Archivio mensile:ottobre 2013
°° Mangiare Carne: Imposizione o scelta libera? °°
Mangiare carne e dire che è una propria scelta
è come andare al ristorante e ordinare l’unico piatto sul menù
dicendo di aver ordinato ciò che si preferiva.
Inizio con questa mia frase-riflessione l’articolo che state per leggere.
Tema: Alimentazione onnivora e carne animale come alimento.
Capita spesso di sentirmi chiedere dalle persone, al momento che scoprono che sono vegan, se è una scelta mia o “già in casa mangiavano vegano”. Rispondo che è stata una scelta mia e che nessuno in famiglia lo era.
“Io non potrei mai, mi hanno abituato così”, rispondono il più delle volte.
“Anch’io ero abituata così fino a 12 anni. Poi ho riflettuto sulla cosa e ho preso una decisione, ovvero quella di non mangiare più animali perchè non è etico uccidere delle vite, visto che posso vivere senza”, è quasi sempre la mia risposta.
“Questa è una tua scelta. Ognuno sceglie cosa mangiare e cosa no”. Mi sento dire.
E qui, mi soffermo.
“OGNUNO SCEGLIE…”.
Siamo sicuri che il verbo giusto sia SCEGLIERE?
Temo proprio di no.
Quando si parla di alimentazione a base di carne, non si può assolutamente parlare di scelta.
La scelta implica almeno due opzioni, di cui preferirne una.
“A” oppure “B“.
A nessuno quando nasce viene posta la domanda “Vuoi mangiare animali oppure no?”.
Pertanto, alimentarsi di carne è piuttosto un’imposizione, un obbligo, un ordine.
Che non viviamo in maniera razionale poichè avviene nell’infanzia, dai 0 ai 5 anni, dove ciò che ci circonda diventa la base della nostra “normalità”.
Da qui, la classica frase “ormai sono abituato così…”.
Spesso l’interlocutore onnivoro trova una giustificazione al mangiare animali dicendo che i propri genitori hanno fatto la scelta migliore per lui.
Ma come si può dire che essi abbiano fatto la scelta migliore per il proprio figlio o figlia, se a loro volta sono stati bambini abituati alla carne per imposizione e non per libera scelta?
E’ un vortice senza fine di un’abitudine accettata dalla società e messa in discussione da pochi.
Tale abitudine è dovuta da un bombardamento di immagini, notizie e parole mirate ad incanalare la massa verso un pensiero stereotipato che li conduce a una direzione proficua per le casse dell’industria.
Un lavaggio del cervello che inizia in tenera età con l’intento di accompagnarci per l’intera esistenza.
Pubblicità, film, immagini, notizie in tv, luoghi comuni, religione, politica.
Un insieme di cose che, messe insieme, ci modificano lentamente la facoltà di elaborare idee riducendo l’uomo in un burattino da manovrare.
Ed è per questo che tutti pensano che…
– la mucca fa il latte
– la gallina fa l’uovo
– il maiale è cibo
– la pecora produce lana
– l’oca è un animale stupido, utile per imbottire le coperte.
– il cane è il migliore amico dell’uomo
– il gatto è egoista e si affeziona solo alla casa
– il tonno si taglia con un grissino
– il latte è quello della Lola
– le mucche sono felici di produrre latte per il cioccolato
– l’asino è poco intelligente
– le marmotte impacchettano le confezioni di cioccolata
– i merluzzi sono bastoncini
– i polli sono dj e mangiano crocchette di pollo
– i delfini sono curiosi di assaggiare le caramelle e felici di stare nei delfinari
– i cavalli sono curiosi come i delfini
ecc ecc ecc.
E se questo avviene, è grazie a questo:






Tutte queste immagini sono tratte da pubblicità di multinazionali che contribuiscono al lavaggio del cervello quotidiano bombardando la nostra mente con canzoncine orecchiabili, colori vivaci che rimangono impressi e foto che catturano la nostra attenzione.
Sono tecniche di grafica pubblicitaria ( tipo il colore Giallo e Rosso del McDonald’s) che tacitamente rimangono nella nostra memoria.
Pertanto, educati ad una visione distorta degli animali che vengono fatti passare come cibo, oggetti di divertimento e non come esseri senzienti, ci ritroviamo spesso a diventare adulti e a non aver ancora capito che in realtà tutto questo è sbagliato.
Che le nostre convinzioni non sono le nostre in verità, e che la realtà ci è tenuta ben lontana.
In natura nessuna mucca è felice di essere dipinta di viola e di finire i suoi giorni in una stalla, munta 10 ore in piedi, privata del proprio vitellino.
Nessun pollo vi inviterà a mangiare crocchette fatte col proprio corpo mentre vi mixa una canzone.
Nessun delfino vi inviterà mai a prender parte ad uno spettacolo dove è forzato ad eseguire degli ordini.
Gli animali non sono felici della loro schiavitù.
Non sono impazienti di essere utili allo sfruttamento per servire all’uomo.
Le menti sotto controllo sono principalmente quelle dei bambini.
I bambini infatti sono sensibili in maniera maggiore rispetto agli adulti.
Se ad un bambino viene detto che un animale viene ucciso, perde sangue, grida e ha paura, non accetterà mai di mangiarlo.
Perchè è innato il senso di compassione e rispetto.
Indole che invece viene repressa e ostacolata dal Business della carne che lucra sulla nostra non scelta.
Pertanto, vi invito a riflettere sulla pseudo-libertà di scelta che vi hanno convinto di avere.
Siamo dotati di una mente individuale.. non dovremmo pensare in comune !
°° RISTORANTE LA CAPANNINA: Pubblicizzare la carne in modo poco etico°°
Quando si dice che non c’è LIMITE AL PEGGIO, credeteci, NON C’E’ DAVVERO LIMITE AL PEGGIO.
Questa che state per vedere è la pubblicità di un ristorante italiano che per sponsorizzare il proprio locale ha scelto un’immagine che da alquanto fastidio.
Un uomo a dorso nudo che abbraccia una donna per il busto senza indumento con la testa di mucca, mentre la bacia sul collo e lei mostra la lingua, forse in segno di apprezzamento.
Antico Egitto e divinità?
MAGARI!
Con la frase ” AMANTI DELLA CARNE“, hanno pensato di far capire che nel loro locale si possono degustare specialità di carne di animali diversi.
Ma utilizzando una foto che sicuramente non calzante con la cucina.
Trovo questo manifesto pubblicitario di pessimo gusto.
Solo perché per lo Stato gli animali da macello non hanno diritti, non vuol dire che l’uomo possa ironizzare sulla loro morte.
Farlo non è illegale, ma sicuramente è immorale.
Rettifica dell’articolo – 31/10/2013
Vi informo che il manifesto pubblicitario sopra pubblicato, che ho trovato in rete senza alcuna data, risale ad una sponsorizzazione del locale avvenuta anni fa.
I titolari del ristorante hanno precisato sul caso scrivendo una mail in seguito alle critiche che hanno ricevuto da animalisti e femministe:
“Non appena ci rendemmo conto che il cartellone poteva offendere qualche ideologia procedemmo a rimuoverlo – e ribadisco che stiamo parlando di 4/5 anni fa – e stiamo facendo di tutto affinché venga rimossa anche dai siti internet. Ma per questo dobbiamo attendere che l’iter giudiziario faccia il suo corso. Detto ciò, ci rammarica aver urtato la Vostra sensibilità ”
La pubblicità è stata rimossa dunque per aver urtato la sensibilità di molti che hanno potuto vederla.
Va riconosciuto al ristorante il fatto che non abbia esitato al ritiro dell’immagine.
Al momento non ci sono disposizioni che prevedono la totale rimozione da internet del file.
Non appena ci sarà un giudizio al riguardo, se richiesto, provvederò all’eliminazione dell’articolo contenente la foto.
Nel frattempo i titolari del ristorante hanno adottato un tipo di sponsorizzazione appropriata della loro attività, non utilizzando immagini fuori luogo che possono ledere la sensibilità delle persone.
Lo potete vedere sul loro sito internet http://www.osterialacapannina.it/ .
Nel menu online, tra i piatti a base di carne, si può notare che vi sono anche portate vegetariane.
Spero che l’aumento di richiesta di piatti vegan possa spingere questa attività a offrire alla clientela pietanze realizzate senza carne, pesce o derivati animali.
Sarebbe un’opportunità per le persone vegan per poter cenare fuori casa senza problemi, e per il ristorante stesso che vedrebbe l’arrivo di una nuova tipologia di clientela.
SbarellababyAnimalS














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