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°°[San Miniato] 5 Bellissimi Micini in Cerca di Adozione°°


Cinque piccoli capolavori della natura con le vibrisse e la codina cercano adozione!

Questi splendidi gattini sono nati il 22 agosto 2022, hanno quindi circa tre mesi e sono svezzati.
Sono una femminuccia e quattro maschietti, figli di una gatta randagia che la volontaria che se ne occupa sta cercando di recuperare per farla sterilizzare. Al momento vivono all’esterno, ecco perché il bisogno di affidarli a una famiglia di persone che amano gli animali in tempi brevi: le temperature si stanno abbassando, le giornate sono sempre più buie e i gattini potrebbero smarrirsi.
Sono gattini socievoli, un po’ timorosi all’inizio, ma che una volta presi in braccio e coccolati si abbandonano alle fusa.


LEO

GEO

CASTORE

POLLUCE



CASSIOPEA


Si affidano nella provincia di Pisa (o Firenze, Lucca, Livorno) a persone o famiglie amanti degli animali con:
• modulo di adozione da sottoscrivere
• obbligo di sterilizzazione
Adozione in casa, o casa-giardino ma con area verde messa in sicurezza.
Non sono previste staffette per altre regioni.


Per informazioni e richiesta di adozione inviare una mail con contatto telefonico all’indirizzo:
info@carmenluciano.com

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°°Come Cambia Un Gatto Recuperato dal Randagismo: La Trasformazione di Licia°°

Licia è il nostro recupero più recente. In foto la vedete bella, intenta a riposare sulla poltrona tanto amata dai mici che ho recuperato negli anni, ma ha rischiato di morire se non fossimo intervenuti.
La sua è una storia molto articolata lunga ben 11 anni.


Licia (chiamata così perché è sempre stata “micia”) è nata in provincia di Benevento da una gatta randagia come lo era lei fino a due mesi fa, ossia prima che iniziasse il nostro stallo.
Ha sempre vissuto in un contesto di campagna, all’aperto, assieme ad altri animali. Il numero di gattini che ha partorito e accudito amorevolmente non si conta.. Licia è stata mamma gatta paziente, buona, che ha sempre coccolato i suoi piccoli, e non solo i suoi: pensate, si è ritrovata ad allattare anche i cuccioli delle sue figlie.
Molti dei suoi gattini sono stati da me recuperati e affidati personalmente in Toscana, altri invece su Benevento. Qualcun altro, purtroppo, è stato meno fortunato ed è morto ucciso da un branco di cani violenti con i gatti, presente dove viveva.

L’ultimo parto di Licia è avvenuto nel 2019, poi sono riuscita a farla sterilizzare come le altre due sue figlie, mettendo la parola fine al continuo generare cuccioli. I suoi ultimi micini, a differenza di altri sempre stati sani, hanno avuto meno fortuna: hanno contratto la calicivirosi forse da un randagio adulto e sarebbero morti se non fossi intervenuta nel loro recupero. Li ho portati tutti a casa mia per iniziare le cure necessarie. Lo staff veterinario che da anni segue i piccolini che metto in sicurezza è riuscito ad aiutarmi per aiutarli a sopravvivere. Non è stato facile: erano quattro gravemente malati, più altri cinque da tenere in stallo. Ogni giorno e per svariate volte al giorno pulivo occhi, naso e bocca e applicavo medicinale apposito, oltre a sanificare continuamente l’ambiente.
La loro trasformazione nel giro di una settimana è stata incredibile.

Uno dei figli di Licia – la trasformazione in una settimana di cure
Una delle due figlie di Licia che ha rischiato di perdere la vista (prima/dopo)

Sistemati i suoi piccoli, Licia ha vissuto altri due anni all’aperto dove era abituata a stare fino a quando non ci siamo accorti – ritornando in Campania – che anche lei non stava bene.
Abbiamo così deciso di portarla via con noi, nonostante non sia facile far cambiare abitudini a un micio abituato a vivere all’aperto, per garantirle cure veterinarie.

Quando Licia è arrivata a casa nostra con noi era sottopeso, scheletrica, con gli occhi chiusi dalla congiuntivite e col respiro affannato. Starnutiva spesso. Sempre seguiti dal meraviglioso staff veterinario del dottor Sabato Moscia, siamo riusciti a capire cosa avesse. Dopo analisi, ecografie, radiografie e test è emerso che Licia ha problemi ai polmoni, purtroppo cronici. Tac ed ecografia hanno messo in evidenza una forte infiammazione che l’ha debilitata.
Da due mesi stiamo provvedendo a somministrarle farmaci appositi per cercare di arginare il problema e farla respirare meglio, ma le cure devono ancora andare avanti.
Completamente satura di parassiti (vermi intestinali, acari alle orecchie ecc) abbiamo provveduto da subito ad effettuare più volte trattamenti antiparassitari.

Il risultato dallo stallo iniziato a metà luglio fino ad oggi è questo:

Licia non è più un mucchietto di ossa con sopra una pelliccia sporca e stopposa. Ha preso peso, la condizione dei suoi occhi è migliorata e anche il respiro. La pelliccia, dopo una massiccia perdita di pelo morto, è diventata morbida, pulita e sana. Le cure, buona pappa e un ambiente pulito dove stare l’hanno trasformata in positivo.

Non sappiamo quanta vita avrà ancora da vivere questa graziosa creatura. Sappiamo però che è stata salvata per un pelo dalla morte. Le cure per migliorare il respiro vanno avanti e continueranno ad andare avanti finché ce ne sarà bisogno. Probabilmente, come ci ha già informato il veterinario, Licia dovrà prendere a vita dei medicinali per stare bene.

Colgo allora l’occasione per ringraziare Cristina, Arianna, Giovanni, Anna, Alessandra, Dafne, Gaetano, Tony, Renata, Raffaella e Mariaelena per averci aiutato ad affrontare le prime spese veterinarie, e anticipatamente a coloro che vorranno continuare ad aiutarci per curare Licia e i mici che ne hanno bisogno.
Link Raccolta Fondi QUI.

“Chi salva una vita, salva il mondo intero” – cit.


Carmen

°°Allevare Animali è un gesto Immorale°°

Allevare animali significa avere due o più esseri viventi appartenenti ad una determinata specie, confinarli in uno spazio ben preciso, obbligarli a riprodursi tra di loro senza rispettarne i naturali ritmi riproduttivi, renderli dipendenti dalle proprie volontà arrivando ad alterarne o placarne gli innati istinti, e farne oggetto di tornaconto economico attraverso la loro moltiplicazione.

Quando si parla di allevamento la prima cosa che solitamente si pensa è quello di tipo zootecnico alimentare, dove le forme di vita portate a riprodursi a ritmi innaturali vengono obbligate a morire per fornire materia organica a coloro che si cibano ancora di carcasse.

La pratica dell’allevamento però abbraccia molti altri ambiti, ed oggi in questo articolo voglio parlare di quello prettamente legato agli affetti. Perché anche dietro ad un apparente “amore” può nascondersi qualcosa di enormemente sbagliato.

L’allevamento di animali domestici: perché è immorale.

L’essere umano è un animale dalla psiche molto complessa e particolare. Nei millenni ha sviluppato un certo legame con alcune specie, come quella felina e canina, arrivando ad una vera e propria necessità di avere tali esemplari in luoghi di vita quotidiani. Da qui, il termine “animale domestico”, ossia tenuto in casa. Nonostante in natura gli animali non vivano in domus, spazi di cemento lontano dai propri simili, l’essere umano è riuscito a rendere l’animale membro extra del proprio nucleo familiare nel migliore dei casi, ma anche “complemento d’arredo” della propria abitazione nel peggiore.

Se da una parte possiamo vedere famiglie felici con un cane o un gatto, dall’altra non vedremo mai un branco di cani con un bambino fatto proprio al seguito.

Per riuscire a capire bene il discorso allevamento è necessaria l’immedesimazione.

A quanti di noi piacerebbe vivere un’intera vita in totale subordinazione dove il nostro compito è procreare, mettere al mondo figli, e vederli venduti da qualcuno che appartiene a un’altra specie che si arricchisce con essi?
“Ma quei figli andranno a stare bene”, può dire qualcuno.
Nessuno lo mette in dubbio che possano andare a star bene. Se chi compra quella vita ha un minimo di rispetto per l’esistenza altrui, quei figli saranno discretamente fortunati.
Tuttavia, rimane il fatto che essi sono stati mercificati e scambiati per una determinata cifra decisa da un mercato che ogni anno fattura lauti introiti.

A quanti di noi piacerebbe essere selezionati per caratteristiche fisiche, obbligati ad accoppiarci con determinati individui per ottenere dei figli con requisiti ben precisi? Colore degli occhi, forma del viso, dimensioni fisiche..
E’ quello che accade agli animali, ed è ciò che ha portato alla nascita delle “razze”. Selezioni su selezioni che hanno generato esemplari diversissimi fra loro.

E’ forse giusto che un cane sia stato portato ad essere un microscopico animale da borsetta? O che un gatto abbia fattezza così enorme da non riuscire a svolgere naturali movimenti come saltare?

“Gli animali tanto non capiscono”, potrebbe tagliar corto qualcun altro.
Ma chi lo afferma che essi non capiscano? Studi condotti da esseri umani, gli stessi che usano gli animali per generare soldi?
Che siano consapevoli o meno delle condizioni in cui riversano, nessuno ci da il diritto di utilizzare la nostra tanto ostentata intelligenza superiore per disporre degli altri a nostro piacimento.

“Ma gli allevatori amano gli animali come figli”, potremmo sentirci dire.
Avete mai visto allevatori vendere i propri figli?
Suppongo di no. Ergo, bisogna stare attenti ad utilizzare termini non pertinenti. La cura verso qualcuno finalizzata al lucro non può essere definita amore.
L’amore, per piacere, è un’altra cosa.

“Senza l’allevamento gli animali si sarebbero estinti” potrebbe aggiungere qualcuno. In realtà le razze vendute e comprate non sarebbero mai esistite in natura senza l’allevamento. Gli animali allevati sono come esseri in “stand-by”. Esistono, sì, ma loro genealogia va avanti priva di funzioni determinate dalla natura. Dovremmo toglierci dalla mente lo stereotipo di umano=salvatore degli animali, perché in realtà per mano nostra ogni anno spariscono per sempre specie animali e vegetali e non ne siamo nemmeno così tanto dispiaciuti.


Comprare un animale, a mio avviso, è sinonimo di mancanza di rispetto per la vita. Chi rispetta la vita difficilmente accetta l’idea che essa abbia un costo, e che dietro la sua nascita ci sia un mercato fondato sullo sfruttamento e sulla mercificazione di creature.
Chi vende animali, in modo legale ma anche illegale, dimostra di vedere nelle altre vite un qualcosa, non un qualcuno, di inferiore a sé tanto da poterne arbitrare la vita.


Vi invito pertanto a riflettere bene prima di entrare in un negozio, o in un allevamento, e pagare centinaia (o migliaia) di euro per portare a casa un animale dalle caratteristiche fisiche che più vi aggradano.
Non sono peluche, non sono oggetti, meritano rispetto e libertà.

La verità germoglierà dall’apparente ingiustizia.
Albert Camus


Carmen

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