Archivio mensile:febbraio 2014

°° Valencia : La Città si Prepara al Massacro dei Tori °°

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Inizieranno tra pochissime settimane , esattamente l’8 marzo 2014, nella città di Valencia (posta al sud della Penisola Iberica), le tristissime rappresentazioni della “forza umana che prevale sulla forza bruta dell’animale”.

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Come ogni anno nel mese di marzo , a ridosso della festa de “Las Fallas” , las plazas dove si terranno le corride verrà sporcata di sangue innocente.

Questo tipo di “spettacolo” del tutto osceno e violento esalta la minoranza degli spagnoli.
La maggior parte della popolazione infatti è contraria all’uccisione dei tori nelle arene ( si parla di circa l’80%).
Ma nonostante le petizioni, le proteste, le manifestazioni e la campagna massiccia di sensibilizzazione promossa da associazioni animaliste del posto, le uccisioni continuano.

Che uccidere un animale non è assolutamente nulla di artistico e di acculturato, qualsiasi persona sana di mente potrebbe comprenderlo.

Ciò che più mi lascia basita è l’assenza di vergogna da parte di chi organizza, dirige e guarda la cORRIDA, nell’affermare che è una lotta “pari” tra uomo e toro.

Siamo sicuri?

Perchè no, non lo è.
Se pensate che i due duellanti siano sullo stesso piano, vi sbagliate.
Il toro infatti viene obbligato a uno svantaggio fisico e morale, mentre il torero preparato in modo tale da avere un forte vantaggio.
Quindi, la lotta non è alla pari e decade pertanto il discorso indecoroso della forza umana che prevale su quella umana.
Facile infatti vincere su un avversario già stremato prima dell’arrivo in arena.
Perchè quello che avviene al toro prima di entrare in arena, è un vero processo di tortura.

Vi siete mai chiesti come viene preparato un toro alla corrida?

1) Il processo che fa preparare un toro inizia il giorno prima della corrida.
24 ore prima di entrare in arena il toro viene rinchiuso al buio affinchè al momento della liberazione la luce e le grida degli spettatori lo impauriscano e lo spingano a saltare le barriere per fuggire.
L’immagine che viene data al pubblico è quella del toro feroce che vuole attaccare, ma in realtà in natura il toro scapperebbe e basta.
Gli vengono tagliate le corna per proteggere il torero.
Per ore vengono lasciati attaccati al suo collo sacchi di arena pesante.
Il toro viene preso a calci nei testicoli e indotto ad avere diarrea mediante il discioglimento di solfati posti nell’acqua messa a sua disposizione.
Tutto questo lo porta ad essere debole e in completo disordine.
Nei suoi occhi viene immesso del grasso per rendere difficile la vista e nella bocca viene introdotta una sostanza che pizzica che gli impedisce di stare tranquillo.

2) I cavalli dei “picadores” sono cavalli che non hanno valore commerciale, che di solito muoiono dopo 3 o 4 corride al massimo.
Questi animali soffrono di varie patologie.
Gli viene messa una protezione sul petto che non mostra al pubblico le ferite o spesso le viscere esposte.

3) Il lavoro del “picador”.
Se il torero nota che il toro ha molta energia, ordina al picador di fare il suo lavoro, che consiste nel far sanguinare il toro per debilitarlo scagliandogli  una lancia nel petto che fa stringere i muscoli.
Oltre ai muscoli vengono lesionati vasi sanguigni e nervi.
Tutto questo per permettere al torero di svolgere la sua funzione “artistica” che si suppone debba avere questo spettacolo.
Un solo colpo potrebbe uccidere il toro, e per questo viene fatto in tre tempi per esaltare il pubblico.

4) le Banderillas.
Le Banderillas assicurano che l’emorragia continui.
Ci si assicura che siano poste nello stesso luogo già danneggiato attraverso ganci di metallo.
Il gancio si muove dentro la ferita tutte le volte che il toro si muove.
Alcune banderillas hanno un arpione di 8 cm, chiamato “di punizione”.
Al toro vengono poste se avesse mai schivato la lancia del picador.
Le banderillas rendono le ferite interne più profonde che mai.
Di esse non c’è un numero minimo: ne vengono utilizzate a sufficienza per squarciare la pelle del toro.

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5) Dimostrando il valore
La perdita di sangue e le ferite nella spina dorsale impediscono al toro di sollevare la testa in modo normale, affinchè il torero possa avvicinarsi.
Col toro già prossimo alla morte il torero non ha modo di preoccuparsi del pericolo e può avere il lusso di compiere passi artistici, ovvero quelli di gonfiare il petto e di pavoneggiarsi mentre il pubblico lo applaude.
Facile sentirsi virili e bravi confrontandosi con un toro confuso, esausto e moribondo.

6) La spada
Il toro viene trapassato da una spada di 80 cm di lunghezza che può lacerargli i polmoni, la pleura ecc in base al luogo dove viene infilata.
Infatti, quando taglia le grandi arterie il toro agonizza vomitando sangue.
Al momento di ucciderlo, se il toro corre con un pò di fortuna muore di infarto.
A differenza di ciò che si pensa, non è infarto di cuore ma di emorragia interna.
A volte i tori muoiono affogati nel loro stesso sangue.

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7) La tortura continua: il toro,  nell’invano tentativo di sopravvivere, cerca di non cadere ed è solito incamminarsi verso la porta dove lo hanno fatto entrare, cercando una fuga al tanto maltrattamento e al dolore.
Per evitare questo, lo pugnalano alla testa con il “descabello”, un’altra spada lunga che termina con una lama di 10 cm.
A peggiorare questi tormenti è il fatto che l’animale di solito non muore nell’immediato, ma alla fine cade a terra perchè la spada ha colpito i suoi organi interni.
Lo colpiscono di nuovo con la “puntilla” di 10 cm.

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8) Il toro rimane così paralizzato senza poter, anche se volesse, fare il minimo movimento. Pertanto muore di asfissia a causa del sangue che sale alle narici attraverso bocca  e naso.

Dopo che gli hanno spezzato le vertebre, il toro perde il controllo del suo corpo dal collo in giù, ma rimane cosciente di tutto l’orrore e di come verrà squartato fuori dall’arena.

Qualche anno fa durante la mia visita a Valencia al “Museo Taurino”
( voluta e imposta dalla professoressa di spagnolo esaltatissima amante di questa pseudo-cultura ), la guida spiegò che spesso e volentieri i toreri tagliano la coda o le orecchie ai tori incitati dalla folla.
Ricordo ancora con orrore la scia di sangue che c’era intorno alla Plaza.
Ci fecero vedere il retro dell’arena dove c’erano spazi adibiti per i tori e spazi invece per le femmine ( con funzione di eccitare con i loro feromoni gli animali detenuti).
Su un lato, il posto dove tutti i tori sarebbero stati trascinati a fine corrida: il mattatoio.
Durante il video esplicativo della corrida, nello stesso museo, sono stata tutto il tempo girata a fissare un punto a caso nel muro.
L’idea che non abbia potuto evitare quella lezione umiliante per i tori  e per la coscienza umana ancora mi fa rabbia.
Io guardavo il muro, la professoressa guardava me che non guardavo il video.
Fortunatamente l’esaltata diede come facoltativa l’opzione di assistere insieme a lei a una corrida. Opzione che accettò ben volentieri metà classe.
La metà a cui mancava sufficiente rispetto per la vita di ogni essere vivente.
Se fossi stata obbligata a vedere l’uccisione di un toro avrei avuto una reazione poco umana. Giuro.

Non potete immaginare quanto tremano le mani nello scrivere questo articolo e nel proporvi le foto dell’uccisione assurda di questi poveri animali.
PERCHE’ PROPRIO DI ASSURDITA’ STIAMO PARLANDO.

Questa non è cultura, non è arte, non è spettacolo.
E’ massacro gratuito che macchia il genere umano.
E’ abominio.
E’ un crimine contro il valore di ogni singola esistenza.

Pensare che ci sono persone folli al mondo che trovano bello tutto questo mi fa uscire di senno.

Ma cosa c’è di bello nel vedere un animale venir colpito ripetutamente nonostante sia stato già straziato in precedenza?
Cosa c’è di allegro nel vedere un essere vivente che cerca una fuga disperata?
Cosa????
Ci stiano loro a farsi colpire!

Tutta quella gente nell’arena che esulta, i ventagli di quella sotto-categoria di donne vestite a festa che vengono sventolati..
La loro esultanza sembra quasi andare all’unisono con quella della folla che circondava povera gente al rogo durante il Medioevo.
Cambia l’oggetto su cui infierire, ma a distanza di millenni la crudeltà rimane la stessa.

Non mi spiego come si possa sentirsi appagati nel vedere il dolore sulla faccia del prossimo e credersi gente normale.

Folle, questa non è altro che gente folle.

Persone che sfogano la propria frustrazione e repressione sugli altri.
Persone senza scrupoli.

Vi invito a non prendere mai parte a queste rappresentazioni brutali che dimostrano solo quanto faccia schifo l’uomo.
Boicottate la tortura.
Firmate le petizioni contro la corrida e siate sempre contrari a questa oscenità.

Il massacro deve terminare!

Nel frattempo, mi auguro che tutti i toreri ricevano indietro platealmente tutto il male che hanno fatto.

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Segui la pagina facebook contro l’uccisione dei tori

*( le foto non rappresentano esclusivamente corride di Valencia ma di altri luoghi in Spagna dove è legale).

°° “Festa di Primavera”: il primo Festival Vegano a San Miniato Basso °°

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Sono felicissima  di presentarvi e invitarvi al mio nuovo evento vegano organizzato in provincia di Pisa!

Il Mondo degli Animali in collaborazione con il Circolo Culturale di San Miniato Basso vi invita al nuovissimo Festival Vegano  “Festa di Primavera“.

Questo evento, che avrà luogo presso il Circolo Culturale stesso nel week end dal venerdì 11 alla domenica 13 Aprile 2014, è completamente dedicato allo stile di vita vegan, ovvero una  filosofia che si basa sul rispetto per ogni forma di vita umana, animale e vegetale esistente sul Pianeta.

Perchè “Festa di Primavera“?
Perchè la Primavera porta coloriprofumifiori ed è il momento in cui la Natura si risveglia e torna a nuova Vita.
E la Filosofia Vegan , come la Primavera, porta la nostra esistenza in una nuova dimensione dove si è in completa armonia con tutto ciò che ci circonda.

Durante l’evento chiunque potrà avvicinarsi a questo stile di vita provando (a cena) con le proprie papille gustative che alimentarsi senza carne, pesce e derivati animali non significa privarsi dei piaceri della tavola ma accedere ad un nuovo mondo di aromi, gusti e prelibatezze.
Attraverso la Fiera esterna che vedrà la partecipazione di numerosi stand i visitatori potranno informarsi sulle tematiche animaliste e ambientaliste grazie alle associazioni presenti, acquistare saponi e prodotti naturali non testati su animali e tanto altro ancora.

Non perdetevi questo week end
all’insegna dell’Amore per la Natura.

E se siete produttori vegani o volontari di associazioni animaliste non perdete l’occasione di allestire uno stand tutto vostro partecipando attivamente all’evento!

 

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Programma dell’evento

Venerdì 11 Aprile 2014 – dalle ore 20.00

Cena presso il Circolo Culturale
preparata dallo Chef vegano con ingredienti
freschi di stagione provenienti da agricoltura bio
e a km 0.

Menu fisso 15* Euro – coperto e acqua inclusi.
Prenotazione obbligatoria al 345 3146550.

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Sabato 12 Aprile 2014 –
dalle ore 14.00 in poi fino a sera

Fiera con stand di produttori locali, associazioni animaliste e di alimenti vegan.
Dai saponi ai libri, dai dolci all’abbigliamento.
Sarà possibile fare merenda o cenare presso gli stand
di Take Away vegani.

Sera:
Gioco della Tombola presso la sala interna del Circolo Culturale aperto a tutti i visitatori.

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Domenica 13 Aprile 2014 –
dalle ore 14.00 in poi fino a sera

Secondo appuntamento con gli stand
di associazioni animaliste, produttori e artigianato etico.

Sera:
Cena alla Casa del Popolo realizzata

con ingredienti freschi di stagione provenienti da agricoltura bio e a km 0.
Il nostro Chef vegano vi delizierà con piatti dal gusto irresistibile.

 Menu fisso 15* Euro – coperto e acqua inclusi.
Prenotazione obbligatoria al 345 3146550

* Una piccola parte del ricavato della cena verrà devoluta da Il Mondo degli Animali ad associazioni per la tutela degli animali salvati dal macello.

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FeSta di PriMaVeRa
11-13 Aprile 2014

@ Circolo Culturale –
Piazza Cardi Ludovico 4 , 56028
San Miniato ( Pisa)

www.festadiprimaverasanminiato.com

°° Davide Battistini: Sciopero della fame contro i cani tenuti a catena °°

Davide Battistini

Non molto tempo fa dal punto di vista storico, in una società dove nascere di pelle chiara era una gran fortuna, tanti uomini “meno fortunati” poiché di pelle scura hanno provato intorno ai propri polsi e alle proprie caviglie il peso delle catene.
Una condizione di vita, quella di chi era tenuto legato, a dir poco disumana.
Impossibilitati a muoversi, dallo spazio limitato, migliaia di schiavi hanno vissuto anni interi della propria esistenza privati della libertà.

Pensate alla sensazione che si può provare ad esser prigionieri.
Immaginate come ci si può sentire incatenati.

Se per gli umani di colore le catene si sono finalmente spezzate col sopraggiungere di una mentalità più aperta dove la pelle nera non è più sinonimo di inferiorità, per alcune specie la schiavitù non è mai terminata.

Come avviene ai cani, per esempio.

Con il collo circondato da un collare al quale è agganciata una catena, alcuni di loro passano giornate intere legati senza la possibilità di correre come è giusto che possa fare ogni animale.
Costretti a stare accucciati, seduti, sdraiati sempre nel solito posto.
Costretti a sottostare alle decisioni e agli orari dei “padroni” ( appartenenti alla specie umana), che spesso per impegni/pigrizia/mancanza di tempo concedono a quei poveri schiavi che scodinzolano solo 3 minuti di libertà, giusto per fare i bisogni.

Una vita noiosa che sicuramente genera stress e apatia per queste povere creature.
Esseri viventi che è giusto poter avere come compagni di vita ma che dovremmo sempre vedere come animali con cui coabitare e non come esistenze di nostra proprietà.

Contro la triste realtà dei cani tenuti a catena ( pratica del tutto legale: la legge non è sufficientemente clemente con gli animali ) e a favore della libertà dei cani si è schierato Davide Battistini ( su Facebook ” Scatenare Diritti” ) , animalista vegano da quasi 30 anni, residente in Emilia Romagna.
Da tempo è aperta la sua lotta non violenta contro questa schiavitù che vede i cani emiliani incatenati per quasi tutto il giorno.
La sua forma di protesta: il digiuno.
Di recente , grazie al suo sciopero della fame , la Regione aveva ascoltato in parte le sue richieste promettendo miglioramenti.
Ma com’è classico in Italia, le promesse non sono state mantenute: la legge è stata approvata ma non viene fatta rispettare, e i cani sono sempre incatenati.

Battistini pertanto è tornato nuovamente in difesa della sua nobilissima causa affinché vengano spezzate le catene.
Da ben 27 giorni sta portando avanti lo sciopero della fame mettendo in pericolo la sua stessa esistenza con lo scopo di sensibilizzare e spingere la Regione ad ascoltare le sue richieste.

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E’ attiva online la sua petizione che invito tutti a firmare e a far firmare ad amici e parenti.
Per firmarla clicca QUI.
Ora più che mai dobbiamo unirci affinchè le nostre richieste vengano ascoltate.

Ma leggiamo insieme le richieste di Davide.

Al Presidente Vasco Errani viene richiesto:

– di inserire nella legge, come misura minima dei recinti, 9 metri quadri per un singolo cane ed un aumento razionale di superficie per ogni cane introdotto oltre al primo.

– di modificare l’art 2 comma 1 lettera a introducendo dopo le parole “a rifornire l’animale di cibo e acqua…” le parole “pulita, al riparo dal sole e dal gelo e contenuta in un contenitore atto a non essere rovesciato accidentalmente dal cane”.

-nel comma 2 bis della legge regionale 3/2013 di aggiungere la frase “Il medico veterinario, entro il giorno di rilascio del certificato che autorizza la detenzione alla catena, ha l’obbligo di inviare via fax all’assessorato alla sanità del comune in cui esercita la professione, il certificato emesso e conservarne copia della trasmissione in ambulatorio. Nel certificato dovrà essere sempre specificata la data in cui termina la deroga alla legge per motivi sanitari e questi specificati dettagliatamente. La patologia, curata tramite catena, deve essere chiaramente indicata.
Tali certificati saranno consultabili dai consiglieri comunali, provinciali e regionali.”

-di informare immediatamente, a quasi un anno dalla promulgazione della legge, tutti i detentori di cani, che la catena è illegale, utilizzando il database dell’anagrafe canina regionale.

– di convocare, ascoltare e recepire le valutazioni del movimento animalista presente coi suoi rappresentanti nei comitati provinciali. Comitati non convocati dalla Sua giunta, ad eccezione di quello di Bologna. E di questo nessuna proposta è stata recepita.

Aiutate Davide divulgando la petizione e aiutate i cani ad esser liberi dalle catene!

Grazie!

– Sbarellababy-