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°°Trova un Cucciolo di Ratto e lo Allatta fino allo Svezzamento: la Meravigliosa Esperienza di Samanta°°

La storia di cui sto per parlarvi ha del meraviglioso, come meraviglioso è ogni atto di amore incondizionato verso ogni forma di vita. Si tratta del salvataggio di un cucciolo di ratto da parte di un’anima di luce buona che ho tra i contatti di Facebook ormai da anni: Samanta Jain.
In un mondo dove non mancano persone prive di empatia, ne esistono altre capaci di colmare grandi vuoti e di compiere gesti carichi di energie alte.

Samanta ha trovato un cucciolo neonato abbandonato e non si è voltata dall’altra parte. Si è fatta carico di lui allattandolo e accudendolo fino allo svezzamento. È stato così bello ed emozionante sapere che è riuscita a farlo crescere fino a liberarlo, restituendolo alla natura, che le ho chiesto di concedermi un’intervista per il mio blog.

Personalmente ho fatto da mamma a decine di gattini rimasti orfani, creature delicate che con tanto impegno sono riuscita a far diventare adulte, ma cosa significa fare da mamma a una creaturina ancora più piccola e per giunta demonizzata dalla cultura umana? Come si può intervenire per salvare questi piccoli esemplari se si trovano in difficoltà?
Ciò che mi ha portato a desiderare di scrivere questo articolo non è stato solo il bisogno di capire come si possono accudire dei cuccioli simili, ma anche un sentimento di riscatto per la mia coscienza.

Anni fa, quando ero piccola, il cane dei miei nonni fece scappare dei topi che avevano un nido con dei piccolini all’interno.
Riuscii a convincerli a non ammazzarli. Ho sperato tanto che la coppia di genitori tornasse poi dai loro cuccioli, ma non accadde mai. Per me, sempre stata ipersensibile verso ogni forma di vita, è stato straziante saperli senza cure e destinati alla morte.
Sentivo che mancava il respiro anche a me. Chiesi se potevamo fare qualcosa, suggerii di allattarli in qualche modo, ma la mia richiesta fu liquidata con un insensibile “sono solo topi”, come se fossero creature immeritevoli di esistere ma solo di perire.
Quegli esserini rosa tenue, con gli occhi chiusi e il cuoricino che batteva, gli uni che si stringevano agli altri per farsi calore, indifesi, lasciati a morire sono rimasti nel mio cuore e anche sulla mia coscienza.

A loro vanno le mie più profonde scuse, e la dedica di questo articolo che spero possa sensibilizzare le persone.


Buona lettura.






Cara Samanta, in che condizioni è stato trovato il cucciolo che hai recuperato?
Il piccolo ratto Norvegese selvatico era un neonato con gli occhi chiusi, l’ho trovato all’esterno davanti il portone di casa in buone condizioni di salute. E’ stato portato dai miei gatti oppure la sua mamma lo ha lasciato e allontanato forse perché malata o in pericolo di vita.


Hai chiesto aiuto a qualche veterinario specializzato?
Già ho avuto esperienze passate di assistenza per ratti e topolini, vivendo in un bosco incontro molto spesso animali selvatici sani e in difficoltà, quindi sapevo come organizzarmi ed agire. Successivamente mi sono rivolta a biologi, veterinari per animali esotici e volontari che si occupano di ratti per consigli sulla sua liberazione in natura dopo lo svezzamento.


Che tipo di latte è stato somministrato e quante volte?
Il latte che ho somministrato è quello adattato per cuccioli di gattini, ho usato un contagocce. Il ratto beveva fino a sazietà. Non bisogna dare latte vaccino a questi animali, perché possono morire. Quando è neonato il latte deve essere dato ogni due ore anche di notte. Dopo 10/15 giorni circa il rattino ha aperto gli occhietti e lo allattavo ogni tre-quattro ore.


Quali cure sono state dedicate al piccolino?
Tenevo al caldo costantemente il ratto con la borsa dell’acqua calda coperta da un copri cuscino in pile e lui si accucciava e dormiva felicemente. Ma per mantenere la stessa temperatura calda, in futuro, comprerò i tappetini elettrici riscaldanti ottimi anche per i gattini neonati abbandonati. Dopo aver mangiato occorre far fare al piccolo i bisogni e io utilizzavo un semplice batuffolo di cotone che bagnavo con l’acqua tiepida e lo passavo sui genitali. Quando il ratto ha aperto gli occhi ho continuato a dare il latte aggiungendo qualche alimento come gli omogenizzati, la frutta fresca come la banana, frutta secca, verdura, legumi e cereali cotti. Ho evitato rigorosamente alimenti commerciali con coloranti, grassi e zuccheri. Le mie mani erano la sua mamma, la sua sicurezza e gioia, il ratto mi saliva sulla mano e voleva tante coccole sulla testolina. In vista della liberazione dopo poco lo svezzamento non l’ho più toccato, quando ormai era autonomo e soffriva la prigionia


Che messaggio senti di dare alle persone?
Mi sento di dire che non bisogna assolutamente uccidere i ratti e i topi, primo perché è ingiusto togliere la vita a qualsiasi essere vivente essendo la cosa più bella che si ha, secondo perché non sono animali che fanno male all’uomo;
sono ricettivi, molto intelligenti e sensibili, socievoli e simpatici.
E’ molto raro che un ratto possa contagiare con malattie trasmissibili all’essere umano come la leptospirosi, perché il contagio avviene se ingeriamo le sue urine e feci o se ci morde a sangue, cosa molto improbabile se noi non lo aggrediamo.
Il ratto è una preda e ha l’istinto di nascondersi, è timido e non ha l’intenzione di far del male agli umani.
Il veleno che diamo ai topi e ratti provoca l’arresto cardiaco, le trappole possono paralizzarlo e la colla lo farebbe soffrire lentamente per molto tempo e morirebbe tra atroci agonie!
Tutti questi metodi sono crudeli! Sono animali innocenti, indifesi e dolcissimi e come qualsiasi altro animale non merita di soffrire. Concludo dicendo che nessuno ha il diritto di fare violenza verso questi animali, ma bisogna conoscere la loro natura, rispettarli e trattarli con compassione! Consiglio di contattare associazioni e volontari che si occupano nello specifico di ratti e topi qualora qualcuno inesperto dovesse aiutarli e salvargli la vita.
Su internet ci sono molti riferimenti di attivisti animalisti.
Lascio anche la mia email per qualsiasi informazione al riguardo jainismoitalia@gmail.com




Foto-testimonianza di Samanta Jain:


Il ritrovamento




Durante l’allattamento con contagocce




Crescita del rattino e infoltimento della pelliccia



Trasformazione in morbido rattino, prima di essere liberato



Ringrazio Samanta Jain per aver salvato questa creatura della Natura, e per avermi concesso questa intervista per farvi conoscere una stupenda testimonianza di amore incondizionato.


Carmen.

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