°° Lettera di risposta di Alessandra a chi sostiene la ricerca con animali °°

In seguito alle decine di commenti ricevuti ( alcuni dei quali volgari e irrispettosi , ammetto io admin in prima persona ) riguardo la storia di Alessandra e del tumore che ha avuto, raccontata nella mia intervista pubblicata  una settimana fa, ecco la sua risposta a tutte le domande poste dagli utenti. E alle critiche che non sono mancate.

“Ho letto tutti i commenti che hanno scritto le persone e francamente sono rimasta scioccata e delusa.
Mi sento di dire che non sanno cosa vuol dire essere annientati dal dolore fisico e mentale come invece l’ho saputo bene io.
Addirittura “vergognati” mi hanno detto.
vergognarmi di cosa? Di aver raccontato ciò che quei pochi vittoriosi che hanno sconfitto il tumore si dimenticano di aggiungere?

A chi mi ha puntato il dito contro dicendo che sono un’ipocrita rispondo che non credo di esserlo.
Io sputo nel piatto dove ho mangiato, e questo lo sa tutto l’ospedale dove sono stata in cura!

Ci tengo a precisare che avrei preferito morire perchè quello che sono oggi, ovvero una malata per sempre, non sarei voluta diventarlo. E tutti coloro che mi conoscono lo sanno!
Ma se sono stata costretta a seguire le cure è perchè avevo un obbligo morale nei confronti di chi mi è stato accanto.

Nessuno sa cosa si scatena in una famiglia dove la figlia più piccola si ammala di questa malattia.
Chi non si farebbe in quattro per non vedere la propria madre piangere tutti i giorni? Per non vederli tutti impazzire dal dolore perchè non possono aiutarti?
E’ chi non capisce tutto questo a doversi vergognare.
Prima di puntare il dito contro e giudicare, passate quello che ho passato io.
Per la cronaca..
All’ultimo ricovero ho messo la firma e sono andata via,  contro il parere dei medici e dei miei familiari.
Alla fine ho detto “Ora basta!”.
Ho firmato l’uscita sotto mia responsabilità dall’ospedale l’ultima volta che sono stata ricoverata.
Ma per quanto riguarda il protocollo curativo avevo già finito, il trapianto era l’ultima fase.
Nell’avvenire l’idea sarebbe di non curarmi e adesso i miei familiari e mio marito mi assecondano, ma non è che gli creda molto.
Inutile dire che se una cosa non la vuoi fare non la fai.
Loro hanno cercato di farmi curare dal tumore, in realtà io ho accettato di sottopormi a cure che non approvo per provare a “curare” il loro dolore.
Precedentemente non prendevo nemmeno mai l’aspirina, non compravo farmaci. Sono sempre stata coerente nelle mie opinioni e nei modi di fare.
Ma non potevo pensare di far soffrire tutti cosi tanto per colpa mia. Per questo ho ceduto.
Aggiungo inoltre che quando mi hanno rivelato di avere il tumore non ho versato una lacrima .
L’ho accettato serenamente e in base a questo mi hanno detto che ero strana.
Sono andata sola dal medico che doveva parlarmi , ma quando poi lo hanno saputo i parenti è cominciata la corsa al salvataggio.
Bisogna trovarsi in certe situazioni per parlare.

Riguardo al tono di alcuni commenti, veramente non concepisco la cattiveria che possono raggiungere persone.
E’ chiaro che sarei morta senza le cure sperimentate su animali e che continuano ad essere sperimentate su questi innocenti, ma era quello che volevo. Morire.
E lo ribadisco anche adesso.
I miei familiari magari ne soffrono… sarò cruda nel dirlo.
Ma morirò comunque perchè mi verrà un tumore diverso per le cure che ho ricevuto, che danneggiano e indeboliscono il corpo. Magari non adesso ma tra qualche anno sì.
E’ successo a tantissimi pazienti e non escludo succeda anche a me.

A chi crede che la sperimentazione animale sia in grado di trovare cure certe al 100% vorrei dire che non sono guarita ma  sono semplicemente in remissione. Ciò vuol dire che vi è l’assenza di sintomi clinici e fisici della malattia ma che tuttavia ancora persiste.
Se la situazione rimane cosi stabile per 5 anni risulterò caso guarito, ma se trascorsi 5 anni e 1 giorno ricomincia il tumore risulterò invece caso nuovo.
Ecco perchè  le cure sembrano portare a tante guarigioni.
Ti annientano, così per 5 anni sei apposto e per le statistiche ti hanno guarito.
Se  poi ti ammali dopo quel periodo non vale, risulti caso nuovo.

Durante il periodo delle cure sono stata trattata come un numero. E lo dirò sempre.
Pertanto, mi dispiace per la ragazza che studia medicina che mi ha scritto, ma devo dirle che la categoria in cui aspira di entrare non è al 100% positiva.
Quando stavo malissimo e non ce la facevo a tollerare più il dolore ho chiesto svariate volte della morfina.
Mi hanno sempre dato gli antidolorifici che volevano loro, magari quelli più costosi e non la morfina che avrebbe alleggerito la mia sofferenza e anche le spese della struttura visto il costo inferiore paragonato a ciò che mi somministravano.
Pertanto, cara studentessa di medicina, so che all’apparenza puoi sapere  per l’esattezza tutte le dinamiche e prassi del protocollo di cura per questa malattia, ma non saprai mai cosa significa la parola TUMORE per davvero.
Lascia stare i libri ..
se non l’hai sotto la pelle il tumore non lo conoscerai mai in tutte le sue forme.

In fine, per chiudere questo mio messaggio rivolto a tutti, ancora una volta esprimo solidarietà nei confronti degli animali rinchiusi nelle gabbie nei laboratori sui quali ogni giorno vengono sperimentate cure.
Sono innocenti in galera mentre gli umani che commettono crimini sono a piede libero o ricevono sconti di pena e “premi”. Tutto questo è ingiusto.
Poi, del protocollo vi dico che purtroppo in Italia non mi è stato concesso di curarmi in maniera alternativa e se ho seguito le cure “tradizionali” è stato solo per i motivi sopra citati.
Spero che venga presto accolto il diritto alle cure alternative e che tutto questo business economico che gira tra ospedali e case farmaceutiche finisca presto.
Perchè noi malati e gli animali lo paghiamo con la vita. “

Come sempre, mi schiero dalla parte di Alessandra che ancora una volta ha fatto capire quanto sia forte e determinata nonostante il tumore.

Testare i medicinali e sperimentare su animali è indecoroso, inaccettabile e ingiusto.
Chiunque creda che la vita di un topo sia inferiore a quella di un umano ragioni bene sulla cattiveria che sta ammettendo.
Nasciamo tutti a questo Mondo e tutti vogliamo vivere.
Gli animali non ci torturano, non ci seviziano per testare le malattie che li colpiscono.
Non siamo nessuno per trattarli come oggetti privi di sentimenti e incapaci di provare dolore quando IL DOLORE LO SENTONO ECCOME.
Visto che vedete nella sperimentazione animale il BENE assoluto, la verità suprema..
e dato che siete incapaci di comprendere che non esiste motivo valido per trucidare esistenze credendo erroneamente che solo la vostra specie meriti di sovrastare le altre, vi invito allora ad
auto-donare il vostro di corpo  alla ricerca scientifica.
Sarebbe l’unico modo per rendervi utili.

Perchè gli animali non vogliono morire.
Punto.

– SbarellababyAnimals-

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Informazioni su Carmen Luciano

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Pubblicato il 13 gennaio 2014, in Contro la sperimentazione animale con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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