé!
Ed eccoci in data 1 settembre 2011. Un nuovo articolo firmato nuovamente da L.G (finalmente scoperto il nome per intero! Luciano Gianfranceschi !!) che stavolta parla della Caccia alla Volpe rincorso dall’associazione “I Cavalieri” e chiede se gli animalisti faranno altre polemiche per questo ghiotto appuntamento che prevede anche per chi cattura la volpe un bel prosciutto (ma si! perchè no?).
Davanti a questi 4 articoli a dir poco SPECISTI (perchè vedere nei polli, nelle mucche, nelle lepri, nei conigli, nelle volpi, nei maiali solo la parola “cibo” e credere che la loro vita sia utile solo per scopi culinari umani) mi viene solo da domandarmi: ma che cazzo di giornale è? Ma chi è che ha la dignità di scrivere queste stronzate? Che persona sei, Luciano Gianfranceschi, che stai dalla parte delle tradizioni sadiche che grondano di sangue animale?
Sinceramente credo che una persona che non si rende conto che la vita è preziosa e che ciascuna forma di vita, anche la più piccola, va rispettata debba proprio reincarnarsi altre centomilamiliardi di volte per potersi definire “umano pensante”. Ci vuol tanto a comprendere che si può vivere senza uccidere? Che si possono assimilare tutti gli elementi nutritivi attraverso un’alimentazione vegana che non comporti uccisione animale?
Ci sono 7 milioni di italiani che vivono nel pieno rispetto del regno animale al quale apparteniamo.
E che cercano ogni giorno di diffondere il messaggio ai restanti italiani che ancora si cibano di cadaveri.
Invece di leggere i miei post, di riflettere, farsi un esame di coscienza, e di provare vergogna e frustrazione, questo giornale con il suo carissimo Luciano Gianfranceschi , si diverte a creare un abisso tra “animalisti” e “gente che vuole vivere in pace nella tradizione”.
Ma.. lo sapete che per tradizione si intende un evento voluto da molti che non per forza debba avere una logica o una motivazione buona?
Secoli fa era di tradizione bruciare in piazza pubblica, su una pira di legna infuocata, gente ritenuta posseduta da entità maligne, donne giudicate streghe. Persone innocenti dal corpo straziato e sfigurato tra le fiamme mentre la folla ignorante e dalla mente oscurata gioiva nel veder svanire la vita altrui tra il fumo.
Questa era tradizione. Ma il cervello umano, e anche la sensibilità, è aumentata nel tempo.
Adesso in Italia nessuna persona viene uccisa in piazza con persone comodamente sedute da spettatori con in mano pop corn e bibita.
Se nel medioevo ci fossero state persone che lottavano per i diritti degli uomini, i restanti li avrebbero derisi dicendo “sono solo streghe!non persone!”.
Adesso voi deridete noi animalisti dicendo “sono solo cibo!” gli animali che vogliamo vedere liberi di vivere dignitosamente.
Sarò anche di larghe vedute, positivista.. ma prima o poi anche queste tradizioni odierne che implicano la morte di animali (esseri viventi come le streghe al rogo!) termineranno.
Le vostre sagre insanguinate verranno studiate in futuro su libri di storia che affermano come gli umani abbiano imposto dolore e morte ad altre specie NON INFERIORI a loro.
Intanto, lo scempio continua.
E anche noi animalisti continueremo a protestare, a ribellarci, a stare dalla parte degli oppressi,
a dare voce a chi viene fatto star zitto con una mela o un limone in bocca.
Continueremo fino a quando ci scorrerà il sangue nelle vene, fino a quando ci sarà vita nel nostro corpo. Continueremo a portare luce nelle tenebre vergognose dell’ignoranza.
Ps:
Ci tengo a dirvi, cari redattori del Tirreno, che il giorno che acquisterò il vostro quotidiano che ha permesso articoli che hanno deriso il “gruppo” al quale appartengo, sarà solo ed esclusivamente quando avrò finito la carta igienica.
Nel frattempo, sul web, abbiamo scovato CHI è Luciano Gianfranceschi.
Leggiamo attentamente:
Classe 1944, studi classici, è giornalista iscritto all’Ordine dal 1973. È redattore al quotidiano Il Tirreno. Collaboratore Rai fin dai tempi del Dipartimento Scuola Educazione. Ha ricevuto il Mistero d’oro, quale scrittore di divulgazione parascientifica più letto d’Italia. Ha pubblicato tra l’altro i libri: Ufo (tre edizioni) Rusconi editore, Ufo-Esp (Rusconi), il long-seller Itinerari magici (Edizioni Mediterranee) insieme a Gabriele La Porta, Salute e bellezza con le erbe (Finegil, gruppo L’Espresso), Almanacco del mistero (Bonelli), I grandi del mistero (Salani), Cristoforo Colombo (Edizioni Messaggero Padova), Il mondo dei minerali (Malipiero), Gli animali preistorici (Malipiero), Il corpo umano (Malipiero), Diari scolastici (Pigna). Il testo La science étrusque in Le livre du mystère di Jacques Bergier (Editions Albin Michel). Ha fondato la rivista Fumetti d’Italia, l’emittente televisiva Tele Medio Valdarno, collabora fin dall’inizio al mensile Il Giornale dei Misteri cultura dell’insolito in edicola dal 1971. Ha diretto Radio Play, la più ascoltata emittente della Valdelsa e del Valdarno. Ha firmato su Gente, Guerin Sportivo, Grand Hotel, Intrepido, Monello, Blitz, Radiocorriere Tv, Reality.
Però! Bel curriculum l’amante delle sagre campagnole!
Volete dire la vostra opinione a Luciano Gianfranceschi?
Inviategli una bella letterina, all’indirizzo luciano@gianfranceschi.info
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