Archivi giornalieri: 15 marzo 2019

°°La Mia Prima Settimana Zero Waste°°

Cari e care followers, voglio raccontarvi di come è trascorsa la mia prima settimana zero waste, vissuta nella totale consapevolezza che è possibile esistere senza generare quotidianamente rifiuti.


Come vi ho spiegato nell’articolo del 9 marzo 2019, la scintilla è scattata in me dopo una lezione di inglese con la professoressa Hale (che ringrazio infinitamente) riguardante l’inquinamento dato dalla plastica. La lezione inoltre ha dato spazio ad un TED talk molto interessante su uno stile di vita a zero rifiuti di una ragazza.

La prima cosa che ho fatto è stata una riflessione sui miei rifiuti prodotti. Mi sono chiesta: “dove sbaglio? Dove posso migliorare? Quali sono i beni che consumo che mi portano a generare spazzatura?“.

Ho realizzato che i miei rifiuti giornalieri erano costituiti dall’involucro degli alimenti (tarallini alla macchinetta all’università, plastica d’imballaggio della verdura ecc) e delle bevande (bottigliette di plastica).
Così, mi sono detta: “perché non provare ad evitare tutto questo?“.

Quando l’indomani della riflessione mi sono ritrovata in un supermercato alla ricerca di soli alimenti sfusi o con confezione in carta/mater-bi ho capito che non sarebbe stata una passeggiata. In mezzo a quella valanga di cibo in vaschetta, sacchetto, pacchetto e cellophane ho pensato di non poter comprare niente, e in un certo senso mi sono sentita un po’ smarrita. Come quando vuoi andare in una direzione e ti trovi in un vicolo cieco.
Per fortuna però la mia determinazione ha avuto la meglio. Senza perdere né la speranza né la convinzione, ho semplicemente comprato le poche cose che potevo comprare senza infrangere la mia volontà di non produrre rifiuti plastici: cavolo cappuccio viola e zucchine verdi inserite in sacchetto di mater-bi compostabile.

Il resto degli acquisti l’ho fatto poi al mercato contadino di Pisa (2° e 4° sabato del mese, in Piazza S. Caterina) dove ho trovato un banco di un ragazzo vegano con alimenti fatti a mano e sfusi. Qui ho acquistato una buonissima schiacciata, delle tagliatelle farro & castagne e presso un altro stand ho comprato una zucca biologica km0.

Oltre al mercato contadino mi sono recata per la prima volta al negozio Bio al Sacco (Via Garibaldi 101, Pisa) dove ho trovato tantissimi alimenti sfusi da poter acquistare inserendoli in barattoli e contenitori portati da casa.

Avendo tutta la dispensa e il frigo pieno di alimenti, ho potuto preparare in casa pranzi e cene con cereali, legumi, semi, ortaggi e verdure senza confezioni plastiche. Al posto di cereali o biscotti, ho iniziato a fare colazione e spuntini di mattina e pomeriggio con frutta fresca ed estratti fatti in casa (santo estrattore!).

Abbiamo una pianta di limoni sul balcone. Ho usato i suoi frutti per questo succo Ace!


Per i pasti consumati a mensa invece ho evitato di farmi dare posate usa e getta (ho usato quelle in bambù che adoro) e acqua imbottigliata.

Costano solo 12 euro, si possono acquistare QUI



E parlando di acqua in bottiglia..
Il 9 marzo ho acquistato una borraccia-thermos in metallo da 750 ml. L’ho utilizzata tutta la settimana per portare con me acqua fresca (presa dal distributore d’acqua pubblica). L’ho trovata davvero pratica, robusta e utilissima: la quantità d’acqua che riesce a contenere mi basta per tutto il tempo che passo fuori casa. Questo piccolo investimento di 19 euro circa ha evitato 14 bottigliette di plastica da 500 ml l’una da smaltire.
Ed è solo la prima settimana!

Per quanto riguarda la cura del corpo, ho controllato bene nei miei beauty-case, perché vivere zero waste vuol dire soprattutto usare e consumare ciò che già si possiede, senza sprechi. Fra le cose che avevo, ho trovato diversi cosmetici e saponi solidi senza packaging.
Ammetto di avere la tendenza a comprare tanti prodotti per poi ritrovarmi i mobili pieni. Ma anche su questo sto sto lavorando molto e posso ritenermi fiera: da settimane non cado in tentazione e non ho comprato niente di nuovo.

Un sapone solido abbinato ad una spugna capace di intensificarne la schiuma, un olio massaggi per il corpo (Lush) e il deodorante solido Lamazuna: alleati vincenti per la cura del corpo a basso impatto ambientale.

Ma alla fine, dopo 7 giorni di attenzioni verso l’ambiente, cosa ho prodotto come rifiuti?
Davvero poche cose: tre scontrini fiscali (ahimè in carta chimica che non può essere riciclata), un incarto in plastica che avvolgeva una confezione di sfoglie per lasagne senza latte e uova (non le ho trovate sfuse) e.. la mia vecchia patente sostituita con una nuova! Queste sole, cinque cose. Null’altro.

Incredibile? Già, eppure è così.
Difficile? Magari può sembrarlo, ma vi assicuro che se sono riuscita io ad arrivare a questo primo, piccolo traguardo possono riuscirci tutti.

Sono davvero felice di aver intrapreso questo nuovo modo di vivere, più rispettoso dell’ambiente. La mia vita è in continua evoluzione, e il mio blog con essa. Pertanto, troverete sempre più idee e consigli in base alle esperienze personali che reputo interessanti da condividere. Spero vi faccia piacere 🙂


Al prossimo articolo e… Think Green!

Carmen.

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°° #ClimateStrike: Rinnovata Consapevolezza o Malcelata Ipocrisia? °°

Venerdì 15 Marzo 2019 si è tenuto lo Sciopero Mondiale per il Clima. L’idea del “Climate Strike“, partita da una giovane attivista svedese di nome Greta Thunberg, ha riscosso enorme successo riuscendo a coinvolgere studenti di ogni età.

Così, stamattina, migliaia di persone si sono riversate nelle piazze delle principali città italiane, come avvenuto in tutto il mondo. Con cartelli alla mano, fischietti e striscioni tantissimi bambini, ragazzi e adulti hanno marciato in strada al grido di “non esiste un pianeta di serie B“.

Anche Pisa, la mia città, ha aderito al Climate Strike. Alle 9.30 piazza XX Settembre era gremita di persone. Così tanta gente in strada non la vedevo da tempo. Cliccate QUI per la diretta video.

Ritrovarmi in quel tumulto desideroso di dare voce alla natura mi ha davvero riempito di gioia: ovunque c’erano bambini con cartelli bellissimi, cori si innalzavano con sottofondo di musica di tamburi, ragazzi e ragazze avevano simboli del pianeta terra dipinti sulle guance.

La felicità, però, è durata poco. E’ bastato osservare alcuni comportamenti per realizzare che forse, là in mezzo, qualcuno era presente solo per emulazione e senza reale spirito di difesa ambientalista.

Sotto le logge accanto a piazza XX Settembre ho visto ragazzi strappare pezzi enormi dalle scatole di cartone lasciate dai venditori di libri usati. Scatole riposte sotto i banchi coperti da teli, che servivano a riporre i libri rimasti invenduti. Questo per scrivere cartelli sul momento. Un controsenso incredibile, scrivere slogan di rispetto per la terra senza rispettare i propri simili.
Ho visto inoltre tante persone fumare, e gettare le cicche di sigaretta a terra, mentre urlavano libertà per il pianeta. Molte altre invece sorseggiavano acqua da bottigliette di plastica, e sorreggevano cartelli sull’impatto ambientale. Che dire dei cappotti bordati in pelliccia vera di animali? Ma l’apoteosi dell’incoerenza è arrivata quando il nostro cartello con slogan di rispetto per ogni forma di vita è stato letto da chi non ha ancora fatto la connessione: facce stralunate e confuse nel vedersi associare l’ecologia al rifiuto di alimentarsi di animali.

“Cosa c’entra l’alimentazione con l’inquinamento?” ho sentito chiedere una ragazza ad una sua amica mentre riceveva un volantino da un gruppo di attivisti vegani. Per fortuna non eravamo i soli ad aver portato questo tipo di informazione. Sfortunatamente, non vi era un numero sufficiente di persone per chiarire le idee a tanti.

Stando ad uno studio dell’Università di Oxford e di Agroscope l’industria della macellazione animale occupa l’83% dei terreni agricoli, producendo il 60% delle emissioni di gas serra. Gas che condannano il nostro pianeta al surriscaldamento che porta gravi conseguenze: siccità, aridità del suolo, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento delle acque e quanto ne consegue.

Del fiume di persone riversatosi in strada per manifestare, solo poche gocce erano davvero mosse da ideali veri, solidi e coerenti.

Quanto ha smosso la giovanissima Greta rimane una bellissima realtà. Da persona che è cambiata nel tempo e continua a cambiare, mi auguro che questa giornata possa rimanere impressa nella mente di chi si è attivato per manifestare. Che sia un punto d’inizio, di partenza, per un’evoluzione interiore che non può far altro che giungere al vero e totale rispetto per gli animali e il pianeta. Che tutte le persone che hanno scioperato per il clima possano realizzare che non è tanto “ai piani alti” che si cambiano le cose, ma che è la forza del popolo “dal basso” a costituire una forza incredibile capace di portare progressi.


Se davvero vogliamo salvare il pianeta dobbiamo smettere di moltiplicare e ammazzare i suoi ospiti: gli animali.




Scoprite le realtà nascoste di allevamenti, macellazione, pesca, caccia e tutto ciò che ruota intorno al business della morte degli animali: www.laverabestia.org

Avvicinatevi ad uno stile di vita etico, basato su un’alimentazione totalmente vegetale. Cliccando QUI troverete qualche consiglio.


Carmen.

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