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°° Diventare Vegan: Una Scelta Importante Che cambierà la Tua Vita °°

Questo articolo è dedicato a tutte le persone che, in punta di piedi, dopo anni vissuti nella Stanza delle Bugie hanno trovato la porta socchiusa della Camera della Ricerca della Verità ed esitano ad entrarvi.

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Perchè diventare Vegan?
Beh, in realtà la domanda migliore da porsi è ” Perchè non diventare vegan? “.

Diventare vegan permette di varcare la soglia di una dimensione nuova. E’ normale aver timore di intraprendere qualcosa di diverso, al quale non siamo abituati.
L’abitudine da tranquillità e sicurezza. Ma siamo sicuri che quella sicurezza sia basata sul giusto?
Purtroppo no.
Crescere costretti a credere che mangiare gli animali sia giusto non mette in gabbia solo loro, ma anche le nostre menti.
L’uomo ha una capacità incredibile di elaborare idee, concetti, pensieri..
Siamo anime infinite limitate da un corpo.
Siamo tutt’uno con ciò che ci circonda se lo vogliamo,
ma chi ha deciso di fare della nostra preziosa vita qualcosa che genera business materiale non ci vuole in grado di ragionare.
Non ci vogliono grandi pensatori.
La storia dell’umanità lo insegna: tutti i grandi filosofi sono sempre stati perseguitati, rifiutati, torturati. Solo secoli dopo sono stati compresi, perchè le loro idee erano avanti centinaia di anni.
Ma forse non erano loro avanti, erano tutti gli che li circondavano ad esser rimasti in dietro.

Tornando al veganismo, diventare vegan vuol dire per la prima volta fare una scelta.
Dalla nascita infatti viviamo di non-scelte.
Scelgono gli altri per noi, e questo non è giusto perchè limita il nostro essere.
Fino a quando non siamo in grado di alimentarci da soli e di camminare sulle nostre gambe le scelte altrui possono essere accettate come aiuto, ma poi no. Dopo basta.

Quando ho scelto di diventare vegetariana a 12 anni per me è stato come rompere le catene che avevo ai polsi.
Stavo attraversando la fase di passaggio, importantissima, dalla vita da bambina alla vita da adolescente. Per me il mondo degli adulti era da sempre stato visto come una meta importante da raggiungere e ne avevo stima.
Scoprire con la forza della volontà e della curiosità cosa mi veniva nascosto è stato un trauma. Non lo nego.
Non credevo che i bambini venissero presi così tanto in giro.

E’ sbagliato prendere in giro i bambini, trattarli da stupidi, modificare la realtà per fargli credere cose che non esistono. Capiscono benissimo e sono molto più avanti di noi.
Dovremmo smettere di credere che più passano gli anni dalla nascita più ci avviciniamo a uno stato evoluto. Per me è esattamente l’opposto: più anni passano dalla nostra nascita, più ci allontaniamo dalla natura, dal vero.
Ed è li che dobbiamo tornare, è li che dobbiamo rimanere aggrappati.

Io ho vissuto credendo che gli animali morissero di vecchiaia e quindi a 8 anni, periodo in cui ho iniziato a voler capire di più su ciò che mi circondava, mistificavo la loro morte.
Io credevo che il loro non esistere più permettesse a me di esistere.
Ero grata a loro ma vivevo di antropocentrismo forzato.
Il sapore dei loro corpi non mi piaceva e lo rifiutavo ed è stato questo disgusto innato, questo tener presente delle sensazioni che ha smosso tutto.
Ho passato 4 anni seduta per ore a tavola masticando quell’ammasso di cellule sotto i denti, senza riuscirle a deglutire.
Quando ho scoperto poi che quei poveri animali non morivano di vecchiaia ma venivano uccisi dopo aver vissuto nemmeno 1/10 della loro esistenza nella più totale schiavitù mi sono ribellata.
Mi sono sentita una bambina schiacciata dalle bugie dei grandi che non aveva intenzione di rimanere a terra. Non avevo intenzione di diventare adulta così. Piuttosto avrei preferito non diventare mai adulta.
Ho reagito, ho pianto, ho riflettuto e ho scelto.
Sembra difficile da credere ma è così: a 12 anni ho preso la decisione più importante della mia vita.

Quando arriviamo a scegliere veramente qualcosa che vogliamo, la sensazione che si prova è di libertà mista a leggerezza.
Decidere di non ingerire più esistenze ti fa sentire una persona migliore, e lo sei per davvero!
Quei corpi martoriati che portiamo alla bocca purtroppo hanno dentro energie negative, contengono sofferenza, tristezza, terrore, dolore.. e noi ci alimentiamo di tutto questo.

Che tu ci creda oppure ancora no, non siamo qui sulla Terra per governare sugli altri animali.
Siamo abitanti del pianeta come tutti gli altri. Ospiti.
Non c’è niente di più bello del condividere la vita e le esperienze che si possono fare con altri, qualsiasi sia la loro specie di appartenenza.
Gli animali sono compagni di viaggio speciali e da loro possiamo imparare tanto.
Vivono sotto una specie di incantesimo che li costringe a vivere prevalentemente di istinto, ma sono esseri paradisiacamente perfetti.

Vivono la loro vita senza arrecare nessun tipo di inquinamento alla natura che li ha generati.
Dell’esistenza di ciascun animale niente deturpa la Terra.
Dalla Natura essi nascono e nella Natura essi muoiono, tornando a far parte del Tutto.
E io voglio far parte del Tutto!

Se mi paragono a una bellissima gazzella mi sento in forte minoranza:
la mia esistenza lede al pianeta a causa di tutte queste invenzioni anche frivole umane di cui io dispongo. La realtà è che vorrei sbarazzarmi di tutto e tornare a stare a stretto contatto con la natura.
Mi rendo conto però che per arrivare a questo è necessario che passi del tempo.

Come è passato tanto tempo che ha permesso all’uomo di denaturizzarsi, dovrà passare altro tempo per permettergli di capire che gran parte di ciò che ha fatto è vano e che deve ritrovare il legame con ciò che lo circonda.

Il veganismo quindi è un processo di iniziazione del ritorno alle origini.
Diventare vegan oltre a permetterti di scegliere per la prima volta qualcosa, ti permette di vivere in maniera diversa.
Ne giova il tuo fisico: meno appesantito e più vitale;
Ne giova la tua mente: più libera grazie all’assenza di preconcetti;
Ne giova l’ambiente: meno inquinato dai rifiuti derivati dalle industrie che avvelenano l’ecosistema;
Ne giovano gli animali: hanno il diritto di esistere esattamente come te e la loro vita è sacra esattamente come la tua.

Sicuramente passeranno tanti anni prima che l’uomo impari a rispettare il pianeta che lo ospita, ma quello stadio evolutivo di ritorno alle origini arriverà solo se iniziamo da oggi a cambiare.
Il cambiamento è necessario se non vogliamo condannare all’estinzione la specie umana e tutte le altre che vivono con noi su questo Pianeta .
Stiamo distruggendo tutto ed è ormai noto a chiunque cosa abbiamo combinato, di quali crimini ci siamo macchiati la coscienza.
Non dobbiamo per forza abbandonare le strumentazioni di cui disponiamo: basta accostarle a energie rinnovabili e fonti con zero impatto ambientale.

Non è mai troppo tardi per riparare i danni che abbiamo fatto.
ma dobbiamo partire da adesso, da ora, da questo istante.

Il consumo di carne ha distrutto vite innocenti e sta distruggendo anche il paradiso terrestre che avremmo dovuto apprezzare e non stravolgere.
Smettendo di alimentarci con i corpi degli altri animali diminuirà vertiginosamente l’inquinamento che riversiamo sulla Natura che, dopo millenni, non è più in gradi di sostenere.
Si parla di miliardi di animali uccisi ogni anno. MILIARDI.
Ti sei mai chiesto dove vanno a finire i litri di sangue che scorrono nelle vene di ogni singolo animale appartenente a quei miliardi di vite macellate?
Fiumi di sangue, cataste di ossa e spoglie seppellite sotto la Terra.
Abbiamo distrutto un equilibrio perfetto creato da nemmeno si sa quale Genio, e la pagheremo a caro prezzo.
Forse tutte le lacrime che verseremo nemmeno arriveranno a lavare le nostre coscienze sporcate per sempre.

Io ho già deciso un decennio fa di far parte della schiera di umani intenzionati a farsi perdonare e a cambiare per continuare a far vivere questo Pianeta. Non siamo pochi, siamo tanti, sempre di più.

Tu da che parte stai?


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°° Perchè la Filosofia Vegan fa tremare il Sistema °°

Ci sono cose che sappiamo bene ed altre che non sapremo mai, in questa vita.
La verità viene tenuta lontano dalla conoscenza collettiva.
Chi ci impedisce di sapere non si mostra con il proprio volto,
ma manovra dall’alto personalità di dominio pubblico che attacchiamo o applaudiamo, senza capire che sono a loro volta schiavi come noi.

Se c’è una condizione in cui sento di  vivere , è appunto quella della prigionia.
E non parlo solo di me, ma di tutta la società.
Ci crediamo liberi ma in realtà non lo siamo.
Come detenuti dalle catene che permettono un minimo movimento e che ritengono sufficiente quel poco spazio.

Sin dalla nascita ogni nostra azione è controllata e monitorata.
Stato e Chiesa detengono il potere e il monopolio delle nostre esistenze.

Veniamo battezzati a pochi mesi di età quando non siamo in grado di comprendere alcunché.
Entriamo a far parte di una Comunità vera e propria che sarà presente per tutta la nostra vita senza che nessuno chieda la nostra opinione al riguardo.
E anche se ci venisse chiesto, non potremmo formulare alcun discorso, vista la condizione neonatale in cui riversiamo.
Ci alimentano con quello che vogliono e noi sottostiamo alle altrui scelte ingurgitando tutto.
Cresciamo con una mente che vuole spaziare ma a cui viene dato un limite.
Dalla scuola, dal catechismo, dagli insegnanti, dalla tv.
Riceviamo la Prima Comunione e poi la Cresima quando non siamo maturi abbastanza per comprendere altri percorsi che ci spingono a percorrere.
Ma ce li fanno passare come feste, questi due eventi, e quindi l’idea di ricevere regali ci fa apprezzare la cosa.
Inconsapevoli di cosa realmente comporta.

Diventiamo adulti, finiamo gli studi, cerchiamo lavoro e pensiamo di metter su famiglia.
Viviamo lavorativamente come automi in attesa dell’arrivo delle vacanze.
Ci convincono che è quella infatti la normalità: lavorare 11 mesi e il restante del tempo disponibile per il relax.
Ci fanno ammalare gettando nel suolo, nell’aria e nei mari il veleno, e ci propinano medicine per guarire.
Arriviamo alla terza età guardando i nostri nipoti fare lo stesso percorso che abbiamo fatto noi, mentre campiamo a pane e medicine.
Un medicinale ogni ora.
Ci sentiamo addirittura liberi.
Ma non lo siamo mai stati.

Quando ho preso coscienza del Mondo degli Adulti, a 12 anni, non potevo credere che le persone fossero così cattive.
Avevo voglia di urlare, scappare via e rifugiarmi di nuovo nel mondo ovattato dell’infanzia.
Ma ormai le porte erano chiuse e non avrei mai più potuto accedervi.
Mi sono ritrovata impaurita dal buio di umanità che calava intorno a me.
Ho trovato un luogo sicuro dove nascondermi con la mente in alcune letture, e sono state quelle che mi hanno permesso di andare avanti nei primi anni dell’adolescenza.
Non ho mai compreso la meccanicità delle azioni di chi mi circondava.
Mi sono più volte chiesta se fossi io quella diversa oppure fossero tutti gli altri ad essere uguali.
Ho preso le distanze da modi di fare comuni suscitando non poche curiosità.
Quando ho appreso cosa veniva riservato agli animali allevati per imporli di diventare materia inanimata che finiva anche nel mio piatto sono stata malissimo.
Ho riversato in una crisi esistenziale profonda durata qualche settimana.
Mi dicevano che era la normalità mangiare carne e che non potevo fare diversamente, che anche se gli animali soffrivano comunque nascevano per quel motivo, e che sarei dovuta sentirmi felice visto che al mondo morivano di fame altri bambini.
Non potevo accettare una cosa simile.
Non riuscivo ad immaginare la mia esistenza mandata avanti dalla morte di qualcuno.
Ci doveva essere una soluzione, una strada, un modo per vivere diversamente.
Lo avrei trovato col tempo.
Mi venne detto che sarei morta di carenze, non mangiando carne.
E li la depressione si accentuò ancora di più.
Io.. io, a 13 anni, stavo mettendo in pericolo la mia esistenza rifiutandomi di agire come agivano tutti gli altri intorno a me.
Decisi che morire sarebbe stato più decoroso che uccidere qualcun’altro.
Così, arrabbiata, rispondevo che se gli adulti potevano prendersi la facoltà di rispondere “Fumo, so che è dannoso, in un modo devo morire e preferisco farlo così” io avrei a mia volta detto “Non mangio animali, e se dici che è dannoso non m’importa, morirò così!”.

Solo anni dopo ho scoperto che la paura di morire mi era stata trasmessa da chi in realtà non aveva mai vissuto ed era già morto dentro.

Perchè chi segue gli schemi non può dire di aver mai vissuto.

Da quella scelta, ho aperto gli occhi.
Ero dormiente prima di allora. Assopita nel nulla.

Dopo 11 anni di “carriera” mi ritrovo qui a scrivervi sul perchè la Dieta Vegan e la sua Filosofia fa tremare il SISTEMA.

Cos’è il Sistema?
Non lo so di preciso. Ma chi lo sa con esattezza?
Solo chi lo tiene in piedi.

Il Sistema è qualcosa che ci controlla in ogni non-scelta che crediamo di fare e che ci tiene schiavi. Le catene non sono visibili, ma sono dentro di noi.
La Filosofia Vegan spezza le catene mentali e fisiche di questo parassita che vive delle nostre energie.

Chi arriva a comprendere che ogni esistenza è sacra al e che merita rispetto, abbracciando dunque il veganesimo, non ha più bisogno di credere per forza in una religione, perchè comprende che la religione è solo uno stereotipo di fede rappresentato a immagine di qualcuno.
Ma è giusto che ciascuno di noi abbia un proprio stereotipo.
Ognuno deve essere libero di seguire la propria immaginazione.
La maggior parte dei vegani non va in Chiesa, e non sostiene questa setta che ha portato solo stragi di sangue innocente e che continua a dettare legge lavando qua e la cervelli e vivendo nel lusso.

Una persona vegan non ha bisogno di divorare altre vite, perchè sa esattamente che basta alimentarsi con i frutti della Natura per vivere nel totale benessere fisico e mentale.
E per FRUTTI DELLA NATURA non s’intendono gli animali. Dimenticate la Bibbia: quelli sono esseri terrestri come noi. Ospiti di questo Pianeta come noi.
La Natura dunque ci nutre e ci mantiene in forze.
E il vigore naturale non ha niente a che vedere con la finta salute che ci propinano le case farmaceutiche.

Chi si rifiuta di schiavizzare gli animali attacca tutti i rami del Sistema:
test e vivisezione su animali
allevamento e macellazione
uccisione per l’abbigliamento
sfruttamento per giochi e intrattenimento

In poche parole, le basi della società. Gli ambiti dove dall’alto si arricchiscono.
Pensateci..

Svanisce completamente il lucro delle Multinazionali e delle Società che vanno avanti sullo sfruttamento animale e nostro.

Frena drasticamente l’inquinamento generato dai trasporti degli animali in tutto il mondo, con la conseguenza di una riduzione di lucro anche in questo ambito.

Chi non mangia animali pertanto è classificato come ribelle perchè si rifiuta di fare qualcosa di prestabilito.
E’ difficile da attaccare per via indiretta, come avviene per chi mangia carne e medicinali contenuti nei tessuti morti, veicolo di patologie gravi che insorgono col tempo.

Chi è vegano con la sua alimentazione si oppone agli allevamenti di animali da reddito, alimentati dal settore dell’agricoltura che potrebbe invece essere impiegata per il sostentamento dell’uomo.
Pertanto, ostacola la disuguaglianza nel mondo che fingono di arginare con raccolte fondi di finta beneficenza, e si sottrae a chi genera la “fame nel mondo”, voluta dagli Stati ricchi per tenere sotto controllo quelli disagiati.
Perchè non esisterebbe più la ricchezza, se svanisse la povertà.
E chi detiene il potere non lo permetterebbe mai.

La mia alimentazione dunque è un soffio su un castello di carte da gioco posizionate su un tavolo.
Il Sistema, come il castello, si erge su un equilibrio delicato ma instabile.
A chi sorregge sulle proprie spalle il peso della base piramidale della Società può sembrare qualcosa di ferreo e indistruttibile: in realtà basta spostarsi per farlo crollare a pezzi.

Le nostre scelte determinano la condizione in cui viviamo.
Io ho scelto di non stare più alle regole dei giochi di qualcuno che non mi ha mai chiesto di giocare.

E tu?

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