°°La Mia Prima Settimana Zero Waste°°

Cari e care followers, voglio raccontarvi di come è trascorsa la mia prima settimana zero waste, vissuta nella totale consapevolezza che è possibile esistere senza generare quotidianamente rifiuti.


Come vi ho spiegato nell’articolo del 9 marzo 2019, la scintilla è scattata in me dopo una lezione di inglese con la professoressa Hale (che ringrazio infinitamente) riguardante l’inquinamento dato dalla plastica. La lezione inoltre ha dato spazio ad un TED talk molto interessante su uno stile di vita a zero rifiuti di una ragazza.

La prima cosa che ho fatto è stata una riflessione sui miei rifiuti prodotti. Mi sono chiesta: “dove sbaglio? Dove posso migliorare? Quali sono i beni che consumo che mi portano a generare spazzatura?“.

Ho realizzato che i miei rifiuti giornalieri erano costituiti dall’involucro degli alimenti (tarallini alla macchinetta all’università, plastica d’imballaggio della verdura ecc) e delle bevande (bottigliette di plastica).
Così, mi sono detta: “perché non provare ad evitare tutto questo?“.

Quando l’indomani della riflessione mi sono ritrovata in un supermercato alla ricerca di soli alimenti sfusi o con confezione in carta/mater-bi ho capito che non sarebbe stata una passeggiata. In mezzo a quella valanga di cibo in vaschetta, sacchetto, pacchetto e cellophane ho pensato di non poter comprare niente, e in un certo senso mi sono sentita un po’ smarrita. Come quando vuoi andare in una direzione e ti trovi in un vicolo cieco.
Per fortuna però la mia determinazione ha avuto la meglio. Senza perdere né la speranza né la convinzione, ho semplicemente comprato le poche cose che potevo comprare senza infrangere la mia volontà di non produrre rifiuti plastici: cavolo cappuccio viola e zucchine verdi inserite in sacchetto di mater-bi compostabile.

Il resto degli acquisti l’ho fatto poi al mercato contadino di Pisa (2° e 4° sabato del mese, in Piazza S. Caterina) dove ho trovato un banco di un ragazzo vegano con alimenti fatti a mano e sfusi. Qui ho acquistato una buonissima schiacciata, delle tagliatelle farro & castagne e presso un altro stand ho comprato una zucca biologica km0.

Oltre al mercato contadino mi sono recata per la prima volta al negozio Bio al Sacco (Via Garibaldi 101, Pisa) dove ho trovato tantissimi alimenti sfusi da poter acquistare inserendoli in barattoli e contenitori portati da casa.

Avendo tutta la dispensa e il frigo pieno di alimenti, ho potuto preparare in casa pranzi e cene con cereali, legumi, semi, ortaggi e verdure senza confezioni plastiche. Al posto di cereali o biscotti, ho iniziato a fare colazione e spuntini di mattina e pomeriggio con frutta fresca ed estratti fatti in casa (santo estrattore!).

Abbiamo una pianta di limoni sul balcone. Ho usato i suoi frutti per questo succo Ace!


Per i pasti consumati a mensa invece ho evitato di farmi dare posate usa e getta (ho usato quelle in bambù che adoro) e acqua imbottigliata.

Costano solo 12 euro, si possono acquistare QUI



E parlando di acqua in bottiglia..
Il 9 marzo ho acquistato una borraccia-thermos in metallo da 750 ml. L’ho utilizzata tutta la settimana per portare con me acqua fresca (presa dal distributore d’acqua pubblica). L’ho trovata davvero pratica, robusta e utilissima: la quantità d’acqua che riesce a contenere mi basta per tutto il tempo che passo fuori casa. Questo piccolo investimento di 19 euro circa ha evitato 14 bottigliette di plastica da 500 ml l’una da smaltire.
Ed è solo la prima settimana!

Per quanto riguarda la cura del corpo, ho controllato bene nei miei beauty-case, perché vivere zero waste vuol dire soprattutto usare e consumare ciò che già si possiede, senza sprechi. Fra le cose che avevo, ho trovato diversi cosmetici e saponi solidi senza packaging.
Ammetto di avere la tendenza a comprare tanti prodotti per poi ritrovarmi i mobili pieni. Ma anche su questo sto sto lavorando molto e posso ritenermi fiera: da settimane non cado in tentazione e non ho comprato niente di nuovo.

Un sapone solido abbinato ad una spugna capace di intensificarne la schiuma, un olio massaggi per il corpo (Lush) e il deodorante solido Lamazuna: alleati vincenti per la cura del corpo a basso impatto ambientale.

Ma alla fine, dopo 7 giorni di attenzioni verso l’ambiente, cosa ho prodotto come rifiuti?
Davvero poche cose: tre scontrini fiscali (ahimè in carta chimica che non può essere riciclata), un incarto in plastica che avvolgeva una confezione di sfoglie per lasagne senza latte e uova (non le ho trovate sfuse) e.. la mia vecchia patente sostituita con una nuova! Queste sole, cinque cose. Null’altro.

Incredibile? Già, eppure è così.
Difficile? Magari può sembrarlo, ma vi assicuro che se sono riuscita io ad arrivare a questo primo, piccolo traguardo possono riuscirci tutti.

Sono davvero felice di aver intrapreso questo nuovo modo di vivere, più rispettoso dell’ambiente. La mia vita è in continua evoluzione, e il mio blog con essa. Pertanto, troverete sempre più idee e consigli in base alle esperienze personali che reputo interessanti da condividere. Spero vi faccia piacere 🙂


Al prossimo articolo e… Think Green!

Carmen.

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Informazioni su Carmen Luciano

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Pubblicato il 15 marzo 2019, in °Ecologia° con tag , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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