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°°La Crociata contro i Càtari: i Primi “Vegani” Cristiani della Storia°°
Il cristianesimo ai suoi albori nacque come minoranza religiosa monoteista in un contesto politeista. Perseguitata durante l’Impero Romano d’Occidente (più imperatori diedero ordine di uccidere o ridurre in schiavitù chiunque la seguisse, e di bruciare le scritture ritenute sacre) fino al raggiungimento di una tolleranza, in breve tempo questa religione si diffuse fra le persone di ogni ceto sociale. La presenza di un solo dio e il suo esser in stretto collegamento con gli umani appartenenti al “creato” anziché indifferente come gli altri dei conquistarono innumerevoli animi stravolti da corruzione e mancanza di fiducia nel futuro.
Quando il cristianesimo divenne culto tutelato, protetto ed imposto da imperatori e re non tardò il fiorire di nuove interpretazioni delle Scritture stesse.
Durante l’età di mezzo fra l’epoca classica e quella rinascimentale che gli storici chiamano Medioevo, furono tante le piccole ramificazioni cristiane che si formarono e si che si diffusero trovando molte adesioni nei territori dell’attuale Europa.
Una delle sette del cristianesimo fu sicuramente quella Catara.
I Catari, detti anche Albigesi, avevano un’idea tutta propria del mondo.
Secondo il loro pensiero, tutto si ergeva su un dualismo quotidiano fra Dio e Satana. Una continua dialettica del bene contro il male.
Il termine utilizzato per definire questo movimento proviene dal latino catharus, “puro”, che sta ad indicare proprio la loro indole: essere più puri possibile, evitando di commettere peccato.
I maestri Catari seguivano dunque delle regole ben precise: essi conducevano una vita austera di estrema povertà, facevano voto di castità astenendosi dunque dall’avere rapporti sessuali e predicavano la parola di Dio. Oltre a queste caratteristiche, che si possono ritrovare in altri ordini minori come quello di Francesco d’Assisi, i Catari si differenziavano dalla religione cristiana del papato di Roma per il rifiuto più totale di cibi animali o prodotti dal coito degli animali stessi: niente carne, niente pesce e nemmeno derivati animali come i formaggi.
Chi seguiva queste regole poteva definirsi puro. Coloro che rispettavano tale condotta di vita senza metterla in pratica macchiavano la loro anima, cadendo nell’obbligo di doversi reincarnare nuovamente.

Un pensiero alquanto affascinante, quello cataro. Così affascinante e coinvolgente che la sua diffusione destò preoccupazione a Roma.
Nel 1208 Papa Innocenzo III (Lotario dei Conti da Segni, 1198 – 1216) avviò una crociata contro i Catari, che vivevano piccoli villaggi prevalentemente nel sud della Francia.
Tutti coloro che ne facevano parte vennero giudicati eretici e massacrati dal nascente Tribunale dell’Inquisizione, che a partire da quel secolo portava avanti indagini autonomamente.
Una forma di pensiero messa a tacere dunque con violenza e morte.
Perché riportare alla mente questi fatti?
Perché è per me spontaneo ricollegarmi a questo capitolo della storia umana ogni qualvolta sento dirmi che il veganismo è una moda del XXI secolo costretta a morire.
Sebbene non si abbiano documentazioni sul concreto motivo che spinse tale collettività ad abbandonare il consumo di animali e derivati, sappiamo grazie a fonti scritte che essa viveva con una dieta a base vegetale, e che ciò fu uno dei motivi che spinsero la Chiesa a mettere a tacere tale interpretazione. Il consumo di animali rientrava dunque fra i “peccati” dai quali astenersi. Probabilmente i maestri, nel più totale rifiuto del sesso, non accettavano l’idea di alimentarsi con corpi nati proprio da tale unione.
Circa sette secoli dopo, nel 1944, il rifiuto dei corpi animali e dei loro derivati come cibo ha fatto il suo ingresso fra le tendenze umane grazie a Donald Watson, fondatore di The Vegan Society. Watson affermò che le altre specie non solo non dovevano esser viste come cibo, ma che esse non avevano l’obbligo di fungere da macchinari di produzione (latte, uova, miele) per il genere umano. Tale idea generò una scissione nel gruppo di appartenenza, la Vegetarian Society inglese già esistente da almeno un secolo.
Se il pensiero filovegano cataro fu ostacolato e represso con violenza e morte, fortunatamente quello watsiano è giunto fino a noi, dando origine ad un cambiamento profondo dell’intera umanità appena cominciato e tutt’oggi in atto.
Quando qualcuno dirà in vostra presenza che il veganismo è frutto di vizi e capricci di noi figli del secondo millennio, invitatelo cortesemente a divorare un libro di storia, soprattutto quella medievale.
Carmen
°° Boom di vegetariani: i colossi della carne si piegano al nuovo mercato °°
Cosa spingerà mai le aziende che da decenni e decenni guadagnano sulla vendita di prodotti derivati dall’organismo di animali a formulare alternative vegetariane??



L’Italia è sempre più veg. La popolazione vegetariana e vegana è in continua crescita. Stime indicano cifre come 8 milioni di individui, ma rimane difficile indicare davvero quante siano le persone che hanno abbandonato l’abitudine di mangiare resti animali.
Sta di fatto che ci siamo, siamo sempre di più e con la nostra presenza e con le nostre scelte il mercato sta cambiando.
Qualche giorno fa, in un supermercato Carrefour, ne ho avuto ulteriore conferma.
I Fratelli Beretta, che dal 1812 vendono alimenti a base di animali, hanno improvvisamente scoperto di avere un cuore verde.
Per questo hanno pensato di ideare e vendere burgers 100% vegetariani in più varianti.
Nelle foto vi mostro quella agli spinaci e quella ai peperoni, davvero simile agli hamburger di carne.




Che dire poi di Wuber, colosso della vendita di wurstel fatti con il corpo dei suini?
Anche questa azienda ha introdotto una alternativa vegetale proponendo wurstel vegetariani che non contengono carne.


La stessa idea è venuta anche a Citterio, altra azienda nota per affettati, che ha ideato dei wurstel agli spinaci.

Foto trovata in rete
L’idea di vendere anche alimenti del genere nasce da un lavoro non di poco conto: prima di intraprendere iniziative del genere penso che le aziende si siano almeno documentate su quanto la richiesta di alimenti veg sia aumentata per attivarsi sull’ideazione della ricetta, sulla realizzazione del prodotto e la sua messa in vendita.
Questo fa riflettere davvero molto.
Colossi della produzione di alimenti a base di carne che arrivano ad intraprendere queste scelte fanno pensare che sul serio le cose stiano cambiando, e anche tanto!
Io personalmente non acquisterò nessuno dei prodotti che vi ho mostrato in questo articolo. Sono intollerante alla crudeltà sugli animali e alle uccisioni ingiustificate, e purtroppo sia Citterio, sia Wuber che Fratelli Beretta continuano a mietere vittime.
Si parla di migliaia di esseri senzienti ogni anno i cui resti finiscono lavorati e impacchettati sugli scaffali.
Non li acquisterò mai perchè sarebbe come comprare le verdure dal macellaio.
Mi auguro però che col tempo tutte le aziende che adesso continuano a lucrare sulla morte degli animali possano convertirsi al 100%. Solo allora ne diventerò cliente.
Voi, ovviamente, siete liberi di scegliere di agire come me o al contrario ❤


















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