Archivio mensile:marzo 2024
[TORINO] Piano di Abbattimento Piccioni: Sabato 7 Aprile Protesta Antispecista in Piazza Castello
Care lettrici e cari lettori,
le continue promesse di morte da parte degli umani nei confronti degli animali continuano incessanti in tutta Italia, coinvolgendo anche le creature più bistrattate dalla società: i piccioni.
Nonostante siano stati sfruttati come messaggeri durante i periodi di guerra del secolo scorso (tanti di loro sono morti per scontri bellici che la loro natura non contempla), oggi questi animali sono ingabbiati nello stereotipo di ‘specie infestante’ e pertanto meritevoli di essere perseguitati e uccisi senza pietà.
Poco importa poi se gli umani, coloro che vedono nei piccioni una minaccia, siano i primi a esserlo per l’intero pianeta con le proprie condotte immorali ai danni di specie vegetali e animali.
In svariate regioni d’Italia, come si è visto dal mio blog anche in Toscana, si stanno adottando ‘misure contenitive’ che non nobilitano in alcun modo l’animo della nostra specie, e che stridono con tutta l’intelligenza e la civiltà che tanto vengono millantate: fucili puntati addosso e morte.
Anche in Piemonte è stato approvato un piano di abbattimento dei piccioni perché, come spesso si legge di loro, mangiano sementi e germogli causando un danno economico all’agricoltura.
Agghiacciante vedere come tutto ruoti sempre e solo attorno ai soldi, invenzione umana che piega e sottomette tutte le altre specie che ne finiscono vittime.
Se gli animali provvedessero allo stesso modo nei nostri confronti per i danni che abbiamo fatto in passato all’ambiente che essi vivono e per i danni che continuiamo a fare al pianeta, non esisterebbe più un solo essere umano.
Per esprimere dissenso verso l’iniziativa di uccidere questi animali è stata avviata una campagna di invio e-mail di protesta, e organizzata una manifestazione in Piazza Castello a Torino intitolata “Giù le mani dai piccioni”. Il presidio, regolarmente autorizzato, si svolgerà sabato 6 aprile 2024 dalle ore 14:30 alle 17:30 ed è stato organizzato da La Collina dei Conigli ODV. Vedrà la partecipazione di altre diverse associazioni di tutela animale fra cui LAV Torino, AVI Associazione Vegani Internazionale, META, CADAPA, Fronte Animalista. La lista è in costante aumento.
Alla protesta parteciperà inoltre Martina di Piccioni Paralimpici, che ho avuto il piacere di avere accanto durante la manifestazione tenutasi a San Giuliano Terme nel mese di febbraio e recentemente in difesa delle colombe sfruttate per rituali religiosi a Sulmona.
Chi ha organizzato il presidio intende chiedere che si adottino altre strategie non crudeli per fare in modo che questi animali non arrechino ‘disturbo’, ‘fastidio’, ‘danni’ (questo si dice di loro) all’agricoltura.
Ciò che si chiede è che vengano aperti tavoli di lavoro con esperti in etologia animale, trovando misure contenitive al passo con i tempi.
Usare armi e imporre morte non è accettabile.
Qui di seguito il testo da inviare per esprimere dissenso contro la città metropolitana di Torino per la decisione di abbattere i piccioni:
Gent. Sindaco Stefano Lo Russo,
intendiamo esprimere tutto il nostro dissenso per l’approvazione, da parte dell’attuale amministrazione torinese, del “piano di contenimento dei colombi” in tutta la città metropolitana di Torino, province comprese.
Come lei saprà bene, questo scellerato provvedimento prevede che i piccioni vengano catturati per mezzo di gabbie trappola e successivamente uccisi per “traslocazione cervicale od altri metodi eutanasici” non specificati.
In campagna i volatili potranno addirittura essere impallinati. Riteniamo inaccettabili nel 2024 l’attuazione di metodi tanto violenti e crudeli. Metodi non degni di un comune e di un paese civile.
È sconcertante che il consiglio metropolitano di Torino, in particolare la dirigente Elena Di Bella ed il dipartimento di tutela della fauna, non siano stati in grado finora di adottare soluzioni più etiche per evitare il sovrannumero dei colombi. E così, dalla loro incapacità ed inattività, l’ideazione di tale massacro. Ciò non è assolutamente accettabile!!!
Chiediamo a gran voce un incontro istituzionale per arrivare ad una soluzione condivisa che eviti l’uccisione programmata dei volatili (tra il 2024 ed il 2029) con un enorme impiego di soldi pubblici pari a 2.5 milioni di euro.
Vorremmo sottoporre a Lei, Sindaco, il recente caso di un altro comune italiano, quello di San Giuliano Terme dove il sindaco, Sergio di Maio, dopo aver accolto una delegazione di ambientalisti, ha aperto un dialogo ed ha deciso di sospendere l’ordinanza di abbattimento dei volatili. Vogliamo augurarci che anche Lei vorrà seguire questo esempio positivo.
Informiamo inoltre l’amministrazione torinese che esistono misure eticamente accettabili al “problema” dei piccioni come il controllo farmacologico della riproduzione. Limitare la fertilità dei volatili è possibile e considerato il metodo migliore da molte amministrazioni pubbliche in tutto il mondo.
Il principio attivo viene inserito in chicchi di mais, di cui i piccioni sono ghiotti, somministrati durante il periodo produttivo e distribuiti in punti precisi della città.
Metodi non solo più etici e meno costosi ma che eviterebbero anche la “formazione” di operatori per una cruenta uccisione dei piccioni per traslocazione cervicale e l’uso di armi da caccia in campagna. Pessimi esempi per la cittadinanza e del tutto diseducativo per bambini e giovani .
Crediamo in un mondo più giusto ed eticamente migliore a cui ognuno di noi deve contribuire, Lei compreso signor Sindaco. Come primo cittadino sia un esempio di equilibrio, ascolto e rispetto della vita per ogni essere vivente! Lei è responsabile degli animali presenti sul suo territorio tra cui i selvatici come i piccioni.
Alternative accettabili al “contenimento” dei volatili esistono e sono in uso da molto tempo con risultati efficaci.
Noi non permetteremo che questa strage venga compiuta sotto i nostri occhi!
Nome, Cognome, Città
Da inviare a:
segreteria.sindaco@comune.torino.it
ufficiotutelaanimali@comune.torino.it
urp@comune.torino.it
Ringrazio tutte le persone che prenderanno parte alla campagna d’invio e-mail e che protesteranno a Torino contro questo inutile massacro. Dobbiamo imparare a coesistere con gli animali.
Per rimanere in aggiornamento in tempo reale con l’organizzazione del presidio,
cliccare QUI. Si aprirà la pagina Facebook dell’evento.
Carmen Luciano
[PISTOIA] Protesta Antispecista al Mattatoio ItalPork • 25.03.2024
Care lettrici e cari lettori,
stamattina, lunedì 25 marzo 2024, si è tenuta una protesta autorizzata davanti al mattatoio di ItalPork a Buggiano (PT) organizzata da un nutrito gruppo di persone attiviste per il riconoscimento dei diritti animali. Avendo preso parte a questo presidio, eccomi qui a raccontarvi come si è svolto, e quali emozioni abbiamo vissuto stazionando quattro ore davanti a quel luogo di morte.
La manifestazione ha avuto inizio alle ore 7:00, orario in cui i camion pieni di animali erano già in arrivo. Vestiti di nero, con numerosi cartelli e striscioni alla mano, muniti di megafoni e microfono, siamo stati eco della voce di quelle creature indifese. Ci siamo rivolti in modo risoluto verso coloro che li trasportavano, verso coloro che ne ‘lavoravano’ i loro corpi ormai esanimi, e verso coloro che erano incaricati di negargli la vita in un punto che non ci era accessibile.
‘Per motivi di sicurezza’ ci hanno impedito di poter stazionare davanti all’ingresso dei camion, quello posto davanti al luogo preciso di scarico delle povere esistenze collegato al sito dello smontaggio.
Ciononostante, abbiamo filmato quei momenti drammatici dell’arrivo dei condannati a morte, chiusi dentro camion dalle paratie alzate affinché non si vedesse l’interno.
Abbiamo sentito l’odore della paura; abbiamo sentito l’odore di urine e feci, dalle macchie lasciate dai camion al loro passaggio; abbiamo incrociato per pochi istanti quei meravigliosi occhi che vedevano il mondo per la prima volta.
E poi abbiamo sentito le grida, quelle di terrore, quelle di chi sa che sta per succedere qualcosa di brutto, quelle di chi non si può difendere e viene spinto verso l’immonda, maledetta arma che gli strapperà la vita.
Se esiste una divinità creatrice del tutto, solo essa sa quanto abbiamo duramente criticato il vergognoso operato di questi individui, individui senza empatia né pietà, e quanto abbiamo sofferto nel vedere fratelli e sorelle di specie diversa portati fino al patibolo pur essendo innocenti.
Trasportati dentro mezzi con raffigurazioni orwelliane di animali felici di venire abusati: la vergogna nella vergogna.
Se il disinteresse dei compratori di animali morti – che giungevano alla ‘bottega’ ad acquistare i resti di quelle esistenze macellate da altri – ci ha indignato e infiammato l’anima, il sopraggiungere di persone che ci hanno ringraziato per essere lì ci ha commosso fino alle lacrime.
Un uomo oggi, un cittadino di Buggiano che vive vicino al luogo della vergogna, ci ha ringraziato per la nostra azione di dissenso. “Sento le grida di dolore“, ha detto, “di quelle povere bestie, tutti i giorni quando scaricano. Sempre“. Al mio chiedergli cosa sentisse, nell’udire quelle grida, ha aggiunto “dolore quanto loro. Hanno più diritto le bestie delle persone. Se potessi restare resterei qui con voi. Bravi. Grazie“.
Un altro si è unito a noi, rimanendo a presidiare accanto ai nostri cartelli.
Altre persone si sono fermate, hanno fatto video e foto, hanno preso materiale informativo sull’alimentazione vegetale e sui danni dell’industria zootecnica.
È stata una delle azioni più potenti alle quali abbia mai preso parte in quasi 34 anni di vita.
Vedere gli animali, i miei amati animali, stipati come merce e nelle mani di gente violenta mi ha devastato. Vedere queste persone, sia operai che clienti, approfittarsi dei loro corpi ha scatenato un uragano di parole di sdegno e di risentimento verso il loro operato. Liberatorio, poter dire in faccia a chi ci fa vergognare di essere umani che, appunto, ci vergogniamo di saperci della stessa specie di appartenenza.
Concludo questo articolo ricordando che queste persone ‘lavorano’ ogni giorno sulla pelle di creature senzienti grazie a chi riempie il frigo e il proprio stomaco con i loro poveri resti.
Nessuna differenza fra chi ammazza e chi compra vite già ammazzate.
Ringrazio chi oggi era lì presente in difesa della vita, e tutte le persone che hanno deciso di non sostenere più la violenza e la sopraffazione umana ai danni delle altre specie: siete la mia famiglia, ed è un dono sapere che esistete.
Guarda i video
→ ITALPORK: arriva un tir a tre piani pieno di maiali
→ Diretta video della protesta davanti ItalPork
→ All’interno di un allevamento intensivo di maiali, con Ugo Bettio
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.