Archivi Blog
°°Furto alla Fattoria della Pace Ippoasi: “Siamo Delusi e Amareggiati”°°
Sabato 19 Agosto 2017 alla Fattoria della Pace Ippoasi di San Piero a Grado (PI) si è tenuta l’ultimo evento al chiaro di luna estivo.
Decine di volontari, sempre pronti ad aiutare gli animali, hanno gestito al meglio la giornata accogliendo oltre 100 ospiti sopraggiunti per assistere alla dimostrazione di pasticceria crudista, per assaggiare il bio buffet vegano e per far visita ai quasi 100 animali ospitati dalla struttura.
Una bellissima serata, alla quale ho preso parte insieme al mio ragazzo, che purtroppo è stata infranta nella sua armonia da un atto vile.
Stando a quanto scritto in data 21 Agosto 2017 sulla pagina ufficiale da Ippoasi stesso, la cassettina delle offerte sarebbe stata rubata. Non era mai successa una cosa del genere.
L’incasso della serata, che sarebbe servito per sostenere le spese per accudire gli animali salvati dalla macellazione, è stato portato via da qualcuno.
Un gesto irrispettoso ed incivile, che fa capire quanto l’animo umano possa peccare di cattiveria. Siamo stati tutti derubati: chi era li presente per aiutare gli animali con la propria partecipazione, i volontari che hanno speso tante energie per la realizzazione della serata e soprattutto gli animali, quelli che avrebbero goduto delle offerte visto che le donazioni vengono utilizzate interamente per il loro sostentamento.
Qui di seguito il triste messaggio pubblicato dai volontari:
<< ENORME AMAREZZA PER UN EVENTO BENEFICO CHE AVREBBE POTUTO ESSERE PERFETTO.
Sono trascorsi due giorni dall’evento incredibile di sabato sera, l’ultimo dell’anno nella versione notturna, e solo ora abbiamo potuto prenderci qualche momento per fare i dovuti ringraziamenti e le considerazioni del caso: le volontarie e i volontari hanno molto da fare, sia prima che dopo grandi occasioni come queste!
Abbiamo scelto di pubblicare e condividere con voi per prima la brutta notizia. Solo perché di belle ne abbiamo davvero molte, e preferiamo consolarci/vi con quelle.
Sabato sera, in una cornice di pace e laboriosità meravigliose, mentre decine di volontarie e volontari si davano anima e corpo per una causa che riguarda non solo i quasi 100 ospiti della Fattoria della Pace, ma anche tutte e tutti gli altri animali – umani e non umani – che il progetto Ippoasi sostiene, aiuta, libera, è successo un fatto GRAVISSIMO.
E’ stato infatti RUBATO dalla cassetta delle offerte agli ingressi praticamente tutto il contenuto: donazioni versate dai partecipanti in maniera libera e responsabile, che sarebbero in TUTTA LA LORO TOTALITA’ andate a sostenere gli ANIMALI SALVATI che vivono al rifugio.
La fiducia che riponiamo da sempre nelle altre persone è stata tradita in maniera vile e codarda. Prenderemo ovviamente provvedimenti per assicurare la cassetta delle offerte, ma questo gesto ci ha ferite e feriti nel profondo.
Chi ruba ad una associazione di volontariato, durante una serata di beneficenza, sapendo che lo fa alle spalle di persone che dedicano la propria vita agli altri, militando in un progetto tra l’altro attivo a 360°, anche in ambito educativo e sociale?
Ogni sforzo della serata è andato vano. Il sacrificio, la fatica, lo stress, ma anche la gioia, la soddisfazione, la bellezza, la solidarietà sono andate in frantumi.
Gli eventi alla Fattoria della Pace sono benefit, servono a raccogliere fondi che andranno a sostegno del progetto. Fondi che sono INDISPENSABILI per la sua sopravvivenza.
A chiunque sia stato chiediamo di farsi un esame di coscienza e di pensare a ciò che ha fatto: speriamo in un pentimento sincero. Se ci leggi e ti rendi conto della gravità del tuo gesto restituisci le offerte. Puoi lasciarle alla cassetta della posta del rifugio.
Alla stessa persona, magari nemmeno pentita, chiediamo di non presentarsi mai più al santuario e a nessuno degli eventi ad esso collegati.
Agli altri partecipanti, invece, facciamo un appello: se qualcuno avesse visto qualcosa, fatecelo sapere.
Grazie di cuore. Pieno di tristezza e delusione ma pronto ad andare avanti.>>
Con questo articolo, oltre ad unirmi ai volontari di Ippoasi nella richiesta di restituzione delle offerte che le persone hanno donato (ciascuna con i propri sacrifici e con le proprie possibilità), vorrei invitare tutti voi lettori ad esprimere la vostra solidarietà verso questa struttura che da anni permette ad ex animali da reddito di vivere con armonia e tranquillità il resto della propria esistenza.
Vi invito gentilmente ad effettuare una donazione, anche piccolissima, per cercare di riparare un danno arrecato da una persona che sicuramente non ha una coscienza.
Ecco come poter aiutare Ippoasi:
Potete farlo facendo una donazione su
conto corrente Banca Popolare Etica
intestato a Fattoria della Pace Ippoasi
IBAN: IT56B0501802800000000131885
oppure tramite carta di credito cliccando QUI.
Visitate il sito: www.ippoasi.org
Donerò anch’io di nuovo per gli animali, con la speranza che il danno possa essere compensato dall’affetto di chi gli animali li ama davvero ed apprezza il duro lavoro di chi ogni giorno si alza per andare a pulirli e assicurargli cibo e acqua.
Un enorme grazie da parte mia a chi deciderà di inviare il proprio aiuto economico.


°° Rete Santuari Animali Liberi Contro le Speculazioni di VeganOk e Partito Animalista °°
Tempi duri per gli animali e per chi vuole difenderli e dare loro diritti senza alcun secondo fine.
Di recente infatti il movimento animalista, mosso inizialmente da empatia e rispetto nei confronti di chi viene calpestato, oppresso e soppresso in nome dell’industria, si è inquinato con due realtà ambigue da cui personalmente prendo le distanze: VeganOk e il Partito Animalista.
Iniziamo da VEGANOK.
Veganok, realtà con annesso logo, da fin troppo tempo professa che il proprio bollino sia una “certificazione” per aziende, locali e ristoranti. Dice di essere il più diffuso standard etico al mondo con decine di migliaia di prodotti e servizi certificati sia in Italia che all’estero, e che sia presente alle più importanti ed autorevoli fiere del settore naturale garantendo al consumatore l’assenza di parti di origine animale in ogni genere di prodotto.
In realtà le cose non starebbero proprio così.
Innanzitutto, come si può dedurre leggendo sul loro sito internet (clicca QUI), non viene fatto alcun controllo negli stabilimenti delle aziende che richiedono il logo né nei laboratori dove i prodotti vengono testati per verificare l’assenza di test su animali.
In poche parole, VEGANOK sarebbe un mero logo concesso alle aziende, ovviamente attraverso pagamento, che si assumono tutte le responsabilità sull’auto-dichiarare vegan i loro prodotti. Quanto costa (non chiamiamola CERTIFICAZIONE!) utilizzare il logo VeganOk? Le cifre si aggirerebbero intorno ai 500-1000 euro annui più percentuale sul fatturato (fonte: L’Espresso Repubblica – “Vita Da Vegani, un BUSINESS Sempre Più Ricco)
Un bel gruzzoletto alla faccia degli animali e dei vegani per etica, se si pensa che il logo viene “concesso” anche a chi vende fagioli in scatola, olive, verdura e cose risapute 100% vegetali già da decenni.
Che dire poi del detersivo per lavare capi in LANA e Cashmere con il logo VeganOk?
La lana i vegani non la indossano.
Coerenza e serietà, queste sconosciute.

Verdura VeganOk? Concimata con concime vegetale???
Le aziende che si sono lasciate convincere da questo “green” business purtroppo sono sempre più numerose. Tutte le volte che ne ho l’occasione ricordo a chi ha deciso di finanziare VeganOk che di certificazioni serie e vere ne esistono già da tempo:
– Vegan di Vegan Society per gli ingredienti vegetali
– Icea per Lav per il cruelty free
da preferire assolutamente.
VeganOk dunque sembrerebbe copiare le idee altrui avviandone di simili e gridando alla novità. Per chi se lo fosse dimenticato, o perso nel tempo, ricordo che VeganOk ha dato non pochi problemi ad attivisti animalisti che si sono permessi di dubitare (come non farlo?) dell’etica della sua impresa emergente. Eccovi qualche link di AgireOra, realtà che stimo e sostengo seguita da Marina Berati.
Promiseland contro volontari animalisti (10/08/2011)
Sauro Martella: causa penale contro i volontari animalisti (11/12/2012)
Violenti attacchi di Sauro Martella ai volontari animalisti (01/02/2012)
Nuovi attacchi da Sauro Martella (VeganOK/Promiseland) (28/11/2013)
Se non bastasse questo, VeganOk ha di recente messo le mani sui rifugi di animali salvati dalla macellazione. Ma ne parleremo tra poco.
La seconda realtà ambigua nel bersaglio è il Partito Animalista con a capo Silvio Berlusconi. Ma tu guarda il caso. Chissà perché l’imprenditore Silvio ha puntato sugli animalisti. Sarà forse per i voti? Ma no, suvvia, lasciamo il beneficio del dubbio.
Nel frattempo che dubitiamo però, sarebbe stato visto intento a gustarsi taglieri di affettati (l’albero degli affettati.. tutti lo abbiamo in giardino, no?) e si vocifera addirittura della sua presenza tra gli azionisti di Molmed, realtà crudele per gli animali per quanto riguarda la sperimentazione.
Contro l’ambiguità di queste due tristissime realtà che si sono affacciate sul mondo animalista/vegan, si è schierata apertamente contro la RETE DEI SANTUARI DI ANIMALI LIBERI IN ITALIA, a cui oggi in questo articolo voglio dare spazio pubblicando il loro comunicato stampa datato 9 Giugno 2017.
Buona lettura.
COMUNICATO STAMPA RETE DEI SANTUARI DI ANIMALI LIBERI
I santuari sono sotto attacco politico ed economico
Sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto, ma non ci aspettavamo un così improvviso doppio colpo. Nelle ultime settimane infatti l’ambiente dei
Santuari di Animali Liberi in Italia è stato attaccato da forti interessamenti politici ed economici che mirano solo ad una manipolazione per fini ben differenti di quelli dei Santuari stessi.
Come Rete dei Santuari intendiamo denunciare fermamente tutto questo affinché risulti chiaro quali sono le nostre posizioni e quale pensiero veramente ci caratterizza e ci unisce.
La scorsa settimana con stupore e sconcerto abbiamo letto il comunicato relativo al lancio di una rete dei Rifugi di animali non umani salvati dallo sfruttamento, in seguito corretta in rete delle Oasi VeganOk.
Comunicato uscito giorni fa su Promiseland e altri siti.
Intendiamo criticare fortemente l’iniziativa presentata in quanto in modo non corretto e non veritiero il progetto viene definito come “la prima rete di Rifugi per animali non umani salvati dalla sfruttamento” mentre chi lancia lo stesso, come tutti gli addetti ai lavori e il pubblico, ben sa che dal 2010 è presente nel nostro Paese la Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia.
Nonostante le richieste di fare un passo indietro e rettificare, dall’altra parte sono state solo suggerite proposte ad oggi inaccettabili.
Si parla di collaborazione, ma come può proporre una collaborazione sincera e trasparente chi lancia un progetto senza essersi neppure premurato almeno di confrontarsi con chi da anni lavora sulle medesime tematiche con grande fatica e impegno?
Qual è la collaborazione che nasce sulla non chiarezza e sul non rispetto del lavoro altrui, se chi la propone entra a gamba tesa millantando e travolgendo l’altrui operato e senza approfondire dichiara di essere il primo a fare cose che l’evidenza mostra siano un percorso consolidato di altri?
La Rete dei Santuari è un network che riunisce 9 tra i più antichi e grandi Santuari in Italia.
Ha una rigorosa Carta dei valori che i progetti aderenti devono rispettare altrimenti non possono stare nella Rete stessa.
Principi fondamentali, antispecisti che devono essere la base di strutture di accoglienza di Animali non umani salvati dalla sfruttamento.
Il Rifugio partner scelto nell’operazione Oasi VeganOk ad oggi non ha dimostrato di rispettare tali requisiti.
Non vogliamo assolutamente entrare nel merito di ciò o criticare una struttura che come tutti i Santuari e tutti noi può solo migliorare, ma siamo costretti a dare corrette informazioni e dire che pensare che tale struttura, che ancora non ha risolto nodi importanti nella propria gestione, possa formare altri nuovi Santuari, non avendo essa stessa ben chiari alcuni punti fondamentali, ci pare un problema serio e preoccupante.
Tutti i punti lanciati dall’iniziativa sono già portati avanti da anni seriamente e con professionalità dalla Rete o da suoi aderenti.
Se l’intenzione di chi lancia il progetto è aiutare gli animali e i Santuari a crescere, bastava eventualmente mettersi in contatto con la Rete già esistente e verificare le necessità, offrire aiuto, chiedere pareri, illustrare il progetto.
Ma questa evidentemente non è l’intenzione. Si parla di unire le forze per intenti comuni e il nuovo progetto prevede di creare una seconda Rete che non farà altro che indebolire anziché unire e rafforzare. Ci chiediamo a quale scopo quindi.
La manovra prevede di creare una sorta di marchio che vada a definire i Rifugi di Animali Liberi, a bollarli, ad etichettarli e questo viene da chi nulla sa di Rifugi ma il suo mestiere è il marketing e la comunicazione.
Mai accetteremo che ciò avvenga.
I Santuari sono liberi e si autoregolamentano.
Non serve qualcuno di esterno che elargisca bollini, definizioni e standard.
Chi pensa di poter fare così deve sapere che mai permetteremo che sui Santuari venga apposto un logo.
La Rete è libera, i Santuari pure.
Nessuno ci mette un cappello. Sono i Santuari ad aver deciso di darsi delle regole e l’hanno fatto autonomamente senza che qualcuno da fuori decidesse i parametri e requisiti che possono solo essere attribuiti a logiche commerciali e di franchising. Anche perché come farebbe senza avere alcuna esperienza in tal senso?
E per concludere, un’ultima riflessione: ogni Rete o Consorzio che sia, sarà sempre un progetto di aggregazione di realtà già esistenti che vogliono unirsi per obiettivi comuni. Bene, ci chiediamo come faccia a nascere una Rete da un SOLO Rifugio e un ente commerciale?
Come se non bastasse nello stesso periodo prendeva forma anche il Movimento Animalista, nuovo partito creato e sostenuto da Michela Vittoria Brambilla e da Silvio Berlusconi.
Preferiremmo non parlarne ma non possiamo evitare di denunciare anche questo secondo tentativo di ingerenza nei Santuari, visto che recentemente c’è stata una puntata poco chiara della trasmissione di Rete4 con ospite proprio uno dei componenti della Rete.
Intendiamo come Rete prendere le distanze da tutto questo movimento, avendone bene intese le reali intenzioni. Una evidente strategia politica per cavalcare l’onda dell’”animalismo” in Italia e cercare in un modo o nell’altro di arrivare lassù, sulle comode e lussuose poltrone del Parlamento.
Quello che ci stupisce tantissimo è vedere il gran numero di persone che sono riusciti a reclutare sotto questa nuova bandiera, senza che qualcuna o qualcuno si accorga che di nuovo non ha un bel niente.
Senza che la gente si renda conto che un partito che arriva al potere decisionale non avrà solo modo di dire la propria sui “diritti animali”, ma anche su tutto il resto. Cosa diranno quindi tutti i nuovi seguaci quando, supponendo che si seguano veramente gli impegni presi sui diritti sopra menzionati, il nuovo partito si esprimerà a favore di leggi razziste e a tutela degli interessi economici dei potenti?
Cosa diranno quando il nuovo partito continuerà questa politica orientata sempre più sul terrore, sulla guerra e sulla svendita di tutto il patrimonio pubblico, giusto per citare solo alcune delle manovre più attuali?
Che almeno pensano agli animali?
E ancora. Si legge che Berlusconi non avrà voce in capitolo sul nuovo partito, che ne è solo un socio fondatore e che ci metterà i soldi.
Invitiamo chiunque a rileggere questa frase e a chiedersi se veramente ci si può credere oppure è un ragionamento puramente folle.
E sapere che queste parole sono uscite dalla bocca di un noto sedicente animalista, questo non fa altro che delineare un quadro alquanto allarmante sulla situazione italiana.
Riteniamo importantissimo prendere posizione in tutto questo. E come Rete intendiamo farlo.
Invitiamo tutte e tutti a riflettere su quanto sta accadendo e a non farsi prendere dagli ennesimi giochi politici ed economici.
Vigileremo affinché non vi siano intrusioni di questo genere nella Rete, ma ognuno di noi dovrà prendere una propria posizione affinché si possa veramente costruire insieme un futuro migliore per tutte e tutti, umani e non umani che siano.
Se questo non faremo, continueremo a vita a cercare di soffocare i sintomi di una società malata, senza mai avere il coraggio di alzare il nostro sguardo e capire che non vi sono lotte isolate, non vi sono analisi a settori a sé stanti. La lotta verso la liberazione è una sola e verso ogni forma di violenza e di prevaricazione.
I Santuari uniti nella vera Rete dei Santuari di Animali Liberi in Italia
Link: animaliliberi.org
– Carmen













Devi effettuare l'accesso per postare un commento.