Archivio dell'autore: Carmen Luciano

°°Parka con Piume vere e Pellicce di Procione: Scriviamo a Canadian Classics°°

Cari lettori e care lettrici, oggi pomeriggio mentre facevo acquisti in un negozio di abbigliamento sportivo ho visto dei cappotti dalla bordatura in pelo che mi sembrava vero già da lontano.

Mi sono avvicinata per toccare la pelliccia ed ho costatato che era autentica d’animale. Controllando poi il cartellino ho realizzato che non solo il capo era bordato in pelo di procione, ma che addirittura al suo interno conteneva piume di oche.

Tornata a casa ho fatto una ricerca online e ho trovato gli articoli visiti sul sito dell’azienda: si tratta di Canadian Classics, un marchio che propone abbigliamento sportivo, e che purtroppo realizza parka con materiali sottratti ai corpi degli animali, animali allevati per essere ammazzati.

La descrizione dell’articolo trovata sul sito mi ha lasciato veramente inorridita. Si può leggere infatti:

Praticamente, per Canadian Classics la “bellezza” del proprio prodotto sta nella pelliccia di procione che si può togliere o lasciare, per tenere “al calduccio” la faccia..

Perché sono rimasta inorridita? Per il modo edulcorato e candido con il quale è stato presentato il prodotto, per la scelta del brand di inserire materiali derivati dagli animali e per l’evidente, totale assenza di rispetto per la vita di quest’ultimi.

Le piume crescono sui corpi degli animali piumati per proteggerli dal freddo. Stessa cosa accade per le pellicce con animali che ne hanno di folte. È agghiacciante vedere come l’essere umano arrivi a sottrarre ai legittimi proprietari ciò che la natura ha pensato per la loro sopravvivenza.

Se non abbiamo piume sui nostri corpi e se non abbiamo una pelliccia, nessuno ci dà il DIRITTO di prevaricare sulle altre specie e di prenderci entrambe le cose con la forza e con la violenza.

Di materiali per coprirci e per tenerci “al calduccio la faccia” tosta ce ne sono tantissimi e privi di sofferenza gratuita. Molto triste che Canadian Classics non ci abbia pensato.

Ho deciso quindi di scrivere una mail al marchio di abbigliamento per esternare il sentimento di orrore vissuto nel vedere esistenze usate per adornare i loro parka. Se volete, potete scrivere anche voi una mail educata all’azienda, o fare copia-incolla del mio stesso testo.

Mail da inviare a: info@canadianclassics.it

Gentile azienda Canadian Classics, ho avuto modo di vedere sul vostro sito che producete e vendete parka imbottiti di piume vere e con il cappuccio bordato in pelliccia vera di procioni. Vi scrivo per farvi i miei complimenti: complimenti perché nel XXI secolo, nel 2023, è veramente per pochi il perpetuare l’uso di materiali sottratti ai corpi degli animali. Ci sono tante aziende che hanno deciso di abbandonare la crudeltà e di fare spazio a tessuti che non sostengono la sofferenza delle altre specie, ma voi no, voi siete speciali. Voi siete fra coloro che sono l’eccezione che conferma la regola che stiamo andando verso una moda più attenta al rispetto per le altre forme di vita. Sarcasmo a parte, è veramente TRISTE leggere che la bellezza dei vostri parka sta nel bordo in PROCIONE VERO staccabile. Non è bello, non è per niente bello sapere che questi animali vengano allevati e ammazzati per finire scuoiati e utilizzati per decorare cappotti. La nostra faccia la possiamo tenere al calduccio con altri materiali. Lo stesso vale per le piume: non abbiamo alcun motivo per continuare a spiumare meravigliosi esseri alati per proteggerci dal freddo. Con questo messaggio intendo informarvi che fino a quando proporrete modelli che contengono parti corporee animali io non sarò mai vostro cliente, nemmeno per errore e nemmeno regalato indosserei mai un vostro capo. Spero che possiate presto darvi un sano aggiornamento nelle offerte iniziando a stare al passo con la domanda dei consumatori che cambia, fortunatamente sempre più verso un modo di vestire non violento. A ciascun essere vivente il proprio corpo!

Saluti. Nome. Cognome. Città

Ringrazio chi vorrà dar voce agli animali che non possono difendersi.

Carmen

Pubblicità

°°Le Galline Felici di Essere Usate Non Esistono°°

Cari lettori e care lettrici,
scrivo questo articolo in quanto urge un chiarimento serio riguardo al tema delle galline “ovaiole“. Il consumo e il non consumo di ovuli di gallina è un argomento spinoso che ho trattato sulla mia pagina Facebook in questi giorni, per spronare le persone vegetariane a diventare vegan, e che mi ha fatto capire quanto si sia ancora lontani/e dal rispetto per queste creature grazie ai feedback che ho ricevuto.

Molte persone, incluse sedicenti vegan, sono convinte e intestardite del fatto che non vi sia nulla di male nel consumare uova di “galline felici”, perché:
• questi animali le fanno lo stesso
• vengono tenute libere
• sono (a volte) salvate da allevamenti intensivi
• viene concesso loro di morire “di vecchiaia”

Ma perché, anche se tenute libere in cortile e addirittura amate, è profondamente sbagliato mangiare i loro ovuli?

Prima di argomentare questo articolo con i miei pensieri, vorrei invitarvi a prendere visione del video “Uova Felici” che il collega antispecista Gianni Palagi ha pubblicato sul suo account YouTube. Un video della durata di 8 minuti che deve essere visto per iniziare a sfatare miti sulle uova e sulle galline.


Il perché sia ingiusto approfittarsi delle uova delle galline, anche di quelle tenute “libere”, è ampiamente spiegato nel video sopra riportato. In aggiunta alle informazioni fornite dal video, vorrei adesso esternare i miei pensieri dal punto di vista etico e morale.


LA DETENZIONE DELLE GALLINE PER FINI UTILITARISTICI È UN RETAGGIO SPECISTA

È necessario, parlando di una delle specie più sfruttate dal genere umano, prendere consapevolezza e ammettere che quando si parla di acquisto/adozione/salvataggio di galline per tenerle con sé, la scelta è quasi sempre dettata dall’idea che da esse si otterranno le uova.
Sono rari i casi in cui le persone decidono di adottare una gallina col solo scopo di tenerla da compagnia, senza pretendere nulla in cambio e senza approfittarsi di quanto fuoriesce dal suo organismo. Accade nei santuari di animali salvati dal macello, accade in alcuni rifugi, accade fra pochi cittadini privati. Il più delle volte però, purtroppo, la detenzione ha come fine primario, se non il solo ed unico, l’ottenere appunto gli ovuli e averli “freschi” di giornata.

C’è chi ha avuto il coraggio di dire che le uova le galline le fanno lo stesso, che è un peccato buttarle via, e che nel prenderle non vi è nulla di male perché così si viene compensati dei favori che vengono fatti loro (“protezione”, alimentazione ecc).

L’idea che degli animali debbano sdebitarsi con gli esseri umani poiché questi hanno deciso (senza il consenso degli animali in questione ovviamente) di detenerli, confinarli dentro i propri spazi privati, è di una bassezza disarmante, frutto di uno specismo antropocentrico irrazionale, radicato nella mente, e di catene mentali che devono essere spezzate.

Togliamoci dalla testa il racconto distorto e non veritiero che vede come protagonista la specie umana, in un mondo con altre creature messe nelle sue mani, alla sua mercé.
Gli esseri umani non sono padroni di nessuna delle vite che li circondano, non detengono alcun potere.
Sono solo alcune forme di vita che coesistono con altre forme di vita su un pianeta.
Non esistono gerarchie, non esistono specie superiori o inferiori. Fine.

Nessuna delle specie presenti sulla Terra è in debito con noi. Nessuna ha l’obbligo, il dovere di servirci, di darci qualcosa di sé, di porgerci parte del proprio corpo, di alimentarci, di soddisfare ogni nostro capriccio.

Dovremmo imparare, una volta per tutte, che ogni esistenza al mondo esiste per fare esperienza, e che non abbiamo alcun diritto di trasformare la loro in privazione, negazione, cattività, detenzione, sfruttamento e morte.


L’OVULAZIONE DELLE GALLINE NON È ALLA NOSTRA MERCE’

La nostra società porta avanti azioni a cui è stato dato inizio da generazioni passate, da persone che non hanno un’identità o un volto a noi conosciuti e alle quali non possiamo più chiedere i motivi e il perché di tali usanze.
È un segno di profondità d’animo e di coscienza mettere in discussione quanto ci appare “normale”, e realizzare che talvolta si continua a fare ciò che per secoli si è fatto per mera abitudine.
Se c’è stato un periodo in cui delle persone, per bisogno, hanno iniziato a derubare le galline delle proprie uova (ovuli che se fecondati diventano loro figli e figlie), non è detto che ad oggi, nel XXI secolo, si debba continuare a consumare i loro derivati corporei.

Le galline esistono al mondo per se stesse, non perché sono macchinari di produzione di alimenti destinati alla specie umana.
Nei secoli, negli ultimi decenni sono state selezionate appositamente per rendere i loro corpi più produttivi, oltre le loro possibilità naturali. Tutto ciò è un insulto alla vita, è un affronto al rispetto per la loro esistenza.


NECESSARIA L’IMMEDESIMAZIONE

Soprattutto le donne, che hanno le ovaie e possibilità di ovulare come queste femmine, dovrebbero spezzare le catene di assoggettamento che schiavizzano le galline confinandole nello stereotipo di “animale da cui attingere qualcosa”.
Quale animale alleva donne umane col fine di ottenere donne che ovulano 30 volte in più delle loro possibilità fisiche?
Quale specie si tiene in cortile delle donne, alimentandole per carità, ma solo per togliergli di volta in volta l’ovulo?

Donne, mi rivolgo a voi: se qualcuno vi tenesse dentro uno spazio confinato perché dal vostro corpo esce quasi un ovulo al giorno, vi sentireste libere? sareste felici? non vi sentireste forse un tantino USATE?
I periodi storici in cui eravamo utili solo come incubatrice si seme maschile per procreare sono finiti, facciamo finire anche quello in cui altre femmine sono rese schiave e sottomesse.


• OVULI DI GALLINA NON NECESSARI PER LA NOSTRA ALIMENTAZIONE

Ci sono studi che dimostrano che non è dannoso il consumo di uova, altri invece che affermano il contrario. Non importa. Ciò che dovrebbe essere chiaro a tutti/e è che gli ovuli delle galline non sono necessari nella nostra alimentazione.
Non ne abbiamo bisogno, si vive egregiamente senza.


Per preparare dolci non sono indispensabili.
Se avete delle ricette con uova fra gli ingredienti, potete sostituirle seguendo questa guida di Vegolosi
Al posto delle frittate, cariche di colesterolo, si possono fare farifrittate con farina di ceci
→ Per realizzare ricette più complesse, si possono usare alternative interamente vegetali. Alcuni esempi:


VeggFast Total (per le ricette che implicano uso dell’uovo intero)
VeggFast Red (per le ricette dove si utilizza il tuorlo)
VeggFast White (per le ricette dove si utilizza l’albume)

Cosa accade se si smette di mangiare uova di galline?
– non sosteniamo più gli allevamenti intensivi o estensivi dove vengono sfruttate e successivamente spedite al mattatoio
– non sosteniamo più la selezione di femmine dall’organismo più ovulante
– non portiamo avanti lo stereotipo di “gallina = animale da cui trarre qualcosa”
– impariamo a rispettare le loro esistenze
– viviamo senza vedere nelle altre creature delle vite di cui approfittarsi
– le nostre ricette saranno interamente vegetali, più leggere e libere dallo specismo

• Cosa fare con le uova delle galline che si hanno con sé?
Si può prendere esempio dai santuari, come quello Capra Libera Tutti, che scrive:

CHE CI FACCIAMO CON LE UOVA?

Nella società in cui viviamo sembra quasi inconcepibile pensare che gli altri animali possano esistere – sia a livello individuale che in quanto membri di una collettività – semplicemente come soggetti di vita, senza una finalità utile a soddisfare determinati “bisogni” umani.

👉 Eppure – attraverso la quotidianità di questo luogo e dei suoi abitanti – cerchiamo di raccontare che vera natura degli animali convenzionalmente allevati e definiti “da reddito” è molto distante da quella propagandata dall’industria e dalla pubblicità, e che essa non coincide affatto con la funzione produttiva che il sistema assegna loro per legittimarne e normalizzarne l’utilizzo e lo sfruttamento.

Nei santuari gli animali sono finalmente liberi di vivere senza uno scopo indotto, senza produrre utili e guadagni.

🤔 Spesso ci viene chiesto perché non ci sosteniamo vendendo le uova o il latte degli abitanti del Santuario: come se dovessero in qualche modo sdebitarsi della libertà che li aiutiamo a riconquistare.

Ma il punto è proprio questo: nei santuari gli animali sono liberi di fare ciò per cui ogni essere vivente nasce: vivere.

💡 Lo ripeteremo fino allo sfinimento: le uniche cose che gli abitanti del Santuario Capra Libera Tutti producono sono consapevolezza e cambiamento nelle persone che vengono a contatto con le loro storie!

Qui è possibile incontrarli, conoscerli e riconoscerli come esseri viventi e senzienti artefici della propria esistenza e liberi di autodeterminarsi.

🐔 Quando venite a trovarci prendetevi qualche minuto per osservare le galline libere riappropriarsi dei loro corpi, dei loro ritmi, del loro spazio. Focalizzatevi sulla loro individualità e non sul prodotto dietro il quale, altrove, questa individualità viene nascosta.

E se proprio volete saperlo, “che ci fanno con le uova” chiedetelo a loro: perché solo a loro appartengono.

°°[Viaggi Vegan] Salerno e le bellezze della Campania°°

Cari lettori e care lettrici,
in questo articolo vi parlo nel dettaglio di un bellissimo viaggio fatto assieme al mio fidanzato nel mese di settembre 2022. Questo articolo va ad aggiungersi agli altri articoli-guida turistici che trovate QUI sul mio blog, e che spero possano esservi d’aiuto per le vostre vacanze o gite fuori porta! 🙂

Se desiderate passare una settimana (o più giorni) all’insegna del mare, della cultura, della calda ospitalità e del buon cibo vegan affidandovi ai mezzi pubblici e senza usare l’auto, la Campania è la meta che fa per voi! Abbiamo visitato luoghi bellissimi, fatto il bagno vicino ai templi di Paestum, assaggiato i gustosi sorbetti di limone di Amalfi, girato a piedi fra meraviglie culturali.. un’esperienza vissuta che merita di essere condivisa con voi!


Viaggio verso Salerno & ritorno

Abbiamo viaggiato comodamente in treno alta velocità Italo, acquistando i biglietti online (un prezzo onesto, 60euro a/r), partendo da Firenze Santa Maria Novella e arrivando fino a Salerno città. Italo ha aggiunto questa nuova tratta, che per noi è stata perfetta.
Durante il viaggio in prima classe ci sono stati offerti degli snack. È stato bello constatare che erano vegan per tutte le persone! 🙂



Pernottamento

Abbiamo deciso di scegliere la città di Salerno come luogo dove pernottare poiché è una località di mare molto bella e tranquilla, ma anche particolarmente comoda per raggiungere diversi punti di interesse della Campania.
Attraverso Airbnb abbiamo affittato una camera privata de La Casa di Alice, situata in un luogo davvero strategico e ben recensita. Ilaria, la host, è stata gentilissima. Sapendo della nostra alimentazione, ci ha fatto trovare tanti cibi interamente vegetali per la colazione: biscotti senza latte e uova, fette biscottate, crema spalmabile alle nocciole, yogurt di soia Valsoia, succhi, tisane e caffè.. siamo rimasti senza parole! Veramente un tesoro, ed è sempre stata disponibile con preziosi consigli turistici per noi! Recensire a pieni voti la sua struttura è per me il minimo che possa fare per ricambiare la sua gentilezza.

Consiglio vivamente il suo alloggio non solo per l’ospitalità ricevuta, ma anche perché è dotato di ogni comfort: è un piccolo monolocale al primo piano con letto matrimoniale, armadio, tavolino per colazione e pasti, bagno privato, cucina con fornelli e frigo, aria condizionata e stendino per mettere ad asciugare i vestiti fuori dalla finestra. La camera viene pulita diverse volte in una settimana e vengono forniti asciugamani puliti e saponi monouso per la doccia.


Scegliere la camera privata di Ilaria è stato perfetto perché oltre ad essere super comoda è anche situata in una strada tranquilla con di fronte un supermercato, fornito di alimenti vegan, vicinissima poi alla stazione ferroviaria (12 minuti a piedi), alle varie fermate dei bus e al porto dove partono traghetti e aliscafi (10 minuti a piedi). Inoltre, l’alloggio dista veramente poco da ristoranti e locali con opzioni vegan: solo 6 minuti a piedi da Un Gelsomino – Alimentazione Naturale. Uno spettacolo!


Spostamenti

Per muoverci, abbiamo volutamente scelto di usare solo i mezzi pubblici. Sebbene su questi in Campania vi siano molti pregiudizi (ritardi, disservizi ecc) ci siamo veramente trovati bene e siamo riusciti a raggiungere le mete desiderate in orario, risparmiando su carburante e parcheggi (soldi investiti poi per il cibo, eheheh) e senza il minimo stress da guida. Mica poco!
Abbiamo raggiunto tranquillamente passeggiando la stazione ferroviaria, la fermata dei bus, il porto, per approdare in luoghi di cultura da visitare camminando. Quasi 100.000 km a piedi in una settimana, un bel traguardo! E con l’applicazione WeWard abbiamo anche guadagnato tantissimi Wards 🙂

Con i mezzi pubblici abbiamo raggiunto:
Napoli → viaggio in treno da Salerno fino a Napoli Centrale
Paestum → viaggio in treno. È stato bellissimo perché la fermata è proprio in linea d’aria davanti al parco archeologico, facilissimo da raggiungere a piedi. La stazione è di nuova ristrutturazione, molto pulita.
Scavi di Pompei → viaggio in treno + circa 20 minuti di bus fino agli scavi
Reggia di Caserta → viaggio in treno. La stazione è a poche centinaia di metri dalla bellissima Reggia.
Costiera Amalfitana: Vietri sul mare, Amalfi, Positano, Sorrento → in bus. Esiste un biglietto dal costo di 10 euro con validità 24 ore che permette di usare in modo illimitato i bus (Unico Costiera Sita). Con questo biglietto abbiamo fatto andata e ritorno da Salerno fino a Sorrento fermandoci a visitare le bellissime città sul mare della costiera. Senza il pensiero di dover guidare nel traffico, dover cercare parcheggio, dover pagare per parcheggiare ecc. Quando ne abbiamo parlato con una famiglia conosciuta sul posto, che per parcheggiare la macchina aveva speso 30 euro, sono rimasti sbalorditi della comodità e dell’economicità della nostra scelta del bus! Inoltre, vedere comodamente dal finestrino su un sedile rialzato le bellezze del mare è stato una meraviglia.
Capri → con aliscafo dal Porto Molo Manfredi (circa 50 euro a/r, circa 4 ore di viaggio nel complesso)



Biglietti ingresso per i luoghi di cultura

Per goderci appieno delle bellezze artistiche e monumentali della Campania abbiamo organizzato il viaggio in modo tale da essere in vacanza per la prima domenica del mese, ossia quando gli ingressi sono gratuiti (abbiamo visitato gli Scavi di Pompei gratuitamente). Per le altre visite, abbiamo acquistato la Campania ArteCard di 3 giorni, che dava diritto a 2 ingressi gratuiti di una lunga lista di luoghi di cultura (dal 3° ingresso in poi effettuato nei tre giorni della durata della card, si pagava la metà) più il trasporto gratuito sui mezzi pubblici per raggiungerli. Un vero affare: la card ha il costo di 32 euro, cifra che si spenderebbe già pagando un biglietto a/r in treno + ingresso di un solo luogo di cultura. Molto vantaggiosa!


Luoghi visitati & suggerimenti

La Reggia di Caserta → vi suggerisco di visitarla nel fine settimana perché è aperto anche il teatro del palazzo, una vera chicca. I giardini esterni? Visitateli in bici! Si possono noleggiare per 4 o 6 euro bici classiche o con pedalata assistita che vi permettono di fare il giro di tutta l’area verde esterna. Le carrozze con i cavalli da traino sono state fortunatamente abolite qualche anno fa (dopo la morte di un povero cavallo, e la massiccia protesta che abbiamo portato avanti, me lo hanno confermato all’ingresso della Reggia). Adesso si può raggiungere il giardino inglese a piedi, ma anche comodamente con il bus navetta (dal costo di 2 euro).




Napoli → una città caotica ma bella. Dopo essere arrivati dalla suggestiva fermata Toledo (la adoro!), abbiamo visto Piazza del Plebiscito, il Museo Nazionale (enorme, immenso, con tutte le sue opere), il Museo Cappella Sansevero con il Cristo Velato (è una struttura privata, non rientra fra i luoghi della Campania ArteCard), il Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio. Quest’ultima chiesa, con ingresso scontato con la Campania ArteCard, fa particolarmente impressione con la sua cripta e con tutti i corpi che ospita. Gli ossari sono ben visibili e si può camminare fra le tombe. Un mix di brividi!




Scavi di Pompei → assolutamente da visitare, è letteralmente fare un tuffo nel passato attraversando le strade, visitando le dimore, le ville, le botteghe rimaste come cristallizzate nel tempo. La visita prende diverse ore di tempo. Munitevi di scarpe comode ☺



Paestum → il parco archeologico di Paestum è bellissimo. L’unica nota dolente? L’allevamento di bovini (penso bufale) a poche centinaia di metri che rende l’aria pregna di odore acre di specismo. A parte questo dato di fatto tristissimo, il parco merita di essere visitato in ogni suo angolo. Poco distante c’è il museo con guide introduttive organizzate. Noi abbiamo partecipato a una dove ci hanno mostrato vari reperti archeologici funerari, addirittura facendoceli toccare. Davvero interessante!
La visita merita di essere organizzata in una bella giornata di sole, perché il mare con spiaggia libera è raggiungibile a piedi per fare un eventuale bagno (circa mezz’ora di distanza, ma fattibilissimo).

• Costiera Amalfitana: fermatevi qualche ora a Vietri sul Mare, suggestivo paesino dove l’arte della ceramica è protagonista, e poi ad Amalfi, bellissima, Sorrento e Positano. Sono luoghi che non si possono descrivere, vanno vissuti!

Salerno: è veramente una città di mare che mi è rimasta nel cuore. C’è vita, non è confusionaria come altre zone, ci sono tanti negozi, locali, luoghi di cultura da visitare. Da vedere assolutamente il Giardino della Minerva, fra le università più antiche del mondo, dove poter scoprire dettagli affascinanti della natura e della botanica. Ne sono rimasta veramente colpita!!

Capri → meravigliosa, che dire? Un mare stupendo, una vista stupenda, fiori, colori, profumi.. Ci sono tanti luoghi dove si può fare il bagno con spiaggia libera. Merita assolutamente di essere visitata. Fatevi però bene i conti in tasca perché se desiderate pranzare o cenare lì i prezzi sono alti. Ad ogni modo, anche se l’abbiamo pagata parecchio, la pizza mangiata in riva al mare è stata fra le più buone mai assaggiate in vita nostra! Impasto morbido, olio pazzesco, pomodoro sublime. Bravi!




… e adesso parliamo di CIBO!

Come si dice in Campania, c’amm cunsulat prop‘ con tutte le delizie vegetali e senza crudeltà che abbiamo mangiato! ☺

A Salerno siamo stati ben 3 volte a mangiare da Un Gelsomino – Alimentazione Naturale (Via Zara 24), locale meraviglioso e vegan di cui vi ho parlato in questo articolo. Era a soli 6 minuti a piedi dalla nostra camera, come vi ho già riportato in alto, e quindi è stata una vera goduria farsi una passeggiata per andare a cena o a pranzo dai mitici fratelli che gestiscono in locale.
Alcune recensioni su Google affermano che vale la pena andare a Salerno solo per fermarsi da Un Gelsomino: concordiamo appieno!



Oltre alla meravigliosa cucina di Un Gelsomino, abbiamo mangiato un bel Poke da I Love Poke nel corso principale (Corso Vittorio Emanuele 236), che ha tante opzioni vegan per comporre la bowl, come per esempio: base di riso bianco e nero 🍚 con cavolo viola, zucchine alla menta, chips dolci, mais, pomodorini, hummus, edamame, tofu e maionese vegetale!. Il personale è stato davvero gentile con noi. Consigliato!


Al Bar Gelateria Nettuno (Lungomare Trieste 126) ci siamo deliziati con un buonissimo gelato vegan, su cono di cialda senza latte e uova, con un sacco di gusti diversi. Una gelateria fornitissima, con prezzi onesti, che ha sempre una fila enorme tanto è buono ciò che serve!




Sempre a Salerno, siamo stati a cena alla pizzeria Salerno Centro Pizza Gourmet (Via Roma 202) dopo che passandoci in bus davanti abbiamo visto delle tende con scritto maxi VEGAN: come non fermarsi?! Personale gentilissimo, pizze con formaggi vegetali morbide e gustose, e prezzi giusti. Una sera, rientrati stanchissimi per poterci spostare nuovamente, abbiamo usufruito della consegna a domicilio di due calzoni vegan: sono arrivati da noi al B&B caldi fumanti, e senza alcun supplemento per la consegna.
Favoloso.

A Napoli volevo far conoscere al mio fidanzato il ristorante vegano Cavoli Nostri, visitato nel 2018 con un mio amico e recensito a pieni voti qui sul mio blog, ma sono rimasta molto delusa dalla nuova gestione, e non credo che ci ritornerò più.
In compenso siamo stati benissimo da Sbuccia e Bevi Vegan House (Via Duomo 238) sia per la bontà del cibo sia per i prezzi onesti. I dolci poi, spaziali! Il mio fidanzato ha assaggiato per la prima volta un babà vegan (o babbà in napoletano) con crema al limone e ne è rimasto colpito per l’ottimo sapore!


Per i pranzi al sacco che ci siamo preparati sul posto con la cucina che avevamo in camera, abbiamo fatto acquisti nel supermercato davanti l’alloggio. Aveva diversi alimenti vegan Valsoia, panini davvero freschi e gustosi, frutta e verdura.




Quello a Salerno e fra le bellezze della Campania è stato davvero un viaggio indimenticabile, diventato un bellissimo ricordo grazie a tutte le foto scattate e alla realizzazione di un album apposito.
Ringrazio il mio amore Tony per averlo condiviso con me come tanti altri viaggi già fatti assieme.


Spero con questo articolo-guida di avervi ispirato se avevate questa meta fra i prossimi viaggi da fare.
L’Italia è bellissima, abbiamo dei patrimoni culturali preziosi, una natura stupenda e.. il cibo vegan fra i più buoni del mondo!



Al prossimo articolo!

Carmen

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: