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[PISTOIA] Progetto con Pulcini alla Scuola delle Suore Mantellate
Care lettrici e cari lettori,
condivido con voi un fatto che coinvolge gli animali che mi è stato segnalato da più persone, rimaste sconcertate e amareggiate.
Nell’ Istituto Comprensivo “Suore Mantellate” di Pistoia, che fa parte di E-Ducere Consorzio Cooperative Sociali, è stato portato avanti un progetto ‘didattico’ per bambine e bambini della Scuola dell’infanzia: sono stati fatti nascere dei pulcini in un’incubatrice, per poi essere trasferiti in una teca alla mercé degli sguardi curiosi dei più piccoli. Una teca con luci, cibo, acqua, dove i poveri pulcini se ne stanno vicini agli altri in cerca di calore e protezione.
Lontano dalle mani manipolatorie e speciste umane infatti queste dolci creature vivono i loro primi momenti di vita a stretto contatto con le loro madri, iperprotettive. Non è un caso se nel nostro linguaggio viene utilizzato il modo di dire “mamma chioccia”. Peccato che i pulcini fatti nascere in questo luogo siano lontani dalla loro mamma.
Come si può vedere dal fermo immagine del video pubblicato sulla pagina ufficiale dell’Istituto, la schiusa delle uova e la nascita delle piccole creature sono avvenute dentro questo strumento dove alcuni animali appaiono visibilmente ammassati su altri. I messaggi sono stati nascosti, e solo chi segue la pagina da almeno 24 ore può commentare adesso.


Nella mattinata odierna (lunedì 26 febbraio 2024) ho provato a chiamare l’istituto comprensivo Suore Mantellate ed E-Ducere Consorzio Cooperative Sociali per chiedere che fine faranno gli animali coinvolti in questo esperimento.
Dalla portineria della scuola Suore Mantellate non hanno saputo darmi una risposta, invitandomi a richiamare fra qualche ora, mentre dagli uffici di E-Ducere una responsabile mi ha chiesto di lasciare un recapito per essere contattata dalla Dirigente.
Poco fa sono stata contatta, e la risposta è stata la seguente:
le uova sarebbero state donate da alcuni contadini della zona, ed utilizzate in aula per condurre questo progetto didattico. La responsabile ha sottolineato che è stato fatto tutto in regola, ma non era l’ottemperanza alle regole il punto della mia telefonata. Alla fine del progetto, a quanto pare i pulcini torneranno nelle mani dei contadini che li hanno ‘donati’.
Mi sono permessa di esprimere il mio parere divergente, facendo notare che quello è stato un prestito finalizzato all’apprendimento delle bambine e dei bambini a cui non verrà ovviamente spiegato che fine faranno i pulcini una volta diventati grandi.
Mi è stato risposto che no, quello non viene detto (non sia mai possano essere traumatizzati le giovani vite nell’apprendere quanta violenza viene riversata sulle creature della terra, n.d.r.) e che ‘magari i pulcini verranno tenuti liberi e in vita’.
Un pensiero bucolico, utopistico, che quasi edulcora la figura del contadino, ma che purtroppo è ben distante dalla realtà: se i contadini non detenessero gli animali per disporre della loro vita come padroni, decidendo della loro morte come tiranni, non sarebbero contadini, ma attivisti per i diritti animali.
Al mia opinione circa l’aspetto non educativo dal punto di vista morale di questo progetto mi è stato risposto che quando sarò dirigente scolastico potrò scegliere io cosa fare e cosa no.
Agghiacciante.
Esattamente come ho concluso la conversazione con la gentile signora tanto amante degli animali quanto delle idee liberali e antispeciste altrui, non serve essere dirigenti scolastici per decidere quali progetti debbano essere proposti e quali no in una scuola. Basta sollevare l’opinione pubblica, una delle attività che più mi stanno a cuore.
Urge dunque una riflessione con fine didattico e morale su questo tipo di esperimento/progetto condotto affinché le famiglie si sensibilizzino e si oppongano a tali trovate speciste che non fanno altro che portare avanti un atteggiamento prevaricatorio umano nei confronti delle altre specie che la Natura ospita.
Gli animali non esistono per vivere sottomessi alle nostre volontà, alle nostre pretese, ai nostri capricci. La vita è sacra, in ogni sua forma, e deve essere rispettata. Un vero peccato che ciò non venga compreso in primis da realtà religiose, e in secundis da quelle che professano di educare giovani vite.
Per quanto possa essere meraviglioso il miracolo della vita e della nascita di nuove esistenze, ciò deve avvenire in un contesto che non va a denaturalizzare il suo naturale processo.
A bambine e bambini si può spiegare, raccontare, mostrare (con video, illustrazioni, immagini di libri datati) con l’aiuto di una persona esperta in etologia in che modo nasce un pulcino, ma costringere dei pulcini a nascere in una scuola solo per essere mostrati ad alunne e alunni è moralmente discutibile. Soprattutto se quegli animali faranno ritorno nelle mani di chi – per leggi speciste – ne arbitra vita e morte.
Che fine faranno queste creature?
Diventeranno il cibo di qualcuno? Finiranno sulle tavole, nello stomaco, nel wc di qualche essere umano dopo essere venute alla luce sotto piccoli occhi curiosi?
Chi desiderasse dare voce a questi animali che non possono difendersi, può scrivere una mail dai toni pacati e civili ai seguenti indirizzi:
l.accardi@fismservizi.net
info@scuolamantellate.it
Testo tipo:
Gentile dirigente E-Ducere,
Gentile dirigente scolastico / Scuola Suore Mantellate
ho appreso con molto dispiacere che nel vostro istituto è stato portato avanti un progetto scolastico con pulcini come protagonisti. Ho avuto modo di vedere il video sulla vostra pagina della schiusa, e fa soffrire la vista di alcune di quelle povere creature ammassate fra di loro e compresse alla superficie dello strumento utilizzato. Ho saputo che sono uova donate da contadini della zona e che questi animali torneranno nelle loro mani a progetto concluso.
Con questa e-mail intendo dunque esprimere tutta la mia lontananza dal vostro modus operandi educativo dimostrato con questo progetto. I pulcini, come tutti i cuccioli, hanno bisogno della loro mamma – che è la creatura che devono vedere per prima dopo la schiusa dell’uovo e con cui possono comunicare quando sono ancora protetti nel guscio. Ciò sembra non sia stato tenuto di conto, questo solo per mettere al primo posto la volontà di mostrare come essi nascono in un contesto asettico di dominio umano sulle altre forme di vita.
Gli animali in mano ai contadini (quasi la totalità dei contadini) sono creature dalle quali si pretende qualcosa, a partire dalla forza lavoro fino alla cessione del corpo per intero. È retorico domandarsi che fine faranno questi pulcini una volta diventati grandi: lo racconterete mai, senza filtri e censure edulcoranti, ai bambini che avete incantato con queste piccole creature?
Perché se è così “normale” uccidere gli animali per cibarsene (cosa che con piacere ho smesso di fare da anni), certe violenze vengono omesse con grande cura?
Il dominio umano è un concetto culturalmente costruito e naturalizzato dal sistema in cui facciamo parte. Non siamo superiori a nessuna specie, e la vita altrui non è di nostra proprietà.
Non siamo padrone e padroni di nessuno davanti alle leggi della Natura, sebbene per quelle artefatte umane pretendano il contrario.
Gli animali devono essere rispettati e lasciati in pace, e non finire alla nostra mercé.
Vi invito quindi a intraprendere iniziative diverse quando si desidera educare le giovani vite alla scoperta di dinamiche, comportamenti e caratteristiche delle altre specie che la Natura ospita e con le quali non siamo in grado di coesistere senza sfruttarle e tormentarle.
Collaborate con enti, associazioni, rifugi e personale qualificato che tutela gli animali, e non con chi ha fatto della loro vita uno strumento di sostentamento.
Distinti saluti.
Nome, Cognome, Città
Grazie per la vostra collaborazione.











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