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°°[Spagna] Abolita la Corrida dei “Toreri Nani”°°
Piccoli passi in avanti, ma purtroppo non per gli animali non umani, sono stati fatti in Spagna in ambito di uno degli spettacoli ‘culturali’ più violenti al mondo: la corrida.
Il parlamento Spagnolo negli ultimi giorni di aprile ha approvato definitivamente l’abolizione delle corride con toreri affetti da microsomia, che come potete vedere dall’immagine sotto (uomo in alto a destra), facevano ridere il pubblico. In termini legislativi, si tratta del recepimento di un’importante direttiva europea che riguarda la non discriminazione di persone con disabilità in ambito di spettacoli pubblici e ricreativi.
«Sono vietati gli spettacoli o le attività ricreative in cui le persone con disabilità o tale circostanza siano utilizzate per provocare scherno, derisione o dileggio da parte del pubblico in maniera contraria al rispetto dovuto alla dignità umana», recita il testo del parlamento.

Uno spettacolo increscioso, quello di esseri umani dall’altezza ridotta, fatti esibire in arena con tori spaventati, istigati, feriti. Pensare che si sia dovuti giungere al 2023 per vederne la fine mette i brividi.
La decisione parlamentare spagnola è stata applaudita dalle associazioni che difendono i diritti umani e le persone con disabilità.
Lascia però enormemente amareggiati il rugginoso antropocentrismo presente anche in queste “svolte di civiltà”: se utilizzare dei toreri affetti da microsomia è un atto contrario alla dignità umana, è un atto contrario alla dignità animale anche mettere in arena degli animali che non hanno alcuna intenzione di essere ‘toreati’ e ammazzati per far divertire il pubblico.

Essendo la cultura ispanica base della mia formazione universitaria, mi sono spesso ritrovata a dover difendere gli animali e la loro vita esternando la mia opinione antispecista ad alcuni docenti spagnoli (non tutti, fortunatamente) a favore di questa ‘tradizione’ del proprio paese.
Nello scambio di idee, pacato, è emersa una forma mentis davvero antropocentrica, in cui l’animale (allevato appositamente per finire nelle plazas de toros) verrebbe onorato, omaggiato, sublimato con una morte istrionica.
“I tori comunque devono morire, e questo è un modo molto poetico, e bello, di rendere grazia alla loro morte”.
Un “comunque” che desta sconforto.
È qui che bisogna ancora lavorare molto. Servono energia, dedizione ed educazione al rispetto e all’empatia, e servirà anche tempo, ma arriveremo a comprendere e a far comprendere che nessun animale esiste sulla terra per servirci in alcun modo. Nessun animale nasce per “morire comunque” nelle nostre mani.
Far venire al mondo delle creature destinandole a perire per il nostro divertimento è brutale, inaccettabile, disumano.
“Ma la carne dei tori non viene sprecata, viene data in beneficenza” mi è stato risposto quando ho fatto notare che nessuno merita di essere tormentato e ucciso pubblicamente per far sollazzare uomini e donne vestiti a festa che pagano per assistere alle sevizie di innocenti.
Un classico: la facciata benefica per ripulire le macchie scarlatte che lascia la violenza gratuita.
In una società civile non si farebbe beneficenza con il corpo martoriato di qualcuno, se ne farebbe in altro modo, ma non in questo.
Per far capire il concetto a chi vede negli esseri umani la specie prescelta sulla Terra e negli animali delle esistenze alla nostra mercé, bisogna prendere come esempio gli esseri umani.
Se dei ragazzi (vista l’età dei tori mandati a morire nelle arene) venissero feriti, mutilati su richiesta (nelle plazas la gente può chiedere taglio delle orecchie e della coda dei tori) e ammazzati con tutt’intorno una folla pagante ed esultante, lo definiremmo spettacolo culturale?
E se dopo averli uccisi conficcando uno spadino nel loro cranio i corpi di questi ragazzi, che hanno cercato di difendersi nonostante il dolore fisico, venissero fatti a pezzi e sporzionati (dietro le arene ci sono solitamente dei mattatoi) e dati in pasto a qualche tribù cannibale, la definiremmo beneficenza?

Questo scenario distopico desta la nausea, giusto?
È la stessa nausea che sale a persone che non vedono differenza fra le specie senzienti che esistono al mondo.
È la stessa nausea che sale quando vediamo delle creature volontariamente menomate (i tori entrano nelle arene con banderillas conficcate nel corpo, dopo essere stati a digiuno e messi al buio, e sembrerebbe con gli occhi sui quali viene messa della vasellina per offuscarne la vista) finire tormentate per il pubblico giubilo.
È stata abolita una caratteristica vergognosa della corrida,
ma noi attendiamo impazientemente l’abolizione totale di questa incivile mattanza, definita oltraggiosamente tradizione e cultura.
Carmen
°° Mailbombing contro la torera Lea Vicens °°
Léa Vicens è una delle poche donne torero che tortura gli animali coinvolti nelle corride dall’alto dei cavalli che alleva.
Nata a Nîmes nel 1985, nonostante la sua età sia giovane non si può dire lo stesso della sua mente: non è abbastanza moderna per comprendere che la corrida non è cultura ma solo un atto violento mandato avanti per volontà di pochi.
In una intervista rilasciata per il settimanale IO DONNA , allegato de Il Corriere della Sera, ha avuto il coraggio di dire che non si sente un’assassina per quello che fa, cioè pugnalare tori e staccargli la coda oppure un orecchio tra l’acclamazione della folla stolta.

Sulla sua pagina facebook ufficiale non da modo di esprimere opinioni contrarie al suo operato: i commenti che contengono contestazioni al posto dei complimenti infatti vengono rimossi e gli utenti che li lasciano vengono bannati, come è successo oggi a me.
A causa del suo lavoro sanguinario ogni anno perdono la vita dolorosamente decine e decine di tori.
Vi ricordo che i tori pugnalati e feriti durante le corride subiscono disumani processi di preparazione prima di essere buttati nelle arene: fame, sete, reclusione, ferite e vasellina negli occhi sono solo alcuni degli step che portano gli animali a reagire aggressivamente solo per difendere la propria vita. Tutti gli animali coinvolti e torturati nelle plazas VENGONO UCCISI.
Ogni arena infatti ha un mattatoio sul retro. Questo è indispensabile saperlo.

Maracaibo – un toro sfinito nell’arena viene alzato per le corna. Gli uomini lo trascineranno al mattatoio.
La tauromarquia, così si definisce l’arte delle corride, deve cessare subito.
Non è accettabile che ai giorni d’oggi vengano messe in pratica nelle arene azioni così crudeli nei confronti di questa specie animale. Non si può tollerare che delle persone accorrano a vedere torture inferte su qualcuno che non sa più come difendersi.
Non è possibile che si continui ad alimentare questo sporco business dove degli umani guadagnano sulla morte di innocenti.

Un toro si accascia al suolo morente a causa delle banderillas conficcate nel suo corpo mentre il torero lo finisce con un colpo di pugnale alla testa.
Dal momento che la signorina non accetta contestazioni sulla sua pagina facebook dove esulta per ogni toro ucciso, vi invito a prendere parte alla mailbombing.
Basterà copiare il seguente messaggio
(scritto in spagnolo, la lingua che parla, n.d.r) ed inviarlo al suo indirizzo mail fornito nel suo sito internet ufficiale.
Vi ringrazio in anticipo se deciderete di unirvi alla protesta.
Messaggio tipo:
” Escribo esta email para expresarle mi opinion sobre su “trabajo” como torera.
He visto una foto donde usted tiene en la mano la oreja de un pobre toro que ha sido toreado todo el tiempo: es increíble. Vergonzoso.
Creo que la tauromarquia no sea arte y tampoco cultura.
La tauromarquia es simplemente crueldad gratuita sobre seres vivientes que quieren vivir y no ser matados.
Las corridas no son espectaculos artisticos, son torturas.
Usted tiene que sentir vergüenza por lo que hace!
Una mujer deberia ser mas sensible.
Matar animales inocentes es asesinio y quien mata un ser vivo no es un héroe sino un vil asesino.
Esta tortura tiene que acabar!”
Nome, cognome, città (stato)
Da inviare all’indirizzo: info@leavicens.com .
[ Traduzione mail:
Scrivo questa mail per esprimerle la mia opinione riguardo al suo “lavoro” come torera. Ho visto una foto dove lei tiene in mano l’orecchio di un povero toro dopo che è stato toreato tutto il tempo: è incredibile. Vergognoso.
Credo che la tauromachia non sia arte e nemmeno cultura.
La tauromachia è semplicemente crudeltà gratuita su esseri viventi che vogliono vivere e non essere uccisi. Le corride non sono spettacoli artistici, sono torture.
Lei deve vergognarsi per quello che fa!
Una donna dovrebbe essere più sensibile.
Uccidere animali innocenti è assassinio e chi uccide un essere vivente non è un eroe ma solo un vile assassino.
Questa tortura deve finire! ]
Viva los toros.











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