Archivi Blog
°° Scandalo Green Hill: La libertà dei cani Beagle avverrà previa PAGAMENTO °°

Non sono bastate le torture che hanno subito i loro simili, venduti a laboratori di ricerca dove sono stati vivisezionati e uccisi in nome della ricerca medica.
Non è bastato il trattamento disumano che hanno ricevuto nell’allevamento della morte, rinchiusi in mura di cemento su un pavimento freddo, con le finestre chiuse e l’eco di migliaia di voci che abbaiavano.
I cani di razza Beagle di Green Hill ( Montichiari – BS), nonostante siano stati fortunati una volta guadagnata la libertà e affidati a famiglie grazie alle numerose proteste degli animalisti , la più importante di tutte quella del 28 Aprile 2012 dove hanno fatto irruzione portandone via decine, adesso sono vittime di un vero e proprio business.
Come si può leggere anche sul sito NelCuore.Org di Michela Vittoria Brambilla
<< le oltre duemila famiglie che hanno preso in affido i beagle di Green Hill possono stare tranquille, Secondo notizie di stampa, il pm Ambrogio Cassiani e il procuratore aggiunto di Brescia Sandro Raimondi hanno disposto la cessione dei beagle ancora sotto sequestro. L’operazione dovrebbe cominciare alla fine del mese. La cifra richiesta non è ancora nota, ma non sarà astronomica. Il “Corriere” parla di 100 euro per cane (ma la cifra potrebbe essere più bassa), che dovrebbero confluire in un conto aperto dalla Procura in Banca Etica e ci resterebbero fino alla fine del processo per maltrattamento e animalicidio. In caso di condanna, il “tesoretto” finirebbe nelle casse dello Stato. Se gli imputati fossero assolti, la somma sarebbe messa a disposizione della multinazionale Marshall, proprietaria dell’allevamento sequestrato il 18 luglio 2012.>>
Nessuno aveva mai lontanamente accennato ad un pagamento pecuniario per l’adozione dei cani liberati dall’allevamento.
Se il costo della libertà per singolo cane fosse veramente 100 euro, si parla di ben 250,000 euro !
Che vada allo Stato o alla Marshall , reputo la richiesta del tutto deplorevole.
La libertà degli animali non ha prezzo.
E questo lo sanno soprattutto i 13 ragazzi che il 28 Aprile 2012 hanno sfidato le leggi che tutelano gli assassini entrando nella proprietà privata di Green Hill e “rubando” circa 80 cuccioli, visti come beni e non esseri senzienti.
Questi ragazzi hanno messo in pericolo la loro libertà personale pur di donarne a chi sarebbe morto sotto tortura.
Tutto questo è un affronto alle infinite persone che hanno raccolto firme, protestato, boicottato marchi che testano su animali poichè CONTRARI ALLA VIVISEZIONE.
E non importa se lo Stato sbandieri l’intenzione di usare l’ingente cifra (altro che gruzzoletto, un vero e proprio bottino!) per tutelare altri animali. Vengano piuttosto usate le entrate derivate da sanzioni amministrative riguardanti i padroni inetti.
Rimane il fatto che sulla libertà NON BISOGNA PERMETTERSI DI FARE DEL BUSINESS!
Pensate poi se tutti quei soldi finissero nelle mani sporche di sangue innocente della Marshall: una vergogna infinita.
Sarebbe come se non fosse accaduto niente. Loro avrebbero guadagnato sulla vendita dei cani alle aziende e guadagnerebbero lo stesso sui cani. Vivi o Sezionati cosa importa? Importa il guadagno!
Non ci sarebbe giustizia, non ci sarebbe una punizione per questa multinazionale che, come tante altre, vive da parassita sulla non-vita e morte di miliardi di animali.
Si torna a punto e a capo.
Come avviene sempre in Italia, dove regna il business e c’è puntuale carenza di giustizia.
Gli italiani rifiutano la vivisezione e chi è ai vertici del potere fa finta di non sentire.
Chissà se con le cattive prima o poi capiranno che con chi rivendica il diritto alla vita non si scherza….
_Sbrellababy_
** On. Brambilla: stop agli allevamenti di primati,cani e gatti da vivisezione in Italia **
“È stato approvato in commissione Affari Sociali – continua il Ministro Brambilla – il nostro emendamento alla legge comunitaria 2011, di recepimento della direttiva del 2010, che ci permette di voltar pagina con la sperimentazione animale dopo decenni di orrori. Abbiamo quindi corretto i grandi errori della direttiva europea 63/2010 e abbiamo introdotto in maniera importante e definitiva il principio per cui l’utilizzo degli animali, in quanto esseri senzienti e portatori di diritti, deve essere abbandonato in favore dello sviluppo di metodi alternativi in vitro. Questo principio, solo in parte accolto dalla direttiva europea, diventa centrale nella nostra impostazione. Il testo approvato dalla commissione -spiega l’on. Michela Vittoria Brambilla- prevede infatti misure adeguate per la concreta attuazione del loro sviluppo e la destinazione di congrui finanziamenti allo scopo. Inoltre, in attesa che siano perfezionati metodi alternativi e completamente sostitutivi della sperimentazione su animali, sarà possibile effettuare test su cani, gatti e primati, solo previa autorizzazione del Ministero della Salute e del Consiglio Superiore di sanità. Inoltre, gli animali non potranno essere più utilizzati per esercitazioni didattiche (eccetto l’alta formazione di medici e veterinari) e per esperimenti bellici”.
“Infine, ho oggi assolto ad un preciso impegno – continua il Ministro Brambilla – che avevo preso con tanti cittadini, associazioni animaliste e comitati spontanei, che si sono mobilitati contro lo stabilimento Green Hill di Montichiari, dove sono allevati cani di razza beagle destinati ai laboratori. Pochi giorni fa, avevo postato sulla mia pagina personale di facebook e su quella creata dai militanti animalisti, un messaggio di solidarietà con una promessa di aiuto concreto per fermare quello che considero un vero e proprio orrore indegno di un grande paese civile. Sono felice di poter dire oggi che ho mantenuto la mia parola e mi sono fatta interprete delle aspettative dei tanti italiani che non sono più disposti ad accettare che il nostro paese ospiti quella che viene definita una ‘fabbrica di morte’: il nuovo testo vieta quindi su tutto il territorio nazionale l’allevamento di primati, cani e gatti, destinati alla sperimentazione.
Dopo tanti anni di militanza animalista – ho fondato all’età di tredici anni la sezione lecchese della lega contro la vivisezione lombarda – nei quali mi sono battuta senza sosta per cambiare la normativa del ‘92 e dopo il recente ulteriore impegno che avevo assunto per correggere gli errori della direttiva europea 2010, che non protegge affatto gli animali e i loro diritti, considero un grandissimo successo l’approvazione oggi di queste misure che rappresentano una vera e propria svolta, della quale vado molto fiera”.
I membri del comitato ministeriale per la creazione di un Italia Animal Friendly del ministro Brambilla, che hanno quindi avuto tutti parte nell’approvazione di questa misura, sono i deputati Basilio Catanoso, Fiorella Ceccacci, Paola Frassinetti, Gabriella Giammanco, Gianni Mancuso, Barbara Mannucci, Manuela Repetti, Michele Scandroglio. Del comitato fanno parte anche i rappresentanti delle associazioni nazionali di tutela ambientale e animale, oltre a quelli di Anci, Upi e delle Regioni.











