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°° Puntata di critiche al veganesimo nel programma Forum °°
Dopo giorni dalla messa in onda della puntata trasmessa su Forum (programma di rete 4) del 14 settembre 2011 sono riuscita in streaming sul sito della Mediaset a vederla. Non capita spesso di sentire in televisione l’argomento della dieta vegan, quantomeno in un programma dove di mezzo ci sono giudici e pubblico.
http://www.video.mediaset.it/video/forum/cause_coniugi/245235/ristorante-vegetariano.html
Chiunque non l’abbia vista, può guardarla cliccando sul link sopra indicato.
Ma veniamo al dunque.
La puntata si apre con l’accusa di un uomo che porta davanti al giudice sua moglie, vegetariana e vegana da tempo, accusandola di essere quasi una malata e chiedendo al legale che le venga impedito di gestire i soldi sul conto in comune che la donna vorrebbe usare per finanziare il suo ristorante vegetariano. Inoltre l’uomo spiega le “fisse” della moglie: ella non vuole mangiare in ristoranti comuni se servono carne, non vuole che si usi lo stesso mestolo per servire le sue pietanze e nello stesso istante pietanze a base di animali. Per evitare problemi la donna si prepara da casa i cibi da consumare in ristoranti con persone che non condividono il suo stesso stile alimentare. Tutto questo, per il marito, è causa di malessere coniugale. Dice addirittura di non poter vivere più come un tempo, quando la donna non gli creava problemi.
Tra il pubblico interviene una donna, “vegana convinta” (già quando definiscono una persona “convinta” subentra la derisione), che supporta la moglie vegetariana spiegando al pubblico in fermento in cosa consiste la dieta vegan, i motivi etici e i benefici fisici che essa apporta. La signora risponde anche a numerose domande tipiche da “carnivoro” incallito che altri del pubblico pongono, inclusa quella di Rita Dalla Chiesa, che chiede come mai uova, formaggi e altri derivati animali non possano essere mangiati e vengano ritenuti frutto di violenza per gli animali. Inoltre, sempre la conduttrice, sottolinea che nonostante ella non mangi carne, senta comunque il bisogno di mangiare prosciutto, bresaola & co.
Dopo aver visto la puntata per intero, una persona animalista e vegetariana come me non può che provare ribrezzo e risentimento.
Chiunque vegan può immaginare cosa abbiano provato le due donne in quella situazione, circondate da persone dall’ignoranza dilagante subito pronte a criticare le scelte sensibilissime degli altri tirando in ballo altri argomenti come le zanzare d’estate!
Ci tengo ad esprimere il mio parere riguardo a tutta la puntata.
Innanzi tutto, a Rita Dalla Chiesa, vorrei dire alcune cose. Potrà anche aver partecipato alla manifestazione contro la vivisezione tenutasi a Roma nel settembre 2010, sarà anche tanto amante degli animali (cani e gatti, poi per lei gli altri non hanno diritti), potrà parlare di maltrattamento nella sua trasmissione quanto vuole, ma che venga a dire “io non mangio carne ma sento il bisogno del prosciutto” proprio fa cadere le palle! Cos’è il prosciutto? Non deriva forse dal corpo dell’animale? Rita parla di necessità fisica di alimenti proteici di derivazione animale, ma si è documentata al riguardo? Temo di no, dato che nemmeno sapeva come viene prodotto il latte e il perchè vengano boicottate le uova!. Cara Rita: Come ti saresti sentita tu, dopo aver partorito tuo figlio, a vederlo portare via lontano mentre tu rimanevi per 10 mesi in un luogo sporco e freddo ad esser munta dal seno giorno e notte? Come ti saresti sentita ad avere le mammelle gonfie e piene di pus dalla stretta dei macchinari che risucchiano il latte? Come ti saresti sentita a vivere così per cinque anni, fino a quando il tuo corpo non avrebbe ceduto, e a vederti vendere ad un macellaio? Cosa avresti provato tu, a differenza della mucca, mentre il tuo corpo viene diviso dai macchinari in decine di pezzi e il tuo cuore batte ancora? Lo vorrei sapere. Come vorrei sapere se ti piacerebbe vivere in una gabbia piccolissima dove non puoi muoverti tranne per fare l’uovo, notte e giorno, senza sosta, fino allo sfinimento che ti porta al suicidio. Cara Rita, ti facevo più sensibile e rispettosa nei confronti del prossimo (pelle,piume,pelo o meno che abbia) ma invece sei solo una finta sensibile.
A Fabrizio vorrei dire che non ci interessa quale parte del corpo di una gallina hai mangiato a pranzo.
Vorrei dire a Marco, che il suo discorso sulle zanzare che vengono uccise d’estate sottolineano la sua ignoranza immensa. Sono i classici esempi che fanno i carnivori che non sanno come controbattere laddove è scontato che hanno torto. Le zanzare femmina ( a differenza dei maschi) devono pungere gli altri animali per nutrirsi del sangue e poter avere la gestazione che li porta a poter partorire le uova nell’acqua. Nessun vegano animalista pensa che sia giusto uccidere animali che pungono per la “fame”. Usare insetticidi non è nemmeno ecologico, ci limitiamo a usare lozioni repellenti affinchè le zanzare non ci pungano e affinchè non venga messa in pericolo la loro esistenza stessa. Cosa c’è di male nel difendersi senza uccidere nessuno? Quindi, il discorso delle zanzare non porta a nessuna conclusione utile.
Inoltre Vorrei dire al pubblico che siamo nel 2011, e che se non se ne sono accorti l’uomo è dotato di un cervello proprio per pensare ed elaborare informazioni in maniera autonoma. Ci si crede la specie più intelligente delle altre del regno animale e poi si continua a credere alle frottole fatte passare per verità assolute degli altri? Anche Cartesio venne criticato dagli Aristotelici quando spiegò che il mondo non è piatto bensì sferico, quando disse che le stelle sono corpi celesti e non pietre preziose intarsiate nella sfera immobile che sovrasta la terra chiamata cielo.Cartesio spiegò a persone dotate di intelletto che non si può credere a tutto ciò che ci viene detto. Invitò a tutti di smettere di posare lo sguardo sulle letture cartacee e di rivolgere gli occhi al cielo. Perchè affidarsi al parere degli altri quando possiamo scoprire da soli la conoscenza e farla nostra? Questo esempio è valido anche per l’argomento del vegetarianesimo. Smettete di credere alle frottole che vengono raccontate da secoli per vendere carne e iniziate ad osservare la natura! Smettete di nutrire l’anima di ignoranza e il corpo di vittime, ed entrate nella natura che vi ha visto nascere. Scoprirete che non è indispensabile che un coniglietto, un cavallo, un asino,una mucca muoiano per voi. Vi renderete conto che si vive assolutamente bene nutrendoci dei doni della natura condividendoli con gli altri esseri viventi. E tutto sarà diverso. Dovete solo abbandonare i pregiudizi che dall’infanzia vi caratterizzano.
Alle signore vegan che hanno preso parte alla trasmissione va tutto il mio supporto morale. Mi sono immedesimata in voi, le vostre parole sarebbero state anche le mie. Sono vegetariana da ben 9 anni, e quando lo sono diventata ne avevo appena 12. Anch’io sono stata accusata di aver reso impossibile la vita a famigliari e parenti. Anch’io ho ricevuto domande poco opportune da parte di ignoranti che si improvvisavano nutrizionisti ed oncologi di fama internazionale. Anch’io mi sono sentita in minoranza, criticata, giudicata male. Messa da parte e lasciata in solitudine perchè “diversa”.Derisa quasi sempre con le solite battutine. Offesa negli ideali in qualsiasi modo si possano offendere. Ma adesso, dopo un decennio circa di esperienze negative da parte delle persone, ho sviluppato una sorta di immunità. Non mi toccano più le loro parole cieche di ignoranza. Non mi urta più la loro precaria sensibilità che si blocca durante i pasti. Non mi interessa del loro giudizio. Io vivo bene così, sapendo che la mia scelta di smettere di mangiare animali è stata la migliore che abbia mai fatto in vita mia. Una scelta che mi ha cambiato la vita, e che può essere d’esempio per chi a sua volta vuole sottrarsi dalla catena di sofferenza che l’uomo impone ai suoi simili diversi nell’aspetto fisico.
Quando vi sentite incompresi, ricordatevi questa frase.
La “normalità” di un azione dipende dal numero di persone che la mettono in pratica.Quando saremo noi la maggioranza, e loro che uccidono la minoranza, potremmo chiedere “Perchè mangi gli animali?”.
Continuate il vostro percorso e non arrendetevi MAI!
°° Quanto costa essere vegetariani! °°

In termini di sacrificio personale essere vegetariani costa.. eccome!. Decidere di eliminare gli animali dall’alimentazione ha un vero e proprio costo nel sociale: quanti vegetariani hanno dovuto farci l’abitudine a sentirsi discriminati, al centro di un vortice di domande assurde, incompresi o addirittura offesi per la scelta intrapresa? Il primo ostacolo per i neo vegetariani è la famiglia. Spesso la conversione al veg avviene in età adolescenziale quando si è più sensibili e si è alla ricerca di un proprio stile di vita abbandonando il guscio protettivo familiare. La maggior parte dei genitori vieta alla prole il libero arbitrio nel decidere lo stile alimentare da seguire. Altri, ostacolano il percorso vegetariano dei figli interferendo sempre ad ogni pasto (“sicuro che non vuoi la ciccia?”). Solo in pochi accettano la decisione così anticonvenzionale del non mangiare più carne, ma rimangono comunque in pensiero per quel figlio che ha deciso di “alimentarsi contro natura”. Altri ostacoli provengono da amici e parenti. Soprattutto le persone anziane non riescono a concepire l’idea di vedere gli animali come esseri senzienti con pari diritto alla vita dell’uomo. Si nascondono dietro la banale scusa di aver visto guerre e bla bla bla pur di affermare che la carne va mangiata. Ad un vegetariano non sarà mai mancato un dialogo impossibile con chi (forse) finge di non capire e cerca di banalizzare l’alimentazione veg.
Altri bastoni tra le ruote? Nelle mense scolastiche. Essere vegetariani e frequentare le scuole elementari o medie (questo l’ho provato sulla mia pelle) è praticamente sinonimo di “fare passa” a tanti piatti. Quasi sempre il secondo è a base di carne, se non anche il primo piatto, e ciò significa altamente limitarsi nel mangiare poichè le mense sono sprovviste di un menù alternativo. Ma non solo. Per i vegetariani è difficoltoso anche mangiare nei ristoranti. I piatti senza ingredienti animali sono sempre troppo pochi.
Essere vegetariani purtroppo costa anche a livello economico. Basti pensare la differenza di prezzo tra ortaggi e carne. Un esempio?Le cotolette vegetali Valsoia costano 3.65 Euro a differeza di quelle di pollo Aia che costano 1.99 Euro. Possibile che la vita di un animale costi meno di un chilo di pomodori? Inoltre, al banco macelleria di molti supermercati ci sono sempre più offerte e ribassi che del reparto ortaggi! Se vogliamo poi alimenti biologici, il prezzo è costretto a salire vertiginosamente.
Insomma, che l’alimentazione vegetariana sia ostacolata ce ne siamo resi conto da un pò di tempo. Ma l’amore per gli animali non ha prezzo e va oltre ogni costo!
I rimedi per evitare problemi nel sociale esistono: dare poca importanza alle critiche non costruttive che pervengono da onnivori dall’apertura mentale acutissima. Andare avanti per la propria strada cercando di conoscere altre persone dagli stessi ideali.
Per evitare che il portafogli si svuoti irreparabilmente, comprate verdure e frutta da un contadino di conoscenza e confrontate i prezzi degli alimenti veg di supermercati ed erboristerie e scegliete quelli che danno risparmio.










