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°° L’Inutilità del Provolone di Fabio&Mingo di Striscia °°
Uno dei pochi programmi televisivi che merita di esser visto è Striscia la Notizia su Canale5. Uno dei pochi programmi in cui emergono fatti di rilevante importanza tenuti nascosti dai mass media. Problemi di inquinamento, ingiustizie sugli animali, oltre che a stacchetti e satira. Questo programma di Antonio Ricci sta contribuendo anche grazie all’Amico degli Animali Edoardo Stoppa a sensibilizzare il pubblico da casa riguardo tematiche animaliste. Da non dimenticare tutte le spedizioni dell’inviato e i numerosi successi ottenuti. Striscia la Notizia ha diversi inviati, alcuni dei quali lasciano a chi viene intervistato o rimproverato un gadget personale: Valerio Staffelli è ormai legato al suo Tapiro D’Oro, Luca Abete ha invece la Pigna, mentre Fabio & Mingo hanno… un provolone (simbolo della Puglia e che sta a significare la figura che gli intervistati hanno fatto per esser beccati dal programma).
Ed è proprio su quest’ultimo “gadget” (tra l’altro vero, temo non sia finto purtroppo!) che vorrei soffermarmi. E’ da un pò che ci penso, e ora è giunto il momento anche di scriverlo! Si saranno mai chiesti entrambi gli inviati, Antonio Ricci, le Veline & company cosa c’è dietro il provolone? Il provolone è uno dei risultati finali dell’industria casearia. Derivato dal latte, nasconde dietro la sua forma buffa e la sua fama regionale tanta sofferenza. Ci sono milioni di femmine, stiamo parlando di mucche,capre e pecore, che ogni giorno vengono sfruttate e munte per ore intere con macchinari poco delicati per produrre una delle bevande di cui l’uomo non ne ha bisogno se non durante lo svezzamento: il latte. Sinceramente, da persone di una certa importanza televisiva come la loro, non me lo aspetto un gesto simile. Si può scherzare su qualsiasi cosa, tranne sulla sofferenza di chi voce non ha e ogni giorno perde il diritto alla libertà.




E’ per questo motivo che ho scritto una mail di protesta, pacifica ovvio, ai due iviati. Proprio affinchè capiscano l’entità del loro gesto, e cosa ci sia dietro quel provolone che potrebbe esser sostituito tranquillamente da un altro oggetto.
“Cari Fabio e Mingo.
Sono una telespettatrice di Striscia la Notizia che da anni segue la trasmissione della quale fate parte. Striscia oltre ad essere un tg satirico è anche un programma in cui emergono fatti e notizie che gli altri tg non prendono in considerazione. Provo un’enorme stima per voi che ogni giorno sbattete in televisione ingiustizie, soprattutto quelle subite dagli animali. Striscia per fortuna si occupa anche di questa tematica che, da animalista e vegan, mi sta molto a cuore. Devo però dire che una certa incoerenza l’ho trovata. E’ ammirevole il parlare di animali maltrattati con l’inviato Edoardo Stoppa, è carina l’idea di adottare un cagnolino e tenerlo in trasmissione, ma è alquanto di cattivo gusto il vostro lasciare ad ogni intervista un Provolone. Posso capire che sia legato al modo di dire “fare la figura del provolone” o dal fatto che sia un prodotto tipico della Puglia, ma dietro quel formaggio non immaginate quanta sofferenza ci sia! Quello che portate a chi fa la pessima figura è il risultato dello sfruttamento di milioni di femmine animali, che siano mucche, pecore o capre. E’ il risultato di una sofferenza giornaliera. Questi animali, mamme di cuccioli, vengono private dei loro piccoli al quale SAREBBE DESTINATO IL LATTE DEL LORO SENO, e costrette ad esser munte fino all’estremo. Nessuna di esse rivedrà mai il proprio cucciolo, che nel frattempo viene macellato a pochi mesi di vita. Il loro destino è quello di essere vittime della “gola” umana, che vede il cibarsi del primo alimento fondamentale per i neonati di cui l’uomo in età adulta non ne ha bisogno. Questi animali vengono, dopo anni di segregazione e vita stressante, macellati per finire nel piatto degli onnivori. Una catena di montaggio dell’orrore.Provate a documentarvi di persona. Vedrete che è tutto vero purtroppo. Vi chiedo di riflettere sul vostro “pegno” da lasciare ad ogni intervista ricordandovi che portate anche un messaggio di abuso animale con ogni provolone lasciato. Potreste prendere seriamente in considerazione l’idea di cambiare l’entità del gadget satirico. Sarebbe un passo avanti nella lunga strada dei diritti degli animali. Grazie per l’attenzione”
Se anche voi condividete questo mio pensiero, inviate una mail simile all’indirizzo di Fabio & Mingo: info@fabioemingo.com
Un Grazie anticipato a chi mi aiuterà personalmente nell’iniziativa.
°° Il nemico dei vegetariani : il Caglio °°
Come ben sappiamo tutti, i vegetariani non mangiano carne di nessuna specie animale (che siano animali di terra, acquatici ecc. chi mangia gli animali marini definendoli “pesce” non è assolutamente vegetariano) ma includono nella loro dieta i derivati animali, quali uova, miele, latte, formaggi. La contraddizione sta proprio un quest’ultimo alimento. Nel formaggio infatti vi è un elemento che comporta la morte dell’animale da cui è estratto. Stiamo parlando del caglio. Tutti abbiamo letto almeno una volta questo ingrediente nel retro della confezione di formaggi, mozzarella o altro derivato dal latte. Molti però non sanno cosa sia realmente però.

Il CAGLIO ANIMALE è estratto dall’abomaso dei vitelli durante la macellazione e serve per solidificare il formaggio. Spesso le ditte che hanno una grande produzione utilizzano caglio vegetale oppure caglio batterico (spesso preferito). Non dimentichiamoci però, che ciascuna mucca “da latte” (che tristezza dare certi appellativi osceni) viene ingravidata e costretta ad avere un vitellino dopo l’altro affinchè non smetta mai di avere latte per essere munta. Questi vitellini vengono poi uccisi, e da loro stesso corpo viene estratto il caglio usato per produrre il formaggio con il latte della madre (non lo trovate abominevole?).
Purtroppo non esiste un metodo certo per scoprire quale caglio è stato usato in un dato formaggio e sfortunatamente non siamo a conoscenza di elenchi di formaggi sicuramente vegetariani o sicuramente non-vegetariani.Molti formaggi tipici usano caglio animale, specie quelli del Sud Italia e quelli prodotti in maniera più artigianale.A differenza del Grana Padano, il Parmigiano Reggiano usa SEMPRE caglio animale. Per il Grana dipende da ditta a ditta.
Esistono ditte che producono formaggi con solo caglio vegetale
- Caseificio Spadi Enzo (0564/565069), enzspadi@tin.it
- Unigrana – Consorzio Granterre (Tel. 0039-059-414711/312162, Telefax 0039-059-450441), unigrana@unigrana.it
Ma comunque non dimentichiamoci che la vita delle mucche utilizzate nell’industria del latte è una vita segnata da sofferenze. 
E’ preferibile eliminare dalla dieta i derivati animali. Il nostro corpo può essere nutrito in maniera più dignitosa. Il calcio possiamo acquisirlo non solo dal latte.



























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