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°° La SAGRA dell’Oscenità: Le peggiori locandine delle sagre con animali °°

Era da tempo che desideravo scrivere questo articolo mock-ironic su un tema che mi sta proprio in gola: le sagre con menù a base di animali.
Come saprete ce ne sono ovunque e di ogni tipo: la sagra del cinghiale, del coniglio fritto, della tagliata, della bistecca, delle chiocciole, del ranocchio, del pesce, del mammut …
Ah no! Del mammut no.. (Si è estinto millenni fa, per sua fortuna)

La maggior parte di queste sagre si affida, per la realizzazione di locandine pubblicitarie, alle “sapienti” mani artistiche di grafici un pò burloni che credono di essere simpatici raffigurando su carta cose che non rispecchiano la realtà.
Perchè raffigurare un animale felice su un manifesto pubblicitario di una sagra che ha come piatto di base proprio quell’animale ucciso, va oltre la fantascienza.
Oltre al danno, anche la beffa.
Perchè gli animali non solo vengono offesi nel vedersi privare del diritto di esistere, ma si vendono anche presi in giro con una sprezzante ironia sulla loro morte.

Per questo, ho raccolto grazie all’aiuto di persone animaliste, alcune di queste oscenità pubblicitarie che si possono ammirare un pò ovunque in Toscana.
E chissà che i geni che le hanno disegnate non riconoscano il proprio capolavoro capitando per caso sul mio blog !

 

VICOPISANO (PISA) – SAGRA DELLA LEPRE

sagra della lepre

Un coniglietto grigio con un bavaglino rosso a quadri stile tovaglia da pic-nic , in tinta con un cappellino da chef dello stesso colore, teneramente agiato su un piatto piano di colore bianco.
E’ questa l’idea che ha avuto il grafico pubblicitario ingaggiato dagli organizzatori della Sagra della Lepre di Vicopisano.
Il colore rosso è usato per catturare l’attenzione dell’osservatore.
Ovviamente questo disegno così tenero serve a distorcere il pensiero delle menti ancora pure e ingenue come quella dei bambini, che crederanno che a questa sagra ci siano coniglietti felici di darsi in pasto agli umani..

CIRCOLO ARCI DI MARCIGNANA – SAGRA DEL RANOCCHIO

sagra del ranocchio

Ci è andato giù pesante (forse dopo aver degustato troppi vini delle colline?) il grafico pubblicitario che ha realizzato le locandine per la Sagra del Ranocchio di Marcignana, esposte poi su tutta Empoli.
Ciò che si mostra ai nostri occhi è al limite del tragicomico: un ranocchio disegnato stile fumetto con occhi da latin lover che tiene trai denti (denti? un ranocchio?) un pesce.
Sulla destra, qualche centimetro in basso, notiamo invece una scena contro natura: un coniglio grigio che sta iniziando a mangiare  una bistecca.
Come tutti sappiamo i conigli sono erbivori e non mangiano carne.
Ma evidentemente l’effetto del vino non era ancora passato….

CASCINE DI BUTI (PISA) – SAGRA DELLA BISTECCA

sagra della bistecca

Pubblicità danzante per la Sagra della Bistecca di Cascine di Buti, in provincia di Pisa. Per invitare la folla a mangiar bistecca hanno pensato di raffigurarne una con occhi , gambe (pure le scarpe!) e mani..
E proprio sulle mani ci soffermiamo. Che gesti sono?
A metà trai quelli che fa Paolo Bonolis nelle sue trasmissioni nei momenti di simpatia e le mosse di ballo alla Saturday Night Fever. Cosa vorranno mai indicare quegli indici?? Di qua? Di la?
Voglio cogliere il significato tra le righe: secondo me significa “Questo disegno non ha un senso!”.

 

LA STRAMAIALATA DI PIANO – CASTIGLIONE DEL LAGO

 

vitello girarrosto
In occasione del nuovo appuntamento per cibarsi di animali morti organizzato da “La Stramaialata” a questo giro non ci sarà un maiale ma un vitello sul girarrosto.
Nella locandina compare un’improbabile vitello raffigurato mentre esulta sul fuoco con espressione felice.
Veramente uno stereotipo squallido forse frutto di qualche bicchierino di troppo.

LA SERRA – SAN MINIATO (PISA)
SAGRA DEL CUNIGLIOLO FRITTO

sagra_del_cunigliolo_fritto

Sembra uscito da un file di power point di un bambino di 8 anni il manifesto pubblicitario della Sagra del Cunigliolo Fritto di La Serra, a San Miniato.
Un coniglio simil lepre con espressione rassegnata ( raffigurato come non lo vedrete mai alla sagra pertanto stereotipato )  messo a casaccio sullo sfondo accanto a una padella di acciaio.
Ma… cosa cola dalla bottiglia di olio extra vergine di oliva?
cos’è
Un segmento verde?
Se l’intento era quello di rappresentare un filo d’olio versato in padella, i grafici ci sono riusciti veramente ma veramente male.

Aprite gli occhi:
Gli animali non sono contenti di morire.
Guardatelo con i vostri occhi, mentre i loro si chiudono per sempre.
http://www.laverabestia.org

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Se hai una locandina oscena da segnalare, invia una foto all’indirizzo
sbarellababy_animals@hotmail.it
verrà inserita in questo post insieme alle sue compagne!

°° “Il Tirreno” : Quotidiano dal giornalista Specista? °°

Circa un anno fa l’indirizzo del mio blog Il Mondo degli Animali era stato citato in un articolo non firmato (ovviamente, mai metterci la faccia) in data 29 Giugno 2011 che alludeva al post che ho scritto personalmente  per criticare la Sagra della Pappardella alla Lepre organizzata dall’Avis che si tiene ogni anno nel periodo di Luglio a Staffoli ( frazione di Santa Croce sull’Arno, Pisa). La prima cosa che noto è il titolo ” a sberleffo” che canta << Anche il sugo di lepre resta indigesto agli animalisti >>. Prima premessa : Perchè generalizzare? Perchè far capire ai lettori che gli animalisti hanno contestato , quando sono stata IO a scrivere il post? Questo lascia alludere a quanto si sia voluta screditare la figura dell’amante degli animali stessa. Cosa che IO non ho ricambiato con la figura dell’ente, poichè ho indirizzato la critica ALL’AVIS DI STAFFOLI che ha organizzato la sagra e non all’Avis in generale.Gli animalisti sono stati inquadrati ovviamente come “guastafeste” che non hanno compreso l’evento benefico. Quelli che appena vedono un animale morto iniziano a frignare. Quelli che ostacolano la libera alimentazione altrui perchè devono “tutelare animali che nascono per essere mangiati comunque”.
Insomma, questo è stato l’articolo del Tirreno in risposta.
Ma… cosa spunta qualche tempo dopo, in data 18 agosto 2011 nel web?
Un’altro articolo sugli animalisti e il sugo!!!
Stavolta intitolato un pò nostalgicamente o un pò a presa di culo << Alla festa dell’Avis rimase indigesto il sugo di lepre >>. All’interno dell’articolo viene nuovamente spiattellato il contenuto in sunto del precedente, ma con una variante finale: “E gli animalisti che minacciavano contestazioni sul posto, non si sono mai fatti vedere a Staffoli” firmato L.G.
Stavolta una firma, finalmente!!
Questo carissimo “L.G”  forse non ha ben capito che nessuno ha mai minacciato la sagra promettendo una capatina animalista in loco con correlata manifestazione a fine di protesta. Intanto però, ha fatto capire ai lettori che “gli animalisti” (ripeto, in questo caso IO!!!) hanno sollevato solo un polverone per poi abbassare subito le orecchie.
Potevano bastare 2 articoli di derisione tra le righe sugli animalisti?
Eh no!!
Ecco che spunta sul quotidiano internet un articolo contro gli animalisti che a San Miniato (Pi) hanno inviato decine di mail per chiedere la sospensione della sagra del “Cunigliolo Fritto” ( Coniglio, n.d.r) .
Come sempre la penna anonima dell’articolo sottolinea il lavoro faticoso dei volontari che invece di andare al mare a mangiare il coccobello stanno a sudare in cucina sfornellando.
Non solo. Viene inserito un pezzo di intervista al presidente del circolo Arci di San Miniato, Tiberio Mannaioni, che dopo aver ovviamente detto che gli animali sono cibo (bisogna solo andare contro chi uccide cani e gatti per mangiarseli!! capito?? i cani e i gatti sono diversi dagli altri animali!) tira fuori una bella presa di culo, l’ennesima, per gli animalisti: << Se coloro che protestano vengono a trovarci gli offriamo un assaggio e si ravvederanno». Come per dire, tu lotti contro la prostituzione e il magnaccio ti invita ad avere un rapporto sessuale con la prostituta che obbliga sul marciapiede.
Secondo voi sono finiti gli articoli?
Ma noo!!
Non c’è due senza tre e poi il quarto vien da sé!
Ed eccoci in data 1 settembre 2011. Un nuovo articolo firmato nuovamente da L.G (finalmente scoperto il nome per intero! Luciano Gianfranceschi !!) che stavolta parla della Caccia alla Volpe rincorso dall’associazione “I Cavalieri” e chiede se gli animalisti faranno altre polemiche per questo ghiotto appuntamento che prevede anche per chi cattura la volpe un bel prosciutto (ma si! perchè no?).
Davanti a questi 4 articoli a dir poco SPECISTI (perchè vedere nei polli, nelle mucche, nelle lepri, nei conigli, nelle volpi, nei maiali solo la parola “cibo” e credere che la loro vita sia utile solo per scopi culinari umani) mi viene solo da domandarmi: ma che cazzo di giornale è? Ma chi è che ha la dignità di scrivere queste stronzate? Che persona sei, Luciano Gianfranceschi, che stai dalla parte delle tradizioni sadiche che grondano di sangue animale?
Sinceramente credo che una persona che non si rende conto che la vita è preziosa  e che ciascuna forma di vita, anche la più piccola, va rispettata debba proprio reincarnarsi altre centomilamiliardi di volte per potersi definire “umano pensante”. Ci vuol tanto a comprendere che si può vivere senza uccidere? Che si possono assimilare tutti gli elementi nutritivi attraverso un’alimentazione vegana che non comporti uccisione animale?
Ci sono 7 milioni di italiani che vivono nel pieno rispetto del regno animale al quale apparteniamo.
E che cercano ogni giorno di diffondere il messaggio ai restanti italiani che ancora si cibano di cadaveri.
Invece di leggere i miei post, di riflettere, farsi un esame di coscienza, e di provare vergogna e frustrazione, questo giornale con il suo carissimo Luciano Gianfranceschi , si diverte a creare un abisso tra “animalisti” e “gente che vuole vivere in pace nella tradizione”.
Ma.. lo sapete che per tradizione si intende un evento voluto da molti che non per forza debba avere una logica o una motivazione buona?
Secoli fa era di tradizione bruciare in piazza pubblica, su una pira di legna infuocata, gente ritenuta posseduta da entità maligne, donne giudicate streghe. Persone innocenti dal corpo straziato e sfigurato tra le fiamme mentre la folla ignorante e dalla mente oscurata gioiva nel veder svanire la vita altrui tra il fumo.
Questa era tradizione. Ma il cervello umano, e anche la sensibilità, è aumentata nel tempo.
Adesso in Italia nessuna persona viene uccisa in piazza con persone comodamente sedute da spettatori con in mano pop corn e bibita.
Se nel medioevo ci fossero state persone che lottavano per i diritti degli uomini, i restanti li avrebbero derisi dicendo “sono solo streghe!non persone!”.
Adesso voi deridete noi animalisti dicendo “sono solo cibo!” gli animali che vogliamo vedere liberi di vivere dignitosamente.
Sarò anche di larghe vedute, positivista.. ma prima o poi anche queste tradizioni odierne che implicano la morte di animali (esseri viventi come le streghe al rogo!) termineranno.
Le vostre sagre insanguinate verranno studiate in futuro su libri di storia che affermano come gli umani abbiano imposto dolore e morte ad altre specie NON INFERIORI  a loro.

Intanto, lo scempio continua.
E anche noi animalisti continueremo a protestare, a ribellarci, a stare dalla parte degli oppressi,
a dare voce a chi viene fatto star zitto con una mela o un limone in bocca.
Continueremo fino a quando ci scorrerà il sangue nelle vene, fino a quando ci sarà vita nel nostro corpo. Continueremo a portare luce nelle tenebre vergognose dell’ignoranza.

Ps:
Ci tengo a dirvi, cari redattori del Tirreno, che il giorno che acquisterò il vostro quotidiano che ha permesso articoli che hanno deriso il “gruppo”  al quale appartengo, sarà solo ed esclusivamente quando avrò finito la carta igienica.

  

Nel frattempo, sul web, abbiamo scovato CHI è Luciano Gianfranceschi.
Leggiamo attentamente:


Classe 1944, studi classici, è giornalista iscritto all’Ordine dal 1973. È redattore al quotidiano Il Tirreno. Collaboratore Rai fin dai tempi del Dipartimento Scuola Educazione. Ha ricevuto il Mistero d’oro, quale scrittore di divulgazione parascientifica più letto d’Italia. Ha pubblicato tra l’altro i libri: Ufo (tre edizioni) Rusconi editore, Ufo-Esp (Rusconi), il long-seller Itinerari magici (Edizioni Mediterranee) insieme a Gabriele La Porta, Salute e bellezza con le erbe (Finegil, gruppo L’Espresso), Almanacco del mistero (Bonelli), I grandi del mistero (Salani), Cristoforo Colombo (Edizioni Messaggero Padova), Il mondo dei minerali (Malipiero), Gli animali preistorici (Malipiero), Il corpo umano (Malipiero), Diari scolastici (Pigna). Il testo La science étrusque in Le livre du mystère di Jacques Bergier (Editions Albin Michel). Ha fondato la rivista Fumetti d’Italia, l’emittente televisiva Tele Medio Valdarno, collabora fin dall’inizio al mensile Il Giornale dei Misteri cultura dell’insolito in edicola dal 1971. Ha diretto Radio Play, la più ascoltata emittente della Valdelsa e del Valdarno. Ha firmato su Gente, Guerin Sportivo, Grand Hotel, Intrepido, Monello, Blitz, Radiocorriere Tv, Reality.

Però! Bel curriculum l’amante delle sagre campagnole!

Volete dire la vostra opinione a Luciano Gianfranceschi?
Inviategli una bella letterina, all’indirizzo luciano@gianfranceschi.info  

°° Basta lepri uccise per la Sagra della Pappardella a Staffoli! °°

Ogni anno a Staffoli , piccola frazione del comune di Santa Croce sull’Arno (Pisa), viene organizzata nel periodo di luglio una sagra paesana che ha come piatto forte le pappardelle al sugo con carne di lepri. L’evento è sostenuto dal ProLoco e dall’associazione AVIS che intende, attraverso le serate, sensibilizzare l’argomento “donazione sangue”. Già l’anno scorso avevo fatto presente che la sagra non era del tutto benefica, in quanto il tema principale era buono ed etico ma la tipologia di piatto assolutamente no. Scrissi un articolo al riguardo, che addirittura fu letto dal Tirreno, che a sua volta pubblicò un articolo di risposta con intervista ulteriore agli organizzatori dell’evento.

La mia critica a favore del diritto di vivere delle lepri e il mio consiglio di cambiare il piatto principale con uno più gustoso e senza animali uccisi non venne accettata felicemente da Roberto Gronchi, presidente dell’organizzazione Pro loco di Staffoli, che rispose «La polemica è fuori luogo, la lepre è un alimento come lo sono il coniglio, il pollo, e così via» non lasciando alcuna speranza di progresso. Altrettanto negativamente rispose il  presidente dell’Avis Uberto Follati, che replicò: «Ormai quest’anno si fa così, in futuro si possono fare anche le pappardelle… sui discorsi. Visto che sono parole da non prendere nemmeno in considerazione».
Invece noi la considerazione la vogliamo, perchè ci sono animali che perdono la vita, e questo va ben oltre i discorsi!

Quest’anno, mesi prima della sagra della Pappardella, voglio chiedere a tutti voi di unirvi con noi animalisti vegan e di dare voce a chi voce non ne ha. Le lepri in questo caso, sono le vittime annuali di questa sagra. Esistono migliaia di sagre con migliaia di altri animali di specie diverse uccisi barbaramente, ed è giunto il momento di iniziare a ribellarci e di rendere giustizia a queste vite spezzate in nome dell’alimentazione. Vi chiedo di inviare una mail affinchè l’Avis di Staffoli decida una volta per tutte di abolire il corpo di lepre dai piatti e di organizzare una sagra a favore della donazione di sangue che non LEDA NESSUNO. Vi ricordo che gli animali non hanno nessuna intenzione di morire. Nessuno vuole terminare atrocemente la propria esistenza. Tutti vogliono vivere. La vita è un diritto inalienabile, e va rispettata, che sia una vita umana, animale o vegetale.

Facciamolo capire anche a chi organizza la sagra di Staffoli:

Gentili organizzatori della Sagra della Pappardella. Vi scrivo per chiedervi di riflettere sulla tipologia di piatto che ogni anno proponete nelle calde serate di luglio ai partecipanti dell’evento finalizzato alla sensibilizzazione della donazione del sangue. Vorrei farvi capire che non è  etico  trattare temi positivi per la società quando poi si lede ad esseri viventi di altra specie. Le lepri, come tutti gli animali che popolano la Terra, sono esseri senzienti che hanno lo stesso diritto di vivere delle persone. Non si può essere compassionevoli nei confronti di chi ha bisogno per vivere di trasfusioni sanguigne, e poi distogliere lo sguardo sull’uccisioni di piccoli animali per il solo gusto di mangiarli. Il rispetto per la vita va applicato a partire dalle più piccole forme esistenti. Penso che al mondo ci siano tantissimi alimenti vegetali che riescono a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero. Si può mangiare con gusto anche senza uccidere. Per questo, vorrei che nella sagra non ci fossero più nel piatto le lepri. Si possono cucinare tantissime portate gustose con zero vesamenti di sangue. Sono sicuro che se decideste di salvare questi innocenti animali sarebbe uno spunto per tutti per riflettere quanto l’uomo possa cambiare e migliorare, e questo sicuramente porterebbe ad una maggiore sensibilità anche dei temi che tratta l’Avis. So che ci sono persone che hanno a cuore questa iniziativa  e che da volontari danno il loro prezioso aiuto in cucina, ma vorrei che il loro cuore fosse aperto anche agli animali. Chi non ama gli animali, fa fatica anche ad amare anche le persone. Attendo una vostra risposta positiva. Se davvero non ci saranno più lepri uccise (magari sostituite da verdure), l’evento diventerà davvero etico, e sicuramente ne prenderò parte insieme ai miei familiari.

Cordiali saluti,
Nome Cognome Città

mail da inviare a  Avis Staffoli    staffoli.comunale@avis.it    , simare14@hotmail.it
Avis Santa Croce sull’Arno   santacrocesullarno.comunale@avis.it

Potete fare copia e incolla anche nel box messaggi che troverete direttamente sul sito di Avis Staffoli http://www.avisstaffoli.it/contatti0_scheda.php?idcontatto=1

Grazie a chi prenderà parte a questa inziativa.

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