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°°Carne Coltivata: Un Finto Progresso per i Diritti Animali°°

Sta facendo alquanto discutere una 1recente realtà che ha visto la sua nascita in laboratorio: la carne coltivata.

Ciò che fino a qualche anno fa era un’astratta idea collocata nel futuro, oggi è qualcosa di concreto. Un qualcosa che a mio avviso dovrebbe allarmare. Tanto, tantissimo.

Accolta con clamore da chi crede sia la soluzione alla fine della mattanza animale, la carne coltivata è stata definita “cibo del futuro”. Insieme agli insetti. Chi l’ha voluta, e messa in atto sembrerebbe credere (o vuole far credere) che possa lentamente sostituire la carne derivata dagli animali tutt’oggi allevati. Per realizzare la carne in laboratorio infatti servirebbe prelevare una piccola quantità di tessuto da un esempare della specie scelta (da vivo) per poi avviare il processo di coltivazione: di cellula madre in cellule figlie, si va così formando la materia che si pensa finirà sulle tavole in tutto il mondo. Non sulla mia.

Molti attivisti coinvolti nella difesa dei diritti animali si sono detti favorevoli a tale invenzione. Per molti, coltivare carne in laboratorio significherrebbe porre fine agli allevamenti, con la conseguente e tanto ambita liberazione animale.

Ma è davvero così? Ha soltanto aspetti positivi queata recente creazione?

Secono il mio punto di vista, assolutamente no. Carne coltivata? Ennesima follia, ennesima presunzione umana dettata dal più malato antropocentrismo.

Se per millenni gli animali sono stati assoggettati agli umani, fatti nascere, mercificati e sfruttati in ogni modo possible e immaginabile, oggi con le nuove tecnologie lo stiamo oltraggiando ulteriormente. Dall’oltraggio fisico, all’interno dei laboratori dove si coltivano cellule, si è passati a mio avviso all’oltraggio della loro essenza più intima. Per secoli li abbiamo privati di spazio, relazioni sociali, libertà, gioia. Adesso, li stiamo privando della loro anima, in nome di un nuovo business mascherato da buone intenzioni.

Ciò che realmente penso è  che coltivare la carne in laboratorio non farà mai cessare la mattanza. Possono mai dei laboratori soddisfarre l’altissima richiesta di carne? Potrà mai la carne di laboratorio raggiungere i mercati in tutto il mondo? Sarà mai economicamente accessibile a tutti? Farà bene al nostro organismo? Verrà mai accettata come alimento da parte di determinate etnie e popolazioni?

Anche se le risposte fossero tutte affermative, gli animali non avrebbero scampo lo stesso. In caso di mancanza di produzione in laboratorio sicuramente si passerebbe agli animali concreti e ambulanti. Ed è proprio questo il punto principale: gli animali.

La carne coltivata non è una novità per salvare gli animali. Dal momento che le cellule utilizzate in laboratorio sono prelevati dai loro stessi corpi, si continuano a vedere le altre specie come “qualcosa” da cui prendere qualcos’altro. Che dire poi della natura stessa del messaggio di quest’invenzione? Gli animali continuano ad essere visti come CIBO, mero cibo di cui disporre a piacimento. Perché non creare in laboratorio carne umana? Forse perché il cannibalismo non è accettato dalla nostra morale. Perché creare carne di altre forme di vita? Perché ancora le riteniamo inferiori e meritevoli di sottostare alle nostre decisioni. Abbiamo chiesto agli animali se vogliono regalarci le loro cellule per giocare ad essere padroni del mondo?

Sono convinta che fino a quando vedremo negli altri abitanti non umani ospiti del pianeta mere esistenze da smontare secondo le nostre più crudeli volontà, non ci sarà pace per loro né progresso etico ed empatico per noi. Finché non capiremo tutti che l’alimentazione non giustifica nessuna uccisione, non cambierà mai niente. Non dobbiamo modificare la fonte del nostro cibo, ma la nostra forma mentis. E soprattutto, dobbiamo capire che non siamo padroni della natura, ma piccole parti di essa. Alcuni limiti non dovrebbero essere mai oltrepassati.

Dobbiamo alienarci dalla crudeltà del voler uccidere (gli animali per istinto non possono) e comprendere che abbiamo la facoltà di poter scegliere: è la nostra caratteristica più nobile!

La natura ci offre migliaia di varietà di vegetali per alimentarci. Profumati, dai colori in base ai nutrienti, dai sapori dolci, dissetanti. Dovremmo ampliare la varietà di frutta, ortaggi, cereali, legumi e semi per la nostra alimentazione. Nell’ambiente non manca niente, se non distruggiamo tutto per fare spazio a cose meno utili.

Le ricerche in laboratorio? Usiamole per cose davvero nobili: ricreare tessuti per msngiare carne di corpi mai nati è un gesto che sottolinea quanto ancora il nostro desiderio di dominare gli altri sia vivo. Anziché ricreare animali inanimati, perché non impegnarsi nel ridare vita alle specie che abbiamo fatto estinguere per sempre?

Ah già, ma io sono una vegana utopica. Molto meglio creare carne in laboratorio da vendere a chissà quale prezzo che dare una seconda opportunità di esistere a coloro a cui abbiamo negato la prima, data da madre Natura.

Mi auguro che queste mie parole possano far riflettere chi pensa che questa trovata sia favorevole per i diritti animali tanto da essere appoggiata. Gli animali non meritano ulteriori manipolazioni. Meritano la vita, quella vera.

Lontano dagli allevamenti. Lontano dai laboratori. Lontano dai nostri piatti. Lontano dal nostro stomaco, ma vicino alla nostra sensibilità e al nostro cuore.
– Carmen

°° Lettera Aperta a Milchhof Agostini: Schiavizzare e Uccidere Animali NON è un Lavoro °°

Lunedì 13 Marzo 2017 a Selva di Cadore è accaduto un fatto che merita di essere preso in considerazione da tutti con le giuste riflessioni.

Nel giorno sopra citato un allevatore intento a portare al macello un toro è stato colpito da quest’ultimo, finendo in rianimazione in ospedale.
La notizia è stata riportata da svariati notiziari online, tra i quali quello de Il Gazzettino – Belluno.

Dell’allevatore colpito, il 34 enne Alberto Agostini co-proprietario dell’azienda Milchhof Agostini, sappiamo che per accertamenti è stato portato in ospedale per verificare le condizioni del suo cuore. Il colpo di zoccolo lo avrebbe ricevuto proprio all’altezza del torace. Del toro invece, sempre in base a quanto scritto dai notiziari, sappiamo che nonostante la sua ribellione è stato comunque portato al macello dove ha perso la vita.

Non è la prima volta che accadono questi atti di ribellione da parte degli animali oppressi nei confronti dei loro oppressori.
Accade spesso, più di quanto si possa immaginare, e questo dovrebbe spingerci a riflettere.
Perché gli animali si ribellano? 
Perché, caro Alberto Agostini, quel toro che hai fatto ammazzare per l’azienda in cui lavori ti ha colpito?
Perché non voleva morire.
E’ così semplice da capire.
Non credi anche tu che sia tutto tranne difficile da comprendere?

Dopo aver letto la notizia nella mia mente si sono formate moltitudini, vortici di pensieri che ho trovato necessario scrivere in questa lettera aperta, con la speranza che possa arrivarti dritto e diretto il mio messaggio e, perché no, arrivare a sensibilizzare altri col tuo stesso “lavoro”.

Vedi, Alberto, tu hai 34 anni e io 27.
Possiamo dire di essere quasi coetanei. Da persona giovane come te confesso che  è un enorme dispiacere sapere che il tuo modus vivendi è totalmente opposto al mio.
La mia vita è basata sul difendere gli animali e sul rivendicare i loro diritti calpestati cercando i portare le persone a riflettere e a cambiare con l’ausilio di tutte le mie possibilità.
La tua invece, da quanto ho letto, sarebbe incentrata sullo sfruttare l’organismo femminile delle vacche per farne del loro latte dei formaggi da vendere e sul macellare gli animali dell’azienda che gestisci insieme a tuo fratello.

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Augurarsi un anno di buon formaggio significa sperare che ci siano persone interessate a comprare il frutto dello sfruttamento di femmine ingravidate e costrette a partorire.

Dicono che le nuove generazioni siano più sensibili e aperte a nuovi concetti da apprendere. E’ forse uno stereotipo?
Perché, se sei giovane come me, agisci come una persona rimasta qualche passo indietro nei confronti dei diritti degli animali?
Perché un ragazzo di 34 anni per vivere economicamente e avere il suo posto in questa società deve macchiarsi le mani di sangue innocente?
Ti prego di non dirmi che “è tradizione di famiglia” e che uccidere “si è sempre fatto” perché chi ti scrive è una persona che è nata in una famiglia dove i parenti allevavano nell’aia animali che poi uccidevano. Ho visto, come con ogni probabilità avrai visto anche tu, l’esecuzione di maiali, galline, conigli. oche. Ho visto con i miei occhi come reagiscono davanti agli umani che vogliono fargli del male, ho sentito con le mie orecchie i loro lamenti, ho provato insieme a loro il dolore e la sconfitta di quando qualcuno non ti ascolta e ti scalcia via l’anima dal corpo con la forza.

Ciò che ti è successo qualche giorno fa non è stato un mero infortunio.
Non banalizziamo, né tu né gli altri, la cosa per favore.
Quanto ti è successo è un messaggio. Un avviso.
Ci credi anche tu che la vita sia in grado di comunicarci qualcosa in qualsiasi momento?
Io ne sono fermamente convinta.
Sono avvertimenti tra le righe, sottili da percepire, ma ci sono.

Credo che la vita abbia voluto metterti con la schiena a terra e che quel toro, che ormai non esiste più nel mondo materiale, ne sia stato il messaggero, il tramite.
Credo che la vita abbia voluto avvertirti che così non puoi più procedere.
Penso che la natura abbia voluto fermare per qualche istante quello che tu definisci lavoro ma che in realtà è un oltraggio alle creature della natura stessa.

Ti prego di viverla come una seconda rinascita: quella morale.
Fa in modo che quel calcio che ti ha colpito al petto abbia dato nuove vibrazioni al tuo cuore.
Gli animali non vogliono morire.
Come tu avrai sperato, in quei millisecondi mentre eri a terra, di sopravvivere a quel colpo, anche il toro che avete ucciso avrà sperato di potersi salvare.
Siamo al mondo per vivere la nostra vita, e dovremmo farlo tutti senza aggravare l’esistenza degli altri.
Gli animali sono presenti su questo pianeta da prima di noi. Ci fanno compagnia in questo viaggio, in questo percorso che ci porta all’evoluzione. Sono ospiti come noi di questa casa confortevole chiamata Terra, che ci alimenta di ogni varietà vegetale, che ci fa crescere scaldati dai raggi del sole, che ci asciuga le lacrime col vento.

Ti prego di riflettere su come hai vissuto fino ad oggi e su come potresti continuare a vivere ogni singolo giorno che ti regalerà la natura.
Sei giovane, hai mille possibilità. Fa che le tue scelte ti portino ad intraprendere il percorso del rispetto per ogni forma di vita. Abbandona la strada torva dove hai camminato per tre decenni.

Ti auguro una buona guarigione fisica, ma soprattutto etico-spirituale.

– Carmen.

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°° FIRENZE: In duemila a chiedere di fermare la macellazione degli animali °°

Si è tenuta sabato 15 Giugno 2013 a Firenze la Manifestazione Nazionale contro i Macelli in occasione della giornata Internazionale in ricordo degli animali vittime del business della carne.
L’evento è stato dedicato a Clément Méric, un giovane attivista antifascista francese di 18 anni ucciso il 5 Giugno scorso.
In Piazza della Repubblica si sono riversati circa duemila animalisti attivisti a protestare per la mattanza che avviene ogni giorno.
Muniti di cartelli con foto esplicite e col supporto di un Maxi Schermo da 12 mq hanno mostrato la verità nascosta della macellazione:
animali maltrattati, picchiati, seviziati, obbligati alla nonvita e uccisi in maniera disumana.

La manifestazione è iniziata alle 14.30 con un Flash Mob realizzato dai componenti del Gruppo Antispecista Toscano: 10 minuti significativi che hanno mostrato ai passanti tutti gli ambiti in cui gli animali vengono schiavizzati e indicato il numero delle vittime ogni anno (macellazione, pellicce, vivisezione, caccia, circhi, zoo & parchi acquatici, estrazione della bile degli Orsi della Luna).

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Lo spettacolo  è terminato con la consueta liberazione dei palloncini (biodegradabili), un augurio simbolico per ognuno degli animali ridotti in schiavitù di poter tornare presto liberi.

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Dopo il Flash Mob sono stati proiettati video-denuncia sulle condizioni degli animali allevati e macellati, immagini inedite catturate da telecamere nascoste nei mattatoi che hanno messo a nudo le tragiche realtà tenute ben lontane dagli occhi dei consumatori.
La Manifestazione è proseguita poi lungo le strade di Firenze catturando le attenzioni di passanti e turisti.

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Il commento di Fabio Serrozzi, uno degli organizzatori del Flash Mob:

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“Oggi è stato un corteo bellissimo ma soprattutto efficace:circa 2000 persone (a qualcuno sembreranno pochi, ma MAI si era mossa cosi tanta gente per dire BASTA ai mattatoi!) giunte da tutta italia, spinti da una filosofia di vita che si batte contro ogni forma di sfruttamento e discriminazione, hanno accompagnato il “maxischermo della verità” per le vie del centro storico fiorentino, dove un’INFINITA’ di turisti, passanti, cittadini brulicanti, al passaggio del video, spinti dalla curiosità che imperversa nell’uomo, hanno dovuto alzare gli occhi per vedere…e lì, anche se solo per un istante, HANNO VISTO quello che la società nasconde alle loro coscienze… Questo doveva accadere….Questo è accaduto…Grazie a tutt* coloro che hanno permesso che questo potesse accadere, a tutte le associazioni e gruppi che hanno partecipato e hanno contribuito anche economicamente alle spese per il maxischermo, a tutt* coloro che hanno usato il loro tempo per allestire i pullman da tutta italia, a tutt* coloro che sono scesi in piazza anche solo per un minuto ma che hanno voluto esserci e soprattutto GRAZIE ai ragazzi del Comitato organizzatore che hanno fatto si che tutto questo diventasse oggi realtà: Damiano GoriKoalina V FirenzeAlba Kombu e Pablo Bruni – e un GRAZIE SPECIALE a CLEMENT MERIC che oggi “ERA LI'” con TUTT* NOI Go Vegan, Go Life, Go Freedom “

Manifestazioni come queste servono per far aprire gli occhi alle persone bendate dalle Multinazionali, dal Consumismo e dal Business che gira intorno al traffico di vite fatte a pezzi quotidianamente.
Spero che in molti abbiano compreso cosa comporta l’alimentazione a base di carne, e a quali sofferenze gratuite sono sottoposti gli animali che non hanno colpa alcuna, se non quella di esser nati su un Pianeta dove una sola specie vuole dominare sulle altre con la violenza e l’oppressione.

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#sbarellababyanimals.

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