Archivi giornalieri: 20 dicembre 2023

°°Se Un’Attività Vegan Introduce Animali o Derivati nelle Offerte°°

Care lettrici e cari lettori,
in questo articolo desidero affrontare un tema molto importante che riguarda in modo diretto gli animali.

Come sappiamo, nel mondo del commercio sono sempre più numerose le attività che offrono opzioni 100% vegetali e animal-free, che sia nel settore dell’abbigliamento, della cosmesi o della ristorazione. Le attività commerciali simili sono veramente un bellissimo esempio che dimostra in che modo il mondo del lavoro e dei servizi può combaciare in modo armonioso con l’etica e il rispetto per la vita degli animali e per la salute dell’ambiente.

Cosa succede però se un’attività nata vegan, rispettosa delle altre specie, di punto in bianco modifica la propria filosofia aziendale introducendo derivati corporei animali o addirittura corpi animali nelle proprie offerte? Cosa succede se si inizia a “giocare con la sacralità della vita”, citando parole di Percy Bysshe Shelley?

Per qualsiasi ragione accada, una tale scelta è sempre un passo indietro verso l’amore per la giustizia, per la libertà e per la tutela delle altre creature, sempre.
Ma è anche un messaggio pericolosamente sbagliato per altre attività e per la clientela stessa.
Un’attività che da rispettosa per la vita scende a compromessi dimostra che con l’esistenza delle altre specie che vivono sulla Terra si può scendere a compromessi.
Un pensiero del tutto antropocentrico che grava su esistenze innocenti e le condanna alla prigionia, alla sofferenza e alla morte. A una non-vita, in sintesi.
Un’attività che per motivi commerciali passa dall’offrire dei beni o servizi privi di sofferenza a beni e servizi che contengono la sofferenza di qualcuno (che per giunta non può difendersi), giustifica la supremazia umana sulle altre specie e la normalizza.
Un’attività dove regnava l’empatia che retrocede, tacitamente mostra che in nome del business e degli introiti economici si può calpestare la vita di chi non gode di nessun diritto.

Per questi motivi una mente razionale e un animo sensibile non possono che provare estrema lontananza da decisioni simili.

Chi accetta, accoglie o addirittura sostiene l’inversione di rotta lo fa a discapito di quelle creature che, confinate dentro allevamenti che lasceranno solo il giorno della partenza al mattatoio, non possono esprimere il loro giudizio o gridare “lasciateci in pace! lasciateci vivere! ci avete voluto far nascere con la forza, non obbligateci a soffrire!

Trovo molto più decoroso per un’attività etica che non riesce ad andare avanti o non va come vorrebbe, riflettere su nuove strategie per avvicinare nuovi clienti o, se non ci sono speranze, nel cambiare settore lavorativo.

Valentina Muscas scrive:
“Ho avuto per 5 anni una gastronomia vegana a Cagliari… le cose non andavano bene.. tutti mi consigliavano di cambiare menù e includere almeno i prodotti vegetariani…ma come avrei potuto guardare negli occhi i miei clienti vegani affezionati ?! Alla fine ho preferito chiudere…”
Valentina Muscas


Raffaella Pestarino scrive:
“Mi dispiace per tutte le persone che ci hanno creduto e hanno aperto gastronomie, ristoranti, agriturismi vegani e che adesso devono chiudere. Lo dico col cuore. È così difficile, almeno dalle mie parti, trovarne uno (anche solo una pizza, non parliamo dei dolci. Le brioche vegane sono una chimera e, a volte, non hanno nemmeno il latte vegetale) che quando quelli che ci sono, anche se lontani, chiudono è veramente un dispiacere. Spero che troviate la vostra strada in altri settori. Penso sia giusto non scendere a compromessi ma ci vuole coraggio e siete da ammirare per aver scelto di chiudere piuttosto che integrare con prodotti non vegani.”



Fino a quando metteremo i soldi al primo posto, i soldi verranno al primo posto di ogni cosa: non solo degli animali, degli ideali e della compassione.

Personalmente, con una clientela già consolidata, ho smesso di rappresentare un’azienda di prodotti cosmetici vegetali quando in una linea secondaria è stato introdotto “collagene marino“, detto in modo più onesto e preciso, grasso proveniente dal corpo dei pesci. Il mare infatti non ha collagene, mentre alcuni suoi abitanti sì.
Ho dato importanza a quanto guadagnassi e ai miei benefici?
No. Nemmeno un secondo.
Ho dato importanza a quelle creature nelle quali mi sono immedesimata: fatte nascere dentro allevamenti “biologici”, ammazzate senza pietà e commerciate non solo per i loro resti ma anche per le loro componenti organiche.
Farei altre mille volte quella scelta, dettata dal rispetto per ogni forma di vita, vita che mai e poi mai dovrebbe essere impiegata a uso commerciale umano.
Ho messo al primo posto l’amore per gli animali: il denaro può arrivare da altre fonti.
Non credo nei compromessi, e non scendo a compromessi, quando vanno a discapito di chi non ha colpe.


Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone che sostengono quelle attività dai sani principi etici che li portano avanti con passione e determinazione: queste realtà meritano tutto il nostro appoggio.

Sappiano tutte le attività che hanno a cuore gli animali, la loro difesa e la difesa dell’ambiente, che avranno sempre il mio totale, gratuito appoggio attraverso il mio blog e i miei canali social.
I contatti per far conoscere la propria realtà sono presenti sulla colonna a destra.



Carmen


°°[Arezzo] Tre Pitbull al Gelo Cercano Adozione o Stallo Urgentemente°°

Care lettrici e cari lettori,
condivido con voi l’appello disperato che mi è giunto da Giovanna, una volontaria che si sta occupando di una situazione davvero complessa e delicata nella zona di Arezzo.

Giovanna si sta occupando di alcuni cani pitbull che al momento si trovano in un luogo non idoneo per affrontare il freddo invernale. Sono un maschio e due femmine.

“Sono di un uomo che li cede perché non li può accudire. Finalmente dopo due anni ho sterilizzato tutte le femmine a mie spese, ma al momento non riesco a trovare nessuno che li voglia adottare e li porti via da questo posto. Sono io che mi occupo di dargli cibo e coprire le spese veterinarie in caso di bisogno. Sono sola a fare tutto. Le associazioni sono piene di pitbull, la maggior parte delle persone si disinteressa. Ho provato a mandare anche email al Comune, pec, ma nessuno mi risponde. Cerco una qualsiasi soluzione perché sono disperata.
Non ce la faccio più a vederli soffrire così al freddo.
Si trovano in un terreno senza protezioni adeguate. Stanno vivendo un terribile isolamento che si ripercuote anche sul loro comportamento.
Due mesi fa per un pezzo di pane che era stato lanciato nel recinto il maschio e la femmina si sono aggrediti. Purtroppo lasciati nella solitudine più totale, al freddo e alla fame, hanno sviluppato un istinto di sopravvivenza tale che anche per un semplice pezzo di pane rischiano la vita.
Con le persone sono affettuosi ed è un dispiacere saperli da soli senza nessuno che gli dia una carezza.
La notte qui è davvero freddo e le temperature arrivano a oltre -3 gradi. Tremano.
Cerco disperatamente da giugno qualcuno che li voglia adottare (che sia a conoscenza di come gestire questi animali, e che non abbia gatti in casa perché non vanno d’accordo), oppure anche uno stallo momentaneo per permettergli di passare al caldo l’inverno. Qualsiasi soluzione, ma aiutatemi a toglierli da lì.”

Chiunque possa aiutare Giovanna a salvare i cani da questa situazione,
la contatti al numero 3273314251

Info su questi cagnoloni:

• Lucky, maschio di 5 anni. Super affettuoso, cerca sempre coccole.
• Micra, femmina di 4 anni – sterilizzata. Pesa 15 kg, è affettuosissima.
• Kim, femmina di – sterilizzata. Adora fare lunghe passeggiate e le uscite in auto.

Vi chiedo di condividere questo appello ovunque.
Spero che Giovanna possa trovare al più presto qualcuno che la aiuti ad aiutare questi animali.

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