Archivi Blog

°°[Lucca] Manifestazione contro Divieti, Obblighi e Green Pass°°

Sabato 24 Luglio 2021 nelle principali piazze Italiane si è tenuta una manifestazione nazionale contro le restringenti novità del Governo Draghi.
Il mio compagno ed io, assieme ad altri amici e amiche, ne abbiamo preso parte da cittadini/e unendoci a quella tenutasi a Lucca in Piazza Napoleone. Quando siamo arrivati la manifestazione era iniziata da circa 20 minuti e in piazza c’erano già centinaia di persone di ogni età: famiglie intere, adulti, giovani, bambini.
Qualcuno aveva preparato un cartello come noi, altri invece degli striscioni. Nessuno però aveva pensato a portare con sé un megafono, strumento utilissimo per amplificare la voce e permettere a tutti di ascoltare bene.
Quando siamo arrivati muniti dell’apparecchio – che ho acquistato grazie a un evento benefit e che ho usato alle manifestazioni animaliste autorizzate e da me organizzate in passato – c’è stato letteralmente una bellissima esultanza.

Abbiamo quindi dato modo a chi desiderava parlare di farlo attraverso il megafono, invitando i partecipanti a distanziarsi. Nella piazza si è formato così un cerchio umano che educatamente e civilmente hanno espresso le proprie idee.

Riuniti dalle 17.30 c’erano padri e madri di famiglia, commercianti, operatori sanitari, medici, studenti, figli e figlie.
Persone lucide e consapevoli, ben diverse da quelle disdicevolmente definite “no-vax” da un sistema (e da una stampa) che crea nuovi stigmi per separare ancora di più i subalterni.
Al megafono, avvalendosi dell’articolo 21 della Costituzione, hanno parlato diverse personalità. Di alcuni interventi interessantissimi sono riuscita a fare dei filmati, che trovate qui sul mio canale Youtube.



Dalla folla acclamante libertà di scelta sono emersi aspetti fondamentali:

• desiderio di essere liber* di scegliere cosa introdurre oppure no nel proprio organismo
• libertà di poter essere scettici davanti a un siero con probabili effetti indesiderati a breve termine, con altri a lungo termine ignoti
• volontà di essere liber* di dire no dal momento che chi si vaccina si assume la responsabilità di eventuali reazioni avverse
• maggiore chiarezza riguardo al contenuto del vaccino
• non appoggio di misure restrittive volte a negare l’accesso alle persone alle più semplici forme di socializzazione quali cinema, ristoranti, bar, locali
• necessità di rispetto per i familiari di persone ospedalizzate e maggiore umanità nel trattamento
• tutela dei giovani, che hanno subito circa due anni di confinamento e che si sono ritrovati a non avere più contatto con i propri coetanei
• rispetto e solidarietà per la classe sanitaria sui quali operatori e professionisti grava il peso di un obbligo vaccinale
• intenzione di far rispettare il proprio diritto di libertà, sia d’espressione che di scelta sanitaria
• opposizione a qualsiasi forma di neo-discriminazione



La manifestazione si è sciolta attorno alle 19. Alla fine di essa il mio compagno ed io siamo stati avvicinati da due agenti della Digos in borghese che ci hanno chiesto i documenti. Pensando fossimo gli organizzatori, ci hanno invitato a inviare una email per presa visione per le future manifestazioni. Come abbiamo spiegato, l’evento non è stato da noi organizzato, ne abbiamo solo preso parte e ci siamo ritrovati al suo centro mediante la presenza del megafono, che è stato utile. Conosco perfettamente l’iter per autorizzare qualsiasi presidio ed ho sempre informato carabinieri o polizia almeno 5 giorni prima della data fissata, questo perché manifestare il proprio pensiero è un diritto, ma farlo allertando le forze dell’ordine è anche un dovere civico. Ad ogni modo, in altre città come quella di Firenze, la polizia è stata acclamata dai manifestanti per il proprio modus agendi.


La mia posizione sui vaccini

A distanza di un anno e mezzo dall’inizio di questo caos, sento che è giunto il momento di esternare anche attraverso il mio blog la mia opinione sui vaccini, sugli obblighi e su tutto ciò che stiamo vivendo.
Non sono no-mask, non sono no-vax, non sono nessuna delle etichette create per sminuire il libero pensiero di chi non accetta silente qualsiasi cosa.
Non ho mai detto né pensato che il virus sia una frottola. Non ho mai detto che il virus non esiste. Ne sono morte alcune persone che conosceva la mia famiglia, ed altri miei amici hanno contratto il Covid con sintomi lievi.
Dico però che non sostengo, non appoggio né accetto quanto è stato ricamato attorno. L’ennesima occasione per approfittarsi economicamente della paura delle persone, perché la paura è uno strumento potente che la classe egemone ha da tempi immemori usato sui subalterni per ottenere qualsiasi cosa. E ci è riuscita, quella classe egemone, se il risultato è stato leggere “mi farei iniettare qualsiasi cosa pur di tornare alla vita di prima”, sentire persone inneggiare alla riapertura dei campi di concentramento e assistere a una società spaccata in due. Non è stata fatta nessuna opera di promozione per stile di vita e alimentazione sana. Non ho visto attenzione sulla prevenzione, che a mio avviso è importantissima. Anzi, gli sportivi ad un tratto sono diventati i nuovi capri espiatori perché l’anno scorso in pieno lockdown desideravano andare a fare attività fisica all’esterno. Con una pandemia da zoonosi (da quanto è emerso dai giornali) ancora vedo sagre (dove si banchetta col corpo delle altre specie) svolgersi indisturbate, e gente che si permette di dire che si vaccina per il bene dell’umanità ma che continua a divorare animali, quando far nascere e macellare ogni giorni milioni di creature è ecologicamente insostenibile. Come se bastassero due iniezioni per far finire tutto e tornare allegramente alla vita di prima. Ma è la vita di prima che ci ha portati fin qua. Anzi, alcuni di noi ne sono stati trascinati. Parlo di coloro che come me da anni si rifiutano di sostenere lo smontaggio animale e la distruzione della natura. Ho lavorato per giornate intere con la mascherina in faccia e i guanti monouso alle mani rischiando svenimenti in mezzo alla clientela. Ho sempre tenuto le distanze. Ho diminuito drasticamente le uscite. Me ne sono stata chiusa dei mesi in casa, come tutti. Alla riapertura ho quasi azzerato la vita sociale e non ho né festeggiato il compleanno né la laurea per evitare di mettere in pericolo la salute degli invitati. Ho subito come tutti limitazioni, e mi sono più volte chiesta se saremmo arrivati a questo se si fosse rispettata veramente la vita nel suo concetto più puro.
Poco intelligente da parte della nostra specie pensare di cavarcela con poco. Urge un cambio drastico nello stile di vita. Urge la fine di ogni sopruso, di ogni massacro.
In questo tempo amici medici e infermieri mi hanno parlato di terapie domiciliari ostacolate. Virologi e scienziati dalle idee diverse messi a tacere col ricatto di perdere il lavoro o di essere radiati. C’è stata addirittura una enorme censura verso un canale d’informazione libera. E adesso pure questa pseudodittura del green pass? Ditemi se non è un green-washing. Cosa ha di verde? Se non mi vaccino non posso andare al ristorante? Ne farò a meno, ma non mi piego a vergognosi ricatti “verdi”. Io non mi inietto nulla. Non metto in corpo mirabolanti soluzioni testate ancora una volta su animali, di cui non si sa praticamente nulla delle reazioni avverse a lungo termine.
E aprendo il discorso test su animali, è stato un’enorme sconforto vedere amici e amiche di lotta per il riconoscimento dei diritti animali farsi il selfie a iniezione fatta. Abbiamo perso un’occasione importante, forse la più importante, per ribellarci ai test sulle altre specie. Ora poteva essere il momento di dissentire e di schierarsi a favore di una ricerca senza crudeltà e di pretenderla, perché se ci sono i fondi per produrre le armi possono esserci fondi pure per finanziare altro di costruttivo. Ma alcuni antispecisti si sono rivelati più specisti degli specisti stessi, tradendo i propri ideali di libertà animale esternando frasi cattive verso i propri simili. Da questo punto di vista prendo anche le distanze dal comunicato di The Vegan Society che parla di vegani che potrebbero continuare a sentirsi vegani pur avendo fatto il vaccino che è stato sperimentato su animali, perché le leggi sono così e l’importante sarebbe rimanere in vita per continuare a lottare per i loro diritti, per essere gli “avvocati” delle altre specie. Questa per me è ipocrisia.
A mio avviso non ha senso abbracciare con cieca fiducia nuovi esperimenti per tornare a manifestare contro la sperimentazione su animali, o cedere alle privazioni per poi vedere in chi non tradisce la propria coscienza dei nuovi nemici untori. Nel 2021 siamo ancora a tormentare esistenze che appartengono alla natura.
Le facciamo moltiplicare all’inverosimile, le stipiamo in pochissimo spazio, le bombardiamo di farmaci per non farle crepare prima, inquiniamo il mondo con le loro deiezioni, intossichiamo l’aria con i loro gas, ne divoriamo i resti, poi ci ammaliamo e pretendiamo di trovare una cura per continuare la nostra vita egoista e antropocentrica testando soluzioni su di loro.
Ma dove pensiamo di andare?
Se il Covid è stata una lezione per il genere umano non abbiamo imparato niente.
Se il Covid è l’ennesimo pretesto per l’egemonia di toglierci la libertà, vuol dire che dobbiamo ancora imparare molto.
Ciò che si legge nei libri di storia non è confinato entro quelle pagine. La storia non è una materia da sapere negli avvenimenti per prendere 10 o un 30 e lode, la storia si ripete, e non per forza le situazioni migliorano col passare dei secoli. Occorre tenere alto l’onore di chi ha lottato per il riconoscimento dei diritti, ma anche preservare le libertà ottenute col sangue innocente.

Quindi, a chi pensa che la libertà individuale mia e di altre persone che hanno manifestato sia una minaccia sociale vorrei ricordare che se è tutto frutto di una zoonosi dobbiamo ringraziare chi alleva, trasporta, e massacra animali se siamo arrivati fin qua.
Sarei una sciocca illusa se credessi ciecamente che ogni nuova imposizione sia finalizzata al bene collettivo. Da un sistema che produce e vende armi, che finanza guerre, che non garantisce uguaglianza né giustizia e che permette la morte di miliardi di esistenze innocenti – da dare in pasto agli umani che poi si ammalano pure – non mi aspetto il bene collettivo. E scusatemi se non vivo di illusioni.
Res(is)tiamo forti.

Pubblicità
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: