Archivio mensile:ottobre 2024
[PISA] Gattina Grigia a Pelo Lungo Cerca Casa
Care lettrici e cari lettori del mio blog,
in questo articolo voglio parlarvi di una creaturina davvero dolce che ho avuto modo di recente di portare con me in Toscana. Si tratta di una gattina grigia a pelo lungo nata nel 2017 e che ha sempre vissuto all’aperto in provincia di Benevento. Purtroppo, nella zona dove viveva, era assiduo il passaggio delle auto. La sua sorellina, simile a lei in fattezze fisiche, è stata infatti travolta da un mezzo ed è morta qualche tempo fa. Per evitarle la stessa sorte, ho deciso di portarla con me non appena mi è stato possibile.
È una gattina di 7 anni di età, taglia medio-piccola, dagli occhi verde ambrati e dal pelo lungo sofficissimo. Di carattere è molto buona e ama le coccole.
Grazie allo stallo (si trova presso casa di amici a Montelupo) si sta abituando a vivere negli spazi al chiuso. È stata sverminata e spulciata con apposito medicinale ed è già sterilizzata.
Dalle recenti analisi è risultata essere FIV positiva, pertanto è necessario che viva in una casa come unica gattina.
Per lei cerchiamo una famiglia, o una persona, che voglia tenerla con sé per sempre e regalarle una vita di amore e tranquillità. È abituata alla presenza di cani (quelli che vanno d’accordo con altri animali), di bambine e bambini.
Si affida con modulo di adozione nella provincia di Pisa/Firenze/Lucca/Livorno.
Per informazioni e adozione: inviare una mail all’indirizzo info@carmenluciano.com con una breve presentazione, recapito telefonico ed eventuali comunicazioni su altri animali che si ha.

Grazie per le condivisioni che vorrete fare di questo articolo per aiutarmi a trovarle casa.
[Cultura] Testi Rari su Percy Bysshe Shelley
Care lettrici e cari lettori,
vi informo con molto piacere che lunedì 7 ottobre ho ricevuto, con immensa gioia, alcuni testi rari sul poeta Percy Bysshe Shelley acquistati in Inghilterra alla fine del mese scorso da due antiquari.
Il primo acquisto è stato la biografia scritta sul poeta dall’amico universitario Thomas Jefferson Hogg (1792-1862). Si tratta di “The Life of Percy Bysshe Shelley”, che doveva contare quattro volumi, ma che purtroppo rimase composta solo dai primi due a causa delle opposizioni del padre del poeta, Timothy Shelley. È a quest’ultimo, purtroppo, che dobbiamo la mancata stesura della biografia che intendeva scrivere e pubblicare la moglie Mary Wollstonecraft Godwin (venne minacciata col taglio dei fondi per il mantenimento del piccolo Percy Florence Shelley, nato nel 1819 a Firenze, se si fosse permessa di scrivere qualcosa sul marito) e se mancano all’appello gli ultimi due volumi di questa incredibile collezione biografica ricca di aneddoti e fatti accaduti nella vita del poeta.
Hogg, classe 1792 come Shelley, conobbe il poeta durante gli studi all’Università di Oxford, vivendo a stretto contatto con lui e avendo modo di conoscere bene il suo carattere, le sue abitudini e i suoi pensieri più intimi. Il 26 marzo 1811 vennero espulsi entrambi dall’ateneo per aver fatto circolare uno scritto su “The Necessity of Atheism“. Nonostante Timothy cercò di interferire nella loro amicizia, invitando via lettera anche il padre di Hogg a vietare al figlio di frequentare il proprio, Thomas e Percy non si persero di vista, bensì continuarono a frequentarsi e a scriversi.
Le copie di cui sono entrata in possesso sono finemente rilegate in lino, in edizione originale del 1858. A parte le copertine, che per il peso dei volumi si sono staccate, il loro interno è perfetto. Entrambi i volumi sono stati proprietà di una biblioteca per svariati anni (si può notare la catalogazione “SHE” sulla costa del volume II).
Quella di Hogg è una delle biografie più belle che sono state scritte su Shelley nel 1800: di pagina in pagina, essa permette di vivere da vicino la quotidianità del poeta, accompagnando lettrici e lettori alla scoperta di fatti e avvenimenti salienti, preziosi per tutte le persone che non hanno avuto la fortuna di conoscere Shelley di persona.
“The Life of Percy Bysshe Shelley” è stata una biografia fondamentale per me per la stesura della mia tesi di laurea magistrale “Ashes and sparks, my words among mankind!: La Matrice Antispecista nel Pensiero e negli Scritti di Percy Bysshe Shelley” (Relatrice: Ch.ma Prof.ssa Laura Giovannelli, Università di Pisa), evolutasi in libro edito da Carmignani Editrice: “Percy Bysshe Shelley Pensatore Antispecista” (acquistabile QUI).
Durante il mio lavoro di ricerca bibliografica ho trovato in rete, gentilmente digitalizzata dall’organizzazione no profit Internet Archive, la biografia sfogliabile in versione PDF. Quando l’ho vista in vendita online, non ho potuto trattenermi dall’acquistarla: non sono a conoscenza di quante copie siano disponibili in tutto il mondo, ma con ogni probabilità questi due volumi sono fra i pochissimi presenti in Italia.
Come ho scritto nell’articolo pubblicato lo scorso 24 settembre, ho avviato il progetto “Cultura Antispecista” col fine di collezionare opere che parlino degli albori dell’Antispecismo nei secoli, cercando di ricucire il filo che lega l’empatia del passato con la nostra contemporanea. “The Life of Percy Bysshe Shelley”, con tutte sue le pagine dedicate all’alimentazione vegetale del poeta e che raccontano uno spaccato di società del 1800 interessato al non consumo di animali, non poteva mancare all’appello.
[Per chi volesse consultare online la biografia, è disponibile qui: Volume I – Volume II]


Il secondo acquisto, mi permetto di dirlo, è veramente una gemma preziosa per la quale mi emoziona il solo pensiero di esserne entrata in possesso.
Si tratta di una raccolta di testi poetici di Shelley, pubblicata da George Routledge and Sons a Londra. Quando l’ho acquistata non immaginavo di quale meraviglia sarebbe giunta fra le mie mani.
L’antiquario che l’aveva messa in vendita l’aveva indicata come edizione del 1900 circa, ma è probabile che il reale anno di pubblicazione sia stato attorno al 1875.
Esteticamente incantevole (copertina rigida in rilievo con decori dorati, come dorati sono i lati delle pagine), questa raccolta contiene tutte le poesie di Shelley suddivise per anno di pubblicazione, inclusi frammenti, impreziosite da bellissime illustrazioni. Sfogliandola delicatamente (è in perfette condizioni, ma la sua consultazione rende fragili alcune pagine) ho provato immensa gioia nel vedere con quanta cura è stata realizzata quest’opera.
La scoperta che ho fatto una volta letta la parte introduttiva è stata sensazionale: questo testo è stato curato nel suo “Preliminary Memoir” e nelle illustrazioni da William Bell Scott.
William Bell Scott (1811-1890), che non avevo mai avuto modo di conoscere prima, è stato un pittore e poeta scozzese appartenente alla corrente dei Preraffaelliti (che ho letteralmente adorato grazie a un corso della professoressa Biancamaria Rizzardi durante il mio percorso Triennale all’Università di Pisa). Dalle parole di Scott, riportate nel suddetto Memoir, si comprende quanta stima avesse di Shelley e quanto lo apprezzasse non solo come poeta, ma anche come essere umano. Scott inserisce infatti una poesia da lui scritta in onore di Shelley, che è possibile trovare dalla pagina xviii a xxi.
A differenza di “The Life of Percy Bysshe Shelley”, quest’opera appare non essere digitalizzata e messa a disposizione per la consultazione online. È per questo motivo che ho provveduto a crearne un file PDF, scaricabile direttamente dal mio blog, almeno nel suo “Preliminary Memoir”.

“Shelley Illustrated” contiene in versione integrale “Queen Mab“, opera in cui Shelley vaticina un mondo dove nessuna creatura viene più mangiata, sebbene sia sprovvista delle preziose note. Inoltre, è inserito anche il capolavoro “The Sensitive Plant“, in cui il poeta attraverso i versi diffonde empatia verso ogni forma di vita, inclusi gli insetti.
Chi desiderasse scaricare la parte introduttiva di quest’opera, può farlo cliccando sul bottone sottostante:
Al prossimo articolo!
Carmen
Se desideri sostenere il progetto “Cultura Antispecista”, clicca QUI.
[Critiche] Desigual e la nuova linea di borse in pelle bovina
Care lettrici e cari lettori,
il 18 settembre, controllando la mia casella di posta elettronica, ho fatto fatica a credere fosse vera la newsletter del marchio Desigual che mi era stata inviata.
“NUOVE borse: pelle, pelle e ancora pelle“.
Questo era l’oggetto che sbandierava la missiva di carattere commerciale-pubblicitario, ricevuta poiché iscritta agli aggiornamenti via email da quando ho acquistato, tempo fa, dei capi d’abbigliamento interamente animal free sul sito del brand.
In un primo momento ho sperato che la tanto esaltata pelle fosse sintetica, ma purtroppo per gli animali coinvolti non era così.

Nel corpo della mail, sotto la gif dove scorrevano varie immagini dei modelli, era riportato
“pelle senza artifici, volumi decisi. Dalle dimensioni oversize all’estetica lady like, questa è la nuova collezione di borse in pelle che vorrai avere al completo“.
L’ultima parte della frase mi ha lasciata perplessa: perché dare per scontato che qualsiasi persona vorrebbe avere al completo una linea di borse fatta in pelle di esseri senzienti?
Sono andata a cercare maggiori informazioni sul sito del marchio per capire con la pelle di CHI fossero fatte le nuove borse, e in pochi click ho trovato l’informazione: COW LEATHER.
Scritto in inglese perché forse fa più cool (e magari qualcuno nemmeno sa cosa vuol dire, non tutte le persone conoscono l’inglese), “cow leather” significa pelle di vacca. Vacche, in questo caso, perché gli esseri a cui viene negata la vita e il cui corpo finisce per essere letteralmente scomposto in più parti che fruttano soldi sono molteplici. Creature con un cuore che pompa sangue come il nostro che finiscono per essere ammazzate e diventare.. borse a forma di cuore!
L’insensibilità umana mette i brividi.
Sono rimasta enormemente stupita, e in negativo, per questa scelta aziendale da parte di questo marchio che sembrava essersi avviato verso una moda più sostenibile, etica e sensibile.
Creare una linea di borse in pelle animale e pubblicizzarla dando per scontato che chiunque non saprà starne senza è stata una vera caduta di stile.
È per questo motivo che ho scritto una mail a Desigual per dare voce agli animali che finiscono per diventare mero materiale per la realizzazione di oggetti. Oggetti che spesso hanno la possibilità di vivere più a lungo delle vittime stesse, spedite nei macelli giovanissime.
Un marchio internazionale come questo dovrebbe stare al passo con la sensibilità, cercando di proporre abbigliamento e accessori che non abbiano comportato sofferenza e morte per esistenze che hanno la capacità di provare dolore.
La scusa della pelle come ‘scarto’ dell’industria alimentare non regge: gli animali non sono né materia organica, né materiale per manufatti. Nessuna creatura senziente deve subire violenza, nessuna creatura senziente deve perdere la vita per diventare un oggetto.
Ormai viviamo in un periodo storico dove le nuove scoperte in ambito di materiali offrono la possibilità di ottenere accessori meravigliosi, ecocompatibili ed etici, realizzati anche con scarti vegetali. Si pensi alle meravigliose borse del marchio italiano Miomojo, prodotte con scarti di mela o con altri materiali di recupero.
Che Desigual possa seguire il buon esempio, dimostrando rispetto verso gli animali.
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Per sensibilizzare il marchio, potete inviare una mail anche voi compilando il CONTACT FORM (clicca QUI) oppure all’indirizzo help@help.desigual.com con un messaggio tipo:
Gentile azienda Desigual,
con la presente email mi unisco al suggerimento mosso dal blog Think Green • Live Vegan • Love Animals e vi invito anch’io a non produrre più accessori o capi d’abbigliamento in pelle di animali.
Ho appreso che avete realizzato una linea di borse in “cow leather” di cui avete dato notizia via newsletter lo scorso 18 settembre: trovo questa scelta aziendale del tutto opposta alla direzione dove dobbiamo andare. Gli animali sono esseri senzienti e non individui alla nostra mercé dei quali abusare per macellarli, scuoiarli, sfruttarli per ciò che più ci aggrada.
Creare borse, fra cui una a forma di cuore, con parti corporee di esistenze che avevano un cuore lascia veramente sconcertati.
Ci sono molti marchi che hanno già abbracciato il progresso etico in ambito di scelta di materiali, basta vedere il brand italiano Miomojo che da anni realizza meravigliose borse anche con scarti vegetali come mais e buccia di mela. Vi invitiamo a proporre una moda più compassionevole e rispettosa delle altre esistenze: gli animali devono arricchirci con la loro libera presenza sulla Terra. Solo e soltanto in questo modo!
Attendiamo con piacere un vostro gentile riscontro positivo per il bene della vita in ogni sua forma.
Distinti saluti.
Nome, cognome, città e paese
Grazie a chi darà voce alle nostre sorelle e ai nostri fratelli di specie diversa.












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