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°°Mailbombing – BASTA Cappotti con Pelliccia Vera!°°

Stamattina, mentre facevo un giro tra i negozi di Barberino Designer Outlet, ho osservato molto attentamente le vetrine e la tipologia di abbigliamento proposte dalle decine di brand presenti nel villaggio.

Il risultato, è il seguente:

Se da una parte le pellicce integrali si sono drasticamente ridotte, sono purtroppo aumentati sul mercato i capi con bordi in pelliccia vera. La sensibilità circa i diritti animali si è estesa ad un numero vasto di persone, ma sono ancora tanti i marchi che disegnano, producono e vendono abbigliamento con inserti di origine animale.

Promosso a pieni voti il brand Guess, che all’interno del proprio punto vendita aveva solo abbigliamento in similpelle e bordi in pelliccia finta.

guess

I capi d’abbigliamento firmati Guess

Bocciati all’esame di etica e rispetto per gli animali invece i brand Gas, Rifle e Marina Militare.

Marina militare pelliccia.jpg

La vetrina di Marina Militare

gas pelliccia.jpg

I cappotti con piuma e pelliccia vera di RIFLE

gas cappotti pelliccia.jpg

I cappotti firmati GAS

Alcuni cappotti erano realizzati con imbottitura in piuma. Tutti quelli fotografati, delle tre marche, avevano bordo in pelliccia uguale, pertanto appartenente allo stesso tipo di animale. Controllando bene le etichette all’interno di un capo specifico, ossia quello RIFLE, ecco quanto ho potuto leggere:

50% piuma di anatra bianca
50% piuma (forse gallina?)
Contiene parti non tessili di origine animale
Pelliccia di procione
Ottenimento pelliccia: allevamento in branco

etichetta piumino.jpg

Per chi non si fosse mai chiesto quale aspetto abbia un procione, mostro volentieri un’immagine esemplificativa.

procione.jpg

Credo che il vocabolario umano non sia abbastanza vasto per poter esprimere la mia disapprovazione nei confronti della barbara pratica di allevare, stordire e scuoiare questi bellissimi animali. Animali non molto diversi dai cani che la gente porta a spasso col guinzaglio. Ci avete mai pensato? Ne vedo molte di persone portare in giro il cane al parco col procione sul collo.

E’ vergognoso, deplorevole e turpe il fatto che delle aziende decidano volontariamente di pagare gli allevamenti per ottenere materia totalmente INUTILE e tranquillamente SOSTITUIBILE con altro che non abbia comportato né sofferenza né morte a qualcuno.
I bordi in pelliccia vera non sono necessari. Sono un puro vezzo, e permettetemelo, anche di pessimo gusto. Tutti questi peli che si muovono ad ogni passo compiuto da chi li indossa fa alquanto schifo. Stessa cosa per le piume, spesso strappate ai pennuti mentre sono ancora coscienti.

Gli animali, lo ripeteremo fino alla conquista dei loro diritti, non sono accessori. Non sono merce. Non sono materia vivente da rendere inanimata! 

Per questo motivo ho deciso di scrivere una mail a tutte e 3 le aziende, e invito anche voi a fare lo stesso per schierarvi dalla parte di chi è stato ammazzato per cedere le proprie parti corporee al genere (dis)umano.

Spett.le azienda,
entrando in un vostro punto vendita ho avuto modo di notare che avete ancora in commercio abbigliamento che presenta parti non tessili di origine animale.
Più specificatamente, mi riferisco ai cappotti con bordo in pelliccia di procione (e imbottitura in piuma).
Trovo che sia vergognosa la vostra scelta di continuare a disegnare, produrre e vendere capi d’abbigliamento contenenti resti di animali fatti nascere col solo fine di essere uccisi per servire a qualcosa. Per stare al caldo non è necessario indossare un cappotto contenente delle piume, per esempio. Le piume fungono da isolante termico per gli animali sui quali si sviluppano le penne. Siamo forse pennuti? No. La natura non ci ha regalato questa caratteristica. Stessa cosa per la pelliccia: essa appartiene ai legittimi proprietari, ossia gli animali ricoperti di peluria. Nessuna specie detiene individui appartenenti al genere umano con il solo scopo di ammazzarli per ottenere pellami e peli. Per quale motivo ci avvaliamo del diritto di ammazzarli? Uccidere non è un diritto. Uccidere non è un dovere. Uccidere è un gesto condannabile moralmente, e ben presto lo sarà anche dal punto di vista legale, perché seppure in tempi geologici l’umanità sta comprendendo l’importanza di lasciare stare gli animali.
Le altre specie non sono presenti sulla Terra per diventare un comodo, un’utilità per noi.
Esattamente come anatre e galline non nascono per riempire dei piumini, i procioni non esistono per adornare coi loro resti il cappuccio di un cappotto miserabile.
Ma avete una minima idea di cosa si provi ad essere scuoiati o spennati vivi?
Se non lo aveste ancora fatto, vi invito a rivedere la vostra etica aziendale nei confronti degli animali. Da parte mia, non c’è nessuna volontà di sostenere economicamente aziende coinvolte nella mattanza animale, pertanto mi asterrò dal comprare qualsiasi tipo di prodotto con la vostra firma, e inviterò a fare lo stesso amici e conoscenti.
Preferirò brand che hanno dimostrato un adeguamento alla sensibilità dei clienti e attenzione ai diritti animali.
Al mondo non c’è più spazio per la crudeltà gratuita.

Saluti
Nome, Cognome, Città

Da inviare a: info@iccab.it, info@rifle.it, info@gasjeans.it

 

Grazie a nome di tutti gli animali che non esistono più, e di quelli che sono prossimi a morire.

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