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°° Soffri di Stress? Adotta un Animale Abbandonato ! °°

Una vita frenetica piena di impegni, troppo lavoro, poco tempo a disposizione per potersi dedicare a se stessi o altri problemi di carattere familiare e sociale possono portarci a vivere situazioni di stress.
Lo stress non è assolutamente da sottovalutare, in quanto è in grado di trasformare le nostre abitudini e di far mutare il nostro comportamento, portandoci a sentire sensazioni negative e un vuoto misto a sfiducia in noi stessi.

C’è chi, sentendo questo peso addosso, preferisce rivolgersi ad un professionista per trovare una soluzione. Un modo efficace sicuramente per vedere la luce fuori dal tunnel.
Altre persone invece optano per il supporto morale degli amici, che oggigiorno è una vera fortuna dal momento che condividere con gli altri cosa proviamo ha effetti terapeutici.

Ma chi non ha la possibilità di pagare delle visite da uno specialista o non ha amici per ricevere un supporto?
Beh, se non si hanno amici umani, si possono instaurare bellissime amicizie anche con esseri di specie diversa: gli animali!

Gli animali infatti hanno un enorme potere terapeutico nei nostri confronti, e come afferma lo psicologo Marco Pacori nel suo nuovo libro ” Il Linguaggio Segreto dei Sintomi ” ( 225 pagine, Sperling & Kupfer) sono in grado addirittura di combattere lo stress quotidiano!
Non a caso sono i protagonisti della Pet Therapy, terapia finalizzata al recupero mentale di soggetti particolarmente sensibili attraverso le coccole da destinare a cani, gatti, cavalli e tanti altri.
Questo tipo di terapia è ormai diffuso in tutto il mondo, e a giovarne sono sia i bambini che gli adulti e gli anziani.

Se sentite un piccolo vuoto nella vostra vita allora non vi rimane che prendere una decisione saggia: adottare un amico a quattro zampe!

Per adottare un animale della specie che si sente più adatta per vivere con noi basterà rivolgersi ad una delle tantissime associazioni di recupero dislocate in Italia.
Cani e gatti sono gli animali più facili da adottare perchè i gattili e i canili sono comunali, ma si può scegliere di regalare un futuro diverso anche ai roditori, come coniglietti e ratti, sempre più diffusi nelle famiglie italiane e purtroppo anche loro vittime di abbandono.

Le adozioni sono gratuite: basterà fornire i propri documenti e compilare un modulo di affido. In alcuni casi invece i rifugi richiedono un controllo pre-affido.
Niente paura! Serve solo come ulteriore garanzia affinchè i volontari e le volontarie sappiano che l’adozione è davvero sicura.
Diffidate SEMPRE invece da chi vorrebbe vendervi gli animali, magari online e su siti di annunci: nella maggior parte dei casi si tratta di cuccioli allevati all’estero e prenderne uno significherebbe sostenere un traffico di piccoli schiavi.

Da amante dei gatti ( gli animali li amo tutti ma i gatti sono proprio la mia passione! ) vi consiglio di adottarne almeno uno se…

– adorate gli animali indipendenti
– amate cercare ed essere cercati
– vi piacciono le coccole e il rumore delle fusa
– sin da piccoli avete sognato di dormire con accanto un batuffolo di pelo caldo! 🙂

Se si preferisce un gattino piccolo, di solito sono adottabili nei mesi caldi ( aprile/settembre) quando le cucciolate sono vere e proprie emergenze.
Se invece si vuole regalare una vita migliore ad un adulto che rischia di non avere mai una famiglia che lo ami, passate direttamente in gattile e cercate il vostro colpo di fulmine! ❤

Un bacio da me e da Russell, il mio compagno di vita a 4 zampe capitato per caso, e per fortuna, sul mio cammino :-*

bacio


 


°° [Ricetta Gluten Free] Bulgur di Mais con Ortaggi e Legumi °°

Oggi vi propongo una ricettina facilissima per preparare in poco tempo un piatto buono sia per il suo sapore, sia per i nutrienti che contiene:
il bulgur di mais con ortaggi e legumi! 🙂

Se desiderate cucinare qualcosa in grado di far passare il senso di fame senza appesantire, o se volete preparare un piatto privo di glutine, questo fa assolutamente al caso vostro.

Ingredienti per una porzione :

– 80-100 g di bulgur di mais
– 1 carota di medie dimensioni
– 1/2 finocchio
– 1/2 zucchina verde
– 50 g di fagioli cannellini cotti
– sale
– olio d’oliva
– acqua quanto basta

Preparazione:

Prendete la carota e la metà di finocchio e tagliateli a pezzetti piccoli con l’aiuto di un coltello in ceramica bianco ( preferibile, dal momento che non ossida gli alimenti ).
In una pentola aggiungete un po’ d’acqua ( circa 1-2 cm di altezza dal fondo ) e un pizzico di sale. Versatevi dentro i pezzetti di finocchio e di carota e fate lessare a fuoco medio con il coperchio.
Una volta cotti, aggiungete un cucchiaio d’olio nella pentola, mescolate e poi unitevi 200 ml d’acqua. Coprite nuovamente con il coperchio e appena l’acqua bolle, versate gli 80-100 di di bulgur e fate cuocere per circa 5/10 minuti.
Una volta diminuita l’acqua rimarrà il bulgur con gli ortaggi. Tenendo sempre tutto nella pentola aggiungete i 50 grammi di fagioli cannellini che avrete cotto precedentemente e mescolate.
Servite in un piatto, o in una ciotola, e versateci su un filo d’olio d’oliva a crudo.

Il risultato sara tipo questo:

bulgur.jpg

Il piatto è molto versatile e potrete usare gli ortaggi che preferite al posto di quelli indicati, se avete altri gusti.
Per due porzioni invece basterà raddoppiare la dose degli ingredienti usati e il gioco è fatto 😉
Si possono utilizzare ovviamente i legumi che più ci piacciono. Il consiglio che vi do però rimane quello di impiegare in cucina solo quelli secchi da tenere in ammollo una notte e poi da cuocere: sono molto più saporiti, sani e diminuiranno anche i rifiuti prodotti.


Mangiare alimenti che non contengono glutine può essere un valido aiuto per diminuire anche il senso di gonfiore addominale ma..
sapevate che una cattiva digestione può dipendere anche da altri fattori?
Secondo gli studi di Justin Sonnenburg ( professore presso il dipartimento di Microbiologia e Immunologia della Stanford University School of Medicine e nel 2009 vincitore del NIH Director’s New Innovator Award)  e di Erica Sonnenburg ( ricercatrice presso la Stanford University School of Medicine, dipartimento di Microbiologia e Immunologia) il motivo che porterebbe la nostra pancia a non essere piatta come dovrebbe risiederebbe in alcune cattive abitudini da eliminare: alimentazione scorretta e uso degli antibiotici, per esempio.
Secondo le loro ricerche infatti i microbi presenti nel nostro organismo
( microbiota, n.d.r ) possono stabilire davvero tante nostre caratteristiche, a partire dalla salute mentale e fisica, fino ad arrivare al peso.
E’ dalla loro esperienza che è nato il libro Amico Intestino edito da Sperling & Kupfer e disponibile da pochissimo nei migliori negozi di libri .

Per approfondire l’argomento e per leggere un estratto del libro, cliccare Qui .


°° In Continua Crescita il Numero di Vegani in Italia °°

Buone notizie per le altre specie animali presenti sul pianeta e che ancora oggi sono vittime della crudeltà umana: il numero di persone che non si alimentano più dei loro resti, che non indossano le loro pelli e che non vivono a discapito della loro vita è in continuo aumento.
Secondo l’Eurispes ( Istituto privato di Studi Politici, Economici e Sociali attivo dal 1982 ) i vegani e vegetariani in Italia sarebbero l’8% della popolazione totale.

Sempre Eurispes ha reso noto che il 46,7% delle persone diventate vegetariane o vegane lo ha fatto per motivi di salute e per trovare quindi benessere fisico e interiore.
La percentuale di veg diventati tali per motivi etici e per amore degli animali sarebbe invece pari al 30% . 
Seguono poi in terzo e quarto posto la motivazione ambientalista e quella di tipo religiosa.
Questi sono i dati registrati studiando l’anno 2015 che si è concluso da un mese e mezzo.

Che i vegani siano sempre di più , oltre grazie ai sondaggi Eurispes ( ai quali però non sono mai riuscita a prendere parte ) lo si realizza anche attraverso dati di fatto più evidenti , concreti ed immediati: i supermercati ampliano di anno in anno la gamma di prodotti e alimenti vegetali messi in vendita ed esposti sugli scaffali; I ristoranti offrono quasi tutti opzioni vegan aggiungendo portate nuove o “veganizzandone” altre già presenti nel menù; I produttori di alimenti iniziano ad inserire sulle confezioni il simbolo della V verde col girasole, che sta appunto per Vegan.

cuddles

Nonostante per circa la metà dei vegani il cambiamento sarebbe giunto per motivi di salute e/o di benessere fisico, non sono assolutamente pochi coloro che decidono di non mangiare più carne, pesce e derivati animali per rispetto di queste creature, vittime da sempre di violenza e abusi che il genere umano continua a compiere senza sosta e senza fermarsi a riflettere.

La sensibilità e l’amore per gli animali sono due temi sempre più importanti nella nostra società e questo è qualcosa di molto positivo.
Secondo Gandhi, il livello di civiltà di una nazione si misurerebbe da come essa tratta gli animali.
In Italia, nonostante alcuni casi eclatanti di cattiveria compiuta da stolti e qualche tradizione da abolire al più presto, la popolazione vegano-animalista sta cercando in tutti i modi di apportare modifiche alla forma mentis comune mostrando come si può esistere senza ledere il prossimo. L’anno 2016 già si è aperto con decine di manifestazioni animaliste organizzate in tutto lo Stato per tutelare i diritti degli animali.

L’Italia dunque, almeno in questo ambito, sta dando i suoi frutti.

Anche nel resto del mondo la situazione sta cambiando: negli Stati Uniti d’America il veganismo si sta diffondendo soprattutto tra i giovani che oltre a voler tutelare gli animali vogliono dare alla loro salute una seconda opportunità ( il tasso di obesità in America è altissimo, n.d.r ).

Per il momento la culla del veganismo rimane indiscutibilmente l’India, dove da millenni religioni e filosofie di vita occidentali , professate da Guru carismatici e sensibili ( Gandhi e Yogananda sono solo due esempi ), hanno abbracciato la scelta della non-violenza e dunque un’alimentazione che non si basa sulla morte di altre vite.

Sono sicura che questo 8% di popolazione molto presto diventerà un 10, un 20, un 30 fino ad arrivare al cuore di ciascuno di noi.
Solo allora potremo definirci sul serio umani.



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