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°°Cappotti con Pelliccia di Procione: La Risposta di RIFLE°°

Cari followers, a pochi giorni dall’inizio della campagna di sensibilizzazione nei confronti di 3 marchi di abbigliamento complici della mattanza animale, ho ricevuto un riscontro positivo da parte di uno dei tre destinatari delle nostre mail.

Si tratta del brand RIFLE. Con il presente articolo rendo pubblico il contenuto del messaggio solo ed esclusivamente a titolo informativo nei confronti di chi si è unito alla richiesta di stop definitivo della vendita di cappotti con bordo in pelliccia di procione e imbottitura di piume.

Gentile Carmen,

la ringraziamo della sua segnalazione e di aver riportato alla nostra attenzione un tema che è già fortemente presente nelle direttive di sviluppo dell’azienda.

La responsabilità sociale è uno dei valori fondanti nella storia di Rifle, e siamo consapevoli che il rispetto degli animali è oggi un principio imprescindibile e presente nella vita di molti.

Le assicuriamo che stiamo attuando politiche di produzione che andranno sempre più in questa direzione e a breve interverremo anche sulle nostre modalità di approvvigionamento di materie prime per rispettare uno dei valori del brand, il rispetto per l’ambiente e per gli animali.

Abbiamo in previsione nel prossimo futuro di annunciare una nostra posizione ancora più netta in materia di rispetto per gli animali, e di portare così il nostro contributo a un mondo della moda sempre più etico per tutti.

Grazie e non esiti a ricontattarci per ulteriori segnalazioni o informazioni.

Cordialmente,

il team Rifle”.

Una risposta che lascia ben sperare per tutti gli animali che al momento finiscono per riempire o adornare i cappotti Rifle.

Mi auguro che l’azienda, che ringrazio per la gentile risposta, mantenga la sua promessa e che i tempi di attesa siano più brevi possibile.

Colgo l’occasione anche per ringraziare quanti si sono uniti per difendere gli animali coinvolti nella moda.

Carmen.

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°°Mailbombing – BASTA Cappotti con Pelliccia Vera!°°

Stamattina, mentre facevo un giro tra i negozi di Barberino Designer Outlet, ho osservato molto attentamente le vetrine e la tipologia di abbigliamento proposte dalle decine di brand presenti nel villaggio.

Il risultato, è il seguente:

Se da una parte le pellicce integrali si sono drasticamente ridotte, sono purtroppo aumentati sul mercato i capi con bordi in pelliccia vera. La sensibilità circa i diritti animali si è estesa ad un numero vasto di persone, ma sono ancora tanti i marchi che disegnano, producono e vendono abbigliamento con inserti di origine animale.

Promosso a pieni voti il brand Guess, che all’interno del proprio punto vendita aveva solo abbigliamento in similpelle e bordi in pelliccia finta.

guess

I capi d’abbigliamento firmati Guess

Bocciati all’esame di etica e rispetto per gli animali invece i brand Gas, Rifle e Marina Militare.

Marina militare pelliccia.jpg

La vetrina di Marina Militare

gas pelliccia.jpg

I cappotti con piuma e pelliccia vera di RIFLE

gas cappotti pelliccia.jpg

I cappotti firmati GAS

Alcuni cappotti erano realizzati con imbottitura in piuma. Tutti quelli fotografati, delle tre marche, avevano bordo in pelliccia uguale, pertanto appartenente allo stesso tipo di animale. Controllando bene le etichette all’interno di un capo specifico, ossia quello RIFLE, ecco quanto ho potuto leggere:

50% piuma di anatra bianca
50% piuma (forse gallina?)
Contiene parti non tessili di origine animale
Pelliccia di procione
Ottenimento pelliccia: allevamento in branco

etichetta piumino.jpg

Per chi non si fosse mai chiesto quale aspetto abbia un procione, mostro volentieri un’immagine esemplificativa.

procione.jpg

Credo che il vocabolario umano non sia abbastanza vasto per poter esprimere la mia disapprovazione nei confronti della barbara pratica di allevare, stordire e scuoiare questi bellissimi animali. Animali non molto diversi dai cani che la gente porta a spasso col guinzaglio. Ci avete mai pensato? Ne vedo molte di persone portare in giro il cane al parco col procione sul collo.

E’ vergognoso, deplorevole e turpe il fatto che delle aziende decidano volontariamente di pagare gli allevamenti per ottenere materia totalmente INUTILE e tranquillamente SOSTITUIBILE con altro che non abbia comportato né sofferenza né morte a qualcuno.
I bordi in pelliccia vera non sono necessari. Sono un puro vezzo, e permettetemelo, anche di pessimo gusto. Tutti questi peli che si muovono ad ogni passo compiuto da chi li indossa fa alquanto schifo. Stessa cosa per le piume, spesso strappate ai pennuti mentre sono ancora coscienti.

Gli animali, lo ripeteremo fino alla conquista dei loro diritti, non sono accessori. Non sono merce. Non sono materia vivente da rendere inanimata! 

Per questo motivo ho deciso di scrivere una mail a tutte e 3 le aziende, e invito anche voi a fare lo stesso per schierarvi dalla parte di chi è stato ammazzato per cedere le proprie parti corporee al genere (dis)umano.

Spett.le azienda,
entrando in un vostro punto vendita ho avuto modo di notare che avete ancora in commercio abbigliamento che presenta parti non tessili di origine animale.
Più specificatamente, mi riferisco ai cappotti con bordo in pelliccia di procione (e imbottitura in piuma).
Trovo che sia vergognosa la vostra scelta di continuare a disegnare, produrre e vendere capi d’abbigliamento contenenti resti di animali fatti nascere col solo fine di essere uccisi per servire a qualcosa. Per stare al caldo non è necessario indossare un cappotto contenente delle piume, per esempio. Le piume fungono da isolante termico per gli animali sui quali si sviluppano le penne. Siamo forse pennuti? No. La natura non ci ha regalato questa caratteristica. Stessa cosa per la pelliccia: essa appartiene ai legittimi proprietari, ossia gli animali ricoperti di peluria. Nessuna specie detiene individui appartenenti al genere umano con il solo scopo di ammazzarli per ottenere pellami e peli. Per quale motivo ci avvaliamo del diritto di ammazzarli? Uccidere non è un diritto. Uccidere non è un dovere. Uccidere è un gesto condannabile moralmente, e ben presto lo sarà anche dal punto di vista legale, perché seppure in tempi geologici l’umanità sta comprendendo l’importanza di lasciare stare gli animali.
Le altre specie non sono presenti sulla Terra per diventare un comodo, un’utilità per noi.
Esattamente come anatre e galline non nascono per riempire dei piumini, i procioni non esistono per adornare coi loro resti il cappuccio di un cappotto miserabile.
Ma avete una minima idea di cosa si provi ad essere scuoiati o spennati vivi?
Se non lo aveste ancora fatto, vi invito a rivedere la vostra etica aziendale nei confronti degli animali. Da parte mia, non c’è nessuna volontà di sostenere economicamente aziende coinvolte nella mattanza animale, pertanto mi asterrò dal comprare qualsiasi tipo di prodotto con la vostra firma, e inviterò a fare lo stesso amici e conoscenti.
Preferirò brand che hanno dimostrato un adeguamento alla sensibilità dei clienti e attenzione ai diritti animali.
Al mondo non c’è più spazio per la crudeltà gratuita.

Saluti
Nome, Cognome, Città

Da inviare a: info@iccab.it, info@rifle.it, info@gasjeans.it

 

Grazie a nome di tutti gli animali che non esistono più, e di quelli che sono prossimi a morire.

°° Conigli e Volpi : le nuove vittime della moda autunno/inverno. Ecco chi commissiona la loro uccisione °°

Dicono che gli stili nell’ambito di moda e abbigliamento dopo anni ritornino.
Ma ce n’è uno in particolare che è un ever green: quello del Paleolitico.
Ovvero, un outfit rigorosamente “Cruel” realizzato con resti di animali.
Se i nostri antenati dal Chopper appuntito non avevano niente con cui vestirsi se non del pelo con relativo epidermide degli animali morti, adesso non abbiamo nessun valido motivo per continuare ad uccidere animali per coprirci.
1) Perchè dovremmo (uso il condizionale!) esser abbastanza evoluti anche nel settore dell’abbigliamento.
2) Perchè ormai non viviamo più nelle caverne e possiamo ripararci dal freddo con altri indumenti realizzati con materiali caldi non di origine animale.
3) Perchè abbiamo una coscienza, e sappiamo che soffrono gli animali.
4) Perchè non dobbiamo dimenticarci che siamo degli animali anche noi al pari livello degli altri, e dunque, dobbiamo rispettare la vita di tutti.

Evidentemente il mio ragionamento è troppo evoluto per le “donnicciole oppure ometti (guardate i rappers!)  che hanno nostalgia  dei bei tempi andati del Paleolitico, e che ancora nel 2012 indossano resti animali.
Ma molto probabilmente, il mio ragionamento non quadra neanche alle aziende che le pellicce le tolgono agli animali pur di guadagnare.
Cos’è la vita di milioni di animali davanti a milioni di euro?

Ho notato con mio orrore che quest’anno gli animali più scuoiati dalle aziende produttrici di abiti sono soprattutto conigli e volpi.
Se anni fa le pellicce vere erano proposte da griffes più costose, adesso invece sono in vendita anche nei negozi di marchi meno cari. Un pò per soddisfare i dis-umani di tutte le classi sociali.
Facendo una passeggiata tra i negozi, ho notato pellicce di coniglio e volpe (indicate rispettivamente anche in inglese con la dicitura “LAPIN FUR” e “FOX FUR”, non si sa mai..) in diversi stores:
– Blumarine
-Pinko
-Rifle Jeans
-Motivi
-Liu Jo

Con mio enorme stupore, tra la lista degli assassini c’è anche la Rifle Jeans, che avevo tanto apprezzato qualche annetto fa per avere inserti in pelliccia ecologica.
Anche quest’anno la collezione prevede alcuni capi in finta pelliccia, mentre altri quella vera.
Che senso ha?

Mi chiedo cosa ci sia di fashion, bello ed elegante nel vestirsi con degli avanzi di corpo di animali.
Povere vittime uccise a bastonate, con colpi di scossa elettrica o peggio che mai, scuoiati vivi.
Animali allevati in gabbie lasciati al freddo per infoltire il pelo.
Tutto questo è vergognoso.

Ecco cosa diventano i loro resti grazie alle marche di abiti (e sono alcune delle tante!!!!) sopra citati.

RIFLE JEANS – autunno/inverno 2012
Un “utilissima” sciarpa/coprispalle realizzata in pelliccia di volpe .
Un dettaglio importantissimo. Come si fa ad uscire di casa senza pelliccia???

BLUMARINE – autunno/inverno 2012
Un indispensabile pelliccione violaceo.
Utile per far fronte a tutte le bufere di neve.
Fur Bag in coordinato. Perchè anche gli accessori devono stare al caldo!

PINKO – Autunno/inverno 2012-2013
Bellissimo montone per essere sempre fashion!

Tutto questo è assurdo e inutile.
Nessun animale dovrebbe morire per cedere la propria pelliccia!
E’ osceno. Inammissibile, Vergognoso!!!!

Invito tutti voi a boicottare i marchi che uccidono animali per farli diventare inutili bordi a cappotti e giacche. Solo preferendo chi non usa pellicce vere faremo capire alle industrie che NON ACCETTIAMO DI VESTIRE CADAVERI DI ANIMALI.
Inoltre, è possibile inviare una mail di protesta a tutti i marchi che commissionano lo scuoiamento di poveri animali.

Mail tipo:

” Gentile Azienda,
ho notato con mio enorme disgusto che nella vostra nuova collezione sono presenti abiti bordati di pelliccia vera ( coniglio o volpe, per esempio).
Trovo l’utilizzo di queste pellicce totalmente inutile.
Sappiamo tutti come vengono allevati gli animali dal folto pelo, e sappiamo anche con quali metodi crudeli e atroci vengono uccisi.
Negare una vita per farla diventare un inutile bordo ad un cappotto che passerà di moda dopo qualche anno è disumano.
Gli animali non sono merce. Non sono oggetti. Non è giusto sfruttarli per interessi economici.
Vi invito a prendere in considerazione l’idea di bordare i vostri abiti con pelliccia ecologica se proprio vi piace.
Non so se ne siete a conoscenza, ma nel ventunesimo secolo è stato trovato un modo per riprodurre fedelmente il pelo di questi bellissimi animali uccisi per le pellicce.
Perchè non usare quello finto e lasciare vivere gli animali?
Eviterò di comprare qualsiasi capo d’abbigliamento del vostro marchio fino a quando non smetterete di proporre resti animali.
Inviterò a fare lo stesso ai miei familiari ed amici.

Cordialmente,

Nome Cognome
Città ”

Da inviare a :

info@riflejeans.com
blufin@blufin.it
info@blufin.it
serenac@spaziosei.it

Per contattare Pinko:
http://www.pinko.it/ITA/it-IT/CustomerCare/ContactUs

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