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°°Food Truck con Slogan Antivegan: “I Vegani Noi Li Mangiamo!”°°

Pochi giorni fa una ragazza mi ha contattato per segnalarmi un fatto che l’ha lasciata enormemente amareggiata e che meritava di essere raccontato sul mio blog come ennesima realtà di modus agendi contro chi ha abbracciato l’alimentazione vegan per rispetto degli animali.

La segnalante si trovava a una festa di paese a Ceriano Laghetto, Monza Brianza. Erano circa le 22 di sera e alla festa erano presenti diversi punti dove poter consumare cibo. Quando si è avvicinata a un food truck per ordinare qualcosa mai avrebbe immaginato di trovare slogan antivegan sulla lavagna posta al furgoncino:se sei arrivato fino qui non sei vegano… Ricordati che… #iveganinoilimangiamo!!! Ho cucinato cose che voi vegani non potete nemmeno immaginare!”

Come se non bastasse la scritta sulla lavagna, lo slogan antivegan era presente anche stampato sulla maglietta della donna che serviva la clientela, accompagnato da un disegno aberrante: un hamburger animale intento a rincorrere con gaudio un panetto di tofu terrorizzato.

“Le ho chiesto di poter fare la foto alla sua maglietta, e lei tutta fiera se l’è fatta fare. Poi le ho fatto i miei complimenti per essere arrivata a quell’età senza capire niente e le ho detto di vergognarsi. Mentre andavo via mi ha detto che dovevo vergognarmi io”.

Diversamente da quanto vaticinava la scritta sulla lavagna, era vegana eccome una delle persone arrivate fino al furgoncino, e come qualsiasi altro cliente avrebbe ordinato da bere o qualcosa da mangiare chiedendo prima se fossero disponibili opzioni veg.
Invece, tout court, le è stata servita aspra scortesia.


Nei confronti dei gestori del food truck “Dai Bravi Ragazzi” (questo è il nome dell’attività itinerante, come si è ben compreso dalla seconda foto) desidero adesso indirizzare due parole pubbliche, perché è necessario e doveroso farlo..

Cari bravi ragazzi, ragazzi bravi (viene naturale pensare a Manzoni…),
c’era veramente il bisogno di arrivare a spendere tempo e soldi per scrivere su una lavagna frasi contro chi è vegan e farsi addirittura realizzare delle magliette con le stesse tristi diciture?
Perché così tanto astio?
Perché arrivare a esternare insofferenza verso chi non mangia animali?
Non appaga già il vostro animo il fatto che le leggi attuali della società in cui viviamo vi legittimino a vivere economicamente servendo resti di animali che desideravano vivere?
Non gonfia già il vostro ego sapere che fate parte di quella maggioranza di esseri senzienti che vive a discapito di altri esseri altrettanto senzienti, fatti nascere, costretti a vivere una non vita col solo fine di morire e di finire fatti a pezzi?
Non vi basta servire, mangiare, digerire e defecare le altre specie? Pure i vegani?

Trovo la vostra idea noiosa, mediocre, di pessimo gusto. Forse pensavate di essere simpatici, fomentati magari da qualche pagina social che deride chi è vegan, gestita da individui che sicuramente non passeranno alla storia per aver fatto qualcosa di positivo per il mondo e per l’umanità. Forse pensavate di strappare qualche sorriso, qualche sciocca risata a bocca piena a coloro intenti a masticare membra animali.. chissà.
Una scelta alquanto sconveniente, visto che le alternative vegetali stanno generando una vendita pari a 500 milioni, e che il veganismo si sta largamente diffondendo come stile di vita etico ed empatico in Italia.
Anziché essere accoglienti (almeno con le persone) e dimostrare di saperci fare nel mondo della ristorazione, avete preferito intraprendere la strada sbagliata della derisione (?), dello scherno (?), dell’ironia su ideali che sono fra quelli più seri che hanno visto gli albori sulla Terra. Forse, impegnati a scegliere il pennarello da usare per scribacchiare sulla lavagna o a decidere quale illogica grafica usare per le vostre T-shirt, non avete trovato tempo per informarvi bene sul veganismo e sulla sua origine.
Io e tantissime altre persone, inclusa quella che mi ha segnalato le vostre prodezze, siamo felici di aver abbracciato uno stile di vita fatto di empatia, rispetto, amore, tutela verso le altre creature e verso l’ambiente che è casa anche vostra. Con orgoglio ci definiamo usando un termine coniato 79 anni fa, nel 1944, mentre il mondo era in guerra e la società viveva un capitolo nero della Storia. Rincuora sapere che a quel tempo c’era qualcuno che pensava al rispetto universale di ogni forma di vita, mentre altri esseri ‘umani’ trattavano i propri simili ritenuti inferiori come animali, attingendo idee dal settore zootecnico intensivo per eliminarli meglio nei campi di concentramento.

Vorrei semplicemente dirvi che non siete divertenti, e che se i vostri cartelli e le vostre magliette fossero stati esposti in un luogo più civile rispetto all’Italia (in Inghilterra, per esempio) riguardo alla tutela delle minoranze, probabilmente ne avreste dovuto rispondere davanti alla legge.

Ma in Italia, pur non avendo ancora leggi che ci tutelano, abbiamo un potere mediatico e sociale non indifferente capace di far comprendere anche ai più restii che non è il caso di offendere i nostri ideali.

Spero che tali imbarazzanti esternazioni vengano prontamente rimosse dalla pubblica vista nel vostro food truck, e che le persone vadano a consumare altrove, da gestori più rispettosi che giullareschi, fino a quando non sarà fatto.



Carmen.




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