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°° La Sofferenza alla quale, forse, non hai mai fatto caso °°

Dietro le cose più banali che usi quotidianamente, si può nascondere una enorme sofferenza sugli animali.
Spesso non ce ne rendiamo conto perchè il clima di omertà in cui viviamo ci impedisce di venirne a conoscenza.
Sta a noi indagare sulla storia del prodotto che usiamo, dell’alimento che mangiamo.. per scoprire se è il frutto di dolore animale o no.
I prodotti incriminati sono soprattutto quelli che, a detta di qualcuno che adora fare il lavaggio dell’altrui cervello, sono naturali e “fanno bene alla salute”.

Iniziamo.

Il LATTE

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Da sempre visto come bevanda indispensabile per una corretta crescita e sviluppo sia per i bambini che per gli adulti
il latte viene inteso come secrezione mammaria “spontanea” delle mucche. Se chiedete a un bambino che ha ricevuto una scarsa educazione al riguardo
“cosa fa la mucca”, egli sicuramente risponderà “la mucca fa MUU/ la mucca fa IL LATTE”.
Risposta che denota l’enorme stereotipazione che ha ricevuto questo animale. Dire che la mucca fa il latte è come dire che la donna fa il latte.
La mucca, da madre, ha il latte quando aspetta il suo cucciolo. Dato che il vitellino può continuare a bere il latte della madre ache fino al terzo anno di età
l’essere umano non ha perso l’occasione di poter sfruttare. Infatti nessun cucciolo passa tre anni di vita con la propria mamma, in quanto viene da lei tolto e ucciso. Intanto, la mucca che ha sempre il latte, viene munta meccanicamente in piedi, per incessanti ore, provocandole stress.
Quindi, non solo viene privata dell’amore di suo figlio, ma dovrà vivere anni in piedi in un capanno con macchinari che le succhiano il latte.
Dopo anni di sfruttamento, il suo corpo intorpidito, viene spedito al macello, per essere trasformato in un simpaticissimo cibo, il Wustel.

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Le madri umane che con amore comprano il latte di altre madri, dovrebbero riflettere su questa cosa.
Dove va a finire la solidarietà femminile?
Un’alternativa a tutta questa sofferenza c’è, ed è anche migliore!

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Le alternative al latte di mucca sono : il latte di riso, il latte di soya & il latte di mandorle.
Questi tipi di latte sono di origine vegetale, biologici e soprattutto ad alta digeribilità.Provare per credere.
Nessun essere animale viene sfruttato per produrli. Inoltre, il loro sapore è nattamente migliore! Ora tocca a te decidere…


LE UOVA & LA MAIONESE
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Dietro una scatola di cartone riciclato contenente sei uova c’è la tragica esistenza delle galline.
Molti di voi al supermercato sceglieranno la confezione che costa meno. Avete mai pensato a cosa comporta il vostro risparmio?
Certo, risparmiate centesimi di euro, ma non risparmiate la vita a milioni di galline che, ogni giorno, producono le uova PER VOI.
Dietro una confezione di maionese fatta con uova, si nasconde la stessa sofferenza.

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Ammassate in gabbie larghe 25 centimentri, le galline sono costrette a “vivere” una vita poco dignitosa in capannoni costantemente illuminati da luce artificiale
(perchè le galline fanno le uova di giorno) , indotte a deporre tutto il tempo. Non possono aprire le ali, non possono razzolare, fare bagni di polvere.
Non possono CAMMINARE  e svolgere le più quotidiane azioni che una gallina libera fa.
Vengono trattate come oggetti che producono, e che devono continuare a produrre.
Molte di loro pur di non vivere in condizioni di tale sofferenza con il becco si feriscono al cuore (quasi un suicidio!).
Per evitare tutto questo, gli allevatori tagliano la punta del becco, con ulteriore sofferenza della gallina.
Quando una gallina muore, viene rimpiazzata subito da un’altra. Vengono fatte nascere pulcini nell’incubatrice, poichè le galline non hanno tempo di covare.
I pulcini maschi, che sarebbero da grandi IMPRODUTTIVI, vengono TRITURATI VIVI!
Anche in questi casi, l’alternativa migliore a uova e maionese c’è.

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In alternativa alle Uova da allevamento in gabbia potete scegliere quelle da allevamento BIOLOGICO che prevede un’ampio spazio al verde per le galline, trespoli per deporre le uova, terra per fare bagni di polvere.Le galline sono molto più rilassate.E ciò che mangiano è di origine biologica.
Oppure, se volete farla breve, eliminate completamente le uova dalla vostra dieta.Ricche di colesterolo, le uova non sono semplici da digerire.
L’uomo può vivere benissimo senza alimetarsi di esse (si guardi all’alimentazione Vegana).
Qui sotto, la Legenda che potrà esservi utile nella scelta delle uova.

Per chi invece (come me!) adora il gusto della maionese, ma non ciò che viene imposto alle galline, esiste la maionese VEGAN ormai reperibile in quasi tutte le erboristerie.Mantiene il gusto della classica differenza, ma non ha alcun ingrediente animale all’interno!Assolutamente squisita, provatela!


I PRODOTTI PER IL CORPO.. E PER LA CASA

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Quante volte abbiamo sentito dire “..Perchè voi valete?”.
Tutte le pubblicità dei prodotti per il corpo, per l’igiene intima, per i capelli ecc puntano a mettere in risalto l’importanza della persona che usa tali prodotti.
Niente in contrario a prendersi cura di se stessi!
Ma.. se i prodotti che usiamo fossero la causa della SFIGURAZIONE e addirittura della morte di tanti animali?
Sicuramente questo le star che sponsorizzano queste marche Killer non lo dicono..
Sta a noi capire quale marca dobbiamo scegliere, che sia buona IN TUTTI I SENSI.

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Milioni di animali (coniglietti,cavie,gatti,beagles,ratti..) ogni giorno vengono utilizzati per test clinici.
Sfigurati da creme,rossetti.. Asfissiati da gas,profumi.. Bruciati da centinaia di prodotti..
Tutto questo avviene per provare che il prodotto non è dannoso per l’uomo. Se ci pensate bene però, ogni essere vivente è diverso dall’altro.
Ciò che è innocuo per un ratto, può essere letale per l’uomo. La sperimentazione su animali dunque è inutile.. è pura sevizia gratuita.
Esistono test alternativi che non coinvolgono la vita di animali innocenti.
Boicotta i prodotti che sull’etichetta riportano la scritta “testato dermatologicamente/clinicamente” e scegli quelli con la dicitura “non testato su animali”.
Solo noi consumatori, decidendo ciò che è giusto comprare, possiamo indirizzare il commercio sulla retta via.
Lo stato non fa niente contro la vivisezione (basti guardare che l’Italia ha aderito alla nuova legge Europea che prevede il vivisezionamento di CANI & GATTI randagi) .. e allora rimbocchiamoci le maniche noi! Riduciamo le ditte killer alla fame. Costringiamoli a dover cambiare metodi!
I prodotti non testati su animali hanno sull’etichetta IL SIMBOLO DEL CONIGLIETTO!

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Le marche Cruelty Free!
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VESTITI & ACCESSORI

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Assolutamente da boicottare sono gli abiti con bordatura in pelliccia e gli accessori in pelle e cuoio.
Il Cuoio è derivato dalla pelle degli animali, e per la sua produzione il livello di inquinamento prodotto è incalcolabile.
Dietro una bordatura vera in pelliccia di un cappotto, per esempio, non immaginate quanta sofferenza c’è.
Animali allevati, lasciati al freddo nelle gabbie in inverno per far si che la loro pelliccia diventi più folta..
Vengono uccisi a bastonate, con scariche elettriche, addirittura scuoiati vivi!
Tutto questo per moda? La moda finisce dove inzia la morte degli altri.

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Scegli l’alternativa migliore che non implichi la mattanza di animali.
Non siamo più ominidi che vivono nelle caverne e devono vestirsi con la pelle degli animali. Siamo nel 21esimo secolo,
l’uomo ha fatto tanti progressi anche nel settore tessile. Sul mercato c’è vasta scelta di capi realizzati con materie prime “buone”.
Caldo Cotone, i materiali sintetici (da non preferire però), la canapa, il lino ecc..

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Sbarellababy_Cuore rosso

°° la sofferenza delle mucche da latte °°

La filiera produttiva del latte negli allevamenti intensivi è un sistema di sfruttamento perfezionato con l’ausilio delle tecnologie, dei farmaci e della genetica.
Il latte è il prodotto di una lunga catena di sofferenze degli animali.
Infatti le vacche sono trattate per produrre fino a 50 litri di latte al giorno.
Per la produzione di tali quantità di latte una mucca, allevata secondo i criteri dell’allevamento intensivo, è normalmente costretta a partorire un vitello l’anno. Ciò comporta per questi animali una coincidenza tra allattamento e gravidanza durante la maggior parte dell’anno.
Le mucche da latte, infatti, allattano e sono incinte contemporaneamente per circa sette mesi. La lattazione si interrompe solo due mesi prima della nascita del vitello, ma dopo tre mesi dalla nascita del piccolo la mucca è nuovamente incinta, attraverso l’inseminazione artificiale, e così il ciclo gravidanza-allattamento ricomincia.
I cuccioli sono allontanati dalla madre dopo 1-3 giorni dalla nascita, ma continuano a cercarla per molto tempo dopo la separazione. Le femmine rientrano nel ciclo produttivo del latte, mentre i vitelli maschi sono nella maggior parte dei casi inviati alle aziende per “ingrassarli”, seppure sottoposti a una dieta povera di ferro affinché “producano” la carne bianca di vitello.
 

Una produzione di latte così elevata in confronto a quella naturale, rende i loro corpi sproporzionati.
Presentano enormi mammelle, gonfie e pesanti, frequentemente soggette a mastiti, dolorosa infezione batterica le cui cause principali sono costituite dalle macchine per la mungitura automatica e dalle scarse condizioni igieniche degli allevamenti.
La prevenzione e cura delle mastiti richiede massicce quantità di farmaci: si ritiene che ogni anno siano utilizzate milioni di dosi di antibiotici (spesso penicillina) per questa patologia.
Il peso delle mammelle incide considerevolmente sulle zampe posteriori, danneggiandole gravemente, e sono molto frequenti i casi di zoppie riscontrati nelle mucche da latte.
Oltre al peso, un fattore determinante è rappresentato dal fatto che durante l’inverno sono spesso alloggiate in poste, nella maggior parte dei casi troppo strette per consentire loro un adeguato spazio, così spesso le zampe posteriori degli animali restano per ore nel canale di scorrimento dei reflui, subito dietro le poste. Altro fattore è costituito dall’insufficienza della lettiera sulla quale le mucche si sdraiano, e quindi a contatto diretto con il pavimento che causa loro abrasioni e infiammazioni delle articolazioni.
Quando una mucca da latte mostra segni di patologie o debolezza, o diminuisce la produzione di latte e la capacità di riproduzione viene giudicata non più redditizia e quindi avviata al macello. In un altro luogo rispetto all’allevamento in cui è sempre vissuta.
Esse sono difficoltose da trasportare, perché spesso sono tanto debilitate o sofferenti da non riuscire a deambulare. Un’infinita di elementi combinati come: tecniche di allevamento intensivo, l’alimentazione ad alto contenuto proteico, la selezione genetica per ottenere un’elevata quantità di latte, i problemi cronici alle zampe, le patologie, la paralisi da parto e altro , le rende vulnerabili e doloranti.
Già al momento delle operazioni di carico numerose mucche non sono più in grado di camminare.
Tante di loro non riescono ad alzarsi e rimangono accasciate: sono le “mucche a terra”.
Nel viaggio verso il mattatoio la sofferenza di queste mucche non è un elemento preso in considerazione.
L’importante è che arrivino a destinazione come carne ancora viva, per permettere all’allevatore di trarne il profitto adeguato.
Per legge, in fase di carico (e scarico) gli animali non devono essere mai mantenuti in sospensione con mezzi meccanici, sollevati o tirati per la testa, le corna, le zampe, la coda o il vello.
La legge viene però contravvenuta e le “mucche a terra, e non solo loro, spesso vengono: trascinate con una catena o una fune legate a una o a due zampe, spinte sul camion con mezzi meccanici come pale di trattori, sollevate e scaricate, dopo averle imbracate sommariamente, nel camion, con l’ausilio di elevatori, verricelli o mezzi meccanici simili.
Un esempio fra tutti, osservato in un mercato alimentare all’ingrosso del Nord Italia, descrive come una bovina che giaceva in terra lungo il passaggio degli animali sia stata: spinta, caricata sul trattore, trascinata per la coda, schiacciata, calpestata, fatta rotolare sul camion. A queste azioni di violenza, si sono poi aggiunte le torture con un pungolo elettrico, utilizzato in varie parti del corpo, incluse le zone genitale e anale, per almeno 10 volte.
Ci chiediamo quanto sia profonda l’insensibilità dell’allevatore che sfrutta una mucca da latte fino a che non si regga più in piedi e poi, non pago di tutto ciò che quella mucca gli ha dato come guadagno, anziché ucciderla sul posto senza farla soffrire ulteriormente come prescrive la legge, la fa trasportare tra atroci sofferenze al macello per ricavarne un profitto maggiore.

INVITIAMO LA GRANDE DISTRIBUZIONE A DARE SEMPRE PIU’ SPAZIO A LATTE E LATTICINI PROVENIENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA CERTIFICATA DOVE GLI ANIMALI SONO ALLEVATI NEL RISPETTO DEL LORO BENESSERE.

 
 
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il latte?
A Ognuno il suo!
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