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°°Biofestival di Grottammare (Ap):Un essere vivente messo in palio come un oggetto °°
Vitello come premio alla lotteria del Biofestival di Grottammare (Ap) del 7-9 settembre
Io non sono un premio
Cari amici, ci appelliamo al vostro aiuto per far sentire la nostra voce di dissenso riguardo la decisione presa dal comitato del Biofestival di Grottammare (Ap) del prossimo 7-9 settembre, di mettere in palio come premio della lotteria un vitello Bio.
Dulcis in fundo: la festa è sponsorizzata dalla ditta agricola “Salvan” che produce piante da orto del Sindaco di Grottammare Luigi Merli, dall’Aiab (associazione italiana biologico), dal negozio “Giorno per Giorno Bio” di S.Benedetto del Tronto, e dall’azienda Malavolta Bio, e ancor più stupefacente, dalla Legambiente che figura nelle locandine affisse per il paese!
E pensare che in tante altre parti d’Italia i festival del biologico ospitano stand di alimentazione vegetariana e prevedono programmi d’incontri per la diffusione di una alimentazione cruelty -free (vedere prossimo festival Biolab di Gorizia) Facciamo capire ai promotori del festival bio di Grottammare che queste iniziative sono anacronistiche e fanno perdere credibilità e clienti!
SCRIVIAMO LA NOSTRA PROTESTA – copia e incolla ai seguenti indirizzi:
e.malavolta@aiab.it; info@toralsrl.it; aiab.marche@aiab.it; sindaco@comune.grottammare.ap.it;info@legambientesbt.it
cc: sanbenedetto@corriereadriatico.it; cronaca.ascolipiceno@ilcarlino.net; laprovinciamarche@libero.it; ansa.ancona@ansanet.it; tg.marche@rai.it; arcanimali@tiscali.it;
Spett. Comitato promotore del festival Bio di Grottammare (7-9 settembre), abbiamo appreso con sdegno del premio della lotteria del “Festival Bio” costituto da un essere vivente e senziente
ovvero un vitello. Vi rammentiamo che nei comuni civili, dove vige un regolamento per il benessere degli animali,è vietato mettere in palio animali come premi in lotterie e quanto altro, questo divieto è motivato da ragioni etiche di rispetto verso i nostri fratelli animali che non sono merce da vincere e barattare in cambio dell’incasso di un biglietto della lotteria. Cosa direste se qualcuno mettesse voi in palio o vostra moglie o vostro figlio? Agli animali è dovuto lo stesso rispetto delle persone! La cosa è ancor più biasimevole nel contesto di vendita di prodotti biologici, dato che la filosofia dell’alimentazione biologica è improntata al biocentrismo e al rispetto per gli animali e l’ambiente, principi nettamente contraddetti da una lotteria che prevede un animale in palio. Sarebbe ora che recepiste la diffusa sensibilità e coscienza verso i diritti degli animali, da parte della società moderna.
Mettere in palio animali come premio è infatti roba da medioevo!
E poi, avete forse dimenticato che gli allevamenti di animali producono inquinamento? allora che Bio siete? Riteniamo che tutto ciò, porti un forte discredito sull’immagine del mercato biologico
Dal nostro canto, ci guarderemo bene dall’acquistare prodotti biologici da chi si fa promotore di simili biasimevoli e poco etiche iniziative e daremo massima diffusione alla presente protesta.
Distinti saluti
Nome e cognome indirizzo
Update 6/09/2012
Questa è la risposta che ci è arrivata:
“In risposta alle segnalazioni ricevute, AIAB Marche e il comitato organizzatore del Biofestival si scusano se sono state offese alcune sensibilità ma l’intento era quello di mettere in luce che l’alimentazione biologica include anche i prodotti animali. Pertanto il vitello, erroneamente inteso come animale sacrificale, è in realtà per noi un simbolo d’attenzione da parte degli allevatori biologici nei confronti del benessere degli animali e dell’ambiente. Come atto di rispetto per tutte le sensibilità i premi in carne verranno convertiti in premi alternativi biologici di pari valore, da acquistare presso le aziende socie. ”
e questa è stata la mia risposta:
“un simbolo d’attenzione da parte degli allevatori biologici nei confronti del benessere degli animali e dell’ambiente”.
Che benessere può mai ricevere un animale allevato e destinato a morire inutilmente per essere mangiato da altri esseri viventi quando si può vivere senza uccidere? Ma lo sapete che l’industria degli allevamenti è la maggiore responsabile dell’inquinamento globale della Terra?
Tutto questo è ridicolo.
°° Chiediamo alla COOP un reparto vegetariano °°
In qualsiasi supermercato dove andiamo a fare spesa troviamo le stesse categorie di reparto: panetteria, rosticceria, salumeria, pescheria, e ovviamente l’inmancabile macelleria. Peccato che attualmente nessuno abbia pensato a fare un reparto apposito per chi animali non ne mangia, chiamandolo magari “reparto
bio-vegan”. Tutti i carivori sanno dove indirizzarsi col carrello nel loro reparto pieno di animali scuoiati riposti nelle vachette bianche, mentre a “noi” spetta il reparto ortofrutticolo e poi… di cercare tra gli scaffali quello che può essere acquistato!. Una caccia al tesoro, perchè gli alimenti vegan attualmente sono davvero disseminati tra gli scaffali di ogni reparto. Un esempio? Il seitan. Alla Coop si trova vicino i salumi affettati. Volete i dessert di soya? Li trovate vicino le uova. Ecc Ecc. Un vegetariano dunque è costretto a girare tutto il supermercato per trovare gli alimenti, quando si potrebbero radunare in un solo frigo (seitan,tofu,yogurt di soya,latte di riso,bistecche veg ecc) semplificandone la ricerca e l’acquisto. Tra gli italiani ci sono ormai 7milioni di vegetariani e vegani. Un italiano su dieci ha scelto di non mangiare più animali. Come i carnivori hanno diritti, ne vogliamo anche noi.
Se fai parte della categoria dei veg e sei d’accordo con la proposta, invia anche tu una mail affinchè UNICOOP FIRENZE realizzi un reparto su misura per noi. Fare copia/incolla della mail tipo:

Gentile Unicoop Firenze, Sono un cliente del vostro supermercato e da anni (..specificare..) seguo un’alimentazione vegetariana/vegan. Ringraziandovi per la scelta di cibi vegetariani che si sta ampliando sempre di più (a differenza di altre catene di supermercati) vi invio questa mail per chiedervi di realizzare un reparto su misura per noi. Se esiste quello di pescheria (dove siamo costretti a vedere animali acquatici morti o addirittura alcuni ancora vivi attendendo chi li acquista per ucciderli), quello di macelleria (dove siamo messi di fronte ad animali macellati e smembrati) e quello di rosticceria (dove poveri polli e pulcini girano nel forno infilzati da spilloni) , perchè non è possibile realizzare un reparto vegetariano?Ciò che mi spinge a richiedere questo alla vostra cooperativa e non ad altri supermercati è dato dal fatto che Coop si è sempre distinta sul mercato per le sue scelte etiche: dai primi sacchetti in mater-bi, dalla vendita di bat-box ecc. Noi vegetariani siamo in continuo aumento. Attualmente si parla di sette milioni di individui in italia. Vorremmo più scelta anche noi. Al nord Europa già sono stati aperti dei supermercati vegetariani che hanno riscosso molto successo. In Italia si attende sempre così tanto per le iniziative. Se Coop realizzasse un reparto apposito sono convinto che sarebbe il supermercato scelto da noi tutti.Il vostro slogan è “La Coop sei tu”: ecco, lo siamo anche noi che acquistiamo latte di riso, seitan e alimenti vegetariani. Spero che quest’idea sia presa in considerazione e che venga realizzata in un futuro prossimo. Grazie per l’attenzione. Nome e Cognome.
Mail da inviare all’indirizzo: informa@coopfirenze.it
Oppure da inviare al fax: 055.47801
Intanto a Dortmund il primo supermercato vegetariano: Vegilicius. La mia scelta è del tutto etica – dice Ralf Kalkowski, proprietario, assieme alla moglie Kim, di Vegilicious , supermarket aperto nel centro della città lo scorso 26 febbraio.
Ben 16 i dipendenti che ci lavorano!
Cosa si trova di cibo vegan : 1600 prodotti in negozio – 1800 su internet.
Succedanei del formaggio (Mozzarella Style), salami a base di tofu, glutine di frumento, riso e mandorle; scatole di Currywurst, che sarebbe una specialità berlinese di maiale ma qui di berlinese ha solo la salsa al curry mentre la salsiccia è del tutto vegetale (organica) e contiene zero colesterolo. Trenta alternative al formaggio. Il No Muh Chäs, per dire, è a base di oli e grassi vegetali, amido di patate, farina di riso, burro di noci, lievito e aromi vegetali. Lo Strong Cheddar ha i soliti oli e grassi, un concentrato di semi di soia, fibre di avena, aceto, con aggiunta di estratti di paprika e curcuma. Il tonno vegetale è una salsa arancione che condisce una sostanza molto simile al tonno in scatola spezzettato. Va bene sulla pizza, nel sugo per la pasta, nelle insalate di tonno e – dice l’ etichetta – anche per il risotto: si tratta di soia e spezie.
Le ali di pollo fritte, per esempio, sono un problema per chi segue una dieta. Non le Chicken Wings dei Kalkowski, però, che sono a base di soia e al posto delle ossa hanno barrette di zucchero.
In Germania ci sono circa 600 mila vegani – sostiene Kalkowski – è un nuovo salto nel rispetto della natura. Una volta in movimento, i tedeschi non si fermano: hanno inventato il Bio e ora vanno oltre.
Anche per cani e gatti, Vegilicious ha una sezione. Ossa vegetali, Canigourmet Wuff con tofu e proteine di lupini, specialità a base di alghe per i primi. Crocchette vegetali, Feligourmet Miau, bocconcini arricchiti di vitamine per i gatti. «I sapori di tutti i nostri prodotti sono ottimi – assicura Kalkowski – anche perché alleggeriscono la coscienza».
02/04/2011 – Fonti: Corriere.it (PDF)
Sito del negozio Vegilicious http://www.vegilicious-shop.de/
Sito del negozio online http://www.veganwonderland.de/
Facciamolo diventare realtà anche in Italia!










