°° Due Parole al Sindaco di Grosseto sulla sua “Cena Vegana” a base di Animali °°

Andare a cena fuori, ordinare piatti a base di animali uccisi e condividerne una foto sui social network commentando “stasera cena vegana” sta diventando un vero must tra i minori di neuroni 18. Sarcasmo a parte, sembra una tendenza forse nata per offendere la sensibilità di chi non mangia le altre specie, magari frutto di un profondo, malcelato senso di inferiorità nei confronti di chi ha intrapreso uno stile di vita nettamente più etico e rispettoso del prossimo.
Un vero peccato che Freud non sia più in vita per studiare anche questo affascinante conflitto.

Ciò detto,
a cadere nella trappola del voler apparire simpatici come una ruota sgonfia mentre si guida in autostrada è toccato stavolta anche al sindaco di Grossetto.
In data 1 Ottobre 2016 infatti, Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha pubblicato un post contenente due foto: un selfie con la famosissima attrice Nicoletta Romanoff (non state morendo dall’invidia?), l’altra raffigurante la pietanza consumata insieme in un ristorante.

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Vassoio contenente chissà quanti kg di resti animali, tessuto muscolare ancora al sangue, forchetta infilzata in esso ed ecco che il primo cittadino calcia la sua pallonata da bomber: “CENA VEGANA“.

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Al sindaco che si sente molto simpatico, vorrei dedicare due parole, che spero abbia il tempo di leggere tra un ricco pasto e l’altro.

Caro Antonfrancesco,
essendo tu il Primo Cittadino di un comune così grande come quello di Grosseto ed avendo abbastanza seguito da parte degli abitanti del posto reputo necessario trovare il tempo per aiutarti a riflettere circa il post datato 1 ottobre 2016.
So che Facebook è il regno della pioggia di likes dove più ne arrivano più si gonfia il proprio ego, sono anche a conoscenza del fatto che per molti essere antivegan crei quell’alone che fa figo, ma la domanda è: può una persona che ricopre una carica pubblica permettersi di cadere in ridicolo e di risultare offensiva nei confronti di chi non mangia animali?
E poi: è giusto ironizzare sulla morte del nostro prossimo?
Cercando una risposta al primo quesito, onestamente credo che nel comune dove eserciti il tuo ruolo ci siano eccome persone vegane che non mangiano animali. Cosa dovrebbero pensare di te questi cittadini che, come gli altri, attraverso le tasse che pagano mantengono il tuo stipendio?
Quando si decide di lavorare al pubblico e in politica bisogna per prima cosa imparare che la serietà è tutto. E qui è venuta a mancare da parte tua.
Rispondendo invece al secondo quesito, dal punto di vista etico nei confronti degli animali che muoiono, no che non è giusto fare ironia spicciola sebbene sottile.
L’animale (o gli animali) che è morto per finire sul vassoio che è stato piazzato al centro della vostra tavolata, a differenza di voi altri, non ha mai saputo cosa significa la parola AMICIZIA, perchè chi lo ha allevato non gli ha permesso di vivere in libertà e di sviluppare legami con i suoi simili.
L’animale che hai divorato non ha mai saputo nemmeno cosa significa avere una famiglia, dal momento che nella maggior parte degli allevamenti ci sono femmine ingravidate manualmente dagli allevatori. Non ha mai avuto un nucleo familiare, magari non ha avuto neanche il piacere di vivere serenamente la sua infanzia a contatto con la madre.

Ciò che devi capire è che quella che tu hai definito “cena vegana” con ironia, in realtà non è una cena vegana.
E’ una cena una portata a base di cereali, legumi, ortaggi e verdure, per esempio.
Non è una cena invece la carcassa di un essere senziente alla quale è stata tolta la vita.

Fatti nascere forzatamente (le femmine non hanno nemmeno la libertà di scegliere se avere una gravidanza o meno e di accoppiarsi con il maschio che preferiscono), costretti a mangiare alimenti spesso lontani da quelli naturali che mangerebbero da liberi, obbligati ad ingrassare ed infine spediti al macello dove il loro organismo perde la vita e viene fatto a pezzi.

Non provi un minimo di pietà per degli esseri che sono in grado di amare e di soffrire esattamente come te? Non ti tocca minimamente l’idea che un’ora della tua vita comporti l’annientamento della vita intera di qualcuno?
Era davvero necessario ironizzare su chi, per parassitismo umano, viene violentato e maltrattato e su coloro che si rifiutano di sostenere la mattanza?

Ti invito a riflettere su queste parole, dette da una persona che ha l’energia vitale basata sui vegetali e non sulle carcasse dal 2002 e ti invito anche a documentarti su come vivono la loro breve vita gli animali che mangi in compagnia della tua famiglia.

Non mi aspetto delle scuse a chi è vegan, perchè purtroppo non siamo noi a morire nei mattatoi, ma delle scuse a chi ha perso la vita per te, quelle sì.
L’unico modo per porgerle è quello di smettere di far uccidere gli animali.

Spero tu ci riesca, prima o poi.

– Carmen.



GLI ANIMALI NON SONO CIBO

NON SONO NOSTRI SCHIAVI
NON ESISTONO PER DIVENIRE NOSTRE UTILITA’

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WWW.LAVERABESTIA.ORG

Informazioni su Carmen Luciano

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Pubblicato il 8 ottobre 2016, in ° Critiche ° con tag , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 6 commenti.

  1. Per me non ci riuscirà, cara. Limitatezza. Buon per noi, male per lui.
    Un bacione.

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  2. è un sindaco preistorico !! :D:D

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    • Purtroppo già il fatto di mangiare carne vuol dire essere limitati di cuore e di cervello. Figuriamoci se afferra il concetto.
      E che ne dici di Jerry Scotti che nella sua trasmissione ieri sera ha proposto di mettere un galletto vivo dentro non so cosa e alla sua domanda “ne uscirà vivo?” un sacco di applausi e risate???
      Vedi se riesci a vederla quella trasmissione. Non so come si chiama ma è quella delle botole dove fiondano i concorrenti eliminati del 9 ottobre 2016!!!
      Bell’esempio di rispetto vero???

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