Archivi giornalieri: 9 novembre 2023
°°Heather Parisi e L’Ironia sui Tacchini Morti°°
Care lettrici e cari lettori,
poco fa mi sono imbattuta in un post di Heather Parisi, noto volto dello spettacolo, che mi ha letteralmente lasciata basita.
Heather ha pubblicato in data odierna, 9 Novembre 2023, un post sul suo profilo pubblico Instagram degli scatti raffiguranti sé stessa davanti al forno acceso con dentro il corpo di un povero tacchino.
Oltre alla foto che la immortala con la lingua di fuori davanti all’animale morto, ha pensato di farcire il post con parole decisamente evitabili che fanno capire il livello del suo rispetto per questi animali: “assomiglio più io a un tacchino che il tacchino che sta in forno! Ho pure lo stesso colore perché ho perso l’abbronzatura!”, con annessa faccina in lacrime dalle risate.

Sevo essere sincera, a volte cado nell’errore di sopravvalutare le persone, e questo è uno di quei casi.
Mai mi sarei immaginata che una donna come Heather potesse arrivare a pubblicare un contenuto simile.
Il mio sentimento di lontananza da questa ironia spicciola, che non fa assolutamente ridere, è stato provato da molte persone che hanno lasciato un commento al post in questione.
Ma Heather, per cui la quale, ha prontamente fatto in modo di limitare i commenti al post.
Una vera paladina della libertà d’espressione.
Con il presente articolo intendo dire pubblicamente alla signora Parisi ciò che ho accennato mediante i miei commenti al suo discutibile contenuto:
Cara Heather, non fa ridere ciò che hai detto.
Capisco che esistano traumi difficili da superare come l’abbronzatura presa in vacanza (per chi ha la fortuna di andare in vacanza ed esporsi serenamente al sole) che piano piano scompare dalla pelle, ma credimi che è molto triste accostare il naturale scurirsi della pelle per proteggersi dai raggi del sole con l’innaturale variazione di cromia di un cadavere (o carcassa, se più ti aggrada) in un forno. Ti posso garantire che no, non assomigli per niente al povero tacchino che hai messo a cuocere, e che aveva una vita prima che qualcuno che tu hai pagato gliela negasse. Anche quel tacchino non assomiglia per niente a come dovrebbe essere, a come lo ha creato la natura con tutte le sue caratteristiche che lo rendono unico dalle altre specie.
Una creatura che è nata in un luogo di prigionia, generato forzatamente e non dalla spontanea unione di due genitori, (soprav)vissuto giusto il tempo di ingrassare per poi essere spedito al macello; decapitato, dissanguato, spiumato, amputato nelle zampe, svuotato delle sue interiora vitali..
Resta un corpo che ha provato sofferenza, inerme, indifeso, e che tu utilizzerai per chiedere grazie a dio. Esattamente come domandava Cain nell’omonima opera di Lord Byron, quale dio può mai essere contento che si uccida una delle sue creature in suo onore?
Razionalità, empatia, rispetto per la vita e amore per la natura mi portano a credere che se davvero esiste un’entità superiore che ha generato noi e tutto ciò che ci circonda, mai desidererebbe vedere le sue opere d’arte dal cuore pulsante così ridotte.
Vedo la tua lingua di fuori e penso a Mattia, il giovane tacchino che qualche mese fa è saltato giù dal mezzo di trasporto animali vivi che lo stava portando al mattatoio. Probabilmente Mattia ha visto la luce del sole e sentito sulle sue piume il vento fresco il giorno stesso in cui non l’avrebbe mai più potuto fare. Un salto coraggioso che lo ha portato a ferirsi gravemente, ma anche a essere recuperato da persone dal profondo rispetto per la vita che lo hanno portato da Ohana Animal Rescue Family di Empoli, uno dei Santuari di Animali Liberi in Italia.
Mattia, purtroppo, non è riuscito a sopravvivere sebbene sia stato curato in tutti i modi possibili.
Sai perché, Heather? Ad un certo punto nemmeno i veterinari sanno cosa poter fare: ad una certa età biologica i tacchini non vengono fatti arrivare, perché li ammazzano prima, e il nascere forzatamente dentro quei luoghi vergognosi chiamati ‘allevamento’ li rende creature estremamente vulnerabili.

Dimmi, Heather, perché pubblicare una cosa simile?
Dovremmo ridere? Dovremmo pensare di te che sei una persona spiritosa?
Mi dispiace molto per quel povero animale che è stato ammazzato e che ha vissuto una vita orribile – una vita che né io né tu mai vorremmo vivere – per finire come protagonista non consenziente delle prove generali del tuo “Thanksgiving”. Nulla di personale, Heather: questo messaggio vale per te tanto quanto per le altre persone che divorano l’esistenza non solo dei tacchini ma anche di tutti gli altri miliardi di animali allevati col solo fine di morire. Circa 40.000 vittime al secondo.
L’unico modo che abbiamo noi umani per ringraziare chi ci ha donato la vita è quello di non negarne il dono alle altre creature senzienti che hanno tutto il diritto di vivere sulla Terra.
Visto come ti sei battuta per determinate libertà nel biennio scorso, spero che tu possa comprendere che è importante difendere anche il diritto all’esistenza degli animali.
Questo è come i tacchini sono: creature meravigliose, dal piumaggio che lascia a bocca aperta dai dettagli delle cromie. Sono un’opera d’arte vivente, e la bellezza si contempla, non si distrugge per defecarla.

Carmen Luciano











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