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°°Decathlon: Stop alla Vendita di Retini e Secchielli per Catturare Animali!°°

Aggiornamento del 2.06.2022 – a distanza di anni dalla pubblicazione di questo articolo, Decathlon ancora ha in vendita tali articoli.


Ieri, mentre mi trovavo all’interno del negozio Decathlon di Navacchio (Pi), nei cesti dedicati alle promozioni ho trovato un oggetto che non avrei mai voluto vedere: un kit speciale per catturare gli animali marini a marchio Caperlan.
Sapevate che Caperlan è un brand di Decathlon?
Io l’ho scoperto solo di recente. Un marchio appositamente dedicato alla pesca di animali marini.

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Formato da retino e secchiello, il kit si prefigge di aiutare i più piccoli a catturare gli animali che si possono trovare al mare (granchi, lumache, pesci ecc) con la possibilità di tenerne rinchiusi più di uno. Il secchiello infatti ha più scomparti.

Sebbene sulle istruzioni interne vi sia stampato il simbolo dell’orologio (per indicare il “breve” tempo che gli animali possono essere detenuti nel secchiello) e quello del secchiello che viene svuotato in mare (pesciolino annesso) ho trovato questo kit assolutamente diseducativo.

Addirittura, l’illustrazione mostra un granchietto che sorride nell’esser catturato con il retino. Stessa cosa per la rana verde. Si rasenta la follia.

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Gli animali marini, TUTTI, non sono giocattoli.
E’ inaccettabile pensare che ci siano genitori che lasciano i propri figli liberi di tormentare gli altri esseri viventi durante le giornate al mare, o che addirittura li spronino a farlo.
I retini sono oggetti da evitare. Gli animali si spaventano, hanno paura e si sentono in pericolo. Fin troppe volte ho assistito a veri e propri atti di persecuzione nei confronti di chi cercava di nuotare via o di nascondersi tra gli scogli.
I secchielli poi, con la poca quantità di acqua che possono contenere, diventano trappole mortali per gli animali che vi finiscono al loro interno.
Basta veramente poco, sotto al sole, per far morire una creatura senza ossigeno.

Nessuna specie si diverte a catturare le persone umane come passatempo. Dobbiamo smettere di credere di avere il diritto di fare ciò che vogliamo con chi ci circonda.

Per questo motivo, vi invito ad inviare una mail di protesta a Decathlon affinché venga tolto dalla vendita questo kit diseducativo.

Mail tipo:

Gentile Decathlon,
ho notato con molto dispiacere che all’interno dei vostri punti vendita (fra i vari accessori per prepararsi e andare a far del male agli animali attraverso la caccia e la pesca) è presente un kit per catturare gli animali marini del vostro marchio Caperlan. Trovo che questo oggetto sia altamente diseducativo: gli animali non sono giocattoli e non devono essere utilizzati come passatempo. Esistono tanti modi per scoprire gli abitanti del mare, in primis l’osservazione, ma questa deve avvenire non certo mediante la cattura con il retino e il confinamento dentro un secchiello.
Gli animali sono delicati e non meritano di essere stressati, o peggio, di morire per colpa di bambini e genitori che non sanno come passare al meglio le loro giornate in spiaggia.
Vi invito a ritirare dalla vendita questo kit e a smettere di vendere accessori per pescare e cacciare gli animali.

Nome, Cognome, Città

Da inviare all’assistenza clienti all’indirizzo: servizio.clienti@decathlon.com

Oltre ad invitarvi ad inviare un messaggio a Decathlon/Caperlan, vi invito anche a fare attenzione quando siete al mare, o in qualsiasi altro luogo, durante le vacanze: è un dovere di tutti difendere chi viene oppresso. Gli animali hanno ancora bisogno della nostra protezione. Non fate mai finta di non vedere in nome del “quieto vivere”, perché il silenzio favorisce sempre chi viene oppresso.

Grazie.

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°° LAV Pontedera: Alunni della Scuola Primaria iniziati alla Pesca Sportiva °°

Comunicato Stampa della Lav sezione Pontedera (PI)

Gli alunni di alcune classi della scuola primaria dell’istituto
“Curtatone e Montanara di Pontedera” hanno partecipato a una gita
scolastica in cui si è svolta attività di pesca sportiva. E’ avvenuto
il 7 giugno con una visita in località laghi “Braccini” di
Pietroconti, dove i bambini hanno anche ricevuto in dono una canna da
pesca.

LAV ha scritto alla dirigente scolastica, Cristina Duranti,
sottolineando l’incoerenza che nella scuola odierna, che dovrebbe
valorizzare il rapporto non-violento con l’altro, si promuovano
attività che al contrario trasmettono il concetto di predominio su
altri esseri senzienti e auspicando che l’istituto possa avviare una
riflessione sul tema dei diritti degli animali nell’interesse degli
alunni e della loro crescita in un ambiente meno esposto alla
violenza, sia agita che subita.

LAV da molti anni svolge azioni educative e didattiche per stimolare
al rispetto di tutti gli esseri viventi, umani e non umani, ha
protocolli di intesa con gli USR di Marche, Emilia-Romagna e Piemonte
ed è in fase di rinnovo il protocollo di intesa con il MIUR.

Lo sviluppo dell’empatia è uno degli scopi principali di una buona
formazione – ha dichiarato Antonella Pandolfi, responsabile Pdr LAV di
Pontedera –  in particolare in età evolutiva. Attività come la pesca,
specialmente se valorizzate e giustificate nel contesto familiare e
scolastico, possono ingenerare al contrario una inibizione
dell’empatia stessa”.
Sottovalutando la sofferenza animale e in alcuni casi addirittura
mostrandola come un momento da cui trarre piacere – ha proseguito –
insegniamo ai bambini a non vedere, a non capire, a non farsi carico
delle visibili sofferenze di altre creature”.

Dal 2016 LAV ha messo on line il sito www.piccoleimpronte.lav.it
dedicato all’educazione al rispetto degli animali, nel quale gli
insegnanti possono trovare multimediali, testi e proposte.


Mi unisco a Lav di Pontedera concordando con quanto sopra espresso: è una vera vergogna che un istituto promuova attività così crudeli e diseducative qual è la pesca.
Non è sicuramente un buon insegnamento quello di trasmettere ai più piccoli l’idea della superiorità del genere umano sulle altre specie.

Per questo ho deciso di scrivere il seguente messaggio alla dirigente:

“Gentile dirigente dell’Istituto Curtatone e Montanara di Pontedera,
attraverso il comunicato stampa della Lav sezione Pontedera sono venuta a conoscenza dell’insensibile iniziativa promossa dall’istituto stesso che ha coinvolto gli alunni e la vita degli abitanti acquatici. Trovo tale attività deplorevole e diseducativa. Da cittadina rispettosa nei confronti del diritto di vita universale ed indignata nel leggere di un mancato rispetto per l’esistenza, la invito a rivedere i messaggi che si intende trasmettere ai più piccoli, poiché quello di violenza e di dominio sulle restati specie che vivono sulla terra sono decisamente sbagliato. Gli animali meritano rispetto, e i bambini meritano di essere accompagnati durante la crescita senza essere iniziati a gesti che possono ledere la vita altrui e che negli anni possono essere applicati nei confronti dei propri simili. Esistono tante bellissime attività da poter svolgere, nelle quali nessuna vita viene tirata in ballo o straziata. La invito caldamente a documentarsi sulla vasta scelta di quest’ultime.

Saluti”

Potete inviare anche voi un messaggio compilando il form sul sito della scuola.

°° Mamma Vegana Aggredita a Scuola: Delirio Onnivoro sul Web °°

Qualche giorno fa sui quotidiani interessati alla zona di Grosseto è comparsa una notizia davvero sconcertante.
Una madre è stata aggredita fuori dalla scuola dove è iscritta la figlia per il semplice fatto che entrambe sono vegane.
La bambina, secondo gli altri genitori, “spaventerebbe i compagni” dicendo loro che ciò che mangiano un tempo erano animali aventi vita.

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Adirato dalle informazioni che la piccola condivideva in classe qualche genitore ha pensato di reagire in modo aggressivo, prima offendendo verbalmente la signora, poi arrivando a rigarle per spregio l’auto.
Gesti vili che la dicono lunga sull’educazione e sul senso di civiltà delle persone coinvolte.

Se non bastava questo, oltre alle parole poco carine che madre e figlia si sono sentite riferire, sono spuntate altre offese sulle pagine nei social network dove la notizia è stata diffusa. Alcune delle tante ho ritenuto necessarie condividerle con voi, optando per la forma censurata, nonostante commenti siano pubblici e visibili a tutti su Facebook.

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Martina  scommetterebbe che la bimba non sia nemmeno vaccinata alludendo probabilmente alla pietà che i vegani provano per gli animali utilizzati nei test di laboratorio.
Come se gli animali fossero di proprietà umana messi a nostra disposizione per qualsiasi utilizzo e capriccio. Come se non provassero dolore. Come se venir sfigurati, aperti vivi e uccisi fosse un loro dovere nei nostri confronti.

Giacomo informa che in Toscana si starebbe pensando di sostituire l’insulto “maremma maiala” (specista) con quello “maremma vegana”.
Come se essere degli umani in grado di vivere, per volontà, senza uccidere gli animali fosse qualcosa di offensivo.

Daniele invece regala al pubblico una perla di saggezza: secondo lui la madre avrebbe cresciuto la figlia di 7 anni come un’invasata.
Solo perché la signora ha spiegato alla bambina che un’alternativa per esistere senza ledere il nostro prossimo c’è eccome.

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Andrea è d’accordo che la violenza vada condannata sempre, però
“in questo caso un po’ meno” perché diciamolo, informare gli altri che una fetta di prosciutto è stata realizzata con il corpo di un essere vivente ucciso in mattatoio non va bene e il gesto merita una reazione leggermente violenta. 

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Carlo, forse laureato con 110 e lode in scienze dei dispetti a danno dei mezzi di trasporto altrui, informa che rigare l’auto è da dilettanti. La scelta migliore sarebbe invece quella di collocare “della merda (umana?) nelle prese dell’aria”. Un cavaliere d’eleganza.

Giulio sembra essere innamorato ancora di più della sua città, divenuta set di questo film del degrado sociale, mentre Federica informa noi tutti che i toscani sui salumi non perdonano, e con la ragione.
Quale ragione?

Signori e signore, qui siamo davanti ad una vera e propria caccia agli “untori” d’informazione antispecista.
Se nel 500 e nel 600 i popolani incriminavano persone innocenti di arrecare danno portando pestilenza, oggi, a distanza di metà millennio ci ritroviamo davanti ad una situazione analoga dove persone innocenti vengono additate come colpevoli.

Quale colpa può mai avere una madre che alleva sua figlia nel modo più rispettoso possibile nei confronti del pianeta, di tutte le specie animali e delle persone?
Quale colpa può avere una bambina di 7 anni che, vedendo i compagni mangiare materie alimentari di derivazione animale, li informa che un tempo quegli animali avevano altra forma?
Sul serio c’è qualcuno che osa pensare che sia la bambina a spaventare i suoi compagni, quando ciò che di più spaventoso al mondo è l’idea che esistano luoghi dove degli esseri senzienti vengono annientati?

Sì, perché l’ingiustificata mattanza degli animali non è nient’altro che ANNIENTAMENTO del loro essere. Corpi in vita costretti a perderla, quella vita; aperti, eviscerati, sezionati, trattati con sostanze in grado di allontanare la PUTREFAZIONE, impacchettati, venduti, comprati, messi in tavola, mangiati, digeriti, defecati.

Ecco cosa accade all’organismo delle specie che hanno la sfortuna di esistere su questo bellissimo pianeta invaso dagli umani, parassiti con manie di onnipotenza.

Animali uccisi a poche settimane di vita. Cuccioli. Piccoli sottratti a madri di specie diversa, più piccoli d’età dei figli umani di 7 anni. Un abominio.

Che i genitori che hanno aggredito la signora vegana SI VERGOGNINO, sia per essersi permessi di aggredire una persona, sia per comportamento ipocrita dimostrato.
Vorrebbero che i figli continuassero a mangiare animali uccisi senza che essi sappiano come quella fettina di carne finisce nel piatto o come quell’affettato finisca nei loro panini.

I bambini non sono esseri inferiori. Ai bambini non si devono raccontare bugie, manipolando la realtà a proprio piacimento per ingannarli, per spingerli ad agire in base ai nostri desideri. Se si sostiene che è giusto ammazzare qualcuno per alimentarsi, che si faccia vedere la realtà dei macelli allora, invece di tenerla ben nascosta dal nostro sguardo.
Se i mattatoi vengono collocati lontano un motivo c’è.

Massima solidarietà alla mamma vegana, che invito ad essere più forte di ieri in questa società invasa di disumani senza sensibilità. Che il numero di genitori consapevoli aumenti, in nome del rispetto di ogni forma di vita!
Massima solidarietà alla bambina di 7 anni, fortunata nell’avere come madre una persona con una coscienza ben più ampia di altri individui.

Il futuro della nostra specie è quello di evolverci in umani capaci di vivere la propria vita senza arrecare danno a quella di chi vive su questo pianeta come noi.

Che gli “onnivori” dalla forma mentis medievale si rassegnino all’idea.


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